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Autore: Ya_mi    29/07/2013    2 recensioni
Lavi e Angelica hanno un piccolo rito quotidiano, seguiamoli e scopriamo come si allenano due esorcisti dell'Ordine Oscuro!
Estratto: "Ormai allenarsi insieme era diventata una piacevole abitudine:
da circa un paio di mesi, poche settimane dopo che la ragazza era entrata all’Ordine come esorcista, tutti i giorni e alla stessa ora si trovavano nella piccola palestra all’ultimo piano e passavano un paio d’ore a combattere tra di loro."
{Side story di "Velvet Ribbons & Fiery Hammers"}
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VELVET RIBBONS & FIERY HAMMERS

LOST CHAPTERS ARCHIVE:

-PAS DE DEUX-


-Lavi! Lavi, non tirare!! Conosco benissimo la strada, posso arrivarci anche senza che tu mi trascini in questo modo!-


Lavi rise forte senza però allentare la presa sul braccio di Angelica e continuando a tirarla lungo i corridoi della sede centrale dell’Ordine Oscuro.
Quando l’ora dell’allenamento aveva iniziato ad avvicinarsi il ragazzo aveva pensato di andare a prenderla nella sua stanza per fare in sua compagnia il (breve) tragitto verso la palestra dove si allenavano di solito.
Ed effettivamente appena lei gli aveva aperto la porta l’aveva letteralmente presa per un braccio e aveva iniziato a trascinarla senza fare caso alle sue lamentele.
Ormai allenarsi insieme era diventata una piacevole abitudine:
da circa un paio di mesi, poche settimane dopo che la ragazza era entrata all’Ordine come esorcista, tutti i giorni e alla stessa ora si trovavano nella piccola palestra all’ultimo piano e passavano un paio d’ore a combattere tra di loro.
Il luogo lo aveva scelto lei, se ne era innamorata la prima volta che lo aveva visto:
una piccola palestra, poco frequentata, con larghe finestre su una delle pareti e grandi specchi a occuparne interamente un’altra.
Il pavimento di parquet era ricoperto da un sottile strato di polvere che ad ogni movimento d'aria si sollevava, attraversando leggiadra i raggi di sole e formando ampie volute.
Lavi non aveva detto niente, alla fine per lui un posto valeva l’altro.
Ma sapeva perché lei aveva scelto proprio quella palestra.
Gli specchi, il parquet, ricordavano molto un’aula di danza, la più grande passione di Angelica.
Quando era stata arruolata dall’Ordine Oscuro aveva dovuto lasciarsi alle spalle tutto ciò che riguardava il suo passato, cosa che significava dimenticare quello squallido collegio in cui aveva dovuto passare la sua vita fino a quel momento ma anche abbandonare l’unico svago che le era stato concesso in tutti quegli anni.
All’improvviso le era stato imposto di diventare una combattente e per questo non aveva certo bisogno della grazia e della leggiadria di una ballerina.
Ma lei soffriva di questo divieto, era come se le stessero proibendo di essere se stessa.
Quella stanza riusciva a metterle un po’ di allegria, e tanto bastava.
Lavi spalancò la porta della palestra e ci entrò tirandosi dietro Angelica. Arrivati al centro della stanza finalmente la lasciò, e lei, dopo avergli lanciato un’occhiataccia, si mise ad esaminare il braccio arrossato a causa della stretta del ragazzo.
Lui, neanche a dirlo, scoppiò a ridere, cosa che gli fece guadagnare un’altra occhiata di fuoco.



-Guarda qui! Guarda che mi hai fatto! Era proprio necessario trascinarmi in quel modo?-


Lui continuò a ridere come un idiota.


-Allora? Pensi di rispondere?-
-No, penso di iniziare subito l’allenamento! Finché rimani così arrabbiata posso contare su tutta la tua aggressività!-


 
Le diede giusto il tempo di togliere il suo scaldacuore bianco e di prendere il nastro dalla cintura, poi la attaccò subito, senza curarsi di lasciarle un istante in più per attivarlo.
 

