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Autore: BARTOWSKI96    29/07/2013    0 recensioni
Milano e Verona. Alessia non ha trovato i biglietti del concerto degli One Direction ma decide di andare lo stesso alla ricerca dei cinque ragazzi nella speranza di riuscire a scambiare due parole con almeno uno di loro. Riuscirà a realizzare il suo sogno di incontrare Liam Payne? Una cosa è certa, farà di tutto per riuscirci.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbandono la valigia per correre tra le braccia della mia migliore amica. Emma è davanti a me e quasi piange mentre realizza di essere davvero all’aeroporto.
Sì, stiamo per realizzare il nostro sogno.
In realtà non abbiamo i biglietti del concerto ma mie sorelle si sono proposte per portarci a Verona e Milano e provare a cercarli. So che non è da tutti e mi ritengo molto fortunata ad averle come sorelle.
Emma porta la felpa alla giocatore di football con sotto una maglietta con lo stemma degli One Direction, le blazer blu e dei pantaloni beige. Io sono vestita molto simile con le blazer rosse, jeans stretti, una felpa rossa e una t-shirt bianca e scommetto che anche altre persone avranno lo stesso nostro stile.
"Li incontreremo", dice lei eccitata.
"Per forza!", rispondo con altrettanto entusiasmo.
Mi stacco dall’abbraccio per permetterle di salutare i suoi genitori poi ci avviamo verso il check-in con il resto del gruppo. Dopo essermi seduta nella poltrona dell’aereo mi guardo intorno non ancora convinta di ciò che sta per succedere. Quando mie sorelle mi avevano detto che mi avrebbero portata fuori dal concerto le urla avevano rimbombato per tutta la casa e le lacrime avevano rigato il mio viso. La mente aveva vagato per giorni e finalmente il momento è arrivato ma non riesco a capacitarmene.
Quando avevo cercato il loro nome su Youtube non avevo la minima idea di poter diventare una Directioner,di amarli, seguirli e farmi cambiare la vita come invece hanno fatto. Cosa facevo prima di conoscerli? Che musica ascoltavo? Come potevo non sapere come è avere degli idoli?
Ricordo quando ero andata a cercare il loro nome dopo averli visti a Sanremo, mi ero innamorata immediatamente di loro. Non la smettevo di ascoltare “What makes you beautiful”, ho iniziato a cercare informazioni su di loro, a mettere “mi piace” ad un sacco di pagine per sapere ogni news e ogni pettegolezzo fino a diventarne ossessionata. Ma in questo viaggio non potevo essere sola così avevo deciso di farli conoscere anche alla mia migliore amica che, come me, se ne innamorò immediatamente.
Stringo la mano di Emma per trasmetterle l’eccitazione che ci accompagna per tutto il viaggio. Chiudo gli occhi e davanti mi si para l’immagine di noi quattro davanti ai ragazzi che ci guardano e ci sorridono. Chissà se capiterà davvero, se riusciremo a parlare e a strappare loro un sorriso. Cosa faccio se Harry mi rivolge il suo sorriso a trentadue denti? Impazzisco se vedo una foto non immagino cosa farei se lo facesse davanti a me.
Cerco di non illudermi ma il solo pensiero della dolcezza di Niall o della simpatia di Louis mi fanno immaginare troppe situazioni impossibili. Guardo fuori dal finestrino e osservo l’enorme distesa d’acqua, la mano ancora allacciata a quella di Emma che guarda insieme a me lo spettacolo sotto di noi.
Appena i miei piedi toccano terra sento l’adrenalina invadermi e l’ansia prendere possesso del mio corpo. Ho la sensazione che succederà qualcosa di incredibile, spero non sia dovuto ai sogni fatti ad occhi aperti durante il viaggio.
"Allora", dice Lucia guardando sia me che Emma, "prima di tutto non dobbiamo girare mezza città per vederli. Secondo se li vedete non urlate, non corretegli incontro e non fate le bimbe minchia, intesi? Altrimenti prendo tutto e torno a casa".
Ecco la sorella maggiore che prende il controllo della situazione. Annuisco mentre Emma la guarda con un sorriso divertito non sapendo bene che fare. Ci dirigiamo verso l’interno dell’aeroporto dove io e la mia amica ci preoccupiamo di chiamare le nostre madri e raccontargli del viaggio.
"Come va?", mi dice appena finisco di raccontarle cosa ho fatto nell’ultima ora.
"Benissimo! Lucia ci ha già fatto la ramanzina", l’avviso divertita.
Lucia mi lancia un’occhiataccia ma non ci faccio molto caso.
"Avete già urlato?", mi chiede.
"No, devo avere un po’ di contenimento", dico divertita.
