Sapeva che toccarlo di nuovo sarebbe stato doloroso: come un ritorno di fiamma, accecante e ardente. Le mani avvolte attorno al suo collo. Voleva ucciderlo, o voleva baciarlo. Non sapeva cosa volesse davvero.
Quello che li teneva assieme era un legame prezioso, profondo, qualcosa che non si riesce a dimenticare subito, qualcosa che supera l'orrore, lo sdegno, la nausea.
Hannibal Lecter era un assassino, si era preso gioco di lui, manovrandolo, incastrandolo, illudendolo. Ne aveva fatto il suo giocattolo, e, finché era durato, a Will Graham era piaciuto, e non poco. Pensava di aver trovato un amico, un amante, pensava di non essere più solo e invece era più solo di prima. Le persone che credevano in lui gli stavano voltando le spalle, una ad una, a malincuore, certo, ma vedendo in lui il responsabile dei crimini di Lecter. Al loro posto avrebbe fatto lo stesso.
Un piano perfetto, ecco cos'era. Alle spalle di un povero pazzo.
Si era avventato su di lui, attraverso le sbarre della cella, le mani raggiungevano a stento il suo collo. Sembrava volesse lasciarglielo fare.
Sorrideva di un sorriso strafottente, e Will voleva solo cancellarlo dalla sua faccia. Stringendo le mani ancora un po', ancora un attimo prima che una guardia corresse in suo soccorso. Quell'istante sembrò dilatarsi nel tempo per decine di minuti.
Si trovò le sue labbra sulle proprie e la presa gli mancò, lasciandolo andare.
Non doveva permettergli di avere ancora tutto quel potere su di lui. Non doveva. Eppure non ci riusciva, non dopo tutto quello che li aveva legati in passato, un passato ancora troppo recente.
Infilò la lingua nella sua bocca, ancora una volta, quel sapore familiare lo catapultò per un attimo nella sua vecchia vita, quando non interpretava i segnali del suo inconscio, quando ancora lo credeva al di sopra di ogni sospetto. Era stato bene, con lui, ignaro delle sue manipolazioni sottili. Poteva sentire ancora la sua pelle sulla propria, quel contatto che gli aveva regalato brividi: di piacere, di emozione, di paura. Pensava di amarlo, forse. Ora tutto quello che voleva era ucciderlo, smascherarlo agli occhi di tutti.
Forse.
Interruppe quel bacio bruscamente, fissando lo sguardo in quello di Lecter, immaginando di potercelo bruciare, ma si sentiva bruciare lui stesso, come combustibile ed aria in un motore bollente, il ritorno di fiamma che continuava a rivoltarglisi contro, incenerendo i suoi pensieri.
Era confuso, era solo, era in trappola. Una trappola da cui non voleva uscire.