Non si era mai chiesto il motivo, aveva lasciato che le cose fluissero per conto loro, scivolando in qualcosa di diverso dalla semplice amicizia fra due persone opposte, di diverso dal rapporto fra paziente e psicanalista. Era sicuro ci fosse una regola nella terapia, un confine da non oltrepassare, ma loro l'avevano superato senza remora alcuna. 
C'era stato un bacio, intenso, inaspettato, e poi più niente. Non ne avevano neppure riparlato, ma Will Graham era rimasto scosso, a desiderare di più. 
Era in piedi nella cucina di Hannibal Lecter, ad osservarlo preparare la cena per loro due. C'era qualcosa di sottilmente erotico nei suoi modi sicuri e calcolati mentre cucinava, in quegli avambracci scoperti e nervosi. 
Come in una visione, immaginò di prenderlo alle spalle, di stringerlo a sé, e di lasciarlo continuare, affacciandosi sopra la sua spalla per guardare le sue mani, intente nel loro lavoro preciso. Un contatto di intimità di una coppia qualunque.
Come se avvertisse i suoi pensieri, Hannibal si voltò appena verso di lui, ripulendosi le mani sul grembiule. 
"Puoi avvicinarti, William." Gli disse in tono calmo, composto. Will annuì, imbarazzato, forse, girando attorno alla penisola della cucina ma restando sempre ad una cortese distanza, senza intralciarlo.
"Sei silenzioso, raccontami i tuoi pensieri." Continuò l'altro, guardandolo di sottecchi mentre impiattava qualcosa di complesso ed invitante. 
Will schiuse le labbra, come a voler dire qualcosa, ma le richiuse subito. Pensò che forse un'azione era più significativa delle semplici parole, che poteva permettersela, in fondo. Si avvicinò alle sue spalle e gli infilò le mani nelle tasche dei pantaloni, semplicemente, attirandolo a sé, appoggiando la testa sulla sua spalla. Niente di più.
"Non vuoi conoscerli davvero." Gli sussurrò all'orecchio, con un piccolo sorriso malizioso. 
Hannibal si liberò le mani per portarle sopra quelle di Will, per stringerle appena, gentilmente. Rimase fermo in quell'abbraccio un istante prima di voltare il capo verso di lui e baciarlo, ancora una volta, senza una parola, sollevando una mano per afferrargli il viso, lasciandolo poi andare con un piccolo morso al labbro inferiore. 
"La cena è pronta." Disse sottovoce, scivolando fuori dalla sua stretta e lasciandolo nuovamente solo con se stesso.