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Autore: Alex98    27/07/2013    1 recensioni
I supereroi Marvel e Dc finalmente uniti per salvare insieme il mondo. Galactus, con l'aiuto di Thanos e Ultron, sono in procinto di attaccare la Terra, i Kree e gli Skrull li minacciano e un esercito di supercriminali guidati da Green Goblin con l'aiuto di Joker e presto di Loki si rivelerà un'altra terribile minaccia. Solo loro potranno salvare o vendicare il loro pianeta, tra due universi paralleli, uno Marvel e uno Dc.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ULTIMATE AVENGERS
 
 
 
Nota dell'autore: questa storia tralascia molti avvenimenti dei film e dei fumetti, rispettivamente come la morte del professor Xavier in "X-Men 3" e come quella di Freccia Nera in "World War Hulk" per riunire tutti i personaggi. Buona lettura!
 
CAPITOLO 1
VIAGGIO A NEW YORK
 
Elivelivolo, sopra New York, 24 luglio 2013, ore 8:00
Nick Fury camminò lungo il ponte dell'elivelivolo, seguito dall'agente Hill, ansiosa di avere notizie sulla situazione.
"Dovremo rivelare agli Avengers e ai loro alleati l'esistenza di altri supereroi. Galactus sta arrivando e non esiterà ad attaccare la Terra, aiutato da altri temibili avversari come Thanos e Ultron." le spiegò il direttore dello Shield.
"Signore, cosa possiamo fare?" gli chiese lei, preoccupata.
"Riuniremo tutti i nostri eroi e in seguito anche i loro nemici per eliminare la minaccia comune a tutti noi."
"Mi sembra molto rischioso, signore."
"E' l'unica speranza per la Terra." dichiarò con tono solenne Nick Fury, ritirandosi nel suo studio.
 
Los Angeles, 24 luglio 2013, ore 8:30
Captain America corse per le deserte strade di Los Angeles, dove dei pericolosi criminali con armi chimiche stavano distruggendo la città.
"Fermo, furfante!" urlò, rivolto a uno degli uomini incappucciati che brandiva un mitra con aria minacciosa.
"Io ti conosco! Sei uno dei vendicatori! Caro capitano, stai per essere eliminato!" rise il nemico, sparando contro di lui.
Captain America parò i colpi con lo scudo, balzò verso di lui e gli sferrò un vigoroso pugno che gli fece perdere i sensi.
"Solo uno, Cap?!" esclamò una voce alle sue spalle.
Lui si voltò e vide Tony Stark che sorvolava dentro la sua armatura i numerosi criminali che aveva catturato.
"E ho anche disinnescato le bombe!" aggiunse Iron Man, sorridendo.
"Con aiuto di Hulk!" tuonò il dottor Banner, saltando in strada da un edificio in fiamme, salvando una decina di persone.
"Tu non hai disinnescato le bombe, ma ne hai quasi fatta esplodere una. Ne abbiamo già parlato." puntualizzò Iron Man.
"Sì, Hulk spacca tutto!" gridò lui, dando una forte pacca sulla schiena a Tony che cadde a terra.
"Ho avuto altro a cui pensare. Nick Fury ha detto che vuole convocare tutti i supereroi." spiegò Captain America.
"Oh, una riunione di famiglia!" esclamò Thor, irrompendo in una tempesta di tuoni e fulmini.
"Ecco che arriva il dio delle entrate spettacolari!" rise Tony, rialzandosi.
"E io, allora?!" domandò Occhio di Falco, aggrappandosi a una fune collegata a una sua freccia che aveva lanciato sulla parete di un grattacielo.
"Ehi, ci sono anch'io!" ribatté la Vedova Nera, seguendolo.
"Ecco i cagnolini di Nick Fury!" commentò Iron Man, suscitando l'ira di quest'ultima che gli sparò contro i punti meno vulnerabili dell'armatura.
"Allora andiamo!" propose Captain America.
Così i Vendicatori si diressero verso la base segreta dello Shield a New York.
 
