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Autore: ddrewsmile_    29/07/2013    2 recensioni
Laura è un adolescente diciassettenne che è costretta a trasferirsi una volta all'anno per il lavoro del padre in posti sempre diversi, quest'anno è la volta della grande città di Londra dove incontrerà Harry: un ragazzo misterioso che viene subito attratto dalla bellissima ragazza. Si troverà indecisa sui sentimenti che prova anche per Liam, un ragazzo bravo e tranquillo. Chi sceglierà trai due ragazzi, il bene o il male?
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- What is the real Harry?
  Capitolo 6


'ma cos'è un interrogatorio?'
ritirai le braccia e mi misi le mani in tasca.
'ti ho fatto una domanda'
mi guardai i polsi.
'il gatto..'
'non hai un gatto'
'si, hai capito benissimo cosa sono!'
mi guardò negli occhi
'..perché?'
'la mia vita non è facile: devo spostarmi una volta all'anno per il lavoro di mio padre, mi manca mia madre e dove sono stata qualche anno fa mi prendevano in giro per il mio peso, così diventai bulimica. adesso sai la storia della mia vita contento?'
perché glie l'avevo detto? mi ero aperta per la prima volta su questo argomento con lui...
si alzò una manica della felpa, tra i tatuaggi si vedevano delle cicatrici.
'anche io non ho avuto esperienze facili, è per questo che ora sono.. così. cresciuto senza i genitori e contornato da cattive amicizie, come Niall Zayn e Louis, è da tanto tempo che siamo amici ed è a forza di stare con loro che ora sono come mi vedi.
faccio quello che ti ho fatto la prima volta che ci siamo incontrati perché volevo di nuovo una sensazione di divertimento, felicità... ed ora sono così ossessionato da te perché solo tu mi hai fatto riprovare queste emozioni dopo tanto tempo.''
ora finalmente capivo il perché di quella rabbia, di quello "stile ribelle".
mi arrivò un messaggio: 'ciao tesoro, tra cinque minuti sono a casa. 
-Papà.'
'Harry, devi andare'
'no, perché?'
'sta arrivando mio padre'
mi alzai dallo sgabello della cucina e spinsi Harry fuori dalla porta.
'oh cazzo è lì!'
vedevo la sua macchina che veniva verso casa.
spinsi Harry verso la sua macchina nera, mi guardò malissimo.
'non fare mai più così, oggi passi perché c'è tuo padre, ma la prossima volta non sarò così gentile. Comunque aspetto qui fuori, poi esci andiamo a fare un giro'
accese il motore e si allontanò di poco con l'auto.
nel frattempo mio padre parcheggiò ed entrò in casa.
'Ciao papà, è andato tutto bene?'
chiesi nervosa pregando in greco che non si fosse accorto di Harry.
'Si, tutto benissimo.. hai visto quella macchina?'
'No... Cioè si, era un mio compagno di scuola... studiamo insieme'
'Oh ok, bene sono contento è una bella cosa...'
'adesso esco un attimo con lui dobbiamo andare a comprare... il materiale per scienze'
trovai la prima scusa plausibile e uscii.
'perché ci hai messo tanto?'
'dovevo spiegargli perché uscivo no? Va be.. dove dobbiamo andare?'
'Non lo so in giro'
iniziò ad incamminarsi verso il parco.
'il parco? scherzi?'
Cos'era questo improvviso scatto da ragazzo normale e romantico?
'Una passeggiata dove la vuoi fare sull'autostrada? Devo dirti una cosa... vieni'
mi avvicinai mentre Harry stava attraversando la strada.
Arrivammo nel parco, facemmo una passeggiata e mentre camminavamo mi prese la mano.
'Qui non c'è nessuno di scuola, non devi fingere di essere il ragazzo perfetto'
'Non sto fingendo infatti'
rimasi un attimo colpita da quella risposta: era la prima volta che mi prendeva dolcemente per la mano invece che brutalmente per il braccio. Ci incamminammo verso una pizzeria che si trovava subito accanto al parco per cenare. Abbiamo iniziato a parlare e a ridere. Era come un'altro Harry, quello falso, quello che mi piaceva. Dopo cena tornammo nel parco.
'Perché non sei sempre così?' 
gli dissi, era strano, diverso.
Lui abbassò lo sguardo e cambiò discorso. Iniziammo a parlare delle cose più stupide e a ridere. 
Mi baciò. 
Mi era piaciuto, quasi quanto il bacio di Liam.
Mi stavo innamorando di lui ma sapevo che per lui era solo un gioco.
Poi c'era Liam, ero troppo confusa.
Ogni volta che stavo con Harry nella mia mente c'era sempre e comunque Liam, non mi ero dimenticata di quello che era successo tra di noi a casa mia.

