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Autore: The_Storm    26/07/2013    5 recensioni
Noi pensiamo a New York come la Grande Mela e subito ci vengono in mente tutte le cose meravigliose che questa città ha. Ma c'è un lato oscuro di New York che pochi conoscono e Victoria Dowson è una di queste. Fa parte dell'FBI da quando ha finito il liceo e, anche se ha solo diciannove anni, si è guadagnata il rispetto di tutti lì.
Jason Carter è il capo della banda più temuta di tutta New York. È un assassino senza cuore che uccide chiunque ostacoli il suo cammino. È il classico bello e dannato. Cosa succederebbe se questi due mondi apparentemente così diversi venissero in contatto? Scopritelo leggendo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Schivo un coltello e punto la pistola facendo immediatamente fuoco e uccidendo quel maledetto bastardo. Sento il suo complice che cerca di aggredirmi alle spalle, ma lo schivo e gli tiro una ginocchiata nello stomaco e lo colpisco con la mano dietro la nuca. L'uomo cade a terra e gli metto subito le manette. - ben fatto Vic, finalmente siamo riusciti a catturare questi maledetti assassini- dice Chuck dandomi una pacca sulla spalla destra. Gli sorrido strafottente - beh, sta volta c'ero io con voi, avevi dubbi?- dico pavoneggiandomi. Chuck ride sonoramente e fa alzare l'uomo che ho ammanettato, mentre altri uomini si occupano di quell'altro. So per certo che non è morto perché l'ho colpito alla coscia destra e, dalla distanza da cui ho sparato, il proiettile non deve essere penetrato molto nella pelle. Non mi permetterei mai di uccidere qualcuno, a meno che non sia assolutamente necessario. Che idiota, non mi sono presentata e scommetto che voi non ci state capendo niente. Mi chiamo Victoria Dowson e ho diciannove anni, quasi venti. Faccio parte dell'FBI da un paio di anni, cioè da quando ho finito il liceo. Mio padre è un pezzo grosso nell'FBI e mi ha addestrata lui stesso. So cosa state pensando:" è riuscita a entrarci solo grazie al suo paparino", ma vi posso assicurare che non è così. Mi alleno da quando avevo sei anni, ormai sono cintura nera in tutte le arti marziali e da dieci anni pratico la box. Mio padre tiene molto alla mia istruzione e mi ha chiaramente detto che se non fossi uscita dal liceo con un minimo di novanta, non mi avrebbe permesso di fare l'esame per entrare nell'FBI. Fortunatamente, ho una bellissima memoria fotografica e non ho mai avuto problemi con la scuola, quindi riuscii a prendere cento e lode. Ma l'esame di maturità non è niente in confronto a quello per entrare in questa dannata squadra. Mi hanno prima fatto combattere contro uno scimmia a grande il triplo di me e che mi ha quasi rotto un braccio, poi, mi hanno sottoposto ad un test di intelligenza e infine mi hanno sottoposto un caso da risolvere. Inutile dire che ho superato brillantemente tutte le prove. Sono una ragazza nella norma, che arrossisce quando le fanno un complimento, che ama leggere e ascoltare musica, ma quando si tratta di omicidi, rapine, furti e roba del genere, divento l'esatto opposto. È come se avessi un alter ego che esce fuori quando ne ho bisogno e questa cosa mi aiuta moltissimo. Nonostante il lavoro che faccio, sono di altezza normale e non sono né troppo grassa né troppo magra, normale direi. Ho i capelli biondi e gli occhi color ghiaccio con delle pagliuzze nere intorno all'iride. Ma ora torniamo alla storia. Come stavo dicendo, mentre alcuni agenti si occupano dei due criminali, io vado da mio padre per avere spiegazioni su chi siano. So che è strano arrestare delle persone e non avere neanche la più pallida idea di cosa abbiano fatto, ma ci è arrivata una segnalazione anonima all'improvviso e mi hanno avvisata all'ultimo minuto. - ehi papà, ma chi sono questi due tizi?- chiedo - fanno parte dei Titans- dice con la mascella contratta e lo sguardo indurito. La stessa reazione si scatena in me. Io e mio padre siamo sempre stati uguali. Abbiamo le stesse idee, gli stessi principi, gli stessi sogni, le stesse reazioni insomma, siamo una cosa sola e ci capiamo con un solo sguardo, il ché è una cosa molto utile quando si fa un lavoro come il nostro. Ormai siamo a casa già da un bel pezzo e stiamo cenando, ma a mio padre non è ancora passata la rabbia e neanche a me. Ma forse è meglio che vi spieghi. I Titans sono una delle tante bande che popolano New York, ma non è una banda qualunque. Loro sono i più spietati assassini di tutta New York. Non si fanno nessuno scrupolo a togliere di mezzo chi intralcia i loro piani e sono considerati la banda più forte della città. Quando le altre bande incontrano anche uno solo dei loro membri, lo trattano con il massimo rispetto, neanche fosse un re! Ma la cosa più incredibile e stomachevole è che la polizia non fa niente per mettergli i bastoni tra le ruote. Una volta, proprio quelli che dovrebbero dare sicurezza ai cittadini, hanno lasciato libero un componente di quella dannata banda. Appena l'ho saputo, mi è montata su la rabbia e mi sono fatta mezza New York di corsa per andare dal commissario a chiedere spiegazioni. Lui si è difeso dicendo che:" era inutile prendere un loro componente perché i Titans se la sarebbero presa con loro o peggio con i cittadini". Tutte balle. Ecco perché ho voluto unirmi all'FBI invece che alla polizia, perché quei vigliacchi fanno solo scena. Mi spiego meglio: se un poliziotto viene ferito mentre cerca di prendere un ladro da quattro soldi, tutti i giornali non parlano d'altro. Ogni giorno migliaia di agenti dell'FBI rischiano la vita e nessuno lo sa. È questa la differenza e io preferisco lavorare nell'ombra, piuttosto che essere al centro dell'attenzione di tutti. Io e mio padre siamo seduti a tavola e stiamo mangiando una pizza ordinata circa mezz'ora fa. Ora vi starete chiedendo:" e la madre dov'è? Perché non ha cucinato?" Beh, mia madre è stata uccisa tre anni fa da una di quelle fottute bande. Si sono vendicati perché abbiamo arrestato uno dei loro componenti. È anche per questo che mio padre era restio a farmi entrare nella squadra, ma ho cercato di rigirare la cosa in mio favore: se avessi saputo difendermi, sarebbe stato più facile sfuggire a quei bastardi. - Vic, è finito il latte e se domani lo vuoi bere a colazione, ti conviene andare a comprarlo- dice mio padre. Annuisco e butto il cartone della pizza. Prendo i soldi che mi porge mio padre ed esco. Il supermercato non è molto lontano da casa nostra, quindi decido di fare una passeggiata. Non mi sono mai pentita così tanto di una mia decisione in vita mia. Camminavo tranquilla mentre un po' di vento faceva volare i miei capelli biondi. Mentre stavo svoltando l'angolo che mi avrebbe portata al negozio, qualcuno mi mette un fazzoletto davanti alla bocca. Riconosco subito cosa sia e trattengo il fiato, fingendo di svenire. Appena la figura sconosciuta mi libera la bocca, mi stacco dalla sua presa e gli tiro un pugno sul naso che provoca uno scricchiolio. Immediatamente altri due uomini scendono dall'auto nera che non ho notato a causa dell'oscurità e cercano di colpirmi. Ne mando uno al tappeto e, mentre provo a fare lo stesso con l'altro, qualcosa mi colpisce la testa facendomi perdere i sensi.
  
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