-Ehi, così non vale!! Tu combatti con un martello e io con un nastro, non è equo!! Fammi attivare l’Innocence!-
-Il tempo a disposizione per scaldarsi è scaduto da un pezzo, adesso sono fatti tuoi!-


 
e riprese a ridere forte come prima, senza però rallentare il ritmo.
Angelica parò abilmente con la bacchetta del nastro tutti i colpi che le venivano indirizzati, senza però riuscire a contrattaccare davvero.
Aveva bisogno di qualche secondo per l’attivazione ma Lavi non sembrava disposto a darle tregua.
Riusciva solo a balbettare tra un colpo e l’altro:

 

-Lavi... aspetta... non posso... non è leale... non riesco... per favore...!-


Niente da fare, il ragazzo sembrava divertirsi troppo per accettare di obbedire.


-Mi spiace, ma devi imparare anche ad arrangiarti in una situazione come questa: potrebbe capitare che qualche akuma ti attacchi all'improvviso senza darti il tempo di attivare l'Innocence.
Se dovesse succedere cosa pensi di fare, chiedergli gentilmente di aspettare i tuoi comodi?-
-No, ma...-
-Reagisci, Angelica! Tira fuori le unghie!-


Facile a dirsi, con lui che la attaccava senza lasciarle spazio nemmeno per riflettere.
Non era ancora in grado di destreggiarsi nel combattimento come avrebbe voluto e non riusciva a mettere a fuoco una strategia efficace per tirarsi fuori da quella situazione.
In fondo non avrebbe dovuto essere difficile, doveva semplicemente spostarsi fuori dalla portata del martello di Lavi per guadagnare quei pochi secondi necessari a salvarle l'osso del collo.


-Pensi di andare avanti a parare in eterno?-


Le venne un'illuminazione.
Forse non avrebbe funzionato, ma valeva la pena provare.
Il colpo successivo era chiaramente diretto alla parte bassa della sua schiena, così decise di approfittare della frazione di secondo che quel dettaglio le concedeva: se sapeva in anticipo dove sarebbe arrivato l'attacco avrebbe potuto pararlo con facilità... o no?
Invece di piegare il braccio per ripararsi la colonna vertebrale con la bacchetta del nastro finse di prepararsi a parare un colpo frontale.
Il martello entrò in collisione con la schiena di Angelica e la ragazza rovinò a terra ricevendo una spinta tale da farla rotolare per un paio di metri sul legno duro del parquet.
Lavi rimase interdetto e per qualche secondo non si mosse, non sapendo cosa fare.
Non si aspettava di colpirla davvero, aveva bloccato o schivato tutti i suoi attacchi fino a quel momento e gli sembrava strano di averla messa in crisi per così poco.
Non era neanche un gran colpo, meno studiato degli altri che le aveva portato, in ogni caso.
La osservò preoccupato mentre si tirava su da terra appoggiandosi con un braccio, mentre con la mano libera afferrava il nastro, che le era caduto.


-E-ehi, Angelica? Stai bene?-


Non rispose, non lo guardò nemmeno.
Si limitò a stringere la sua arma e mormorare la frase che aspettava di dire da diversi minuti:


-Innocence, attivati!-


La stoffa bianca del nastro si avvolse su se stessa e formò la lama lucida e sottile di una spada a una mano, leggera e maneggevole.
Poi la ragazza si mise in piedi, tremando e tenendosi il fianco su cui era caduta, ma con un sorrisetto soddisfatto stampato in viso.


-Ce l'ho fatta, hai visto? Ho trovato il modo!-
Lavi era incredulo.
-Vuoi dire... che ti sei fatta colpire apposta?-
Lei parve improvvisamente imbarazzata.
-Beh... sì, in effetti sì... è l'unica cosa che mi è venuta in mente, e...-


Si bloccò, non sapendo bene cos'altro dire.
Poi riprese, sottovoce.


-Ho sbagliato a fare così?-


Il ragazzo sorrise.
E come non poteva? Sembrava una bambina, faceva quasi tenerezza.


-No che non hai sbagliato!! Insomma, forse è stata una strategia un po' estrema e sicuramente adottarla quando combatti con gli akuma non è la scelta migliore, ma...-
Le mise una mano sulla testa prima di finire la frase.
-Farsi colpire volontariamente è una cosa che non tutti hanno il coraggio di fare, quindi sei stata molto brava comunque.-


Angelica lo guardò incerta, poi ricambiò timidamente il suo sorriso.


-Allora sto migliorando? Anche solo un pochino...?-
Lui rise.
-Certo, stai diventando un'ottima combattente! Tra poco tempo riuscirai a battere persino Yuu!-
Questa volta fu lei a ridere.
-Nessuno tiene testa a Kanda, è impossibile!-
-Vedrai se non ho ragione!-


Andarono avanti a ridacchiare per po', il tempo necessario ad entrambi per riprendere fiato, poi decisero di rimettersi in posizione e allenarsi nel combattimento vero e proprio (ora che Angelica aveva un'arma degna di questo nome).



