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Autore: Youhavesavedme_    28/07/2013    4 recensioni
Questa è la storia di Elisabeth, che sarà costretta da suo padre, a sposare un uomo che non conosce. Ma chissà, magari si rifiuterà, verrà salvata da qualcuno, oppure...?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 He can’t be my husband.
 

Henry: Piccola mia, voi sposerete un ragazzo di nome James, diventerà vostro marito, che voi lo vogliate o no.
Elisabeth: Padre, quindi voi mi state dicendo che dovrei sposare un uomo che non conosco?
Henry: Elisabeth, ma che dite, voi lo conoscete. Siete cresciuti insieme. Le nostre famiglie sono molto legate, e tu ti sposerai con lui.
Elisabeth: Ma padre, io sono innamorata di un altro ragazzo.
Henry: Niente ma, Elisabeth! Voi sposerete quest’uomo, altrimenti, se deciderete di sposare l’uomo di cui siete innamorata, non dovrete più considerarvi mia figlia.
Elisabeth: Padre, con permesso ora salgo nelle mie stanze.

Decisi di salire nella mia stanza, ed arrivata lì, scoppiai in un pianto liberatorio. Non potevo, e non volevo sposare un ragazzo a me sconosciuto, nonostante le nostre famiglie si conoscessero. Inoltre ero troppo giovane per sposarmi. Ma nelle famiglie nobili si usa creare matrimoni combinati tra i figli di due famiglie nobili che si conoscono. Dovevo sposare questo James, nonostante io fossi innamorata di Edward. Sarei andata a parlare con lui, per dargli personalmente la notizia. 
Scesi in salotto, e trovai mio padre seduto sulla sua poltrona.

Elisabeth: Padre, esco a fare una passeggiata.
Henry: Non fate tardi, dovete prepararvi per l’arrivo di James ed i suoi genitori.

Uscii di casa, e mi diressi verso il giardino. Sì, Edward era il nostro giardiniere, e nonostante non fosse nobile, io mi ero innamorata di lui.

Edward: Principessa. *fece un inchino*. Come state?
Elisabeth: Male, mio amore. Mio padre mi ha detto che dovrò sposarmi con un ragazzo che non siete voi, quindi sono venuta per salutarvi, credo per sempre.
Edward si avvicinò a me, e mi baciò la mano.
Edward: Principessa, sapete che io sono innamorato di voi, ma ovviamente un matrimonio tra un giardiniere ed una nobile non è permesso, quindi vi lascerò libera. Sappiate che sarete sempre nei miei pensieri.
Elisabeth: Anche voi sarete sempre nei miei pensieri, ma purtroppo dobbiamo separarci. Ora devo tornare a casa. Questa sera ci saranno a cena da noi James e i suoi genitori, ed io non posso tardare. Addio, mio amore.
Edward: *In un sussurro* addio mia principessa.

Mi allontanai da lui in lacrime, e rientrai in casa. Dovevo prepararmi per lì incontro con il ragazzo che sarebbe diventato mio marito, e non mi sentivo per niente pronta.

Henry: Figlia mia, andatevi a preparare, James e la sua famiglia saranno qui a breve.
Salii nelle mie stanze, e mi cambiai d’abito.

Subito dopo venni chiamata dalla cameriera, che mi avvisò che James e la sua famiglia erano arrivati.
Scesi in salotto, e vidi mio padre conversare con il mio futuro marito.

Henry: Ben arrivata figlia mia. Vi presento James, il vostro futuro sposo.
James: *Con un inchino* piacere di conoscervi, mia principessa.
Elisabeth: Piacere mio.

Ci spostammo in salotto, dove la cena era servita. Mio padre mi fece accomodare vicino a James, anche se a lui non avevo nulla da dire.

Henry: Direi di fare un brindisi ai nostri futuri sposi. Vi auguro tanta felicità.
Durante tutta la cena, io e James non ci rivolgemmo la parola, infondo eravamo due completi estranei, che erano costretti a conoscersi, ad amarsi e ad accettarsi come futuri marito e moglie, per sempre e forzatamente.

Arrivò il momento di salutare, e James fece il baciamano. Ma con lo sguardo, cercava di dirmi che gli dispiaceva per tutta questa situazione, e quasi non mi venne da piangere. Non appena se ne andarono, mio padre decise di parlare con me.

Henry: Quindi, figlia mia, questo sarà il vostro futuro marito. Il prima possibile io e la famiglia Payne prepareremo il matrimonio. Voi ora dovrete solo conoscere meglio il principe James, e dovrete accettarlo come vostro marito.
Elisabeth: Padre, voi mi state chiedendo troppo, però, per rendervi orgoglioso di me, farò quello che vorrete.
Salii di nuovo nelle mie stanze, e misi il mio abito da notte. Stavo per stendermi nel letto, quando sentii picchiettare alla finestra. Mi affacciai e vidi il mio Edward.

