Owe you my freedom

Invidia.

Non che Suigetsu avesse molto da fare, attualmente. Era chiuso in una sottospecie di gabbia e fuori non c’era altro che lo stesso paesaggio.

Come al solito c’erano tre ninja medici che parlottavano tra loro e stranamente non li conosceva. Sembravano agitati, continuavano a guardarsi negli occhi e a stringere nervosamente il camice tra le dita.

Suigetsu non capiva cosa stava succedendo, e non capiva per cosa potessero essere nervosi. Forse un altro di quegli stupidi problemi di cuore – o quello che erano – ma a meno che non facessero un’orgia era improbabile che scuotesse tutti e tre in maniera così clamorosa.

Era anche vero, però, che a Suigetsu questo non importava realmente. Aveva superato la parte del “Oh, quei fottuti bastardi sono fuori e io no”, davvero, aveva superato tutta quella stupida cosa dell’invidia.

Ora era più una furiosa invidia, che era una cosa completamente differenza perché era del tipo “Guarda quei pezzi di merda, guarda come gingillano là fuori, quando sarò fuori di qui moriranno lentamente”.

Quindi non gli importava realmente delle loro vite familiari, o di qualsiasi problema avessero potuto avere, sarebbero morti prossimamente, non avrebbero dovuto preccuparsene nemmeno loro.

Poi però la porta si era spalancata all’improvviso e quei deficenti erano corsi via. Qualunque cosa fosse successa quei codardi se l’erano data a gambe, se lui fosse stato fuori avrebbe combattuto, qualunque cosa fosse.

Fu allora che guardò chi era appena entrato nella stanza. Sasuke Uchiha. Il fottuto bambino prodigio prediletto di Orochimaru – o come a lui piaceva chiamarlo: il tra poco agnello sacrificale Uchiha – stava di fronte a lui e lo squadrava altezzosamente.

E Suigetsu non era geloso di Sasuke, andiamo, aveva una specie di faccia da stronzo, e sembrava avere una qualche scopa piantata nel culo, ma vederlo lì, davanti a lui, dall’altra parte di quella cella fece scattare qualcosa dentro di lui e gelosia era l’unica parola per descrivere tutto quello.

Solo quando Sasuke premette il bottone per aprire la gabbia e fare uscire tutta l’acqua Suigetsu guardò i suoi occhi, quel maledetto moccioso aveva ucciso Orochimaru e ora gli stava dando la libertà.

E sebbene non avesse capito proprio nulla di cosa stava succedendo – e di cosa volesse da lui – il fatto che Sasuke Uchiha l’avesse liberato occupò un qualche spazio dentro di lui e l’invidia accecante si tramutò velocemente in gratitudine.

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Note: Mia prima SasuSui, sento che stanno diventando la mia nuova OTP, davvero, non sono meravigliosi? Sì che lo sono, e sono stati scritti per la community Settepeccati (andatevela a cercare, snaturati, anche perché non posso fare pimping e ne vale davvero la pena)

Il prompt è, appunto, l’invidia ;3