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Autore: shywr1ter    28/07/2013    0 recensioni
Due omicidi, entrambi di ex SEAL, riuniscono due cugini a un continente di distanza.
Crossover tra la prima serie di Dark Angel e NCIS. Ambientato intorno all’anno 2020 nel mondo di Dark Angel. Max/Logan.
ATTENZIONE: questa storia è stata scritta nel 2006.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan 'Eyes Only' Cale, Max Guevara
Note: Cross-over, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Giurisdizioni parallele - shywr1ter

Traduzione a cura di: AryYuna
Betato da: Serpentina


   L’originale di questa storia può essere trovato qui .

   DISCLAIMER: ora ho due serie di cui non posseggo alcun diritto; ho solo preso in prestito i personaggi di Dark Angel e NCIS per un po’ di divertimento.
   
   Note dell’autrice: non era inevitabile che qualcuno scrivesse una storia simile?
   Parte di questa storia è legata ad una mia fanfiction precedente, “Acqua cheta” (
NdT: trovate anch’essa tradotta su questo account, precisamente qui), in cui abbiamo scoperto che Bling era un SEAL andato in congedo - come gran parte della sua unità - dopo l’Onda Elettromagnetica.
   
   Nota della traduttrice: questa storia è stata scritta nel 2006, e come tale non può rispettare qualsiasi rivelazione canon avvenuta successivamente nella serie NCIS. È comunque un AU, ambientato nel mondo di Dark Angel nel 2020, quindi la cosa non dovrebbe pesare troppo.
   
   

L’inevitabile


   
   FISHERS, INDIANA. 1 febbraio 2020, 9:17 pm.
   
   Il coroner aggirò il corpo, accasciato ma comunque abbastanza dritto su una sedia, e si fermò di lato mentre detective attraversava la stanza. « Niente? » chiese il detective.
   « Singolo colpo alla fronte, da distanza ravvicinata… » Il coroner si alzò in piedi, accigliato. « È esattamente nella stessa posizione in cui è stato trovato? ».
   Il detective annuì.
   « Può averlo fatto da solo? ».
   Aveva lavorato con il giovane medico qualche volta - il ragazzo stava ancora aspettando che la sua pratica fosse approvata e il suo trasferimento all’FBI divenisse realtà. Nel’attesa, aveva preso a trasformare ogni chiamata in un’avventura. Stavolta, però, il detective era contento di avere un coroner sufficientemente appassionato da analizzare la faccenda con lui.
   Il coroner scosse la testa. « Guardalo - il foro di entrata qui, quello di uscita… » indicò. « Anche stando in piedi, le possibilità di riuscire a fare un angolazione del genere… »
   « Anche gli schizzi di sangue sono sbagliati » disse l’esperto detective a bassa voce. « Ci sono delle sbavature qui… » indicò con la penna che aveva usato per prendere appunti sul suo palmare. « Qualcuno lo ha spostato qui, e ha fatto un pessimo lavoro se intendeva tenere la cosa segreta ».
   « Perché dovrei farlo passare per un suicidio ma non troppo bene? »
   « Forse non sei un bravo omicida ».
   Il medico di mordicchiò il labbro, aggrottando maggiormente le sopracciglia. « La parte dell’omicida l’ha fatta bene. È morto da circa due ore. Lo ha trovato la moglie? ». Quando il detective annuì, il medico abbassò la voce. « Sta cercando di dire a Sommers laggiù che il marito ha avuto una strana telefonata un paio di giorni fa da qualcuno che conosceva e che avrebbe dovuto essere morto, e che un altro tizio che conoscevano entrambi è morto un paio di settimane fa ».
   Finalmente anche l’espressione del detective cambiò. « Pensa voglia dire qualcosa? ».
   « Beh, sì. È piuttosto sconvolta ».
   « Ok, le parlerò ».
   Notò gli occhi del coroner tornare su di lui, interrogativi.
   Esitò, poi cedette. « Che c’è? »
   « È stato lui a far entrare l’assassino, vero? »
   « Lo hai capito dal corpo? »
   « Lo sapevo! » sibilò il coroner, gli occhi che luccicavano.
   Il detective sospirò.
   « La porta non era chiusa a chiave… se c’erano segno di scasso sono stati rimossi… o non ce n’erano ».
   « Perché dovrebbe essere più bravo a nascondere i segni di scasso che a inscenare un suicidio? »
   Il coroner guardò l’esperto detective.
   Gli occhi di quest’ultimo si spalancarono mentre considerava la cosa, le labbra strette. « Sei sicuro che sia una messinscena? »
   Il coroner tornò a guardare il corpo, da solo alla scrivania. « L’unico modo in cui avrebbe potuto essere un suicidio è se fosse stato assistito ».
   Un altro sospiro si levò dal detective. « Ok ». si voltò verso l’agente di polizia più vicino a lui. « Chiama il capitano… e di’ a quelli che pattugliano il perimetro che avranno bisogno di un secondo team che gli dia il cambio… » Tornò a guardare l’appassionato coroner. « Tanto vale che io resti nei paraggi. Chiamerò Randy per vedere se i ragazzi del laboratorio possono occuparsene per noi ». fece scattare il flip del cellulare e attese solo un momento dopo aver premuto la chiamata rapida per il centralino. « Ehi, Rho, sono io - passami il laboratorio, per favore ». Sospirò, osservando la stanza. « Sarà una lunga notte… »
   
