Capitolo 1

Era una giornata di Maggio, 16 Maggio, solo per precisare. 

Mi ero svegliata da poco grazie a quegli uccellini che cinguettavano ogni mattina. Sinceramente non mi davano fastidio, anzi, a dire il vero mi rilassavano molto.

Mentre ero lì a fissare il soffitto e ad aspettare che mia madre mi chiamasse per la colazione, i raggi di sole passavano attraverso le tende della finestra infastidendomi...
Dopo un pò mi scocciai di aspettare che la sveglia suonasse, quindi decisi di alzarmi visto che mancava poco al solito orario in cui mi sveglio.
Mi recai verso il bagno con una camminata a mò di zombie, per lavarmi e sistemarmi un pò, visto che di solito a prima mattina sembravo Johnny Depp appena uscito dalla tomba del film Dark Shadows. Dopo aver fatto la mia solita routine mattutina, andai di nuovo in camera per cambiarmi. Non ero una di quelle ragazze fissate con l'abbigliamento, di quelle che per loro era meglio l'apparenza, no, non ero così.
Preferivo andare comoda a scuola, con i vestiti che indossavo sempre , come una canottiera bianca con il segno della pace, un leggings nero, le mie adorate Nike Blazer e per finire un filo di trucco. Mentre finivo di prepararmi suonò la sveglia e, contemporaneamente, in orario come sempre, mi chiamò mia madre per la colazione.

"Tesoro svegliati che la colazione si raffredda." Urlò mamma dal piano di sotto

"Ora scendo!" Gridai per farmi sentire.  

  Diedi una sistemata ai capelli raggruppandoli in una coda di cavallo e mi precipitai al piano di sotto:

"Ciao mammina c:" dissi per poi darle un bacio sulla guancia

"Ciao amore!" disse rivolgendomi un dolce sorriso

"WOW! Sei stata davvero veloce! Di solito ci metti un'eternità per scendere!" Continuò poi

"Dai, non sei affatto divertente!" Le dissi dandole una leggera spintarella "Mi sono soltanto alzata prima che la sveglia suonasse!" Proseguii rubando un cokiee appena sfornato che si trovava nel piatto di ceramica

"Beh, hai fatto bene, così non farai tardi a scuola di nuovo!" Disse ridacchiando

"Non arrivo in ritardo!" Sorrisi

"Certo, uscire da casa mezz'ora più tardi, è arrivare puntuale a scuola! Hai ragione!!" Disse usando un tono sarcastico

"Non usare frasi sarcastiche, hai 47 anni ormai, vivi la tua vita da vecchi, e noi viviamo la nostra da giovani!"

"In punizione" disse con tono serio, dopo avermi fissato per un paio di secondi

"Cosa?! Ma che ti ho detto di male? Dici sempre che si deve dire 'SOLO E SOLAMENTE LA VERITÀ!' !" Dissi usando un tono antiquato nell'ultima frase. Lei non rispose, si limitò soltanto a sospirare.

"Allora… sono ancora in punizione?!" Chiesi speranziosa di avere come risposta un semplice 'Sì'

"2 settimane" disse continuando a guardare la padella dove friggeva un liquido ancora non cotto

"Una!" Dissi continuando a fissarla

"12 giorni."

dopo aver accettato la sua proposta, le porsi delicatamente la mano, aspettando che la stringesse.

"Che cucini?" le dissi per cambiare discorso

"Crêpês!" Annunciò con tono pubblicitario portando le mani all'aria

"Aaaaaah, le crêpê!" dissi estasiata

Dopo aver sentito ridacchiare mia madre mi porse un piatto con 2 crêpê colme di zucchero a velo e nutella. Successivamente mi accomodai a tavola mangiando con gli occhi quelle delizie che avevo davanti.

"Mi sa che sarebbe meglio se mangiassi davvero quelle crêpê, facendo così non avresti più fame!" mi consigliò mamma. Così nel giro di pochi secondi,senza farmelo ripetere una seconda volta, divorai il dolce che aveva preparato mia madre. Appena finito di ingozzarmi, la donna rise. Senza dirle niente andò a prendere un fazzoletto, che usò poi per togliermi lo zucchero a velo e la nutella che avevo sulla bocca. 

"Ecco fatto!" Sorrise soddisfatta

"Grazie :)!"

Dopo chiacchiere e risate mi accorsi dell'orario: "Oddio mamma, le 7:30!!" 

"Che??"

"Vabbè mà, lascia stare và! Io vado a scuola. Ciao!" Per poi raggiungere la borsa che si trovava vicino la porta.

"Va bene tesoro, divertiti!"

Quella fu l'ultima cosa che sentii prima di sbattere la porta. Se ho capito bene, mia madre aveva urlato 'divertiti', pensai quindi "o sono il che devo rifarmi l'udito, oppure è lei che deve rendersi conto di che cos'è la scuola per gli adolescenti!"