Quella
notte sognai di essere in Italia e Jane stava torturando a morte Edward.
Avevo
tra le braccia una bambina, piangeva mentre io gridavo.
Per
istinto la coccolai guardandogli il viso, era insanguinato.
“NO!”
urlai e mi alzai all’istante.
“Bella,
che succede?” Edward mi prese la mano.
La
stanza dell’albergo di New York era scura e buia. Guardai il
suo viso e
sospirai.
“Niente,
ho fatto un brutto sogno”
Mi
coricai di nuovo nel letto a due piazza abbracciando Edward, mi
annusò i
capelli “Ne vuoi parlare?”
Scossi
la testa “No, non oggi, sono esausta”
“Okey”
Mi avvolse tra le coperte e mi strinse più forte.
Non
riuscivo a togliermi dalla testa l’immagine di quella bambina
col volto
insanguinato, era un immagine raccapricciante. Rabbrividii e scossi la
testa.
In preda a questi pensieri cercai di chiedere gli occhi e mi abbandonai
all’inconscio.
Mi
rialzai dopo qualche minuto, guardai Edward.
Rimasi
sbigottita, stava dormendo.
Sulle
prime pensai stesse scherzando mi avvicinai di più e gli
toccai la pelle del
viso.
Era
calda. Urlai.
“Bella,
insomma! Che c’è?” Inarcò un
sopracciglio quando vide la mia faccia sbigottita.
“Bella,
ma che c’è?”
“Tu
non sei Edward!” mi allontanai.
“Ma
certo che s…” non finì la frase
perché gli tirai la sveglia che lo prese in
testa.
“Ma
sei pazza…ahi Belle, mi hai fatto male!” se la
massaggiava indolenzito, si
vedeva, stava soffrendo.
“Tu
non puoi farti male!”
“Bella,
non sono Superman” tolse la mano e vidi il livido appena
formato nella sua
fronte.
“Edward
sei un vampiro! Come hai fatto a farti male? Sei caldo, e i tuoi
occhi…”
Sembrava
tornare serio in volto e scappò in bagno, lo seguii
lentamente.
“Già…è
vero…” si toccò al lungo le occhiaie
che non c’erano più, e il livido sulla
fronte.
Prese
una lametta e si tagliò un dito.
“No!”
gridai mentre chiusi gli occhi.
“Straordinario
Bella…” si mise a ridere
“Sanguino!”
“E’
questo il problema! Va via da me, sto per svenire!” Non stavo
per svenire per
il sangue, ma proprio perché lui sanguinava.
Lui,
non
poteva
sanguinare!
Si
fasciò il dito con cura e mi prese le mani.
“Bella
è fantastico! Non so come ma…sono diventato umano” marcò
l’ultima parola molto profondamente e con gioia.
“Perché?
Com’è potuto accadere?” sembravo una
schizofrenica in quel momento.
“Non
ne ho idea, però so solo che è una cosa
bellissima!”
Sbuffai.
Lo guardai negli occhi e caddi nel suo sguardo verde, bellissimo,
smeraldo.
“Sono
bellissimi i tuoi occhi” sospirai.
“Sono
lieto che ti piacciano verdi” Mi prese il viso lentamente e
mi baciò, le sue
labbra erano calde e morbide no fredde e dure come il marmo.
Gli
toccai il petto anch’esso caldo e morbido.
“Voglio
provare una cosa, adesso che sono umano…”
Ero
ancora uccisa dal suo bacio caldo.
“mmm…cosa?”
Mi
sbottonò lentamente la camicetta, mi prese in braccio e mi
scaraventò con
delicatezza sul letto.
“Adesso
non ho paura di niente, non ho il terrore di perdere il controllo per
poi
ucciderti, sono libero e tuo”.
Non
risposi nulla, lo spinsi verso di me e ci abbandonammo al piacere.