   SEALLE, WASHINGTON. 3 febbraio 2020, 11:11 am.
   
   Logan Cale sentì il suo terapista chiamarlo per la seconda volta, e finalmente staccò il naso dal computer. Direttosi alla stanza dove si svolgeva la terapia, si avvicinò alla banchina e vi si allineò.
   « Cosa pensi del file su Carrier? ». Logan osservò l’ampia schiena a un metro di distanza, mentre Bling sollevava due coppie di manubri, e si piegò in avanti per bloccare i freni e trasferirsi sulla panchina. « Con tutto quella roba, è impossibile che non siano coinvolti nel giro di scarichi farmaceutici nel nord della California… »
   « Preferirei anche io che non lo fossero. Sono sempre stati-- »
   Il suono del suo cellulare che squillava lo fece fermare, sorpreso. Solo pochissime persone avevano quel numero, e si trovava nella stanza con uno di loro. Lanciò a Logan uno sguardo di scuse.
   « Rispondi » disse Logan accennando con la testa alla giacca che squillava poggiata su una sedia a lato. « Deve essere importante ».
   « Scusa… »
   Bling attraversò la stanza mentre Logan si piegava all’indietro per afferrare il robusto telaio e issarsi sulla panchina con un movimento fluido, indietreggiando per sedere meglio e spostandosi poi un po’ di lato per sollevare le gambe sulla superficie imbottita. Mentre si preparava, il suono della voce di Bling nel corridoio attirò la sua attezione sulle sue parole.
   « Oh, dannazione… » soffiò l’allenatore. « Quando? ». dopo una pausa, la voce riprese più bassa, più brusca. « C’è stata un’indagine? ». Un’altra pausa. « Cos’hanno detto? ». questa pausa fu più lunga… tesa… e interrotta da una brusca inspirazione e un sussurrato « Questo è impossibile… »
   Logan perse l’ultimo barlume di senso di colpa che aveva provato per origliare e ascoltò, sforzandosi di cogliere tutto ciò che poteva di quel lato di una conversazione che era riuscita a scuotere il suo imperturbabile amico. Altre parole furono dette, ma ben poche che gli facessero capire qualcosa su cosa fosse successo. Quando Bling tornò alla palestra, la sua usuale espressione ottimista era stata rimpiazzata da una di dolore e rabbia e… cosa? Incredulità?
   « Bling… ? ». Logan attese; l’uomo dapprima rimase in silenzio, a raccogliere i suoi pensieri. Alla fine parlò.
   « Un amico… un ex compagno di squadra, Cal Palmer… » Bling sembrava stordito, quando finalmente incrociò lo sguardo di Logan. « È stato trovato a casa sua, una singola ferita da arma da fuoco tra gli occhi… » Logan attese, i suoi occhi che chiedevano il resto, e Bling aggiunse « Non autoinflitta, ma… qualcuno voleva che lo sembrasse ».
   Logan aggrottò le sopracciglia, la sua amicizia con Bling rendeva sue le preoccupazioni del suo istruttore.
   « La polizia ha indagato? Che dipartimento? »
   « Polizia locale; un paesino fuori Indianapolis… non un grosso dipartimento, ma hanno amici e contatti nella capitale; è intervenuto anche il laboratorio della scientifica di stato, per far loro un piacere ». La fronte di Bling era tesa, la sua mente persa nei suoi pensieri.
   Logan improvvisamente ricordò, in quel momento, e si voltò verso Bling preoccupato.
   « Aspetta… sono due, ora, in altrettante settimane - due uomini della tua squadra, due morti sospette da arma da fuoro… ? ». Bling annuì, in silenzio. « Era un altro della tua squadra quello che ha chiamato? ». Un’altra conferma. « Che ha detto la polizia al riguardo? »
   « Non molto; qualcosa sulla giurisdizione. Credo che ne stiano tenendo conto, semmai possa fare qualche differenza nelle indagini, ma… del quadro più ampio, probabilmente, non uscirà niente… »
   Bling fissò il pavimento, rimuginando sulle informazioni che aveva ricevuto.
   « C’è un’altra cosa… » Alzò lo sguardo verso Logan, che era in attesa. « Pare che Cal abbia ricevuto una telefonata un paio di giorni prima di morire … la moglie ha detto che lo aveva davvero scosso, e che Cal le aveva detto che la telefonata era di Denny Parks ».
   Logan fissò il volto di Bling stringendosi nelle spalle, interrogativo.
   … e Bling soffiò un lento sospiro.
   « Denny Parks morì sulla strada per una missione due mesi prima che io mi congedassi ».
   

