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Autore: DanzaNelFuoco    27/07/2013    4 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Il Babbano è il migliore amico del mago" indetto da darllenwr sul forum di efp e si è classificata prima!!!
Tutti sappiamo che:
-Lucius Malfoy odia i Babbani
-Vernon Dursley odia i maghi.
Però non sappiamo perchè.
(Certo Malfoy è un purosangue, potreste obbiettare, ma anche Andromeda Black lo era ed ha sposato un babbano!)
"Non c'è ancora un tappeto di foglie sotto quell'albero dove sei anni prima si erano incontrati un bambino che non credeva alla magia e un mago che non riusciva a far levitare una piuma.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Vernon Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Nome dell'autore su EFP: DanzaNelFuoco 
Nome dell'autore sul Forum: Danza Nel Fuoco 
Titolo della storia: Childhood 
Fandom: Harry Potter 
Rating: Giallo 
Coppia (eventuale): nessuna 
Avvertimenti e Note: nessuno 
NdA (eventuale): in fondo alla pagina
Beta-reader (eventuale): nessuno 
Childhood



 12 Settembre 1960, parco nel Wiltshire
"Ciao!"
Il bambino si volta verso di lui e lo guarda.
"Buongiorno." 
"Cosa stai facendo con quel bastone?" gli chiede il bambino appena arrivato. "Dirigi un' orchestra?"
L'altro bambino sbuffa. Non è ovvio cosa sta facendo? Cerca di far levitare quella dannatissima piuma.
"Sai che sei antipatico? Potresti almeno rispondermi!"
"La mia tata dice..."
L'altro lo interrompe con un fischio. "Wow, tu hai una tata?"
"Sì, non mi interrompere. La mia tata dice che non devo parlare con gli estranei e tu sei un estraneo. 
"Oh. Sembra avere senso." La faccia del ragazzo diventa paonazza per lo sforzo di pensare a una soluzione. "Io sono Vernon!" disse poi tendendogli la mano.
"Non vedo come questo possa interessarmi."
"Se sai il mio nome non sono più un estraneo!"
Il bambino parve rifletterci un po'. 
"Il mio nome è Lucius, della antichissima e nobilissima casata Malfoy. Ciò che sto facendo é cercare di far levitare questa piuma, ma non riesco."
Vernon lo squadra come aveva squadrato l'ultima persona che aveva tentato di fargli credere nell'esistenza di babbo natale.
"Ma davvero?" 
"Sì! Io sono un mago!" 
"Tu lo sai vero che la magia non esiste?"
Il bambino biondo si gira e lo fissa sconvolto. 
"Certo che esiste la magia!" ribatte convinto. 
"Per Merlino!" dice arrossendo, vergognandosi di aver osato tanto nel linguaggio che dovrebbe essere sempre raffinato. "Tu sei un babbano!" 
Vermont lo guarda stranito, sembra quasi pentirsi di essersi presentato al biondino.
"Ma davvero tu non usi la magia?"  gli chiede. 
Il bambino un po' paffutello esita, poi scossa la testa. 
"Quindi tu non riceverai mai la lettera per Hogwarts?" sembra essere dispiaciuto per l'altro. 
"Cos'è Hogwarts?"
"È la scuola dove andrò! Spero di essere Serpeverde! Tutti nella mia famiglia lo sono stati!" strilla poi eccitato. 
Vernon è confuso. 
"Perché vuoi essere un serpente?" 
"Ma no, sciocco, non voglio essere un serpente, voglio andare in una casa di Hogwarts che si chiama così!" dice, poi parte in quarta a raccontare del castello, delle Case, dei prefetti e dei caposcuola.
Quando finisce il babbano è confuso.
"Sembra bello, ma credo che preferirei lo stesso andare a Snobkins, sai lì ci sono tutti i miei amici!"
Questa è la volta di Lucius di essere confuso.
"Amici?" 
"Certo, amici! Tutti hanno amici! Anche tu ne avrai, no?"
Lucius scossa piano la testa. 
"No, non posso. Mio padre dice che gli amici sono per i deboli, noi dobbiamo avere alleanze."
I due bambini si guardano per un momento in silenzio. Vernon riprende la sfumatura rossiccia di poco prima e Lucius lo trova inquietante. 
"Beh, ma noi siamo amici adesso, no?"
Il biondo esita. "E se fossimo alleati?"
"Cosa cambia?" chiede sedendosi sulle foglie.
"Se sei mio alleato io aiuto te e tu aiuti me."
Vernon ridacchia. 
"Quello gli amici lo fanno lo stesso!" 
Lucius si siede sulle foglie accanto a lui. 
"Allora siamo amici ed alleati" dice con risoluzione porgendogli la mano. L'altro la stringe.
"Signorino Malfoy! Signorino Malfoy!" grida una voce in lontananza. 
"È la mia tata, devo andare!" dice Malfoy alzandosi. 
"Ci vediamo domani, amico?"
"D'accordo, amico! Magari domani potrei insegnarti ad usare la magia, così anche tu potresti venire ad Hogwarts!"
Vernon sorride alzandosi e guarda l'amico allontanarsi.
 
