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Autore: Kim_Pil_Suk    28/07/2013    1 recensioni
[Miss A]
[MissA - Jia x EXO-M - LuHan]
Jia viene disturbata in piena mattina da LuHan che ha qualcosa di importante da dire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jia si infilò un altro boccone di pop corn in bocca. Poi immerse di nuovo la mano nel vassoio di pop corn caldi appoggiato fra le sue gambe accavallate. Un altra manciata le finì in bocca.
Fissava la televisione. Presa dal film più di quanto avesse potuto pensare. 
Il cappuccio calato sul volto, con un orecchio da coniglio che le cadeva sulla fronte. I pantaloncini di jeans che lasciavano poco all'immaginazione. E le pantofole a forma di panda che stavano scompostamente sulla moquette, davanti al divano. Tutte le tapparelle erano abbassate e a malapena si riusciva a vedere ad un palmo dal naso.
L'unica fonte di luce era la tv, dall'altra parte del tavolino di vetro, che riproduceva un film sul karate, illuminando di mille e svariati colori il volto della giovane che, seduta scompostamente sul divano, si ingozzava di popcorn. Qualche chicco le cadde fra le gambe, ma lei non ci fece troppo caso, presa come era dalla scena riprodotta sulla tv. 
Jia si grattò una guancia con fare nervoso poi rivolse di nuovo tutta la sua attenzione al film.
Il protagonista, un quindicenne giapponese tutto pelle e ossa stava per andare a combattere contro il più spietato karateca mai visto nella storia.
Jia trovò quella scena particolarmente interessante, in quanto voleva sapere se il protagonista avesse intenzione di battersi.
Ma, facendo innervosire Jia, da un angolo davanti a lui sbucò la ragazza di cui il protagonista era innamorato. Jia sbuffò sonoramente spingendosi indietro con fare scocciato. Subito dopo riportò la sua attenzione al video, accigliata.
Saltava le scene d'amore, le allontanava, quasi come se fossero la peste.
I pensieri della ragazza furono fermati dal suono del campanello della sua porta. Jia spostò il vassoio dei pop corn, quasi del tutto finiti, di lato. Allungò le gambe in avanti e le braccia verso l'altro e si stiracchiò stringendo gli occhi e sorridendo stanca. Si alzò e camminò tentoni in cerca della luce. Il campanello suonò di nuovo, innervosendo la padrona di casa.
- Arrivo, arrivo! -aveva gridato Jia subito prima di dare un occhiata all'orologio attaccato alla parete opposta- Le 9 e 15 del mattino... chi è che disturba. -borbottò fra se e se appoggiando la mano sulla maniglia sottile dell'appartamente. Il campanello suonò di nuovo e la ragazza sbuffò, nuovamente. Aprì la porta strofinandosi un occhio, assonnata- Sì? Chi è? -chiese con voce flebile a causa del sonno.
Jia abbassò la mano e schiuse appena la bocca guardando la persona davanti a lei.
Davanti a lei, con una confezione rosa in mano, si trovava LuHan. Le sorrideva, mostrando i denti perfetti. Stava in piedi davanti a lei, fissandola come se non la vedesse da tempo e fosse contenta di vederla. 
Jia invece era piuttosto sorpresa. LuHan non era un tipo da presentarsi alla nove di mattina con un pacco rosa in mano.
- Buongiorno Noona! -le aveva quasi gridato LuHan allungandole il pacchetto rosa con uno strano fiocco a strisce sopra. Jia si riscosse dalla sua sorpresa e lo fissò.
- Buongiorno a te, LuHan. -lo fissò ancora allungando lentamente le mani in avanti per prendere il pacchetto- Prego, accomodati. -gli disse facendolo passare. LuHan non fece tanti complimenti ed entrò dentro la casa guardandola come se fosse la prima volta che la vedeva. Jia raggiunse la cucina e appoggiò la scatola sul tavolo, ancora un po' stordita. Poi si avvicinò alle finestre e tirò su le tapparelle. La luce solare le arrivò dritta agli occhi. Gli sembrava quasi che i raggi del sole le stessero perforando le palpebre. 
- Quella è una torta, ti consiglio di metterla in frigo. -le aveva detto LuHan dal salotto. La ragazza capì che si riferiva alla busta rosa di prima. Si avvicinò alla busta. Jia la aprì e dentro vi trovò una torta con panna e fragole, con sopra due conigli di zucchero. Jia sorrise. Non amava particolarmente le cose rosa e carine, ma che LuHan avesse avuto un pensiero così carino le piaceva.