"Vedi di non farli innamorare tutti di te", scherza mia madre.
"Sarà difficile con la mia bellezza", sto al gioco.
La sento ridere contagiando anche me, troppo presto ci salutiamo e continuo a seguire mie sorelle verso un taxi per andare alla stazione dei treni e prendere quello per Verona.
"Ok, allora dovremmo prendere il treno e ritrovarci a Verona dove dovrebbero esserci i ragazzi. Controlla Facebook e Twitter e dimmi se hanno scritto qualcosa così sappiamo dove andare>", dice Lucia mentre controlla qualcosa nel cellulare.
Entro veloce su Twitter sapendo di non trovare niente perché avrei sicuramente ricevuto il messaggio. Come ho previsto non c’è traccia dei ragazzi ma avevo letto che fossero già arrivati in Italia la notte prima quindi entro su Facebook dove spero di trovare news. Niente.
"Andiamo a prendere il treno, intanto speriamo escano foto e avvistamenti", dico delusa.
Poco dopo riusciamo a prendere un taxi che ci porta alla stazione, una lunga fila di persone attende per comprare il biglietto così io ne approfitto per vedere qualche news. Mi siedo pericolosamente sulla valigia e mi guardo intorno mentre aspetto che la pagina si carichi, le persone corrono da una parte all’altra della stazione. Vedo gente ridere, parlare al telefono, correre, litigare e ignorare completamente la presenza di cinque fenomenali ragazzi nel proprio Paese.
Abbasso lo sguardo sul cellulare ritenendomi fortunata a sapere della loro esistenza.
"Hanno visto Harry!", urlo leggendo la notizia in una pagina.
"Dove?", chiede Amanda.
"Non lo so!", dico nel panico cercando di leggere i commenti.
"A Milano!", dice Emma indicandomi un commento.
Ci scambiamo un’occhiata poi guardiamo mie sorelle che ci lanciano uno sguardo come per pregarci di non urlare qui. Trattengo un urlo di eccitazione e mi lancio fuori dall’edificio ritrovandomi davanti ad una città immensa.
Dove diavolo è? Devo trovarlo!
Mi guardo intorno come se potessi vederlo da un momento all’altro.
Stavo per andarmene e commettere l’errore più grande della mia vita. Per fortuna c’è la fila che ancora cerca di avanzare impedendo il nostro tentativo di allontanarci da loro.
"Non c’è una foto?", chiede Lucia.
Scuoto la testa in preda all’ansia per paura di non riuscire a vederlo. Il cellulare mi vibra in mano e senza interesse apro il messaggio ma il nome del destinatario mi sorprende.
Da Twitter:
@Harry_Styles: The boys on the balls of the bull.
Sotto il messaggio il link di un video è evidenziato, pronto per essere guardato. Lo clicco con le mani tremanti.
Forse lo incontro, forse lo incontro.
L’immagine mostra Harry a gropponi su un uomo che gira su un mosaico di un toro.
“I ragazzi sulle palle del toro”. Ora capisco il senso della frase.
"Scusi!", urla Amanda prendendomi il cellulare dalle mani, "Mi sa dire che posto è questo?".
Un signore guarda l’immagine e ride poi ci guarda capendo che non siamo di qui.
Eh muoviti!
"E’ la galleria Vittorio Emanuele II", dice come se fosse ovvio.
"Grazie mille, è stato gentilissimo!", urlo mentre spingo Emma ad entrare dentro un taxi parcheggiato.
Quando Lucia si è seduta mi guarda con una faccia serissima. E’ arrabbiata ma non mi importa, devo vederlo!
"Ti ho detto che devi stare tranquilla. Alessia, non ti porto più da nessuna parte!".
"Lucia", dico il suo nome con durezza quasi come lo ha fatto lei, "il mio idolo è in questa città e io, noi dobbiamo vederlo!".
Mia sorella sbuffa chiedendo all’autista di portarci alla galleria. L’eccitazione mi pervade quando la macchina si ferma, non aspetto Lucia che paga e corro dentro lo spettacolare edificio estraendo la Nikon e porgendola ad Amanda con le nostre valige a rendere goffo ogni mio movimento.
"Ricordati il video!", dico con il fiatone.
"Fermatevi!", urla Lucia esasperata poco distante da noi.
Mi volto con la faccia in fiamme e lo stomaco in subbuglio.
Fermarmi? No! Devo correre.
Cerco di calmarmi, invano.
Sono nello stesso posto di Harry Styles. Sto respirando la stessa sua aria, sto toccando le stesse mattonelle.
Inspiro…
ODDIO.
Espiro…
ODDIO.
"Camminate con calma, non attirate l’attenzione e non urlate", ci dice Lucia con calma.
