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Autore: chiarasperandio    28/07/2013    0 recensioni
"You can't protect me forever,Harry"
"I can try"
....
lui,il ragazzo pericoloso della città, lei principessina dell' Upper East side.
lui la notte,lei il giorno
lui il nero,lei il bianco.
riusciranno a combinare le loro diverse vite? riusciranno a rompere le regole? riusciranno a diventare gli adulti che non si sarebbero mai aspettati di diventare?
leggete e scoprirete.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1

Non mi è mai dispiaciuto vivere in una città come New York, era bella in qualsiasi stagione, di giorno una spensierata città che tiene abitanti solari,felici per poi di notte trasformarsi in una città oscura, misteriosa. Ecco cosa vedevo dalla finestra della mia camera all’una di notte,io, ragazzina di 16 anni ancora troppo piccola per capire, ma troppo grande per intuire. I miei occhi così azzurri da sembrare bianchi erano sull’orlo della stanchezza, ma nello stesso tempo volevano continuare ad osservare, a cercare di scrutare qualcos’altro di interessante. Eppure quella sera sembrava tutto tranquillo.

“signorina Charlotte, è in camera?” chiese Jessica,la mia badante, bussando alla porta.
“ si” dissi ancora fissando fuori dalla finestra.
Jessica era stata una seconda mamma per me, mi accudisce sin da quando ho 3 anni, e ancora adesso non ne posso fare a meno. Con lei mi confido e mi aiuta quando serve, è una specie di amica.

 “sua madre non è ancora tornata,ma non pensa che lei debba andare a letto?”
sbuffai per poi annuire con la testa.

--

7.50,il campanello non tardò a suonare.

“bonjour mon ami” disse Ellison appoggiando i cornetti sul tavolo
“bonjour mon amour” dissi afferrando un cornetto.
”allora” disse elli mentra mordeva un cornetto “sei pronta per un’altra giornata di scuola?” la guardai con aria sarcastica per poi scoppiare in una sagace risata.

Io ed elli siamo amiche d’infanzia. Le nostre madri frequentavano la stessa università e da lì sono diventate inseparabili. Abitava nella casa affianco alla mia e non ricordo giornata passata senza di lei. Era la mia migliore amica, non una “normale” migliore amica, ma una sorella,una persona che definire amica era poco.
 
Entrammo dentro il giardino della . All’entrata vidi subito il gruppetto di Amanda Croods, io e elli ci scambiammo uno sguardo di intesa, e ridemmo maliziosamente. Amanda si alzò dal gradino pronta per venirci in contro,ma decisi di iniziare io la discussione
 “brava tesoro,vedo che hai capito che i gradini sono nostri.”
“haha l’importante è esserne convinta. Ragazze andiamo”
“ciaociao” disse elli con un tono abbastanza provocatorio. Per poi sedersi sul gradino insieme al nostro gruppo.

Ebbene si,la nostra era una scuola divisa in classi sociali, dove se non ti guadagni il rispetto non sei nessuno,vieni escluso, trattato come un cane. Io ed elli,sin da bambine, siamo state cresciute dalle nostre madri con idee ben chiare, devi essere qualcuno per avere il rispetto nell’upper East side.  

La lezione di biologia mi interessava meno di zero,il mio sguardo si perse fuori dalla finestra che dava sulla strada principale. C’era un ragazzo riccio,tutto vestito in nero,e degli occhi,porca miseria gli occhi più belli che io avessi mai visto. Era poggiato di schiena sul suo macchinone, fedele al colore nero. Stava aspettando ansiosamente qualcuno. Più volte il nostro sguardo si incrociò, aveva un’aria misteriosa, ma nello stesso tempo affascinante.
La campanella interruppe i miei pensieri,mi alzai e raggiunsi elli che era dall’altra parte dell’aula

“come ti vesti sta sera?” mi chiese Elli mentre percorrevamo il lungo corridoio
“non lo so… non c’ho ancora pensato” dissi con lo sguardo perso nel vuoto.
“beh è una serata importante chars,DOBBIAMO essere vestite bene”
“sisi, vieni da me oggi?” “e me lo chiedi anche?” disse elli andando verso l’uscita della scuola.
 