Londra, 24 luglio 2013, ore 9:00
I Fantastici Quattro dovettero cacciare da Londra la stessa organizzazione criminale di New York che a quanto pare aveva architettato un vero e proprio attacco per nessun apparente scopo specifico.
Mentre la Donna Invisibile proteggeva con uno scudo il marito che stava cercando di disinnescare l'ultima bomba, la Torcia Umana e la Cosa combattevano contro gli avversari.
"Sbrigati, Reed!" sbraitò la Cosa.
"Cosa c'è, sei stanco di lottare?!" lo schernì la Torcia Umana.
Lui lo ignorò e continuò a sferrare dei potentissimi colpi contro i criminali.
"Non è facile come credevo!" ribatté Mr. Fantastic.
Dopo qualche minuto, però, quando tutti i nemici furono sconfitti, riuscì a disinnescare la bomba.
"Finalmente è finita!" esclamò, esausto.
"Non ancora, Nick Fury vuole radunare tutti i supereroi della Terra e noi ovviamente dobbiamo essere presenti." precisò la Torcia Umana, felice di sfoggiare i suoi superpoteri.
Così anche loro si misero in viaggio.
 
Parigi, 24 luglio 2013, ore 9:30
Wolverine si lanciò addosso a una ventina di criminali, eliminandoli tutti in un sol colpo.
"Diamoci una mossa o il professor Xavier non avrà il tempo per disinnescare le bombe!" gli ricordò Jean.
"Ti sembro lento?!" rise Wolverine.
"Ne arrivano altri!" lo avvisò Ciclope.
"Allora sconfiggiamoli!" decise Tempesta.
"Coraggio, andiamo!" decretarono Kitty, Kurt e Remy in coro.
Gli X-men si abbatterono contro i nemici con una tale furia da farli fuggire prima ancora dello scontro.
"Li lasciate scappare?!" esclamò una voce dall'altra parte della strada.
Ai piedi della Tour Eiffel, tra i turisti che correvano, terrorizzati, c'era Deadpool, direttamente da una base dell'X-Force.
"Finalmente qualcuno che ragiona come me." sospirò Logan, combattendo contro i criminali al suo fianco.
A quel punto si udì un forte boato: il professor Xavier era riuscito a disinnescare tutte le bombe grazie ai suoi poteri.
"E' riuscito a capire chi sono questi farabutti?" gli domandò Tempesta.
"No, ma ci saremmo riusciti se qualcuno non avesse deciso di eliminarli tutti." rispose il professor Xavier, osservando con uno sguardo penetrante Deadpool.
"Si calmi, prof.!" tentò di tranquillizzarlo lui. "Ora piuttosto dobbiamo recarci presso la base di Nick Fury dove si terrà una riunione tra supereroi. Per questo sono venuto. Volevo presentarmi con gli altri X-Men, anche se non siete forti come me!"
"Allora sta per accadere qualcosa di terribile, e penso che gli attacchi di questi criminali siano in qualche modo collegati ai nostri futuri nemici, nonostante non sembrino così forti. Perciò non dobbiamo sottovalutarli. Ora andiamo a New York." decretò Charles Xavier con tono solenne.
"Sì, a New York!" concluse Deadpool.
 