Era tardi e stavamo tornando verso casa.
Stavamo attraversando la strada quando Harry mi spinse.
Stavo per dirgli 'che cazzo fai?' ma sentii una frenata d'auto, mi girai e vidi Harry che era li, disteso a terra con gli occhi chiusi e del sangue sulla fronte. 
chiusi per un attimo gli occhi incredula, li aprii e l'uomo che era alla guida della macchina era vicino ad Harry con le mani nei capelli.
sentii una strana fitta alla pancia e il cuore accellerò i battiti, respiravo affannosamente.
non sapevo cosa fare ma per istinto corsi verso di lui.
mi guardavo in torno, non sapevo che dire. 
ero... preoccupata. si, stavo provando preoccupazione e non avrei mai immaginato di provare questo con Harry.
presi il telefono e chiamai l'ambulanza ma quando venne il momento di parlare le parole mi si fermarono in gola, non ci riuscivo e presi a tremare.
l'uomo che guidava prese il telefono e parlò al mio posto, i paramedici sarebbero stati li tra poco.
ero nel panico non sapevo cosa dovevo fare, intanto anche mio padre usci.
'Laura è tutto ok?!'
'Hanno... investito Harry'
'Il tuo amico?'
diciamo di si... qualcosa più di un amico. 
dopo un po' arrivò l'ambulanza e chiesi a mio padre di andare subito in ospedale.
Salimmo in macchina e andammo dietro l'ambulanza.