Jia lasciò perdere un pensiero del genere, prese due bicchieri e due piattini. Verso del succo d'arancia in ciascuno dei bicchieri e tagliò una fetta di torta per ciascuno e portò il tutto in salotto. Intanto LuHan si era seduto sul divano, come faceva ogni volta e osservava il film che ancora andava avanti, disinteressato. Jia appoggiò i bicchieri e i piattini sul tavolino poi andò in cucina a prendere le forchette. Tornò al divano e si mise a sedere sul divano. LuHan si girò a guardarla e lei fece altrettanto. LuHan le sorrise. Jia stirò le labbra in un lieve sorriso. 
- Allora? Qual'è il motivo di questa visita? -gli chiese Jia mentre con il sorriso ancora sulle labbra avvicinava un pezzo di torta alle proprie labbra. LuHan la osservò un attimo, poi fece altrettanto.
- Niente di che, volevo solo parlare con te. -le rispose continuando a mangiare la propria torta.
Per qualche minuto nessuno dei due proferì parola, immersi nei loro pensieri mentre mangiavano le loro torte. Jia finì prima di LuHan, molto prima. La ragazza prese le ginocchia e se le portò al petto poggiandoci sopra il mento. Sospirò stanca. LuHan sembrò non farci caso. Troppo occupato ad osservarla.
LuHan teneva il piattino su una mano mentre con l'altra teneva la forchettina e si infilava i pezzi di torta in bocca. LuHan stava osservando il profilo della ragazza. Stava osservando la felpa, ancora calata sopra la fronte, da cui però uscivano dei ciuffi rossi di capelli. I suoi occhi osservarono le braccia della ragazza soffermandosi un attimo sulla stoffa in eccesso che c'era sulle maniche della felpa. Infine i suoi si fermarono sulle gambe troppo scoperte della ragazza. LuHan arrossì notando le cosce magra della ragazza che erano a malapena coperte dai pantaloncini.
Jia, notando lo sguardo perso del ragazzo, si girò e gli sventolò una mano davanti alla faccia.
- Ci sei? -gli chiese punzecchiandogli una guancia. Era arrossito un po' lasciandosi perdere nei pensieri sulle gambe della ragazza. LuHan scosse appena la testa e annuì, forse troppo vigorosamente, appoggiando il piattino sul tavolino di vetro davanti a lui. Appena si girò si perse un altra volta a guardare le sue gambe. Non so, era una mania per lui. Jia seguì il suo sguardo- Non mi aspettavo ospiti, così mi sono messa i miei vestiti da casa. -gli disse fraintendendo il suo sguardo. LuHan fece finta di niente, per evitare l'imbarazzo. Il ragazzo girò lo sguardo verso la scena in tv. 
Proprio in quel momento il protagonista, dopo aver vinto la sfida contro il ragazzo cattivo, abbracciava l'amata.
LuHan trovò carina quella scena. Gli piaceva, così innocua e dolce.
Gli venne da pensare così, finché il protagonista non lasciò un bacio languido sulle labbra della ragazza.
LuHan non potè fare a meno di spalancare la bocca e arrossire. 
Jia fissò la tv poi spostò lo sguardo su LuHan.
- Stavo guardando questo film... se vuoi spengo. -gli disse prendendendo il telecomando. LuHan annuì, ancora fissando lo schermo sbalordito. Jia premette un pulsante e mise in pausa invece di spegnere. Poi premette il pulsante giusto e spense. Jia fissò il pavimento davanti a se, socchiudendo gli occhi, mentre LuHan continuava a fissare lo schermo ormai nero del televisore.
Per secondi, forse anche minuti, nessuno dei due parlò. Il silenzio aleggiava fra di loro. Non era un silenzio imbrarazzante, ma più che altro un silenzio di chi non sa che dire.
Quando LuHan si girò per dirle una cosa rimase con la bocca aperta e delle parole che ancora non erano uscite.
Jia dormiva beatamente, il cappello calato sugli occhi e la bocca affondata nelle proprie ginocchia.
LuHan la guardò e sorrise. Ammise a se stesso che era proprio carina. Gli venne l'idea di andarsene per lasciarla dormire, ma come appoggiò le mani sul divano per alzarsi Jia, con voce strascicata e assonnata gli chiese dove andava. LuHan si rimise a sedere.
- Da nessuna parte. -le rispose soltanto. Jia non chiese altro. Altri secondi in silenzio.
- Allora? Di che mi volevi parlare? -gli chiese voltando la testa verso di lui, con la guancia sulle proprie ginocchia. LuHan si voltò a guardarla.
- Volevo chiederti un consiglio... -le disse spostando poi di nuovo lo sguardo davanti a se. 
