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Autore: _matthew_    06/02/2008    8 recensioni
Fece mentalmente il punto della situazione, guardando il volto scuro di McGee, non l'aveva mai visto così. Gibbs era all'ospedale, due proiettili conficcati nel torace... Tony, dopo lo sfogo con il direttore se n'era andato lasciandoli soli, senza una guida... il direttore, firmando quel foglio per l'agente Sax, aveva dato anche a loro un ordine preciso: - Uccidete Ziva David -
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! eccomi di nuovo a voi,con un nuovo capitolo! Come sempre ringrazio tutti coloro che leggono e commentano! ;P buona lettura a tutti!
p.s. il cognome Sanchez non è il nome originale del personaggio di N.C.I.S. ma si capisce lo stesso di chi si parla,tranquilli ;)



Percorse in silenzio i corridoi bui della casa; gli occhi azzurri correvano attenti lungo i muri,pronti a cogliere il minimo movimento. I sensi tesi allo spasmo,attenti a cogliere il minimo segnale di pericolo. Le braccia tese,la pistola spianata davanti a lui; l'adrenalina raggiungeva come un'onda ogni fibra del suo corpo.
Si avvicinò cautamente ad una porta,dalla quale usciva una sottile lama di luce. Aveva di fronte l'unica stanza illuminata di tutta la casa. Fissò la poca luce che filtrava; nessuna ombra. Non c'era nessuno appostato dietro la porta. Prese un breve respiro,ed entrò.
La porta sbattè contro il muro alle sue spalle,ma Gibbs non ci fece caso. La vista di quell'uomo l'aveva paralizzato.
Strizzò gli occhi,il cambio improvviso di luminosità gli dava fastidio. Osservò di nuovo il volto dell'uomo che gli stava davanti. Impallidì.
Rivide,in un turbine d'immagini, il proiettile trapassare il parabrezza del furgoncino e raggiungere il volto dell'uomo. Rivisse la sua gioia selvaggia,risentì il suo urlo,riassaporò il dolce sapore della vendetta. L'uomo che aveva di fronte non poteva essere reale; lo aveva ucciso molti anni prima.
"Agente speciale Gibbs" lo salutò l'uomo,alzandosi dalla scrivania. Capelli neri,occhi scuri e maligni,corporatura robusta.
"Le ricordo forse qualcuno?" chiese ancora l'uomo,sorridendo. La sua mano si avvicinò al revolver che teneva appoggiato sulla scrivania. Gibbs gli puntò l'arma al petto,intimandogli con un gesto di allontanarsi dalla scrivania. Quello obbedì.
"Si,mi ricordi un bastardo che ho ucciso diversi anni fa,Sanchez" rispose glaciale il marine. La sorpresa era svanita. L'uomo rise.
"Il bastardo,come dici tu,era mio fratello Jetrho" rispose,ritornando serio. "Stupito?"
"Non sapevo avesse un fratello" replicò Gibbs. "Vedo che hai provato a seguire le tradizioni di famiglia".
L'uomo rise ancora. Prese una grossa busta gialla,e la rovesciò sul tavolo.
"No,io sono più raffinato. Avrei potuto uccidere loro..." e sparpagliò sul lucido legno le fotografie di tutta la sua squadra,facendo passare le dita sul volto di ognuno, mimando il gesto di sparargli un colpo in fronte. "E invece ho deciso di mirare direttamente a te" concluse tranquillo.
L'avere la pistola di Gibbs puntata contro non lo disturbava affatto; ostentava un'assoluta sicurezza.
"Ti dovrei ringraziare?"
"Per lo meno dovresti apprezzare il gesto" rispose con un sorriso. Gibbs lo squadrò con i suoi penetranti occhi azzurri,lo sguardo gelido.
"Perchè hai aspettato tutti questi anni?" si decise a chiedergli. L'altro annuì,come se si aspettasse quella domanda.
"Prima dovevo costruirmi tutto questo,marine" rispose con semplicità,indicando la casa,e alludendo evidentemente alla sua organizzazione.
"Tuttavia sono contento che tu sia arrivato fin qui,marine" proseguì beffardo "Almeno morirai sapendone il motivo" rise di nuovo. Una risata fredda,distaccata.