Quella mattina le strade sembravano più silenziose,non c’erano le macchine che passavano,i bambini che giocavano,i ragazzi che chiacchieravano tornando da scuola, insomma c’era la tranquillità. A tenermi compagnia c’era la musica,unica e salutare musica. Sentii il mio cellulare squillare,oh un messaggio,elli – ehi baby,arrivo alle 4 xx-. Le risposi e rimisi il cellulare dentro la borsa. Notai subito che a rovinare quella quiete erano le urla provenienti dal lato opposto della strada vicino casa mia. Attraversai la strada un po’ impaurita, ma nello stesso tempo curiosa di scoprire i volti di queste persone.
Scrutai due volti,uno però mi sembrava famigliare, ah si, come dimenticarlo, era il riccio di sta mattina. L’altro era un ragazzo massiccio,ma della stessa altezza del riccio, con degli occhiali da sole. Deglutii appena il riccio mi fulminò con lo sguardo, cosa che fece voltare anche l’altro uomo, il quale mi fece un ghigno

“bambina è meglio se vai a casa” disse avvicinandosi un po’ a me.
Lo fulminai “BAMBINA?”dissi urlando.
Non fu molto contento della mia risposta e mi afferrò per un braccio “è meglio se vai a casa ora”. Disse calcando la voce sulla parola <>.
Il riccio decise di intervenire, avevo paura che pure lui mi volesse fare del male.

“charlotte” come cazzo faceva a sapere il mio nome?
Diede una spinta all’uomo in modo da farlo allontanare,
“vieni con me. E tu,stronzo …” disse girandosi verso il tizio “stalle alla larga”.
Disse in modo abbastanza cattivo. Mi porse la mano, ma io esitai. Non sapevo nemmeno il suo nome, cosa voleva da me? Ma rimasi incantata dai suoi occhi,così senza pensarci ancora afferrai la sua mano ed entrai in macchina.
“come fai a sapere il mio nome? Io non lo so il tuo …” dissi guardando fuori dal finestrino. “chi non conosce Charlotte Evans qui? Insomma sei una delle ragazze più popolari della zona.” Arrossii leggermente alla sua affermazione. “Comunque io sono harry styles” disse continuando a fissare la strada.
Fermò la macchina in un vicolo, davanti una porta con due uomini,che definirli enormi era poco. “aspettami qui” disse con tono severo. Annuii. Notai subito che harry passò senza problemi,come se fosse scontato che lui potesse entrare. Sentii il mio cellulare vibrare,elli,di nuovo. – dove cazzo sei?- spostai lo sguardo sull’ora 4.15,porca troia. Scesi di fretta dalla macchina,feci per entrare, ma i due tipi mi bloccarono. “non puoi entrare tesoro” “sono la ragazza di harry styles” dissi in tono serio. I due si scambiarono uno sguardo per poi finire a ridere “tutte sono le ragazze di harry styles,ogni giorno una nuova, quindi mettiti qui buona e aspetta”. Mi misi a braccia conserte davanti a loro. Dopo dieci minuti harry uscì da quel cazzo di posto. Aveva il labbro che perdeva sangue. Mi avvicinai verso di lui preoccupata “Sali in macchina”,Disse con aria incazzata,i suoi occhi non erano più di un verde chiaro,dolce e buono, ma pieni di odio. Tirai fuori dalla borsa un fazzoletto. “ehi aspetta” dissi avvicinandomi a lui, “che vuoi fare?” “ehm medicarti sto coso?” dissi con aria ovvia. Tamponai il fazzoletto contro il taglio del labbro,lui sussultò leggermente dal dolore “scusa” dissi con aria dispiaciuta. Mi sorrise,un sorriso perfetto oserei dire. “ti porto a casa ok?” “si grazie”.
  
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