Elisabeth: Edward, cosa ci fate qui? Andatevene, prima che vi scopra mio padre.
Edward: Elisabeth, scappate con me. E’ l’unica possibilità per non sposarvi con quel James. Vi prego.
Elisabeth: Edward, mi state chiedendo troppo. Deluderei mio padre, e non me lo potrei permettere. Mi dispiace. Sapete quanto vi amo, ma questo è il mio destino.
Edward: Mi dispiace dirvelo, mia principessa, ma siete una codarda. E forse, tutto l’amore che dite di provare per me, non esiste.
Elisabeth: Edward, forse avete ragione voi, non vi amo abbastanza. Per favore andatevene, e trovate una persona giusta per voi. Io non potrei mai essere giusta. Addio.

Lo vidi guardarmi implorante, quasi si aspettasse un mio cambio d’idea, ma ovviamente non mi mossi, e lui fu costretto ad andarsene. Potetti giurare di sentirlo piangere, e tutto questo solamente per me. Ma ora, non potevo più fare nulla, forse la mia decisione di dirgli che non lo amavo abbastanza era stata la più giusta, in modo da convincerlo ad allontanarsi da me.

La notte, fu tormentata da numerosi incubi, e la mattina seguente, quasi non volli alzarmi, ma purtroppo la mia cameriera venne a chiamarmi, avvisandomi che quella mattina io e James saremmo andati a cavalcare. E purtroppo io ero costretta ad andare, perché lui sarebbe stato il mio futuro marito.

Scesi, con gli abiti diversi da quelli che avevo portato durante la notte, salutai mio padre, e venni accompagnata da James, con lo sguardo di Edward che mi aveva seguita, quasi fino a quel luogo.

Arrivata lì, vidi James pronto ad aspettarmi. Mi avvicinai a lui, e come la sera precedente, fece il baciamano.

James: Principessa, mi dispiace per la vostra sorte. Nemmeno io sono felice di dovermi sposare alla mia giovane età, per di più con una donna che non ho mai conosciuto, ma questi sono i destini delle famiglie nobili, e ci dobbiamo convivere, per il resto della nostra vita. So che per voi non sarà facile dovervi sposare con me, ma dobbiamo farlo per le nostre famiglie.
Elisabeth: James, voi non avete nessuna colpa. Come voi, nemmeno io sono felice di sposarmi, ma dobbiamo farlo. Siamo costretti a farlo, perché nelle famiglie nobili, accade che ci siano matrimoni combinati. Quindi dobbiamo convivere con il nostro destino.

Quel pomeriggio, decidemmo di non andare a cavallo, ma decidemmo di parlare della nostra sorte, e del nostro destino da futuri sposi.

Non appena si fece sera, tornai a casa salutai mio padre, e me ne andai nelle mie stanze.

Nel mese successivo, mio padre e la famiglia Payne iniziarono i preparativi per il nostro matrimonio. Nelle famiglie nobili, doveva essere tutto perfetto per il matrimonio dei proprio figli, quindi stavano preparando tutto nei minimi dettagli.
 
UNA SETTIMANA DOPO
Mancavano pochi giorni al matrimonio, ed io non ero pronta al mio destino. Non ero felice della mia sorte, ma dovevo rendere orgoglioso mio padre, quindi era necessario che seguissi la sua decisione.
Era arrivato il giorno del matrimonio, ed io tutta la notte l’avevo passata a piangere. Non volevo sposarmi, ma dovevo farlo.

La mia cameriera, mi raggiunse nelle mie stanze, e mi aiutò a prepararmi. Ero pronta a diventare la signora Payne? Ero pronta a vivere con lui? A crearmi una famiglia? Non credevo sarei stata pronta, ma io ogni caso, dovevo esserlo, nonostante le mie insicurezze.
Il viaggio in carrozza, fu silenzioso, nonostante vedessi mio padre felice.

Henry: Figlia mia, voi state per sposarvi, ed io vi auguro tutto il bene di questo mondo.
Elisabeth: Vi ringrazio padre, ma sapete che non sarò mai felice, se non con LUI.

Arrivammo in chiesa, e partì la marcia nuziale. Quella che segnava l’inizio della mia nuova vita.
Arrivata davanti all’altare, James si inchinò davanti a me, ed io ne feci uno a mia volta, un rituale che viene fatto nelle famiglie nobili, per indicare il rispetto di uno per l’altra.

La cerimonia, fu molto semplice, nonostante ci fossero tutti i più lontani parenti di ognuno dei due.

Sacerdote: Liam James Payne vuole prendere Elisabeth Stephenson come sua legittima sposa?
James: Lo voglio.
Sacerdote: E lei, Elisabeth Stephenson vuole prendere Liam James Payne come suo legittimo sposo?
Elisabeth: Lo voglio.
Sacerdote: Con il potere conferitomi dallo stato, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa.

Ci baciammo, ma il bacio fu molto casto, perché era il nostro primo bacio.

Il ricevimento, fu una tortura, ma finito quello sarebbero arrivati altri problemi. Per quale motivo? Perché sarei andata a vivere con James.