...xxx...xxx...xxx...xxx...xxx...xxx...xxx


   Bling avrebbe voluto proseguire con la sessione di terapia di Logan, ma questìultimo non volle sentir ragioni; Bling era chiaramente disturbato dalle notizie, e lui voleva fare tutto ciò che era in suo potere per iniziare a trovare delle risposte.
   « Lasciami guardare - magari c’è qualcosa… » offrì Logan, spostandosi per scendere dalla panchina e tornare sulla sedia. Si diresse verso la stanza dei computer, con Bling che lo seguiva, parlando in modo impacciato.
   « Già fatto, con Jack ». Si fermò dietro Logan, le sui mani volavano sulla tastiera per chiudere il progetto che aveva attualmente in corso e attivare alcuni dei suoi software a più alto potere di penetrazione. Alle sue parole, Logan si voltò verso Bling, le sopracciglia che si sollevavano, e vide il terapista accennare col capo al monitor, indicando che i suoi file erano nel sistema di fronte a loro.
   Senza dire una parola, Logan indietreggiò per non intralciare Bling così che potesse richiamare ciò che aveva. L’uomo si chinò per premere una serie di tasti, poi avvicinò la sedia da ufficio mentre i file si aprivano sullo schermo.
   « Jack Halladay » recitò, la sua voce monotona. « Il rapporto della polizia indica che è stato aggredito, rapina armata - luogo pubblico, praticamente in pieno giorno … un atto casuale di violenza, stando al Dipartimento di Polizia di Houston ». Bling fissò lo schermo senza vederlo per alcuni momenti. « Il problema è… i testimoni hanno riportato che Jack indossava solo dei jeans e una camicia, niente di particolarmente vistoso o dall’aria costosa… e che l’assalitore ha superato parecchia gente prima di puntare dritto a Jack e sparargli una volta, tra li occhi… » Bling fece una mezza risata prima di allegria. « Tutto questo, e nessuno ha fermato quello che ha sparato… »
   Logan sentì un brivido.
   « Bling… »
   Bling non batté ciglio. « Lo so ».
   « Riesci a pensare a una qualche ragione per cui qualcuno voglia la tua unità morta? » esalò Logan
   Bling scosse la testa.
   « Non più di quanto riesca a trovare una ragione per cui Denny sia tornato dal regno dei morti ».
   Gli occhi di Logan si strinsero, mentre cercava di dare un senso alle cose.
   « C’è qualche possibilità che le due cose non siano collegate in qualche modo? ». lanciò un’occhiata preoccupata al suo istruttore, il suo amico… ed ebbe un pensiero improvviso. « Sono stati avvertiti tutti di guardarsi le spalle? »
   Bling annuì. « Patrick - quello al telefono - se n’è occupato ». Rimase seduto fissando l’immafine del suo compagno di squadra sullo schermo, e riuscì a dire alla fine « Non so cos’altro fare… »
   Logan alzò lo sguardo, una luce improvvisa nei suoi occhi. « Io forse sì ».
   Si avvicinò al computer mentre Bling si spostava per osservarlo scorrere note e registri del governo che a quanto pareva teneva conservati in un comune file di informazioni. Con un’aria piuttosto soddisfatta, Logan mormorò « Come pensavo ».
   Digitò qualche altro comando e disse a Bling « Per una volta, la distrazione del governo accoppiato alle riduzioni potrebbe giocare a nostro favore. Che ne dici se chiamo la cavalleria? »
   
