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Autore: belongtomusic    28/07/2013    3 recensioni
«Era una donna bellissima, aveva dei lunghi capelli biondi e i suoi occhi erano marroni.»
«Come la cioccolata!» Esclamò sorridente Marie Styles. Harry sorrise involontariamente e carezzò la guancia di sua figlia, sentendone il calore. Quel calore che purtroppo bruciava.
«Io mi chiamo Harry.» Sorrise il riccio, scrutando gli occhi scuri della persona che aveva di fronte. «Io mi chiamo Amber.» [...]
«Ti piacerebbe uscire con me?» Domandò di getto. Nella sua vita, Harry, non si era mai fatto nessun scrupolo. Lui coglieva l'attimo, anche se a volte gli attimi erano sbagliati. 
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?"
 
 
«Dài papà! Raccontami un'altra storia!» Esclamò entusiasta la piccola Styles. Suo padre, Harry non poté non sorridere e trovare una storia per calmare sua figlia. Sorrise malinconico. «C'è questa storia, più terribile di tutte quelle mai raccontate.» Iniziò Harry, nascondendo la sua malinconia e trovando il giusto tono per attirare l'attenzione della sua piccola. L'unica cosa -o meglio, persona- che gli era rimasta. 
La piccola Styles portò le ginocchia in petto, aprendo gli occhioni marroni e ascoltando attentamente l'ennesima storia che il padre le stava raccontando.
«Da qualche parte vaga quest'uomo senz'anima, è un manichino, senza cuore.» 
«Com'è possibile? Nessuno nasce senza cuore.» Obiettò sua figlia, aggiustando i suoi ricci biondi. Harry si morse il labbro, «Il suo cuore fu strappato -prese una piccola pausa- da una donna. Una donna fredda come il vento invernale.»
«Era un'assassina papà?» Domandò la piccola, un po' impaurita. Lui scosse la testa. «Era una donna bellissima, aveva dei lunghi capelli biondi e i suoi occhi erano marroni.»
«Come la cioccolata!» Esclamò sorridente Marie Styles. Harry sorrise involontariamente e carezzò la guancia di sua figlia, sentendone il calore. Quel calore che purtroppo bruciava.
 
«Io mi chiamo Harry.» Sorrise il riccio, scrutando gli occhi scuri della persona che aveva di fronte. «Io mi chiamo Amber.» Replicò, porgendogli la mano destra affusolata. Harry rispose a quel gesto, e sentì un piacevole calore. Avevano forse alzato i riscaldamenti?
«Ti piacerebbe uscire con me?» Domandò di getto. Nella sua vita, Harry, non si era mai fatto nessun scrupolo. Lui coglieva l'attimo, anche se a volte gli attimi erano sbagliati. 
Amber sorrise, «non ti facevo un tipo da carpe diem.» Commentò. «E tu? Vuoi coglierlo quest'attimo?» Replicò lui. La ragazza sorrise, Harry giurò di non aver mai visto un sorriso così bello. 
Non avrebbe mai immaginato quanto lo avrebbe fatto penare quel sorriso così bello.
 
«Papà, ma se era così bella, perché lei gli ha strappato il cuore?»
«Un giorno, lui scoprì che la donna che amava non era mai esistita. Lei era una donna senza cuore, ma lei era nata proprio in quel modo. Mentire, sorridere, tradire... Era la sua natura.  Non c'era nessuna verità nelle sue parole. E uccideva, strappava il cuore a chiunque. Lasciando solo manichini in giro per la città. Senza cuore e senza anima, proprio come lei.» 
 
Harry la guardava e non riusciva più a vedere quella scintilla. Non vedeva più quel lucchichìo che avevano i suoi occhi marroni. Non vedeva più il dorato dei suoi capelli. E quel sorriso poi, non era più così bello. Cosa stava succedendo? «Amber, dobbiamo parlare.» Decretò il riccio, prendendo il polso della bionda, la quale sbuffò. «Vuoi farmi la morale?! Devi ripetermi che esco troppo? Che non faccio quello che una brava fidanzata deve fare? No perché non ti starò a sentire.» 
«Tu non mi ascolti mai!» Urlò Harry. «Tu non ascolti mai quello che dico Amber! Vuoi solo andare in giro con... le tue amiche, ubriacarti, scoparti qualche testa di cazzo là fuori! Ti dimentichi che hai un fidanzato cazzo!» Inveì gesticolando, come era suo solito fare quando era davvero al limite della sopportazione. Amber roteò gli occhi, la goccia che fece traboccare il vaso di Harry. Erano nel bel mezzo di una battaglia, la loro storia era una battaglia. «Che cazzo di problema hai, Harry?! -sbottò ora la bionda- sei stato tu il primo a cogliere l'attimo, e ora mi fai la morale?! Noi non siamo fidanzati, il fatto che sono incinta non implica che lo siamo!»
«Dopo tutto quello che abbiamo passato, tu hai il coraggio di rivolgerti così a me?!» Domandò incredulo e deluso Harry. «Cosa abbiamo passato, Harry? Dimmelo, perché io non ricordo nulla.»
«Dove sei finita, Amber?» 
«Io sono qui, sono sempre stata qui, io sono questa. Sei tu che vedevi l'immagine sbagliata di me. Vedevi quella ragazza incontrata al bar, vedevi la ragazza che vestiva di rosa a Pasqua e di rosso a Natale. Vedevi quella ragazza che spettegolava con tua sorella, vedevi quella ragazza che aiutava tua madre a pulire la cucina. Vedevi quella ragazza che ti ha riempito di sabbia i riassunti di economia. Vedevi quella ragazza che ti ha aiutato a studiare. E tu vuoi continuare a vedere quella ragazza. Ti rifiuti di credere che lei non c'è più. Io sono questa ora. E se non ti sta bene, sappiamo entrambi dove si trova la porta.»Finì la ragazza, sorpassando il riccio e prendendo la borsa, pronta per uscire di nuovo. 
«Tu sei sempre stata questa, Amber. -sussurrò Harry- sei sempre stata questa stronza egoista! Ma tra qualche mese capirai che non c'è nessuno meglio di me, nessuno che sappia amarti e sopportare i tuoi cazzo di difetti più di me!» 
 
