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Autore: Gailycurly    28/07/2013    0 recensioni
“Quanto dureremo? Un mese? Un anno? Una vita?
Però ne vale la pena. Io e lei, pure un’ora.
Quanto dureremo?
Non lo so, il mondo è strano: si allarga, si restringe e poi si riallarga, e tu non puoi mai essere sicuro di riuscire a starci bene dentro.
Ma quando riesci a stare dentro, devi rubare tutta la vita che puoi. E metterne un po’ da parte.”
Genere: Demenziale, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.


“Andiamo Holly, sto morendo dal sonno e sono le due del mattino, torniamo in albergo!” esclamai spazientita per l’ennesima volta, stanca di star seduta in quella macchina.
“Aspetta, alle due e un quarto andiamo, dai, ti prego!” mi pregò ancora, in preda ad un attacco di panico. Di tutta risposta, io sbuffai. Erano ormai tre ore che eravamo lì fuori ad aspettare questi One Direction, ma di loro nessuna traccia.
“Senti, io scendo, provo a chiedere in giro.” mi annunciò la mia migliore amica.
“Sbrigati, hai 10 minuti, dopodiché di lascio qui a piedi.” Risposi, accendendo la radio.
Eravamo a Londra in vacanza, due settimane di Giugno regalatemi dai miei genitori per la mia maturità. Avevo in mente Miami, New York, Ibizia… ma accontentiamoci, su. Beh, per lo specifico adesso eravamo sotto un palazzo piuttosto grazioso, accostante in macchina per la far felice la mia migliore amica aka Holly. E’ pazza di quei ragazzi, per lei sono tutto. E, da buon stalker qual è, aveva saputo che questi cinque erano lì, in una stanza tra quelle.
Erano passati quindici minuti buoni, ed ero veramente stanca dopo due ore d’aereo e una di taxi. Siamo venute dall’Italia, precisamente da Verona, la nostra città. E non era stata una passeggiata. Stavo diventando isterica chiusa in quell’auto, stavo per scoppiare. Suonai il clackson un paio di volte e vidi Holly correre verso di me.
“Niente da fare, sono andati via.” Mi disse, con aria sconsolata.
“Bene, possiamo tornare in albergo? Sono cinque ore che siamo in questa dannata città e già sto esaurendo!” sbraitai.
“Calmati amore, poi ti vengono le rughe.” Mi disse, sorridendomi sornione.
“Vaffanculo Holivia Desler.” Risposi, sapendo quanto si irritava a sentir il suo nome per intero. Di tutta risposta mi alzò il dito medio.

****

Dopo un’ora in macchina con il CD di quelli a palla, posso dire di aver passato le pene dell’inferno. Non era possibile.
“Brucia quel coso.” Consigliai ad Holly, riferendomi al CD.
“Sono delle canzoni bellissime, non trovi?” mi chiese, cercando di provocarmi.
“Certo, è che sei tu a farmi detestare quei poveri Cristi resuscitati. Se non ti dispiace, io andrei a dormire.”
“Oh, non te la prendere! Vieni con me al bar nella hall, prendiamo qualcosa da bere!” mi invitò con la mano.
“Sono le 4 del mattino, avrò il sacrosanto diritto di chiudere queste palpebre in santa pace, Holly? Prendimi mezza bottiglietta d’acqua naturale, io sono in camera. Buonanotte!” dissi, avviandomi per le scale. Era la prima volta che mettevo piede in quell’albergo, avevamo la stanza numero 225, quarto piano. Accidenti, che albergo! I miei non avevano proprio badato a spese!
220, 221, 222, 223, 224… 227? No, non può essere. Deve essere qui di fronte. Oh, ecco. 225 o 226? Che numero è quello? Mi avvicinai leggermente alla porta, dato che non vedevo bene per colpa della poca luce e del numero quasi sparito dalla targhetta. Potevano ripassarlo con un pennarello, dannazione. Questo è un… 6, quindi 22…
“Ahia! Cazzo che male!” esclamai, dato la bella botta in testa… ma che cazz..
“Scusami, scusa! Non ti avevo vista, mi dispiace!”
Mi toccai la testa, ma che bel bernoccolo! Guardai l’idiota che mi aveva appena colpita e in faccia e mi aveva fatta cadere a terra… un attimo, io lo conoscevo… lui era…
“Aspetta, ma io ti conosco! Tu sei… uno degli Uàn… uàn daireshion!”
In un attimo mi fu addosso tappandomi la bocca.
“Zitta, ma sei impazzita? Adesso ti faccio un autografo!”
“Toglimi quella mano di dosso, mi hai perforato la testa, l’autografo te lo puoi tenere!” esclamai stizzita.
Si sentirono delle urla e dei passi… un esercito di elefanti, sembrava.
“Oh accidenti, presto, presto, vieni dentro, sbrigati!” non mi diede neanche il tempo di capire che mi tirò su e mi trascinò dentro quella stanza. Ma in che casino mi ero cacciata?


 

Bella a tutti!

Probabilemente vi starete chiedendo da dove mi sia uscita questa cagata. Bene, ve lo spiego subito. Oggi non avevo niente da fare, ho acceso la tv e mi sono imbattuta in un film su Disney Channel (sì, guardo ancora quei canali a 16 anni) e beh, quel film era "Starstruck - colpito a una stella.", e posso dire di averlo trovato un film bellissimo, mi ha preso tantissimo. Tant'è che ho immaginato questa cosa con i ragazzi, e puff, mi è venuta l'idea. Che ne pensate? Meglio eliminare questa ff dalla faccia dei computer o continuo? Fatemelo sapere, please! 
Un bacio a tutti, al primo capitolo!
-emanueladim

  
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