                                            13 Settembre 1960, parco nel Wiltshire
Vernon è al parco alla  stessa ora del giorno prima. 
Si siede sulle foglie e aspetta il suo nuovo amico.
Ma il suo nuovo amico non arriva.

 
                                    13 Settembre 1960, Malfoy Manor, qualche ora prima
"Un babbano, Lucius? Mi dispiace averti fatto questo, ma devi capire che è per il tuo bene. Lui vuole rubare la tua magia." dice Abraxas Malfoy al figlio. "Quale ti ho detto essere il più famoso proverbio babbano?"
"Si.. Si prendono p.. più mos...che con il miele c... c... che con l'a... aceto." termina tremante il figlio, i segni rossi sulla schiena.
"I Babbani ti ruberanno la magia spacciandosi per tuoi amici. Ti faranno molto peggio di quello che ti ho fatto io, ti sto solo preparando a quello che ti aspetta. Dimmi, vuoi ancora essere amico di uno così?" chiede il padre chinandosi dolcemente verso il figlio e abbandonando la cintura di pelle in un angolo.
"No, padre. I Babbani sono cattivi. Meritano di pagare per quello che vogliono fare a tutti i maghi come noi!"
Abraxas sorride compiaciuto alzandosi. 
"Dotty! Guariscilo!" dice rivolgendosi alla sua elfa domestica. "E ricordati, Lucius, i Babbani alla fine non ti guariranno. Non avranno la stessa clemenza che ho avuto io."
"Sì, padre." china fiducioso il capo, convinto veramente che quello che dice il padre sia vero. 
                              
                                         28 Agosto 1966, parco nel Wiltshire
Non c'è ancora un tappeto di foglie sotto quell'albero dove sei anni prima si erano incontrati un bambino che non credeva alla magia e un mago che non riusciva a far levitare una piuma. 
Il caldo è asfissiante, l'afa incredibile, nonostante il cielo sia plumbeo e il sole nascosto.
Vernon Dursley ha ancora undici anni, non vede l'ora di compierli. È alto per la sua età, ma già tarchiato. Sono tornati in vacanza  in quella zona dell'Inghilterra in cui non andavano da tanto tempo. È tornato di sua spontanea volontà in quel parco. Spera quasi che il bambino biondo, ormai dovrebbe essere quasi un ragazzino come lui, si faccia vedere. 
Non è che ci speri, quel parco profuma di giorni di vacanze passate ad aspettare l'amico che non è mai arrivato. 
Era un peccato, gli sarebbe piaciuto imparare quella cosa della piuma. Un amico che non era riuscito ad avere. Peccato. 
Il suo sguardo viene catturato da un lampo biondo dall'altro lato del vialetto.
"Lucius!" grida per ottenere la sua attenzione. E il biondo si gira.
Lo riconoscerebbe ovunque, con quei suoi capelli improbabili, non riuscirebbe a dimenticarlo. "Non amo che le rose che non colsi." diceva qualcuno che sua madre amava citare. Vernon non sa chi l'abbia scritto o detto e non gli interessa, ma sa che è vero, persino dall'alto dei suoi quasi dodici anni.
Il ragazzo biondo si volta e squadra il ragazzo che ha osato pronunciare il suo nome. 
Lo riconosce. È lui. Quello che gli ha fatto del male.
"Chi è quello, Malfoy?" chiede il ragazzo accanto a lui. Uno dei suoi alleati. 
"Un vecchio ex-alleato." dice con un sogghignò. "Vorrei andare a dargli una lezione, Nott. Con permesso." 
Lucius si avvicina con eleganza a Vernon. 
"Lucius, perché non sei più venuto? Ti ho aspettato un sacco! Strana coincidenza no, che io ti trovi dopo sei anni, proprio qui, dove non venivo da anni!" comincia con allegria. Basterebbe una parola gentile per dimenticare sei anni di attesa. 
"Coincidenza. Le coincidenze non esistono. Tu vuoi fregarmi, babbano. Pietrificus totalus!" 
Le membra di Vernon si irrigidiscono e il ragazzo crolla a terra con un gemito. Non può parlare, non può fare niente. Sente solo l'erba contro la guancia, gli solletica il naso e gli entra nelle narici, gli impedisce di muovere l'unica parte del corpo che può usare, non può sbattere le palpebre. 
Lucius lo volta con un calcio. Fa male, ma almeno può respirare. 
Sta calando la sera e lui può solo continuare ad aspettare.
No, la magia non è decisamente buona e non vuole più averci niente a che fare. Se lo promette. Non avrà mai altri contatti con il mondo magico. 
Non sa quanto si sta sbagliando. 
 

N.d.A.
Sinceramente non so perchè tra tutte le cose che avrei potuto scrivere ho scritto questo. Semplicemente è uscito fuori da solo. Quindi spero che vada bene.
Non sono del tutto sicura dell' angst, ma secondo me ci sta. Così come il rating giallo, niente di particolarmente esplicito, ma la scena a Malfoy Manor secondo me ne ha bisogno. 
Ok, questo è tutto gente!
Ciao, DNF
  
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