Nessuno dei due aveva idea di quanto fosse durato l'addestramento, sapevano solo di essere finiti seduti per terra con le spalle appoggiate a uno degli specchi sulla parete, stanchi, sudati e ansimanti.
Ma quanto si erano divertiti! Ancora ogni tanto si sorprendevano a ridere sotto i baffi.
Lavi riuscì ad esclamare, con il fiato mozzo:


-Accidenti... questa volta... mi hai quasi fatto nero...!-
Gli rispose una risatina strozzata.
-Vorrai dire "bianco"...!-


Quando vide che il ragazzo non aveva capito a cosa si stesse riferendo, Angelica allungò una mano verso la sua testa, tolse un pezzetto di ghiaccio che gli era rimasto incrostato tra i capelli e glielo mostrò.


-Sembra che il mio venticello ti abbia colto di sorpresa...!-
-Venticello? Mi hai scatenato addosso una bufera! Con che coraggio osi chiamarlo "venticello"?!-


Questo suo commento le provocò un altro attacco di allegre risate, mentre lasciava che la scheggia di ghiaccio le si sciogliesse tra le dita.
Lavi osservò come le goccioline d'acqua le scivolavano sul palmo della mano per poi scendere lungo il profilo dell'avambraccio e sparire nella piega del gomito.
Quando riuscì a riprendere il controllo anche Angelica si osservò il braccio, sollevandolo leggermente e facendo cadere un paio di gocce sul pavimento.
Riappoggiò la testa e le spalle allo specchio sorridendo beata, sempre con Lavi che la guardava.
Sembrava davvero felice per qualche motivo e gli piaceva vederla così serena.
Le chiese, quasi sottovoce:


-Sei stanca?-
Lei si lasciò andare ad un piccolo sospiro.
-Sì, un pochino...-
-Per oggi allora possiamo finire qui, se vuoi...-


La vide annuire debolmente.


-Tu vai pure, io voglio restare ancora per un po'.-


Non c'era bisogno di chiederle il perchè.
Il ragazzo sapeva esattamente cosa spingeva Angelica a trattenersi in palestra anche dopo una dura sessione di allenamento come quella di quel giorno.


-No, penso che rimarrò qui anch'io. Non ti dispiace, vero?-


Lei fece solo no con la testa mentre si alzava in piedi lentamente e con movimenti studiati.
Nel punto dello specchio dove era stata appoggiata era rimasto un alone biancastro che riprendeva delicatamente la forma delle sue scapole, come un leggero disegno a pastello.
La ragazza si spostò verso l'angolo della stanza dove aveva lasciato lo scaldacuore e un sacchettino di cotone, dal quale tirò fuori un paio di scarpette da ballo di tela rosa pallido, che si affrettò ad indossare al posto degli stivaletti neri.
Una volta che si fu cambiata le scarpe riguadagnò il centro della stanza, ma dal quel momento i suoi movimenti si erano fatti più controllati, teneva le braccia larghe e leggermente incurvate sotto la linea delle spalle, mentre camminava lentamente e con passi ampi.
Lavi la osservò mentre faceva qualche esercizio di riscaldamento, passando da un piede all'altro e flettendo la schiena in una serie di strane pose con una naturalezza tale da farla sembrare la cosa più facile del mondo.
Dopo qualche minuto passato così sembrò ricordarsi all'improvviso della presenza di Lavi e arrossì leggermente.


-Scusa! Ti stai annoiando?-


La domanda lo colse alla sprovvista.
Aveva dato segni di noia? Si era forse offesa?


-Io... no, affatto...-
Lei non sembrava per niente convinta e manteneva sul viso un'espressione colpevole.
-Sul serio, mi piace molto guardarti mentre balli. Sei davvero brava...!-


Lei arrossì ancora di più ma un lieve sorriso le apparve sul viso.


-Vorresti vedere qualcos'altro? Posso mettere della musica e improvvisare un balletto...-


Lui annuì con entusiasmo e il sorriso sul viso della ragazza si allargò.
Corse verso un angolo della stanza dove, mezzo coperto da un lenzuolo impolverato, era stato sistemato un vecchio grammofono.
Era stata Angelica a insistere perchè fosse messo lì, per avere un po' di musica durante le sue prove di ballo, e nessuno aveva avuto da obiettare.
La ragazza tolse il lenzuolo, sollevando una nube di polvere, e si mise ad armeggiare con alcuni dischi ammonticchiati in modo disordinato lì vicino.