Sidney, 24 luglio 2013, ore 10:00
Il resto degli Illuminati, dopo aver sconfitto i terroristi, si riunì nella loro base segreta.
Namor si sedette davanti al tavolo nella Sala Comune con palese riluttanza.
Anche Freccia Nera non era felice di essere stato richiamato dopo tanto tempo, ma non osava aprire bocca poiché si rendeva conto delle conseguenze: avrebbe potuto distruggere tutto ciò che si trovava intorno a lui, senza lasciarne tracce.
"Non disperate, c'è una buona ragione per tutto ciò. Dobbiamo riunire tutti gli anelli per formare il guanto del potere. Ci aspetta la più grande minaccia che abbiamo mai affrontato." dichiarò il dottor Strange con tono pacato.
"E suppongo che non sarò io ad avere il guanto." brontolò Namon.
"Non ci ho ancora pensato, ma si tratta di una faccenda molto importante. Nick Fury recluterà tutti i supereroi, anche loro!"
"Intendi..."
"Sì! Ora smettila di pensare al tuo dannato guanto e aiutaci, per l'amor del cielo!"
Tutti osservarono la scena, preoccupati.
Namor, a malincuore, accettò la proposta.
A quanto pare la salvaguardia della Terra stava molto a cuore anche a lui.
 
Hong Kong, 24 luglio 2013, ore 10:30
La Pantera Nera aveva udito la notizia e aveva reclutato tutti i supereroi minori della Terra che in varie occasione avevano collaborato con gli Avengers come Wasp e Ant Man.
L'intero pianeta era stato teatro di una cruenta battaglia contro terroristi il cui piano non era chiaro a nessuno.
I capi di stato cercavano di dare una risposta a quelle domande, ma solo Nick Fury poteva rispondere e Pantera Nera sarebbe andato da lui.
Così partì per New York, seguito dal suo piccolo ma forte esercito.
 
New York, 24 luglio 2013, ore 11:00
Peter Parker uscì da scuola come un normale studente, salutando la sua normalissima ragazza dei sogni, Mary Jane, avviandosi verso la sua normalissima casa della sua normalissima zia Mary.
Quella vita normale, però, sarebbe stata presto cambiata anche in quel periodo che tentava di essere un ragazzo come tanti.
Un signore incappucciato gli passò accanto e gli consegnò una lettera.
Lui la lesse, un po' confuso: "Non c'è molto tempo, Spiderman. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Nick Fury sta reclutando un nuovo esercito. Presentati oggi alla riunione nella sua base. Arrivederci, agente Coulson."
Peter si stupì, ma in fondo era da un po' che non riusciva più a non comportarsi da eroe.
Notò che l'ora non era stata specificata e decise di riposarsi un po' prima di quella che si sarebbe rivelata una vera e propria guerra.
 
Brasile, 24 luglio 2013, ore 11:30
Daredevil aveva cercato in tutti i modi di nascondersi, ma non aveva saputo resistere alla tentazione di proteggere la città in cui si era rifugiato per così tanto tempo.
Grazie ai suoi supersensi riuscì a sconfiggerli in un battibaleno.
Fu proprio quel gesto eroico ad attirare l'attenzione dell'agente Coulson che lo invitò a unirsi alla riunione di supereroi dello Shield.
Lui, ancora un po' titubante, accettò.
Se stava per accadere qualcosa di terribile, lui doveva scegliere la sua parte nella guerra tra il bene e il male.
 
Metropolis, 24 luglio 2013, ore 12:00
"E' un uccello? E' un aereo? E' Superman!" urlarono come sempre gli abitanti di Metropolis.
Clark Kent però non aveva tempo per le solite gesta eroiche: doveva assolutamente recarsi alla riunione dei supereroi.
Prima pensava che solo Batman e altri pochi eroi fossero come lui, invece ora aveva scoperto che un altro intero esercito di persone superdotate.
Ora si sentiva esausto, incapace di pensare, quasi incapace di agire.
Non si sentiva più l'eroe del mondo e aveva respinto i terroristi dalla sua città con estrema difficoltà.
Decise di non pensarci, doveva continuare a lottare per le persone che amava, collaborando con altre persone come lui che ogni giorno proteggevano i più deboli.
 
