Anime & Manga > 07 Ghost
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Autore: Black_Mad_Hatter    26/07/2013    5 recensioni
Teito Klein si sta allenando duramente per diventare vescovo e decide di riposarsi un po' con il suo amico Burupya. Mentre i due sono sotto un albero di un giardino della chiesa, sentono un fruscio provenire da un cespuglio. Il cucciolo di drago corre verso quel rumore e s'infila sotto il cespuglio. Teito, preoccupato, lo insegue, ma cade in un buco e...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi Tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Legenda:
<<...>> = parlato
"..." = pensato

Teito in Wonderland

 
La luce del sole entrava da una finestra di una camera della chiesa di Barsburg e picchiava su un letto vuoto, poiché chi ci dormiva, era già uscito, lasciando da solo il suo compagno di stanza, a passo veloce diretto chissà dove.  Era un ragazzo che aspirava alla carica di vescovo, non molto alto, sui quindici anni, con capelli castani, occhi verdi, quasi sempre serio e accompagnato da un cucciolo di drago rosa.  Il ragazzo si muoveva tra il labirinto di corridoi e arrivò nell’ala Ovest della chiesa. Aprì una porta, si ritrovò in un giardino e si sedette sotto l’albero che si trovava al centro del vivaio. Il draghetto rosa scese dalla spalla del ragazzo e si raggomitolò sul suo ventre. Il cuccioletto muoveva ritmicamente la coda, mentre il ragazzo gli accarezzava la testa con un dito. Un fruscio gli fece scattare sull’attenti. Il batuffolo rosa, con un salto, scese dal ventre del suo padrone e corse verso il rumore infiltrandosi sotto un cespuglio. Il padrone sentì il verso spaventato del cucciolo e lo inseguì preoccupato. Anche lui s’intrufolò sotto il cespuglio e urlò, perché cadde in un buco. Il suo grido continuò finché non cadde in un laghetto. Il ragazzo riemerse vicino alla riva e uscì dall’acqua. Il laghetto si trovava in mezzo ad una foresta e sotto a un albero, proprio davanti al ragazzo, riposava un uomo biondo con gli occhi blu. Indossava scarpe, pantaloni e maglietta tutti di un blu intenso e fumava una sigaretta.
<< Tu devi essere Teito Klein. Benvenuto in Wonderland.>> disse l’uomo notando il ragazzo.
<< Frau?! Che cos’è questo posto?!>> domandò il ragazzo.
<< E chi è codesto Frau? Io sono il Brucaliffo e sono qui per mostrarti la strada di casa.>>
<< Smettila di dir cavolate, Frau!!>> replicò il ragazzo appoggiando violentemente il piede sulla spalla del biondino.
L’uomo si alzò e prese il ragazzo per la divisa da vescovo sollevandolo.
<< Bene! L’hai voluto tu! Dovrai superare una prova per tornare a casa! Mi devi portare sette oggetti di sette abitanti di questo paese!>> sbraitò l’uomo guardando male Teito.
Il ragazzo si spaventò e riuscì soltanto ad annuire.  Il Brucaliffo lo lasciò, gli disse di non farne parola con nessuno e con un “Vai!” deciso spronò il ragazzo a dirigersi verso il percorso che gli stava indicando. Teito lo guardò stranito, mentre si dirigeva verso il sentiero. Entrando nel bosco, sentì delle risate e si diresse in quella direzione. Arrivò a uno spiazzo privo di alberi e al suo centro c’era un lungo tavolo sul quale c’era l’occorrente per il tè delle cinque. Attorno al tavolo erano sedute tre persone: un ragazzo biondo con lunghe orecchie da lepre, un uomo moro con cappello e occhiali da sole e un altro castano con orecchie da ghiro. I tre videro Teito e l’occhialuto gli si avvicinò. Teito ingoiò della saliva pensando che fossero tre membri dei Black Hawks.
<< Benvenuto!>> esclamò l’uomo avvolgendogli il braccio attorno al collo << Io sono il Cappellaio Matto, lui è la Lepre Marzolina e lui un semplice ghiro.>>
Il ghiro sbuffò, prese la tazza di tè e la teiera e si riempì la tazza.
<< Sei arrivato giusto in tempo per il tè, Alice!>> continuò l’uomo.