Quella sera, arrivammo a casa, accompagnati dalla nostra carrozza. Nessuno dei due parlava con l’altro. La situazione ci metteva in difficoltà.

Elisabeth: James, ora dovremmo convivere come una famiglia, e non possiamo continuare a non parlarci. Sapete che io non vi amo, ma questo non è un motivo per non riuscire a vivere insieme. So che è difficile, lo è anche per me, ma dobbiamo farcela.
James: In verità io mi sto innamorando di voi, e spero succederà anche a voi. In ogni modo dovremmo cercare di sentirci una famiglia, anche perché lo siamo a tutti gli effetti ora.
 
UN MESE DOPO
James: Elisabeth, purtroppo vi devo lasciare a casa da sola, con il nostro bambino in grembo. Devo andare in guerra, e non so se mai tornerò. Spero che in un mio possibile ritorno, voi abbiate cominciato ad amarmi, visto che avremo un figlio insieme. Vi amo, e spero che diventerà così anche per voi. Arrivederci.
Elisabeth: James, mi dispiace, non so nemmeno io cosa sento per voi, ma so che qualcosa è cambiato. Io e vostro figlio vi aspetteremo, e siamo convinti che tornerete. Arrivederci.

Mi dispiaceva trattarlo in quel modo, ma purtroppo da quando mi era stato imposto di stare con lui, e di amarlo, il mio cuore si era in un certo senso ghiacciato nei suoi confronti, e non avevo dato spazio ad un nuovo sentimento, quasi imposto.
Non ero davvero stata in grado di amarlo, e non sapevo se sarei stata in grado mai di farlo. Ma ora ero incinta, e avrei dato un erede alla nostra famiglia. Sapevo di sembrare glaciale con questi pensieri, ma non riuscivo a pensare di essere felice, sapevo solo che tutto questo mi era stato imposto, nonostante io non lo volessi. Avrei rinunciato ad amare Edward, ma avrei preferito non essere costretta a sposarmi con un ragazzo che inizialmente non conoscevo, ma che nell’ultimo periodo avevo imparato a conoscere.

Non avevo ancora notizie di mio marito, e speravo che non gli fosse successo niente. Nell’ultimo periodo, credo di aver capito di provare qualcosa per lui, anche perché in certi momenti ho sentito la sua mancanza.

Una mattina, Edward era riuscito a venirmi a trovare, ma James l’ha cacciato fuori di casa, e da quel momento, avevo perso ufficialmente ogni tipo di legame con lui.

Dopo diversi mesi dalla SUA partenza, ricevetti sue notizie. Diceva che stava bene, e sarebbe tornato di lì a poco, per assistere alla nascita del nostro bambino. Nell’ultimo periodo il mio legame con questo bambino era migliorato, e sentivo di aver creato un legame anche nei confronti di James. In un certo senso sentivo che sarei riuscita ad amarlo, forse anche perché non avrei potuto agire in un modo diverso.

DUE SETTIMANE DOPO
In questo periodo James sarebbe dovuto tornare, ma non c’era traccia di lui. Fortunatamente le mie preoccupazioni finirono, non appena sentii varcare la soglia di casa nostra dal suo profumo. Era tornato, e stava bene. I suoi capelli erano rasati, e il suo volto era stanco. La nobiltà non prevedeva abbracci, o simili smancerie, ma avevo deciso di andare contro le regole e di abbracciare mio marito.

James: Elisabeth, mi siete mancata. Ho pensato a voi e al vostro bambino.
Elisabeth: James, voglio cambiare la nostra vita. Ora sento di provare qualcosa per voi. Dopo la nascita del nostro bambino, ci allontaneremo da questo paese, smetteremo di comportarci da nobili, e vivremo la vita come tutti, smettendo di darci del voi. Spero che voi siate d’accordo nel fare tutto questo.
James: Elisabeth, non sapete quanto mi rendete felice. Voglio partire, e voglio vivere con noi e nostro figlio. Vi amo.
 
Narratore Esterno.
Dopo qualche giorno, nacque il figlio di Elisabeth e James, anzi, nacquero i figli. Dopo la loro nascita, decisero di spostarsi in un altro paese, dove avrebbero potuto offrire una vita diversa ai loro figli. Lì, avevano davvero cominciato ad amarsi, non sotto obbligo, ma amarsi veramente. Si erano conosciuti meglio, e avevano scoperto di provare davvero qualcosa l’uno per l’altra. Avevano smesso di darsi del voi, come le regole della nobiltà imponevano, e avevano cominciato a vivere come due spiriti liberi. Avevano creato la loro famiglia, e non avrebbero fatto passare a loro tutto quello che era capitato a loro due, infatti avevano deciso di abbandonare qualsiasi cosa li legasse alla nobiltà, e avevano troncato ogni rapporto con le proprie famiglie, che avrebbero creduto il loro comportamento come disonorevole.

Ora Liam e Beth sono felici. Non hanno nessuno che li comanda, non devono seguire le regole, non devono stare attenti a come si comportano. Ora sono liberi di vivere la propria vita, con i loro figli
       
  
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