Gotham City, 24 luglio 2013, ore 12:30
Vedendo l'esercito di terroristi che stava invadendo la sua città, Batman si pentì di aver promesso di non uccidere mai nessuno e sperò che avrebbe potuto rispettare quella regola anche nella guerra imminente.
Balzò fuori dalla Bat-mobile e iniziò a combattere contro i nemici.
Schivò in continuazione i proiettili degli avversari che sembravano ben equipaggiati con ogni sorta di tecnologia.
Non ci mise molto tempo a disinnescare le bombe, ma sconfiggere i criminali fu un altro discorso.
Dopo svariati tentativi, riuscì a far esplodere la loro base.
Finalmente Robin lo raggiunse e fece fuggire i criminali rimasti.
"Forza, dobbiamo andare." annunciò Bruce Wayne.
"Dove?" replicò il suo aiutante.
"A New York."
Robin rimase allibito e cominciò a preparare i bagagli.
 
San Francisco, 24 luglio 2013, ore 13:00
In un bunker sotterraneo si riunirono alcuni tra i più potenti eroi del pianeta.
Green Arrow si erse altezzoso di fronte a loro e li richiamò all'ordine.
"Noi risponderemo alla chiamata di Nick Fury! Basta discutere!" urlò.
"Sono venuto in superficie solo per questo?" ribatté Acquaman, scocciato.
"Smettila di lamentarti!" lo ammonì Cyborg.
"L'uomo di latta ha ragione." concordò Lanterna Verde con ironia.
"Bada a come parli!" tuonò lui.
"Un nemico comune a tutti noi sta per attaccarci! Abbandoniamo le nostre divergenze e combattiamolo per salvare la terra!" esclamò Oliver Queen.
"Sarà difficile abbandonare le divergenze con gli altri supereroi." gli fece notare Acquaman.
"Collaborare non è così difficile. Vedrete, ce la faremo!" insistette Green Arrow.
"Flash, hai qualche commento da aggiungere?" domandò Cyborg, voltandosi e non trovando il supereroe. "Flash?!"
Lui tornò subito, più veloce della luce, con un hot dog in mano.
"Dove sei andato?!" esclamò Lanterna Verde.
"A prendere uno spuntino!" rispose Flash, sorridendo.
"Allora siamo d'accordo." dichiarò Shazam.
"Sì." confermò Wonder Woman. "Andiamo a New York!"
 
New York, 24 luglio 2013, ore 13:30
Nick Fury scese dall'elivelivolo e corse verso la base.
Phil Coulson lo accolse calorosamente, urlando per sovrastare il rumore del veicolo.
"E' tutto pronto, signore! Ora dobbiamo solo aspettare i supereroi!" gridò.
"D'accordo. Ben fatto!" si complimentò Nick Fury.
L'agente Hill lo seguì, sempre più preoccupata.
Coulson la trattenne per un braccio e sussurrò: "Anch'io ho paura, ma Fury ha ragione: questo è l'unico modo."
Lei annuì e tornò a seguire il direttore.
 
Arkham Asylum, 24 luglio 2013, ore 14:00
Joker rimase seduto sulla panca della sua cella a contemplare un miracolo: qualcuno era riuscito a penetrare le difese di quella prigione.
In quella cella, cupa anche in pieno giorno, un criminale astuto e diabolico quasi quanto lui era venuto a prenderlo.
Si nascondeva nella penombra, in attesa di rivelare la sua identità, di cui tutti i supercriminali si vantavano.
Pioveva all'esterno della prigione e sia l'acqua che il gelido clima della città-prigione passavano tra le sbarre, consumando sempre di più ciò che era rimasto di Joker.
Ma in quel momento, vedendo il suo futuro socio, apparve rinato e sorrise, come ai vecchi tempi.
La sua espressione fu rivelata da un fulmine, accompagnato da un forte boato che riecheggiò nelle vicinanze.
"Vuoi sapere come mi sono fatto questo sorriso?" domandò, crollando nella sua solita folle risata.
"No, ma presto vorrai sapere chi sono io." sibilò il losco individuo, allontanandosi dalla penombra. "Sono Green Goblin e noi due, insieme al nostro esercito di supercriminali, domineremo il mondo!"
 
CONTINUA...
   
 
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