<< Io non mi chiamo Alice! Io mi chiamo Teito!>> obbiettò irritato il ragazzo.
<< Ahahahahah! Che simpatico il nostro Alice!>>
Il Cappellaio trascinò Teito al tavolo e lo fece sedere. Gli mise davanti una tazza che riempì di tè. La Lepre gli porse dei biscotti a forma di cuore. Teito ne prese uno e lo mangiò.
<< E’ delizioso!>> esclamò Teito.
<< Modestamente gli ho fatti io.>> rispose la Lepre.
Il ragazzo iniziò a mangiarli dimenticandosi di cosa doveva fare e la Lepre lo guardava felice. Il Cappellaio iniziò a bere il tè, si tolse il cappello e lo appoggiò sul tavolo. Dal cappello uscì un corvo nero che si stagliò in volo. Il ragazzo sobbalzò e guardo stranito il cappello e poi il Cappellaio. Il Cappellaio e la Lepre si misero a ridere, mentre il ghiro era totalmente serio. Il ragazzo sembrò arrabbiarsi, ma fece un respiro profondo e si calmò. Prese un sorso di tè per poi sputare tutto.
<< E’ vero! Devo andare!>> esclamò il ragazzo scattando in piedi.
<< E no! Non puoi andare senza passare dalla Re.>> obbiettò il Cappellaio prendendolo sotto braccio << Forza andiamo, Lepre e ghiro!>>
La Lepre e il ghiro si alzarono e tutti iniziarono a camminare verso il castello della Re di Cuori. Il Cappellaio fischiettò allegro per tutta la strada e Teito non ce la faceva più a sentirlo.
<< Re-chan!>> esclamò il Cappellaio entrando nella sala principale del castello.
Lasciò Teito e si diresse verso il Re che era seduto su di un trono. Il Re furioso estrasse la spada, che aveva con sé, e quasi infilzò la testa del Cappellaio. L’occhialuto si mise a correre inseguito dal Re.
<< Voi come avete fatto a sopportare i fischiettii di quel tipo?>> chiese Teito alla Lepre e al ghiro approfittando della confusione.
<< Eh?>> risposero i due in coretto togliendosi i tappi dalle orecchie.
<< Niente lasciate stare…>> rispose Teito.
Il Cappellaio si trovò bloccato al muro con la spada alla gola. Il Re conficcò la spada nel muro prendendo anche un po’ di stoffa della giacca e si girò verso Teito. Il ragazzo s’incantò negli occhi viola del Re, anche se lo intimorivano (pensava al generale Ayanami). Il Re era alto, con i capelli bianchi e sempre cupo in viso. Tornò a sedersi e guardò ancora il ragazzo. La Lepre e il ghiro s’inchinarono.
<< Cosa aspetti a inchinarti?!>> disse la Lepre.
Teito s’inchinò pensando che non voleva fare la fine del Cappellaio.
<< Chi è costui?>> domandò serio il Re al Cappellaio.
<< Ma come, Re-chan?! Non lo riconosci? E’ Alice!>> rispose il Cappellaio.
Il Re schioccò le dita e due guardie, che stavano accanto al trono del Re, corsero incontro al Cappellaio sfoderando le spade. Una guardia era bassa con lunghi capelli rosa raccolti in una treccia e occhi dello stesso colore il cui sesso era ancora sconosciuto, mentre l’altra era un omone alto con i capelli e gli occhi blu. La guardia più alta conficcò la spada, nel muro, vicino al collo del Cappellaio, mentre quella più bassa tra il braccio e il petto. Il Cappellaio e Teito sobbalzarono.
<< Bene, chiunque tu sia, sei invitato a stare a palazzo e sarai mio ospite.>> disse il Re rivolto al ragazzo << E anche voi, Lepre, Cappellaio e Ghiro, potrete rimanere.>>
<< Grazie mille, Re.>> dissero in coro la Lepre e il Ghiro.
<< Che gentile, Re-c-!>> tentò di dire il Cappellaio, ma la guardia dagli occhi blu spostò velocemente la lama verso il collo dell’occhialuto facendolo zittire.
Dopo l’abbondante cena, Teito fu condotto in una stanza. Il ragazzo si sdraiò sul comodo letto e si mise a fissare pensieroso il soffitto.
