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Autore: MarsRose    26/07/2013    3 recensioni
Questa è una One-Shot un po' OOC. Racconta di Isaac Lahey e del rapporto piuttosto... complicato che ha con sua sorella più piccola (personaggio inventato).
E' piuttosto diversa dalle mie solite storie, come trama se non altro xD Spero vi piaccia e... lasciate una recensione ?
|| Per il personaggio di Alexa ho cercato di ispirarmi a Willa Holland||
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isaac Lahey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Alex… Alex… Alexa! Per l’amor del cielo, svegliati!-
Una bambina che dimostrava circa cinque anni si alzò a sedere di scatto. I lunghi capelli ricci e castani le ricaddero disordinatamente attorno al viso mentre si guardava attorno frastornata.
Ai piedi del suo letto, vi era un altro bambino; sembrava avere solo uno o due anni più di lei, ma la guardava con occhi adulti.
-Isaac che fai?- La piccola Alexa passò una mano tra i lunghi ricci del fratello sorridendo. Le erano capitate già altre volte di avere un incubo e, per questo, di andare a rifugiarsi nel letto del fratello. Però non era mai accaduto il contrario.
-Devi andartene Lexa!- Una sfumatura di panico s’insinuò nella voce di Isaac. La bambina si fece più vigile, quasi come se temesse che un mostro potesse uscire dall’armadio e aggredirla.
-Isaac io non devo andare da nessuna parte, di che blateri ?-
-Se resti qui, potrebbe finire molto male.-
-Isaac sta calmo. Sei tutto sudato e ti stai agitando… probabilmente per un brutto sogno. Dai vieni.- La piccola sollevò la coperta e picchiettò sul letto accanto a lei, invitando il fratello a seguirla.
-Tu non capisci… se resti qui, succederà anche a te ed io non voglio perché sei la mia sorellina e…-
Alexa, pur di far star zitto suo fratello, scese velocemente dal letto e gli diede un calcio in una gamba.
-Alex che combini ?- borbottò il bambino tenendosi il ginocchio.
-Siediti, ora. E raccontami di che cosa parli, così forse mi convincerò che non sto sognando.-
Isaac seguì il suo consiglio. Seduto sul letto, con la testa della sorellina appoggiata sulla spalla, Isaac le raccontò di quello che gli era successo quella sera. Gli raccontò della lite con suo padre e del fatto che aveva ideato un nuovo tipo di punizione: chiuderlo in un freezer nel seminterrato.
-Alexa tu sei la bambina più indifesa che io abbia mai conosciuto… non voglio che tutto ciò accada anche a te.-
-Non potrei mai abbandonarti sapendo quello che succede. E poi, non saprei dove andare.-
-Alex… se io ti trovassi un posto dove andare… mi giureresti che te ne andresti ? Per favore.-
-Non potrei mai lasciarti. E ora lasciami dormire!- Isaac si alzò con uno sguardo rassegnato, poi diede un bacio sulla fronte a sua sorella e se ne andò.

***

Alexa fu svegliata da un rumore costante, come il rombo di un motore. Era stesa in una posizione scomoda che non ricordava di aver assunto. Biascicando il nome del fratello, si alzò a sedere e spalancò gli occhi. Si trovava nei sedili posteriori di un’auto che non aveva mai visto; al volante, sedeva una donna dai lunghi capelli scuri. Quando notò che si era svegliata, accostò sul ciglio della strada e si voltò a guardarla.
-Finalmente ti sei svegliata, dormigliona! Isaac mi aveva detto che hai il sonno profondo, ma non immaginavo così tanto.- le sorrise con fare materno.
-So che probabilmente ti sentirai estranea a tutto questo ma… beh, capisco come deve essere per te. Isaac mi ha raccontato che tuo padre non voleva tenervi entrambi dopo la morte di vostra madre e ha preferito farti venire via in piena notte. Probabilmente sarai… beh, sconvolta, ma fidati, ti troverai bene a casa con me. Ti tratterò come se fossi veramente mia figlia!-
Alexa annuì trattenendo le lacrime. Nonostante il suo rifiuto, Isaac aveva deciso di farla andar via lo stesso. E lei non voleva sprecare i suoi sforzi.

11 anni dopo

Le porte della scuola si aprirono. Tutti i ragazzi sapevano che sarebbe arrivata una nuova studentessa quel giorno. Perfino Isaac, non appena vide le porte aprirsi, fu invaso dalla curiosità.
Aveva un paio di fuseaux neri davvero molto attillati, un paio di stivaletti con il tacco e una maglietta bianca, il tutto accompagnato da una giacca di pelle. I ricci castani le ricadevano come una cascata sulle spalle. La cosa che più colpì Isaac, però, fu il viso. Gli occhi sul verde chiaro e le labbra sottili avevano un che di particolare. Somigliava quasi a sua sorella… ma era impossibile. Era morta.

***

Alexa si mosse con decisione verso quel ragazzo con i capelli ricci che la fissava. Lo aveva notato sin dal primo momento in cui aveva messo piede nella scuola. La sua matrigna, quindi, aveva ragione: Isaac Lahey viveva ancora a Beacon Hills.
-Ciao, tu sei Isaac Lahey, giusto?-
Il ragazzo la guardava dubbioso… insomma, come faceva quella ragazza a conoscere il suo nome? E ad averlo riconosciuto in mezzo a tutti quei ragazzi?
-Sì, sono io. Ci conosciamo?-
-Beh, diciamo che sono una ragazza che una volta era una bambina. E tu credevi che quella bambina fosse morta in un incidente d’auto.- La giovane si aprì in un gran sorriso porgendogli la mano. –Ciao fratellone. Sono Alexa Lahey.-

Note dell'autore: Eccomi con un'altra One-Shot ^_^ A differenza delle mie solite storie, questa finisce bene ahah. Comunque, spero vi piaccia e decidiate di recensirmi :) Tanti bacioni! -Cass
   
 
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