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Autore: lia1993    28/07/2013    1 recensioni
- lo... lo sapevi? - alzo gli occhi e mi perdo in quelle iridi chiare.
- si - mi sorridi, mi accarezzi piano i capelli, sembra incredibile. – ho sempre saputo d’essere fatto solo per stare con te -
- vuoi... vuoi dire che...?? - no, non era così che doveva andare. ma l'amore che, a quanto pare, dimora dentro di me da troppo tempo non ha intenzione di dar spazio alla ragione. non è possibile, maledizione. non lo è.
- ... ma non in questa vita - un'ombra di tristezza ti passa sul volto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                        I don't know
 


Sinceramente... analizzando sotto una diversa luce tutti gli eventi passati... credo... credo di essere sempre stata innamorata di te.
Credo che questo mio... sforzarmi... di tenerti alla giusta distanza, di tenerti come amico, sia stato un comportamento inconscio, atto al preservarti come la magnifica persona che sei e di cui mi sono innamorata.
Sapevo di non essere una bella persona e, inconsciamente, sapevo che avendoti con me ti avrei cambiato, probabilmente in peggio. L'unica difesa era negare la verità a me stessa.

E’ stato tutto un teatrino inscenato dalla mia parte nascosta, quella che ancora conserva un briciolo di altruismo.
Poi... è arrivata lei.
Quella bella, quella intelligente... quella buona e gentile. Da conoscente è diventata possibile ragazza, fidanzata, fidanzata ufficiale... sposa.

Ha scalato nel giro di un anno quella montagna che era il mio rapporto con te.
Sto per farle da testimone, ci credi? Sono qui, nella sua stanza, ad aiutarla a mettersi il suo splendente abito nuziale... e penso a quanto io in realtà sia totalmente innamorata di te.
"Sei la sua migliore amica, puoi esserlo solo tu la mia testimone!" mi ha detto. Non potevo rifiutare.
In fondo ha ragione, sono la tua migliore amica, lo sono sempre stata. E in quanto tale, dovrei salvarti da questo matrimonio. Lei non ti ama. O per lo meno, non ti ama come ti amo io.
Lei ti ama di un amore oserei dire insulso, come quello... come quello delle fiabe, dei principi e delle principesse. Ma quello non è amore, è semplicemente armonia. Di quella sono capaci tutti.
Io ti ho amato di un amore più intenso, sacrificato... ho rinunciato a te per l'amore che ci legava. Magari sono stata più incoerente, incosciente, infantile... ma non ti ho amato come lei. Non parlerò di quantità... lei indubbiamente ti ama più di me. Ma la differenza sta che per quanto possa essere il suo amore... ti conosco, non ti andrà bene.
Il mio... può riempirti con un solo attimo più di dieci anni del suo. Lo so. L'ho sempre saputo, e dio solo sa quanto mi pento delle scelte fatte in passato.
 
- ehm... scusami cara, devo assentarmi un attimo -
- ok, non c'è problema - neanche si gira a guardarmi, ancora con gli occhi fissi al suo riflesso nello specchio.
 
Percorro i corridoi della casa dei tuoi genitori, l'hanno voluto per forza qui il matrimonio. Salgo le scale, giro a sinistra, arrivo alla porta della tua camera.
Quante volte ci sono stata? E quante volte ho lasciato correre? Troppe. Ma questa volta no. Sarà folle e senza senso... ma ora basta.
Busso e, sentendo un avanti, entro. Sei anche tu davanti allo specchio, ti aggiusti il colletto della camicia. Mi guardi di riflesso... sei stupito, lo sono anch'io.
 
- Niall, devo parlarti -
- dimmi -
- ti amo - prendo fiato e te lo dico.
 
Ti volti di scatto, mi aspetto una delle tue solite reazioni. Quelle quando mi dicevi che sono irresponsabile, che penso sempre troppo poco prima di aprire bocca.
E invece quello che compare sul tuo bellissimo viso è un sorriso, ti arriva fino agli occhi. Stavolta sono io a rimanere sorpresa... ti stai avvicinando.
Il tuo sorriso si allarga sempre di più, comincio ad aver paura perchè so cosa succede nei film.
Mi raggiungi... e mi abbracci.
Ti limiti a tenermi stretta, mi premi dolcemente la testa contro il tuo petto.
Respiro il tuo profumo e mi sembra di non essere mai vissuta per altro, sento di stare per piangere. Non era così che doveva andare, proprio no.
 
- certo che ce ne hai messo di tempo... - me lo sussurri con voce stanca, serena, senza la minima traccia d'emozione.
- lo... lo sapevi? - alzo gli occhi e mi perdo in quelle iridi chiare.
- si - mi sorridi, mi accarezzi piano i capelli, sembra incredibile. – ho sempre saputo d’essere fatto solo per stare con te -
- vuoi... vuoi dire che...?? - no, non era così che doveva andare. Ma l'amore che, a quanto pare, dimora dentro di me da troppo tempo non ha intenzione di dar spazio alla ragione. Non è possibile, maledizione. Non lo è.
- ... ma non in questa vita - un'ombra di tristezza ti passa sul volto.
- capisco... quindi... se non ti spiace... io andrei - indico la porta e sciolgo l'abbraccio, il trucco comincia a colare.
- non c'è problema -
- sai, ho sempre voluto vedere Londra - un sorriso fra di noi, uno di quei sorrisi che funziona meglio di mille parole...
- t'insegnerò a ballare - una voce mi rincorre mentre sono sulla porta... Ha sempre avuto questo pallino di insegnarmi a ballare il tango.
- non ci riuscirai... -
- t'insegnerò a ballare, ti dico -
 
Questo è un addio.
Fra pochi giorni partirò per Londra, rimarrò lì chissà fino a quando. Tu ti sposerai, non puoi lasciare una donna incinta sull'altare. Non è nel tuo stile.
Chissà, magari ci rivedremo un giorno...
Balleremo assieme un valzer allegro, vedendoci passare la vita davanti, sorridendoci all'idea di esserci ritrovati.
 
- quando allora? -
- in quell'altra vita -

 

  
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