"Devo andarmene e recuperare qualcosa che appartenga a queste persone…" pensò Teito.
Il ragazzo aspettò le due del mattino e uscì dalla camera. A passi leggeri, si diresse verso la camera del Cappellaio. Ci entrò e gli prese il cappello. Uscì ed entrò in quella della lepre alla quale sottrasse un sacchetto di stoffa nera con ricamato “Lepre Marzolina” in oro, che conteneva dei biscotti. Al ghiro non seppe cosa prendere e decise di passare ad altro. Passò dalla stanza del Re e rubò la corona. Decise di prendere qualcosa anche alle guardie e si diresse verso la loro stanza. Arrivatoci, senti da fuori delle voci.
<< Ho fame!!>>
<< La porto subito a mangiare.>>
 Il ragazzo sentì dei passi avvicinarsi e si nascose dietro dei tendaggi di una finestra a pochi metri dalla porta. La guardia alta uscì con imbraccio la guardia bassa. Appena si furono allontanati Teito uscì dal nascondiglio, entrò nella camera e iniziò a guardarsi attorno.
"Una lancia…? Troppo ingombrante… Una spada…? Stessa storia."
Sbuffò per poi ricordarsi che la guardia bassa aveva una benda sull’occhio sinistro e decise di cercare nei cassetti delle guardie. Al primo tentativo, trovò un cassetto per metà riempito di bende e per metà di camicie. Ne prese una a caso e si diresse verso la porta. Sentì dei passi e decise di saltare giù dalla finestra, perché la stanza si trovava al piano terra. Saltò giù dalla finestra e si mise a correre il più velocemente possibile. Da lontano sentì le guardie dare l’allarme. A un certo punto inciampò e cadde.
<< Hm… Che cosa…?>> disse una voce maschile << Oh! Tu devi essere Teito!>>
<< Come fai a conoscere il mio no- Labrador?!>> disse Teito girandosi e vedendo un uomo che era appoggiato ad un albero (Teito era inciampato nelle gambe dell’uomo).
<< Labrador?? Mi stai confondendo con qualcun altro… Io sono il Lillaconiglio.>> disse l’uomo dagli occhi, capelli e lunghe orecchie lilla con un fiore bianco in testa sbadigliando.
Le voci delle guardie si facevano vicine. Il Lillaconiglio, notando gli oggetti che il ragazzo aveva con se, lo prese per un braccio e lo trascinò ai piedi di un albero. Il Lillaconiglio saltò dentro una buca trascinando con sé il ragazzo. Teito si guardò attorno smarrito.
<< D-dove siamo?>> domandò.
<< Sei nella mia tana.>> rispose il Lillaconiglio << Seguimi e ti porterò dove il Re di Cuori non può agire.>>
Il ragazzo annuì, mentre guardava il Lillaconiglio spostare un armadio. Quest’ultimo nascondeva un tunnel. I due ci entrarono e sbucarono in mezzo a dei ciliegi in piena fioritura. Teito si guardò attorno a bocca aperta.
<< Qui sei al sicuro.>> annunciò il Lillaconiglio sorridendo.
Teito lo ringraziò. Il Lillaconiglio fece per andarsene, ma Teito lo fermò.
<< Scusami, ma mi potresti dare il fiore che porti in testa?>> chiese il ragazzo.
<< Perché?>> domandò il Lillaconiglio.
Le parole del Brucaliffo gli tornarono in mente e il ragazzo distolse lo sguardo dall’uomo che continuava a guardarlo. Il Lillaconiglio sorrise e gli appoggiò una mano sulla testa.
<< Non ti preoccupare, se non vuoi o non puoi dirmelo… Ecco. Prendilo.>> disse il Lillaconiglio porgendogli il fiore.
Teito lo prese, sorrise allegro e ringraziò il Lillaconiglio.
<< Adesso se vai di là, potrai tornare da dove sei arrivato.>> disse il Lillaconiglio indicando un sentiero dalla parte opposta in cui si stava dirigendo.
<< Grazie infinite!>> disse il ragazzo girandosi per salutare l’uomo, ma già non c’era più.
Il ragazzo s’incamminò e scrutava attentamente i dintorni nella ricerca di altri due persone a cui prendere due oggetti.