Dopo qualche minuto arrivammo e mi sedetti su una sedia in sala d'aspetto.
passarono un paio d'ore e un dottore uscii fuori dalla stanza di Harry.
'Dottore, come sta?'
'Fortunatamente non ha sbattuto forte la testa quindi non ha lesioni gravi ma adesso è un po' stordito'
'Posso andare da lui?'
mi fece cenno di si con la testa e mi condusse verso la porta della stanza '116'.
Entrai e vidi che aveva gli occhi chiusi, quell'immagine mi fece venire un tremolio, un brivido.
Non avrei mai pensato di essere cosi preoccupata per lui.
Per sedermi vicino a lui feci troppo rumore e si svegliò.
Non gli diedi neanche il tempo di parlare e lo abbracciai forte.
'Potevi morire, mi hai fatto preoccupare non lo capisci?'
Mi scostai per guardarlo nei suoi occhi verde smeraldo.
'Preferisco esserci io qui invece di vederci te'
Scossi la testa.
'Perché...?'
Mi prese la mano.
'Quello che dovevo dirti è che..'
Abbassò gli occhi sulle nostre mani.
'Io ti...'
Sbuffò.
'Va be non è importante'
no, cosa voleva dirmi? 'ti...'?
stavo per chiedergli di finire la frase quando entrarono nella stanza Louis, Niall e Zayn.
Decisi di uscire, mentre varcavo la porta Zayn mi sfiorò e mi guardò. Andai da mio padre per tornare a casa.
Non spiccicai parola per il viaggio di ritorno, non avrei voluto incasinarmi con le parole e uscirmene con 'sai papà la prima volta che ci siamo incontrati era incorso uno stupro di gruppo su di me e lui era il leader.'
Appena varcai la soglia di casa sgattaiolai subito in camera e poi sotto le coperte.
sentii un rumore fastidioso provenire dal cuscino mentre mi muovevo, lo presi e dopo averlo scosso un po' cadde una bustina.
' cazzo, l'erba di Harry'
pensai. non potevo tenerla ancora, ma come avrei fatto? dovevo darla a Louis ma non potevo dargliela a scuola, non potevo neanche portargliela il pomeriggio perché mio padre l'avrebbe trovata prima.
Aprii leggermente la porta e in punta di piedi mi affacciai al corrimano delle scale per vedere dov'era mio padre.
Era tutto spento quindi doveva essere in camera.
Mi rivestii al volo e uscii prendendo le sue chiavi della macchina.
Avevo solo il patentino ma avevo fatto pratica con la sua macchina milioni di volte, se la polizia mi avesse fermato ero nella merda: con della droga e guida senza patente.
Mi ricordai la strada per andare a casa di Louis sperando che ci fosse.
Accostai e con qualche esitazione parcheggiai l'auto.
Dopo aver bussato un paio di volte mi venne ad aprire il ragazzo con la carnagione più scura, Zayn mi pareva si chiamasse.
'Guarda chi c'è qui, qual buon vento barbie?'
'Non un buon vento, tieni questa era di Harry ce l'avevo a casa'
tirai fuori dalla tasca la bustina con la droga dentro.
'Quant'è?'
'Non lo so, un grammo due non mi ricordo. Ora devo andare...'
mi afferrò il braccio impedendomi di camminare verso la mia macchina.
'Perché non ti fermi un po' con noi..?'
odiavo quel suo tono di voce perfido, malizioso.
'No senti è tardi non posso rimanere...'
'Bastano cinque minuti sai..'
uscì fuori tenendomi per il polso e facendomi indietreggiare fino a toccare con le spalle la macchina.
aprì la portiera e mi spinse dentro appoggiandomisi sopra.
'No, lasciami!'
cercavo di tirare calci ma andavano solo a vuoto nell'aria.
Iniziò a toccarmi dappertutto e mi strappò la maglietta.
'Oohw smettila di ribellarti tanto sai che non ci riesci a andare via'
Odiavo quel suo tono malizioso e cattivo.
Mi abbassò i pantaloni togliendomi anche l'intimo e avvicinandosi di più entrò dentro di me con una spunta forte.
Gridai un po' per il dolore e anche per la situazione.
Continuava spingere con foga e cattiveria, nonostante i miei schiaffi e calci lui continuava incurante.
Mi baciò con violenza e nello staccare la sua bocca dalla mia mi morse il labbro inferiore.
Diede un ultima spinta prima di allontanarsi di scatto da me.
Mi ritirai svelta su i pantaloni e vidi una sagoma prendere Zayn per il collo della felpa e sbatterlo al muro.
'Che cazzo fai Zayn?!'
Era la voce di Louis, lo riconoscevo.
'Sei coglione? Quando Harry lo saprà ti ucciderà a cosa pensavi idiota?'
'Volevo solo divertirmi un po''
'Sei un deficente!..'
lo spinse ancora più forte al muro.
'Io e Niall ci siamo contenuti con lei perché sai com'è Harry sulle cose che gli appartengono, è sua e ne è geloso perso!'
lo spinse un ultima volta dentro casa.
'Ehi laura vuoi che ti riporto a casa?'
Annuii nervosa, non ero proprio in grado di guidare.
Louis entrò in macchina e gli diedi le chiavi.
'Mi dispiace per quel coglione'
disse senza mai togliere gli occhi da davanti.
'Non preoccuparti, quando Harry tornerà gli farà il culo tanto'
'No... non importa tanto ormai è successo'
'Tu non conosci bene Harry, non gli e la lascerà passare liscia, credimi.'

 

 
  
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