'Da dove arriverà tutta quella musica?'


Ma Lavi dimenticò di esprimere quella domanda ad alta voce quando la vide sorridere e osservare soddisfatta uno dei dischi che aveva estratto dal mucchio.


-Ecco, questa è perfetta!-


Si alzò in piedi ed estrasse il disco dalla custodia, depositandolo con delicatezza nell'alloggiamento del grammofono.


-Allora, che cosa mi ballerai?-
Lei si girò verso di lui con una mezza piroetta e sorrise radiosa.
-Un pezzo meraviglioso: "La Fille aux Yeux d'Email".-


rispose, mentre leggeva il titolo dalla custodia del disco scelto.
Lavi impiegò un paio di secondi per formulare una traduzione.


-La ragazza... dagli occhi di smalto?-
-Sì, esatto! Più comunemente conosciuta come "Coppélia". Ne hai mai sentito parlare?-


Lui negò con la testa, mostrandosi però interessato a saperne di più.


-Beh, per fartela breve è la storia di un malinteso: alcune persone credono di vedere un'incantevole ragazza e tentano di attirare la sua attenzione e di avvicinarsi a lei. Quando riescono a vederla da vicino scoprono però che in realtà Coppélia è solo una bellissima bambola.-
-Oh... adesso capisco perchè si parla di "occhi di smalto"... quindi tu interpreterai Coppélia?-
Angelica annuì.
-Sì, mi è sempre piaciuta come personaggio, sarà divertente impersonarla!-
Si interruppe per ridacchiare e fare qualche passo volutamente lezioso in avanti.
-Allora, immagina che io sia una bambola, la più bella che tu abbia mai visto! Con delle belle guance rosse e occhi grandi e brillanti. Puoi farlo?-
Lui annuì con aria sorniona.
-Direi che non sarà un problema immaginare che tu sia "la più bella bambola che io abbia mai visto", persino per uno con poca fantasia come me!-


A quel commento lei fece un sorrisino imbarazzato e si voltò per non fargli vedere che le gote le si erano colorate di un lieve color porpora.
Tornò al grammofono, fece partire il meccanismo e sollevò la puntina.


-Allora vado...-
-Non aspetto altro!-


La ragazza appoggiò la puntina sul disco in movimento e approfittò dei pochi secondi vuoti per posizionarsi al centro della palestra in una posa piuttosto tradizionale, con le braccia allungate, i polsi incrociati all'altezza dell'ombelico e le mani rilassate.
Nella prima parte della musica si limitò a movimenti semplici e qualche giro su se stessa, sempre mantenendo un cipiglio piuttosto serio.
Poi però il pezzo si rivelò per quello che veramente era, una mazurca allegra e brillante, e allora Angelica iniziò a dare il meglio di sé, con salti, piroette e un luminoso sorriso.
Lavi la osservava come incantato, stupito di quanto una cosa semplice come la danza potesse farla apparire tanto felice e radiosa.
Quando le aveva detto che non ci sarebbe voluta molta fantasia a immaginarla come una bellissima bambola lo aveva fatto con la semplice intenzione di metterla in imbarazzo (aveva notato la sfuggente sfumatura rosata che avevano preso le guance della ragazza dopo la sua affermazione, nonostante lei avesse cercato di dissimulare), ma mentre la guardava muoversi con destrezza da un piede all'altro, sorridendo come se fosse qualcosa di totalmente naturale, non riusciva a non pensare che in fin dei conti non era proprio una bugia.
Angelica ricordava davvero una delicata bambola di porcellana, con la sua carnagione chiara, quasi pallida, la costituzione esile e gli occhi seri.
I primi tempi era stato davvero difficile avvicinarsi a lei.
Era così timida che cercava di evitare ogni possibile relazione e passava tutte le sue giornate rintanata in biblioteca a leggere.
Poi le avevano assegnato la sua prima missione e avevano deciso di metterla in coppia proprio con lui, sperando che con il suo temperamento socievole sarebbe riuscito a tirarla un po' fuori dal guscio.
Era stato difficile, più che timida sembrava spaventata, come se fosse circondata da gente intenzionata a farle del male, ma Lavi non si era dato per vinto e con tanta pazienza era riuscito a penetrare le sue difese, stabilendo un contatto con lei e conquistando la sua fiducia.
A quel punto tutto andò da sè: Angelica si fece meno guardinga e strinse presto amicizia con la maggior parte dei componenti dell'Ordine Oscuro e Lavi iniziò a passare sempre più tempo con lei, fino ad arrivare a far diventare gli allenamenti di coppia un'abitudine irrinunciabile per entrambi.
Odiava ammettere quanto apprezzasse la sua compagnia, quanto si sentisse orgoglioso dei miglioramenti che vedeva in lei ogni giorno che passava.
Ogni tanto si rimprovarava, dicendosi che non avrebbe dovuto avere tutte quelle attenzioni per lei:
non era altro che un frammento di storia e se avesse continuato così avrebbe finito per affezionarsi a quella macchietta di inchiostro.
Gli sfuggì un sospiro.