- Chiedi pure. -gli disse cortesemente la ragazza con un espressione leggermente curiosa e perplessa sul volto. LuHan non rispose subito. Il ragazzo stava stringendo le mani attorno alla stoffa attorno alle ginocchia. Si stava mordendo piano il labbro, teso- LuHan... tutto ok? -gli chiese toccandolo appena con un dito. Il ragazzo annuì.
- Beh... volevo chiederlo a te perché... sei una ragazza. -rispose il ragazzo teso. Jia mosse la bocca, confusa.
- C-come, scusa? Non... capisco... -gli chiese la ragazza guardandola perplessa. LuHan prese un gran respiro.
- Sono innamorato di una ragazza ma non so come dirglielo. -aveva gridato LuHan tutto d'un fiato, imbarazzato. Subito dopo aveva sospirato borbottando qualcosa sul come fosse imbarazzante.
Jia all'inizio lo osservò sopresa dalla reazione eccessiva, poi aveva pensato a ciò che aveva sentito. Jia ridacchiò, facendo girare LuHan perplesso. Jia si teneva un pugno davanti alla bocca e si tratteneva male dal ridere.
- Non c'è nulla dal ridere, noona! -aveva gridato di nuovo LuHan, sempre più imbarazzato. Jia smise di ridacchiare, lentamente.
- Scusa, è che la tua reazione era troppo carina. -aveva risposto Jia con un sorriso divertito sul volto. LuHan la aveva guardata e poi le aveva sorriso- Comunque, dicevi che sei innamorato di una ragazza e non sai come dirglielo. Giusto? -gli chiese Jia con calma. LuHan annuì.
La rossa ripensò all'affermazione del ragazzo. Qualcosa si ruppe nel proprio petto, ma non sapeva cosa fosse. Le faceva male, molto male, ma cercò di ignorarlo.
- Beh, semplice, va da lei e diglielo. Alle ragazze non piacciono le cose per le lunghe... -aveva detto la ragazza per poi borbottare- ...almeno non a me. -aveva risposto la ragazza mentre negli occhi di LuHan una scintilla di determinazione si illuminò. Il ragazzo scattò in piedi sotto lo sguardo sorpreso della ragazza.
- Grazie mille Noona! -disse avviandosi alla porta. Jia si alzò e lo seguì, perplessa, più di prima.
- Scusa, ma dove vai? -gli chiese mentre lui apriva la porta e si accingeva ad uscire.
- A dire a quella ragazza che amo solo lei. -esclamò lui sorridendo mentre si chiudeva la porta alle spalle. Jia alzò una mano per chiamarlo, ma ormai era troppo tardi. 
Qualcosa si era di nuovo rotto nel suo petto. Non sapeva proprio cosa era.
La ragazza si girò per tornare sul divano quando il campanello suonò di nuovo. Jia si girò e mise una mano sulla maniglia chiedendosi chi fosse, stavolta. Appena aprì si ritrovò davanti LuHan, con un sorriso beffardo in faccia.
Jia non fece in tempo a dire niente che qualcosa premette sulle sue labbra. Davanti a lei c'erano gli occhi chiusi di LuHan. Sulle proprie labbra sentiva una calda sensazione che le riscaldò il cuore e la fece arrossire. Quella sensazione finì in fretta.
- Noona... -iniziò LuHan mentre Jia si toccava le labbra con le dita- Ti amo. -le disse per poi scomparire giù dalla rampa di scale del pianerottolo. Jia si accorse solo in quel momento di cosa era successo. 
Appena ripensò alle parole il volto le divenne paonazzo. La ragazza corse sul balcone che si affacciava sull'ingresso e vide il ragazzo camminare verso l'altra parte della strada. 
Un rotolo di carta igienica arrivò in testa a LuHan proprio mentre stava per attraversare. Perplesso e sorpreso lo raccolse e lo guardò. Si girò e alzò lo sguardo.
- Ehi! Tu! Sì, dico a te, bel ragazzo! -gridò Jia dal terrazzo agitando una mano auforica. LuHan la guardò e poi le sorrise dolcemente. Proprio mentre si stava per girare per andarsene la voce di Jia che gridava lo distrasse- Anche io ti amo! -gli gridò arrossendo ancora di più. LuHan sventolò il rotolo di carta igienica e attraversò.
Quando la macchina si fu allontanata abbastanza Jia sospirò felice, capendo che aveva sempre amato LuHan. 
Jia andò sul divano a sdraiarsi. Quando si mise sdraiata si toccò le labbra scoprendosi ancora a sorridere.
  
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