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Autore: Caelie_    26/07/2013    3 recensioni
«Mi stai dicendo che sei cotta di un tipo conosciuto su internet?» chiese la rossa seduta sul letto difronte al mio mentre si limava le unghie.
«Sì» ammisi semplicemente alzando le spalle.
«Se ti piace ci esci, è logico, qual è il problema?»
«Che non so chi sia! Insomma, posso uscire con un tipo che non ho mai, e ripeto mai, nè visto nè conosciuto?! Potrebbe essere un maniaco o un serial killer o non so, un quarantenne!» risposi lasciandomi cadere di peso sul letto.
–––
«Amico, intendi dire che stai uscendo con una ragazza che ti ha disegnato perché ti ha visto sulla metro?» mi chiese allarmato, sinceramente non capivo che ci fosse di così allarmante e annuii.
«Tu stai fuori! Harry, ha disegnato un ragazzo che non conosce! È una stalker!» urlò gesticolando con forza.
Non potei fare a meno di ridere «Louis, senti è tardi, devo andare, ci sentiamo dopo!» dissi e corsi fuori alla velocità della luce, salii in macchina e misi in moto.
«Sei un cretino, Harry Styles! Sei un emerito cretino!» urló Louis verso la macchina e scoppiai a ridere, mi sembrava la scena di un film.
-
Vi chiedo solo di leggere fino al capitolo 3, datemi una possibilità.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


"Se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta." 
– Winston Churchill

  