«E questi... manichini senza cuore che fanno?» Domandò Marie, torturandosi le piccole dita. Harry prese un respiro, «ogni giorno camminano, si guardano intorno, vanno in cerca del loro cuore. Svoltano ogni angolo, sperando di trovare la donna che le ha rubato il cuore e l'anima.» 
«E lei dov'è?»
«Lei si trova con il suo nuovo amico, con il suo nuovo manichino. Pronta a strappargli il cuore e l'anima e lasciarlo lì, in mezzo alla strada.» 
 
«Amber santo cielo, vuoi smettere di andare a letto con altri ragazzi?! -sbottò Harry- ti ricordo che sei incinta, e che quella che porti in grembo è mia figlia!» 
Non si erano lasciati, entrambi si erano smascherati. Entrambi avevano accettato di riprovarci, perché infondo si amavano. Harry, per quanto detestasse ammetterlo, l'amava. Amava quella ragazza che continuava a tradirlo, amava quella ragazza che gli sussurrava di amarlo poco dopo avergli detto "buonanotte". 
Si erano urlati che non si sarebbero più sentiti, eppure parlavano al telefono durante la notte. Lei diceva che voleva il suo Harry indietro, ma quando lui la incrociava per strada insieme al suo nuovo amico, faceva finta di non conoscerlo. Come poteva essere così senza cuore?
«Credi che io non mi sia accorto di nulla?» 
«Harry, non di nuovo.» Sbuffò Amber, infilandosi l'orecchino. Prese il suo polso. Cosa gli succedeva? Lui non era così. Harry Styles non era quel tipo. Lui non era più Harry Styles, Harry Styles non era più nessuno. Era solo, non aveva più amici, ed era tutta colpa sua.
La guardò negli occhi, rivedendo tutti i momenti felici, seguiti però da quelli tristi e cupi. «Hai ragione, non di nuovo, mai più.» 
Harry scappò via da quella donna che credeva di conoscere. Scappò via da quella vita così incasinata che non sentiva più sua. 
Camminava per la strada, si sentiva svuotato. Aveva perso il suo cuore, la sua anima. Aveva lasciato tutto nelle sue mani. Le mani di Amber, affusolate e peccatrici. Harry non avrebbe mai avuto indietro il suo cuore. 
 
«E' una storia triste, papà.» Commentò la piccola. Harry scosse la testa, come per riprendersi. «Confusa e triste.» Aggiunse poi.
Harry annuì, sorridendo. «Papà... posso farti una domanda?» Domandò Marie. Il padre annuì, mettendosi bene seduto sul letto a due piazze che ovviamente condivideva con sua figlia.
«Come si chiamava la mamma?»
Harry aveva sempre temuto questa domanda, ma sapeva che prima o poi sarebbe arrivata. Deglutì, «il suo nome era Amber.» 
La piccola annuì, «un giorno mi racconterai di lei?» Domandò, accennando uno sbadiglio. «Certo piccola. Ora dormi.»
Harry temeva già quel giorno. Che le avrebbe detto? Che sua madre vagava lì fuori e strappava cuori?  
Le accarezzò la testa, gesto che Amber e Marie amavano. Le baciò la testa, rimboccando le coperte. «Papà, qualcuno di quei manichini è mai riuscito a ritrovare il suo cuore?» Chiese assonnata la piccola.
Lui annuì, «in parte.» Fu la sua sola risposta.
Harry aveva ritrovato parte del suo cuore quando un giorno aveva aperto la sua porta e si era ritrovato una culla con una bambina all'interno. 
E da quel giorno amava sua figlia più di ogni altra cosa. 
Harry aveva lasciato l'altra parte del suo cuore ad Amber, a quella donna senza cuore.  
 
 








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Piccola oneshot di domenica sera... Noia al massimo.
E' una songfic, basata sulla canzone dei The Fray - Heartless che è stupenda (come ogni loro canzone)! :)
Non sarò lunga, perché questa roba l'ho scritta di getto quindi spero solo che piaccia almeno un po'!
Un bacione <3 


 
   
 
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