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Autore: Sissy77    29/07/2013    1 recensioni
Non puoi decidere con un addio di non vedere più una persona, perché ti verrà a cercare nei sogni, o cosa peggiore nei ricordi!!!!
Ricorda: Il sogno oggi è la realtà di domani... peccato che abbiamo dimenticato come si fa a sognare!!!
Ho sempre sognato con la storia di Marco ed Eva, sognato che anche l'impossibile fosse possibile. Gli autori de I Cesaroni non mi hanno regalato il finale desiderato.. bene ho deciso di regalarmelo da sola!!! Spero piaccia anche a chi deciderà di soffermarsi a leggerlo... by Sissy
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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IL SOGNO OGGI E’ LA REALTA’ DI DOMANI
               
 
Non puoi decidere con un addio di non vedere più una persona, perché ti verrà a cercare nei sogni, o cosa peggiore nei ricordi!!!!
 
 
 
Indice:
3- Marco
6- Maya
9- Eva
12- Genitori e Figli
24- Il Mare d’Inverno
48- Parole Nuove
61- Ci sarò.. Ci sarai
79- Efraim
87- Dejavu
99- Tu Credici Con Me
 

 
 
MARCO
Era successo davvero, dopo anni quella domanda aveva avuto la sua risposta: “Si, riesco ad esser felice senza Eva”. Mesi prima aveva fatto una scelta, l’aveva guardata negli occhi e aveva capito che non l’amava più. Maya era riuscita in quello che Simona, la sua ex ragazza ma l’attuale manager, non era stata in grado di fare: allontanare il fantasma di quell’amore che l’aveva tormentato per tanto tempo. “Amore buongiorno” disse  Maya stiracchiandosi dopo il risveglio, i loro occhi a scrutarsi come a scandagliare un mare pieno di tesori, “a che pensi?” domandò curiosa “A niente sono felice tutto qui” un  sorriso si fece strada sul viso di Maya ed il bacio fu il più bel modo di suggellare l’affermazione di Marco. “Papààààààààààààààààààààààà …. Papàààààààààààà” Marco si arrese a quelle urla, la sua piccola peste si era svegliata e non ammetteva repliche. “Arrivo Marta” “Papààààààààààààààààààààààààààà” “Arrivooooooooooo” Era incredibile, ogni tanto lo sfiorava il dubbio che l’amore della sua vita, Marta lo era davvero lo sarebbe sempre stato, avesse poteri paranormali. Aveva sempre un tempismo perfetto nell’intromettersi tra lui e Maya. Il pensiero di sua figlia con cappello a punta a bordo di una scopa stregata a scorazzare tra le stelle in cielo  spargendo polvere magica sulla città  lo intenerì e una parvenza di testo per una nuova canzone gli frullò in testa. “Se non smetti di crogiolarti nei tuoi pensieri e non ti sbrighi a raggiungerla, credo che manderà in frantumi tutti i vetri di casa”. Come uscendo da in trance Marco sentì che sua figlia stava ancora urlando con tono di voce sempre più acuto. “Arrivo amore”, si alzò e la raggiunse nella sua cameretta.“Buongiorno fiorellino mio”. La figlia in piedi sul lettino, braccia incrociate, lo squadrò col suo fare da bambina che lui adorava, gli ricordava Eva quando faceva così. “Sei in ritardo” disse imbronciata “ è tanto che ti chiamo”  “Amore il tempo di scendere dal letto e sono corso da te ”Ancora quello sguardo, come le assomigliava, sempre di più. “mmmmm….mmmmmm ma non so … magari ti sei inciampato sulle labbra di Maya” così dicendo scoppiò a ridere saltando sul suo lettino continuando a ripetere “inciampato.. inciampato.. papàààà è inciampato, è diventato tutto rosso hihihihi”. –Rosso?