'Lei non è una macchia di inchiostro. Lei non è solo un frammento di storia.'


Il Bookman dentro di lui si agitava e si ribellava, non accettava certe debolezze da parte sua.
Se non avesse fatto qualcosa per imporsi ci sarebbero state terribili conseguenze.
Dovette smettere di tormentarsi con quei pensieri perchè la musica era finita e sull'ultima nota Angelica terminò una serie di giravolte vertiginose per finire in una perfetta posa statica.
Rimase immobile per qualche secondo, sempre sorridendo, poi si spostò leggermente da un lato per fare un inchino.
Lavi battè le mani sorridendo a sua volta.


-Complimenti, sei stata davvero...-


Scoppiò a ridere prima di finire la frase:
Angelica si era letteralmente accasciata a terra e ora si trovava sdraiata sul pavimento, con una mano appoggiata all'altezza delle clavicole e il petto che si alzava e si abbassava velocemente, mentre cercava di riprendere fiato.


-Non esattamente ciò che mi aspetterei da una ballerina...!-
commentò il ragazzo, tra una risata e l'altra.
-Stai zitto...!-


sibilò lei a denti stretti, sovrastando a fatica le risate di Lavi, che aspettò finchè il suo respiro non si fu regolarizzato e le offrì una mano per aiutarla a tirarsi su.
Lei accettò l'aiuto e si mise seduta con la schiena appoggiata a uno degli specchi, tergendosi con il dorso di una mano la fronte imperlata di sudore.


-Davvero... ti sono piaciuta?-
mentre lo chiedeva le guance, già arrossate a causa del caldo e della fatica, si colorarono di una tonalità più accesa di rosso, cosa che fece scappare a Lavi un sorriso dolce.
-Certo. Insomma, io non me ne intendo ma mi sei sembrata bravissima!-
-E non ti sei annoiato?-
Sbuffò.
-No, in che lingua devo dirtelo?-
Questa volta lei rise.
-Va bene, ti credo!-


Dopo un po' decisero che era il caso di andare, così Angelica si alzò in piedi appoggiandosi allo specchio e andò a recuperare le sue cose.


-Aspetta.-
Lavi la fermò, prendendola per un braccio.
-Cosa c'è?-
-Beh, dopo una performance del genere non puoi semplicemente uscire dalla stanza come se niente fosse, ti pare?-
Lei lo fissò come se fosse impazzito.
-E... cosa dovrei fare, secondo te?-
-Questo, ad esempio.-


Le prese le mani e se ne portò una verso la spalla, mentre stringeva l'altra nella sua.
Alla fine il risultato fu una specie di posa di valzer un po' maldestra.


-Lavi, cosa stai...?!-
-Ti aiuto ad uscire di scena con stile, no?-


Iniziarono a volteggiare abbastanza goffamente verso la porta della palestra, entrambi visibilmente imbarazzati:
Angelica per l'improvvisa presa di posizione del ragazzo e Lavi per le sue scarse abilità di ballerino.


-Temo di non essere molto bravo, purtroppo...-
-Nemmeno io sono pratica di balli di coppia, ad essere sincera...-


Restarono zitti per qualche secondo, finchè Lavi non ruppe ancora il silenzio.


-Però se ci fosse la musica questo non sarebbe una specie... ah, come si chiamano quei pezzi fatti in coppia, non mi viene in mente!-
La ragazza ridacchiò.
-Pas de deux.-
-Ecco, non sembra un pas de deux?-
-Uhm... no, questo è un valzer e anche piuttosto stentato, di passo a due non ha proprio niente...-


replicò Angelica, con un sorrisetto.
Lavi finse di mettere il broncio.