   DISTRICT of COLUMBIA. 3 febbraio 2020, 7:40 pm.
   
   Qualcuno bussò alla porta interna del’ufficio del direttore, aperta e non sorvegliata dato che la segretaria era andata via. Gibbs alzò lo sguardo dalla pila di rapporti che teneva in mano, sbirciando al di sopra degli occhiali che portava sul naso. Il sottile montor e i computer all’avanguardia erano spenti, mentre riesaminava i sempre prediletti rapporti stampati del giorno. Almeno non erano così in disuso da essere ricoperto di polvere…
   Attraverso l’ufficio semi-buio, al di là della pozza di luce che cadeva sulla sua scrivania dalla lampada vecchio stile, vide la familiare figura di DiNozzo avvicinarsi alla sua scrivania.
   « Ehi, capo ».
   Alcune cose non cambiano mai, pensò Gibbs, mentre l’agente che aveva reclutato quasi due decenni prima si avvicinava. « È tardi e sei ancora qui ».
   « Lo dici ogni sera, DiNozzo » mormorò Gibbs. « Che hai? »
   « Qualcosa da mostrarti ». Con gli angoli della bocca ancora sollevati in un sorrisetto, l’agente anziano buttò tre file sulla scrivania di mogano. « Due omicidi, capo; uno due giorni fa, l’altro due settimane fa. Le vittime hanno servito nella stessa unità SEAl, in missione all’estero quattordici anni fa, fuori commissione dieci anni fa dopo che cinque degli otto membri hanno lasciato. Due, tre mesi prima che lasciassero… questo tizio » disse Tony battendo il dito sul terzo file « si è suicidato ».
   Gibbs alzò lo sguardo, un sopracciglio inarcato. « Suicidio? Mentre era all’estero con la sua unità? »
   « Sulla strada per una missione ». Tony rimase in piedi di fronte alla scrivania del “Grande Capo” a osservare Gibbs che spulciava tra i file. « Le informazioni sul suicidio sono riservate - non fu detto a nessuno che si trattava di suicidio, fu registrato coem incidente ».
   « Nessuno lo sa? ». Gibbs era scettico.
   « La sua unità doveva sapere. La mia ipotesi è che la Marina era imbarazzata per non essersene accorta in tempo e avergli fornito l’aiuto necessario - e I suoi compagni di squadra hanno mantenuto il segreto, una di quelle cose d’onore… » Ormai a stento faceva una pausa quando Gibbs gli lanciava uno dei suoi sguardi - anche se gli sguardi ancora avevano effetto, l’avrebbero sempre avuto. « Hanno lasciato che la famiglia e tutti gli altri credessero fosse stato ucciso in missione ».
   « Ovviamente sono tutti in pensione ora, però, giusto? Tony, se non sono in servizio attivo… »
   « Capo, hai due omicidi, in stati diversi, un possibile killer seriale con il potenziale aggiunto dei bersagli identificati in altri stati. Questo lo rende giurisdizione dell’FBI. Con la connessione della Marina, anche se in pensione - giurisdizioni parallele, dal 2016, capo ». Tony sorrise. « L’FBI ancora non l’ha notato e probabilmente sarebbe contento di lasciarcielo ».
   Gibbs strinse gli occhi verso DiNozzo, che dopo così tanto tempo riconobbe lo sguardo che fingeva scetticismo per nascondere un crescete interesse - ottenere un complimento aperto dal suo capo era ancora una sfida. « Allora - tu pensi che gli omicidi siano legati? »