-il corridoio risuonò di passi affrettati-

"è stato bello chiacchierare con te...ma è ora di finirla,marine" sibilò gelido l'uomo "I miei uomini stanno arrivando"
Dalla porta si affacciarono due persone,le armi pronte a far fuoco. Gibbs non si girò neanche.
"Scusa il ritardo,capo" lo salutò allegro DiNozzo,come se lui e Ziva fossero arrivati in ritardo ad una normale giornata di lavoro. Alvaro Sanchez sbiancò. Non era quello che aveva previsto.
"A quanto pare i tuoi uomini non arriveranno" osservò pungente Gibbs.
L'uomo si sedette sconsolato sul bordo della scrivania; il busto che impediva di scorgere il revolver che si trovava a pochi centimetri dalla sua mano. Tutto accadde in un lampo.
Tony vide l'uomo protendere il braccio in avanti,ma non riuscì a reagire: successe tutto troppo in fretta.
Due spari riempirono l'aria. Tre pistole caddero a terra,producendo un tonfo sinistro. Due corpi si afflosciarono a terra.
Un attimo prima era in piedi,pochi passi dietro a Gibbs,rilassato. La pistola puntata contro Sanchez. Ed ora era li,inginocchiato a terra,il sangue che gli ricopriva le mani e parte del busto. Ed era li,nell'ombra di Gibbs che fissava il corpo esanime di Sanchez. Ed era li, con Ziva tra le sue braccia,pregando che non fosse morta.
La ragazza appoggiava la testa alla sua spalla,i riccioli neri sparsi sulla giacca di lui; il suo sangue ricopriva gli abiti di entrambi. Tony osservò il volto della ragazza sbiancare. Guardò intensamente quegli occhi scuri velati dal dolore,premendo la propria mano sulla ferita,cercando di arrestare l'emorragia. Sentì il liquido caldo ed appiccicoso diminuire,e poi cessare. Aveva smesso di sanguinare.
Prese un fazzoletto,tamponandole la spalla; il proiettile era passato molto vicino al cuore.
Ziva chiuse gli occhi,lasciandosi cullare dalle sue braccia,abbandonandosi completamente. Con lui si sentiva al sicuro.
"Come sta?" chiese preoccupato Gibbs,inginocchiandosi di fronte a loro. Si sentiva in colpa. Quel proiettile era diretto a lui,non a Ziva.
"Bene direi" mentì Tony; ma aveva bisogno di crederlo. Non voleva perderla.
L'uomo si alzò,uscendo dalla stanza. Parlò di ambulanza e polizia,ma Tony non ci fece caso. Ricordò lo schiaffo che Ziva gli aveva dato in macchina,quando era stato lui a rimanere ferito. Alzò la mano.

-ma chi voleva prendere in giro?-

Non sarebbe mai riuscito a farlo. Lo schiaffo si tramutò in dolce carezza. Le sfiorò delicatamente il viso,mentre una lacrima gli cadeva dal mento.
"Scelta saggia" sorrise Ziva,la voce ridotta ad un bisbiglio "Se mi avessi presa a schiaffi saresti morto"
Tony rabbrividì. Essere minacciati da Ziva faceva sempre un certo effetto,anche in una situazione come quella.
"Ziva..." mormorò il nome della ragazza con una dolcezza a lei sconosciuta "Non devi affaticarti a parlare" la rimproverò,posandole un dito sulle labbra. Lei scosse il viso,sorridendo debolmente.
"Non voglio parlare,Tony" replicò,passandogli una mano dietro la nuca,e tirandolo verso di se.
Aveva aspettato molto -forse troppo- per farlo. Ma finalmente si era decisa. -fosse anche l'ultima cosa che faccio-
Mentre le loro labbra s'incontravano Gibbs rientrò nella stanza,schiarendosi rumorosamente la voce. I due si separarono lentamente,imbarazzati. Sulle labbra il sapore ancora vivo dell'altro.
"L'ambulanza è arrivata" disse,leggermente imbarazzato. Subito dopo entrarono due uomini in uniforme,che sistemarono Ziva su una barella,portandola fuori. Tony sentì le dita della ragazza scorrergli tra le mani,mentre lei veniva portata via. Si scambiarono un ultimo sguardo,pieno di promesse -e di speranza-
"E con questo la regola numero dodici la salutiamo" commentò rassegnato Gibbs,una volta rimasto solo con Tony. Il ragazzo arrossì,ma non rispose. Non c'era nulla da replicare ad un'osservazione del genere.
La mano di Gibbs si posò sulla spalla di DiNozzo,con fare molto paterno.
"Se la caverà,vedrai" lo tranquillizzò. Lui annuì in silenzio.
Sapeva che Ziva se la sarebbe cavata. Era altro a preoccuparlo. Da quando le sue labbra avevano incontrato quelle dell'israeliana un solo pensiero continuava a girargli per la mente,sfinendolo.
-cosa ne sarebbe stato di quel bacio rubato? dove li avrebbe portati?-



allora...spero che vi sia piaciuto! Come avrete intuito la fic è ormai giunta (quasi) alla fine. Ormai quasi tutto è stato rivelato,manca solo da scoprire cosa succederà a Ziva XD
qualche suggerimento/ipotesi?? ;P fatemi sapere che ne pensate,ok? a presto!
  
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