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Autore: _Alexiana    27/07/2013    1 recensioni
“Mi sei rimasto accanto, passeggiando tra le schegge di una vita in frantumi. Macerie, resti. Ma c’eri e resti.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi hai vista nascere dopo che quel giorno piangendo fra le tue braccia , ho smesso , e di colpo ho improvvisato un sorriso timido. Mi hai vista nascere quando mi hai preso la mano e facendomi coraggio non l'hai lasciata fino a quando non ho dato posto a delle parole di forza. Mi hai vista nascere nei ti amo che non ti dicevo quando ti guardavo da lontano arrivare col la tua camminata veloce per fare presto, perché avevi voglia di stringermi i fianchi e baciarmi il collo per sentire che nuovo profumo avevo deciso di mettermi. Ma tu lo sapevi senza bisogno di avere parole che t'amavo, t'amavo già così tanto.
Sono nata così tante volte con te, ogni giorno una donna diversa che si guardava allo specchio e piano piano si amava, si diceva anche che era bella, si sentiva una bambina che aveva visto per la prima volta brillare gli occhi di chi sa amare , e si era accorta che erano occhi felici, e si era accorta che erano i suoi e mai li ha saputi dimenticare. Sono nata in ogni singolo momento passato con te.
Ci sono cose che non ti ho scritto che hanno lo stesso valore dei baci che ti ho dato, e ci sono cose che ti ho detto solo con lo sguardo che era come se in quel momento stessimo facendo l'amore senza nemmeno pensarlo.”
‘Ti amo’. Questa frase in grammatica, con l’analisi logica, sarebbe una frase minima con soggetto sottinteso, complemento oggetto e predicato verbale.  Ma nella vita di tutti i giorni, cavolo..che significato enorme, stupendo e per certi aspetti terrificante che ha, questa piccola frase, piccola.
Piccola come un granello di sabbia che ti sfiora gli occhi e impercettibilmente ti ferisce.
Piccola come un cioccolatino che ti delizia, ma che a volte può sapere un po’ amaro.
Piccola..piccola com’è piccolo il coraggio con cui si dice a qualcuno, avendo paura di non essere ricambiati.
Ma le storie nascono proprio così, a caso. Nella paura di una parola detta e non detta, in un sorriso di troppo, uno sguardo in più. Le storie nascono negli abbracci che ti rubano il cuore e nelle mani che stringono le tue.
Quel giorno quando ti ho incontrato non ero niente. E tu hai saputo darmi la vita.
“Mi sei rimasto accanto, passeggiando tra le schegge di una vita in frantumi. Macerie, resti. Ma c’eri e resti.”
E quindi ora, ora che sei qui con me, ora che sei tra le mie braccia, ora che i nostri occhi combaciano in un unico sguardo, non andare via. Ora che il tuo cuore completa il mio come un puzzle, io ti chiedo di continuare. Sembra che la tua mano sia fatta apposta per stringere la mia. Se ti dicessi che ho voglia di essere presa per mano, lo faresti?
  
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