   Tony annuì. « Entrambe queste morti sono sospette, entrambe causate da un singolo colpo alla fronte, calibro trentadue; una di un possibile suicidio con tutta l’aria di essere finto; l’altro una rapina in strada in piena luce, zona improbabile, non casuale - i testimoni hanno visto che l’uomo è stato avvicinato direttamente, attraverso un’aria piuttosto ampia, e l’esecutore ha oltrepassato varie altre persone più vicine che avrebbe potuto prendere di mira ». DiNozzo si accorse di avere l’interesse di Gibbs, e si chinò un po’ in avanti. « Non so questo, capo, ma il secondo, il “suicidio” - la moglie della vittima ha raccontato che circa tre giorni prima che fosse uccido, il marito aveva ricevuto una telefonata da un vecchio amico dell’unità SEAl in cui aveva servito… » Di nuovo Tony batté il dito sul file. « Dallo Specialista di Prima Classe Denny Parks ».
   Gibbs si accigliò osservando il file aperto, poi alzò lo sguardo su DiNozzo. « Dieci anni dopo che era morto? »
   « Piuttosto inusuale, uh? » sorrise Tony, contento di aver irretito il suo direttore. « Mi piacerebbe approfondire la cosa ».
   Gibbs si appoggiò allo schienale, e la sua posizione indicava che aveva con riluttanza riconosciuto la spiegazione dell’agente. « Potrebbe valere la pena di guardare » disse annuendo. « Come hai trovato queste connessioni, DiNozzo? ». Tornò a guardare l’uomo dvanti a lui. « La tua squadra ci è arrivata? »
   « In effetti no ». La bocca di DiNozzo si piegò ironica. « È stato mio cugino… »
   
   … continua…
   
   Nota della traduttrice: e il primo capitolo è andato. Spero questa sorta di AU vi abbia intrigato quanto intrigò me la prima volta che la lessi.
   Note ne ho poche: non ho idea di quale sia la corrispondenza in italiano di “Specialist First Class”, dato che è un rango dei Marine - corpo militare solo americano - e in questo caso wiki non mi è stata d’aiuto. Spero la mia traduzione sia ok, ma se avete idee migliori - o sapete la vera traduzione di questo rango - sono pronta a correggere, spero non vi abbia fatto storcere troppo il naso.
   “Giurisdizioni parallele” è il nome che viene dato quando ci sono più agenzie o più corti di giudizio che hanno giurisdizione su uno stesso caso. La mia conoscenza della legge americana è molto frammentaria, ma ho fatto alcune ricerche online sulla cosa. Non essendo noi uno stato federale, non ho trovato un corrispettivo italiano per il termine (in inglese “concurrent jurisdiction”), ma dalle spiegazioni che ho trovato credo che la mia traduzione renda l’idea. Di nuovo, se avete idee migliori sono pronta a correggere :)
   Aspetto i vostri commenti :) Qualsiasi recensione verrà tradotta ed inviata all’autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò tramite il servizio di replica di efp.

   

   
 
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