<< Oh, ma chi abbiamo qua? Chi sei, ragazzo?>> disse una voce che proveniva dalla chioma di un ciliegio.
Teito alzò lo sguardo e vide un uomo vestito di bianco, con gli occhi azzurri, capelli biondi che formavano un boccolo sul lato destro del volto e orecchie e coda bianche da gatto.
<< I-io sono Teito Klein.>> si presentò il ragazzo.
<< Oh, piacere di conoscerti Teito. Io sono lo Stregatto.>> rispose l’uomo saltando giù dal ramo dell’albero su cui era comodamente seduto.
<< Allora che ci fai qui?>> chiese lo Stregatto.
Il ragazzo raccontò l’accaduto allo Stregatto, senza però fare cenno alla sfida che gli aveva imposto il Brucaliffo.
<< Ah, capisco… Comunque quelli là non sanno nemmeno distinguere Alice da un semplice ragazzo. Vieni con me e ti presenterò la vera Alice.>>
Lo Stregatto condusse Teito d’Alice. Quando il ragazzo vide Alice, seduta, che giocava con il piccolo drago, gli si scaldò il cuore. Alice era una ragazza dai capelli lilla e gli occhi viola.
<< Alice! Ti presento Teito.>> disse lo Stragatto agitando la mano in segno di saluto.
Alice guardò e salutò Teito che rimase colpito dalla sua bellezza.
<< Burupya!!>> fece il draghetto correndo verso il padrone per poi saltare sulla sua spalla.
<< E’ tuo quel grazioso cucciolo di drago?>> chiese Alice.
<< Si è un mio caro amico.>> disse Teito sorridendo tristemente.
<< Ah, ragazzo. Che ci fai con tutta quella roba?>> chiese lo Stregatto appoggiando il gomito alla spalla di Teito e indicando i cinque oggetti che aveva in mano.
<< E’ vero! Devo andare a casa!!>> esclamò il ragazzo preoccupato << Per favore datemi qualcosa che vi appartiene! Devo tornare alla chiesa!>>
Lo Stregatto e Alice lo guardarono straniti, ma dopo uno sguardo d’intesa tra loro due decisero di dare qualcosa al povero ragazzo. Lo Stregatto gli diede la fascia che serviva a tenere indietro i suoi capelli, mentre Alice gli diede i suoi orecchini.
<< Arrivederci!>> disse il ragazzo.
<< A presto, Teito! Spero di poterti ricontrare un giorno!>> esclamò Alice speranzosa.
<< Arrivederci, caro Teito.>> disse lo Stregatto << O forse è meglio dire “a mai più arrivederci”…?>>
Il ragazzo si diresse, con il draghetto, verso il lago, dove trovò il Brucaliffo che fumava un’altra sigaretta.
<< Finalmente sei arrivato ragazzo!>> disse il Brucaliffo << Hai con te i sette oggetti?>>
<< Sì, eccoli.>> disse il ragazzo porgendo gli oggetti all’uomo.
Il Brucaliffo gli scrutò e poi disse << Bene! Sei stato bravo! Adesso ti mostrerò la strada di casa.>>
L’uomo si alzò e lo condusse davanti a due alberi dalle foglie gialle.
<< Passa tra i due tronchi e ritornerai a casa.>> annunciò il Brucaliffo.
<< Grazie infinite e arrivederci!>> disse allegro Teito passando tra i due alberi.
<< Addio.>> rispose il Brucaliffo sorridendo.
Teito si ritrovò sospeso per aria su una delle fontane della chiesa. Urlò e ci cadde dentro. Quando riemerse si ritrovò davanti Hkuren, il suo compagno di stanza, che lo guardava arrabbiato.
<< Non è questo il momento di fare il bagno! Dobbiamo sbrigarci! Siamo in ritardo per l’allenamento!>> esclamò Hakuren.
Hakuren prese per il braccio Teito e lo trascinò verso il luogo in cui dovevano allenarsi.
"Sono già le quattro di pomeriggio… Non può essere stato un sogno… Però, in qualsiasi caso, quella “Alice” era davvero carina…" pensò Teito sorridendo, mentre Hakuren lo trascinava per i corridoi della chiesa.
  
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