-Uff, sei la solita guastafeste!-
Risero entrambi, sempre continuando a girare su loro stessi.
-Però penso che mi piacerebbe fare il ballerino, sai?-
Lei lo guardò strano.
-Ah sì? E perchè?-
Questa volta, al posto del sorrisetto imbarazzato che si era portato dietro fino a quel momento, comparve il suo ghigno birichino.
-Perchè avrei un'ottima scusa per toccare una ballerina senza che questa mi corra dietro con una spranga in mano, che altro se no?-


E scoppiò a ridere, mentre Angelica lo guardava con gli occhi spalancati.


-Lavi, sei un porco!-
-Dai, stavo scherzando!-
-Ah sì, ma davvero...?-
-Beh, forse no...-


Si separò dalla ragazza e si portò fuori dal raggio d'azione di uno schiaffo diretto al suo zigomo, sempre ridendo come un bambino.


-Vieni qui, codardo!-
-Fossi matto!-


E si mise a correre verso la porta della palestra.
Angelica afferrò il nastro, lo attivò e lo rincorse.


-Torna qua!! Io non avrò una spranga ma ho una spada e ho tutta l'intenzione di rompertela in testa!-


La risata innocente che seguì quell'affermazione riecheggiò per tutto l'Ordine Oscuro.






Author corner: e quindi eccoci qua... ancora non posso credere di essere arrivata alla fine! Ma se siamo qui è perchè effettivamente sì, è finita! E quindi vi farò una confessione: pubblicare questa storia mi fa una paura tale che voi non ve lo potete nemmeno immaginare! Insomma, cercate di capire: se dovessi scoprire (attraverso i vostri commenti) che la storia fa schifo, probabilmente perderei un sacco di potenziali lettori, cosa che non voglio assolutamente! Ma la storia non fa schifo, giusto? Dai, è tenera, carina... va bene, la pianto! Adesso farò alcune ossrvazioni e annotazioni che mi sembra doveroso fare (LEGGERE QUI, PREGO!!):

  1. nel caso qualcuno se lo fosse chiesto mi sono documentata in proposito ad alcune cose citate nel testo: D.Gray-man è ambientato negli ultimi anni del XIX secolo e sia il grammofono a disco che il balletto di Coppélia esistevano già da molto tempo!
  2. vi prego dal più profondo del cuore di guardare questo video, che è la versione del Royal Ballet del pezzo che ho fatto ballare ad Angelica. Scegliere questa musica è stato difficilissimo (avevo taaaante belle idee! TT^TT) e siccome è davvero bella vorrei che la ascoltaste, significherebbe davvero tanto per me!
    N.B. Visto il livello dei ballerini e il fatto che questo in realtà sia un pezzo d'ensemble ci tengo a dire che la coreografia improvvisata di Angelica non ha niente a che fare con quella mostrata nel video, ho scelto questo per la qualità della musica e perchè, a parer mio, vedere la musica, e non solo sentirla, ha tutto un altro impatto.
  3. Per chi si si fosse apprestato per la prima volta alla lettura di una mia storia: Angelica è il personaggio originale protagonista della mia long fiction "Velvet Ribbons & Fiery Hammers", di cui questa storia è una specie di spin off. Se vi è piaciuta (sia la storia che Angelica) passate a leggere anche la long fiction, pleeeeaaaase!! Ci terrei molto!! (:
Ora non mi resta che ringraziare voi, cari lettori che avete letto tutto fino a qui! Siete fantastici! Grazie grazie grazie per il supporto! Se poi voleste lasciarmi dei pareri sarei molto felice di sapere la vostra opinione sulla storia (potete anche insultarmi e sputarmi addosso, non mi offendo! Figurarsi che mi aspettavo dei lanci di pomodori... insomma, mi va bene tutto!!).
Ah, e poi non posso non citare le menti geniali che hanno fatto in modo che questa storia prendesse forma: la mia carissima amica The Girl in Byakkoya e la mia nee-chan MitsukinoKaze, che mi hanno incoraggiata tanto durante la creazione di questa storia! Grazie mille, spero di non avervi deluse! (:

Ancora grazie a tutti e spero di rivedervi presto!!

Yami-chan =^.^=
   
 
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