Lasciai cadere la penna sul quaderno che avevo aperto davanti a me.
Avevo provato a disegnare qualcosa ma l'ispirazione non era arrivata e se c'era una cosa che proprio mi faceva arrabbiare era la mancanza d'ispirazione. 
Chiusi il quaderno e mi buttai sul letto, tanto era inutile perdere tempo. Presi il Mac da sotto il cuscino e l'accesi. Neanche il tempo di veder comparire la mela  sullo schermo che la voce di mia madre rimbombò per tutta casa.
 Non avevo ben capito cosa avesse detto ma ,dato che erano già le otto e mezzo, probabilmente voleva dirmi che la cena era pronta. 
Richiusi lo schermo del computer e scesi le scale due a due. In cucina non trovai la tavola apparecchiata nè pentole sui fornelli. 
Guardai stranita mia madre che sedeva al tavolo davanti a me. 
«Mamma, mi devo preoccupare?» dissi sperando di non dovermi subire una sua sgridata.
Lei scoppiò in una risata e automaticamente la tensione che avevo addosso scomparve.
«No tesoro -mi disse- devo solo parlarti» 
«E cosa dovresti dirmi?»
«Be'.. Hai presente il discorso che hai fatto a me e a papà l'altra sera? - come potrei non ricordarmelo? Avevo provato a convincere i miei a mandarmi a Londra per studiare arte e loro, naturalmente, avevano detto no- ecco, ci abbiamo ripensato. D'altronde hai ormai diciannove anni e tuo fratello abita lì e potrà controllarti, così abbiamo deciso di darti una possibilità.» 
Mi comparve immediatamente un sorriso ebete sul viso. «Grazie! Grazie! Grazie!» strillai abbracciando mia madre. 
«E per festeggiare andiamo a mangiare fuori, tanto tuo padre non c'è. » finì la mamma con un sorriso triste.
Andai da lei, le mise un braccio sulle spalle «Meglio così, una bella serata tra donne!» la vidi più sollevata. 
Prendemmo le giacche dal portabiti di legno vicino la porta e varcammo la soglia di casa.  
Entrambe eravamo felici.
Questo settembre, me lo sentivo, sarebbe stato il migliore di sempre. 
-
«La prossima volta andiamo in un altro ristorante!» esclamò la mamma alzando lo sguardo al cielo, io scoppiai in una fragorosa risata.
Avevamo passato la serata vicino ad una famiglia abbastanza stravagante, la donna indossava degli abiti fosforescenti, l'uomo era calvo ma aveva una folta e lunga barba e i bambini, che erano ben cinque, non smettevano un secondo di lasciarsi patatine fritte e crocchette di patate, una delle quali aveva proprio colpitola mamma, in testa.  
«Ma dai! Alla fine ci siamo divertite!» esclamai con un sorrisetto furbo.
Lei mi fulminò con lo sguardo, poi però, alla vista della mia espressione, sorrise.
«E dato che sei così scossa direi che oggi la macchina la porto io» dissi facendole l'occhiolino.
«Sei tremenda!» esclamò lanciandomi le chiavi dell'auto.
Avevamo una vecchia Lancia Kappa verde bottiglia, la parte posteriore era tutta ammaccata dato che la mamma non riusciva ad entrare nel garage senza sbattere da qualche parte.
Il tragitto fino a casa fu tranquillo, anche se era da poco che avevo la patente e la mamma non mi permetteva di guidare molto spesso, ero già abbastanza abile. 
Appena svoltai la via di casa, notammo che le luci di casa erano accese, probabilmente papà aveva dimenticato di spegnerle prima di addormentarsi.
Parcheggiai senza problemi la macchina nel garage e entrammo in casa.
Come avevamo previsto papà dormiva beatamente sulla poltrona in salotto, la mamma gli si avvicinò e lo coprì con una coperta stampandogli un bacio sulla fronte.
Io senza dire niente salii le scale e andai a farmi una doccia. 
-
Il mattino seguente mi alzai presto, avevo molte cose da fare. Prima fra tutte chiamare l'università. La settimana scorsa, quando i miei avevano rifiutato la mia proposta di andare a studiare a Londra, avevo mandato un lettera all'università dove spiegavo, con mio grande dispiacere, di non poter più frequentare i corsi a causa di un problema famigliare. Quindi dovevo chiamare l'università per vedere se ancora erano disposti ad accettarmi nella loro facoltà. 
 Presi il telefono, composi il numero e dopo pochi squilli una voce rispose. 
«State parlando con la University College, come posso esservi utile?» era una voce gentile, femminile.
«Buongiorno, sono Erien Monroe poco tempo fa mi è arrivata la vostra lettera d'ammissione  ma avevo avvertito che non avrei più potuto frequentare i vostri corsi.  Volevo solamente chiederle di annullare la richiesta precedente, vorrei iscrivermi nuovamente alla vostra facoltà, sempre se non ci sono problemi.»
«Se mi da un secondo le do una risposta» mi disse.
Sentii la ragazza alzarsi dalla sedia, poi per un paio di minuti ci fu silenzio.
«Signorina Monroe, è ancora qui?»
«Sì, ci sono.»
«Ho appena parlato con il direttore e mi ha detto che non c'è nessun problema, non si  preoccupi, è regolarmente iscritta alla facoltà.»
«Oh, grazie mille è stata gentilissima.» dissi sorridendo soddisfatta.
«Grazie a lei, buona giornata.» disse e non ebbi il tempo di rispondere che la ragazza aveva già attaccato.
 Contenta posai il telefono sulla scrivania, indossai una tuta grigia e scesi in salotto.
La casa era vuota, dei miei genitori non c'era traccia. 
Entrai allora in cucina dove c'era un post-it giallo attaccato al frigorifero che aspettava solo me.
"Noi siamo dai Simons, non preoccuparti, torneremo per pranzo" 
Accartocciai il post-it e lo buttai, io i Simons non li sopportavo.
Erano i vicini più insopportabili e impiccioni che avessi mai avuto, si credevano chissà chi solo perché stavano bene economicamente. Si aggiravano per per le vie del quartiere con i loro chihuahua ficcando il naso ovunque e si fermavano sempre a  chiacchierare  solo per aggiornarsi su gli ultimi pettegolezzi. Per non parlare delle figlie! Charlotte e Calliope (quella famiglia era fissata con la C, la signora Simons si chiamava Cindra mentre il signor Simons era Clemence) erano gemelle, entrambe avevano i capelli biondi e gli occhi color nocciola ma Charlotte era abbondantemente più bassa della sorella, superava a malapena il metro e cinquanta. Entrambe erano acide, scontrose e con la puzza sotto il naso ma avevo imparato a conviverci.
Mi avvicinai al frigo, tirai fuori uno yogurt e inizia a mangiarlo davanti alla tv dove una donna, vestita con un tailleur blu, leggeva i titoli del telegiornale. 
Finii frettolosamente lo yogurt e uscii di casa. 
Infondo avevo solo altri due giorni da passare qui, poi Londra sarebbe diventata la mia nuova casa.
-
Eccomi qui con una nuova storia! :D
 Questa volta non ci saranno intoppi durante la pubblicazione perché ho già scritto tutti i capitoli e devo dire che sono davvero emozionata e contenta di poter condividere questa storia con voi.
In questo capitolo non succede nulla di interessante, è più un prologo ma prometto che nei prossimi  ci sarà più azione :) 
Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, che spero vi sia piaciuto nonostante sia breve :) 
A presto! 
Caelie

Vi lascio con una foto di Erien  Image and video hosting by TinyPic

 

Ps: vi chiedo di non scartare questa storia a priori, leggete almeno fino al capitolo 3 dove la storia inizia veramente, grazie a chi lo farà.
   
 
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