- pensò Marco –credevo di esser sbiancato- anche Eva una volta lo apostrofò in quel modo: “certo,  ti sei inciampato sulle labbra di Rachele”. A quell’epoca dovevano imbarcarsi per la Sardegna ma sul traghetto aveva incontrato Rachele che lo aveva baciato. Lei mesi dopo l’aveva rimproverato per quel bacio. Chissà forse già allora il destino li voleva avvertire che non avrebbe funzionato. Cercò di riprendersi in fretta, non voleva che la figlia lo vedesse così: pesce lesso perso nei ricordi. La guardò, troppo tardi, Marta aveva smesso di ridere, di saltare e aveva due lacrimoni che stavano per rigarle il visino bello e solare “Amore di papà” la prese in braccio e la zerbittò dappertutto (chissà come avevainventato quel termine: zerbittare! Una sera a casa Cesaroni si trovavano sul divano a guardare un cartone e Marco aveva deciso di mangiare sua figlia di baci, si era riempito le guancie di aria e aveva iniziato a buttarla fuori sulle gote paffute di Marta facendo stani rumori, la bambina era scoppiata a ridere, non riusciva a respirare tanto rideva e l’aveva implorato di smettere di zerbittarla) “Ti sei arrabbiato papà?” chiedeva la figlia “volevo farti ridere” e gli fece labbruccio “Fiorellino mio cosa dici mai? Tu non puoi farmi arrabbiare, sei il sole della mia vita, mi scaldi il cuore” l’abbracciò forte e stettero così per un tempo infinito che entrambi non avevano nessuna intenzione di far finire. Comunque era assodato, sua figlia era una piccola strega, oltre adassomigliare sempre più a sua madre, ora parlava pure come lei, quanto le voleva bene, era il dono più bello che la vita gli aveva fatto. “Anche io papà” “Cosa amore?” “Ti voglio bene” si guardarono e Marcoancora una volta rimase a bocca aperta  –ora si, devo proprio avere l’espressione da pesce lesso- pensò non riuscendo a mascherare lo stupore davanti a quella creatura magica di 4 anni che era sua figlia. Un momento, pazzesco, sembrava che sua figlia stesse dicendo – io te l’ho detto ma tu non l’hai capito che lo sono- altro dejavù : Eva a colazione quando il loro amore era ancora in alto mare. Gabriella che domandava a lui se sapesse chi fosse il fortunato di cui sua nipote si era innamorata, lui che le rispondeva no ed Eva che gli sussurrava –io te l’ho detto ma tu non l’hai capito- ed anche allora era rimasto lì come un pesce lesso.  “Allora che combinate?” Maya fece capolinea sulla porta, vestita di tutto punto per andare a far un servizio fotografico fuori porta. “Niente.. le coccole” rispose Marta con un sorriso, Marco continuava a fissare la figlia. “Marco.. Marco.. Marco!!??!!” “Si scusa dimmi” “ La colazione è pronta io sono già in ritardo scappo! Mi raccomando, vedrò di rientrare il prima possibile, mi mancherete questa settimana e vedete di non distruggermi casa, ma soprattutto di non distruggervi voi. Non so mica se fidarmi a lasciarvi soli soletti una settimana” li apostrofò ironicamente facendo la vocina strana che divertiva tanto Marta. “ Certo faremo i bravi io e il mio papy ci divertiremo tantissimoooooooooooooooo a distruggerti casa” Marta si liberò dalle braccia di Marco e le corse incontro abbracciandola “ buon lavoro” le disse da donnina grande e tornò in braccio al suo papà ( ancora pesce lesso seduto sul lettino) “ e tu non mi saluti?” si avvicinò Maya baciandolo in fronte   “ si scusa, buon lavoro amore, faremo i bravi e cercheremo di fare meno danni possibili” Maya tornò verso la porta, prese la macchina fotografica e scattò una foto a quella strana coppia abbracciata in quella cameretta trasformata nel regno di Trilli. Prese le valigie ed uscì.  

  
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