Annuisco tornando a camminare con più tranquillità.
Ok, questo è il piano: camminare con calma, non attirare l’attenzione delle altre persone, chiedergli la foto e scambiare qualche parola. Semplice.
CAZZO!
La bellezza di questo posto è incantevole ma non riesco a concentrarmi sulle vetrate, i negozi, le luci. Voglio solo vedere lui.
Pochi istanti dopo vedo una cuffia blu, dei ricci spuntare fuori, la felpa Adidas, vedo lo stesso uomo del video. Davanti a me ho Harry Edward Styles.
Anche Emma lo vede e mi stringe il braccio senza forze per continuare a camminare lamentandosi e imprecando ad ogni passo.
Butto fuori l’aria e cerco di non corrergli dietro, aggrapparmi alla sua gamba e non lasciarlo più.
"Ok, il video è partito, vai!", mi dice Amanda dietro di noi.
Accelero il passo per farmi sentire da lui poi dico il suo nome.
"Harry", dico con il mio accento sardo.
Raddoppio le “r” ma lui si ferma comprendendo il suo nome.
"Si è fermato", dico con una risata isterica.
"Andate!", dice Amanda incitandoci ad accelerare ancora di più il passo.
Mi lamento per l’eccitazione e cammino verso il ragazzo che si guarda intorno.
"Harry", dico di nuovo ora più vicino a lui.
Il cantante si volta mostrando un sorriso, i suoi occhi verde smeraldo e la sua bellezza mozzafiato.
È qui. Lui è qui davanti a me.
Respira Alessia, non toccarlo e respira.
Oddio quanto è bello…
"Hi", dico con un sorriso.
"Hi", dice lui con la sua voce graffiata.
La sua voce. Oh mio Dio!
Di persona è ancora più bella, il mio cuore sussulta e un brivido mi percorre la schiena.
Mi volto per essere sicura che Amanda stia riprendendo tutto poi mi giro di nuovo verso di lui con il cuore che mi martella il petto.
"Ehm…We are your italian fans", dico stupidamente.
Siamo tue fan italiane”.
Lui mi guarda e ride dandomi le vertigini.
"We come from Sardinia only for you", continuo.
Veniamo dalla Sardegna solo per voi”.
"Oh, wow!", dice guardando l’uomo affianco a lui con stupore.
Guardo Emma che continua a fissare il povero ragazzo senza spiccicare parola.
"We’re arrived now", gli dico indicando le valige dietro di noi.
Siamo arrivate ora”.
"That’s great", dice lasciandomi senza parole.
E’ grandioso”.
Lo guardo senza dire una parola con il cuore che mi pulsa nelle orecchie e le mani sudate dall’agitazione.
E’ il ragazzo più bello che io abbia mai visto in vita mia, lo avevo compreso guardando le foto eppure ora mi sembra più prefetto che mai. I capelli ricci sembrano morbidi, vedo alcune imperfezioni nella pelle che mi fanno capire la realtà di questo momento, non sto sognando. La sua altezza mi costringe ad alzare la testa per guardarlo bene in faccia mentre mi sento insignificante al suo fianco.
"Chiedigli la foto", mi sussurra Lucia improvvisamente attaccata a me.
"C-can we take a photo with you?", chiedo speranzosa e con la bocca secca.
Le lacrime tentano di uscire ma io le ricaccio dentro per non apparire la solita ragazza in preda alle sue emozioni. Gli occhi mi bruciano ma riesco a resistere.
"Sure!", dice lui porgendo il braccio per cingermi la vita.
"Oddio!", dico senza volerlo con la voce spezzata da un pianto senza lacrime.
Emma si sposta per lasciare che Amanda possa filmare senza intralcio. Vedo mia sorella cercare di non tremare con un sorriso a trentadue denti mentre guarda lo schermo della macchina fotografica.
Anche lei adora Harry, lo ha fatto da subito, e ora anche lei trema per la sua presenza.
Il giorno prima avevamo deciso di usare la tecnica del filmato così da registrare tutto l’incontro e poi estrarre le immagini dal video. Spero solo che Amanda abbia la mano ferma.
"Do you'll come to the concert tomorrow?", chiede Harry dopo che mi sono scostata di poco da lui.
Venite al concerto domani?
Osservo i sui occhi su di me e sono convinta che il cuore possa smettere di battermi da un momento all’altro. Mi sta guardando, lui sa che esisto.
Sto davvero parlando con lui? Sono davvero aggrappata alla sua felpa?
"No", dico tristemente.
"Oh no, I’m sorry!", dice.
Oh no, mi dispiace!”.
Mi allontano per fare posto a Emma che freme all’idea di toccarlo. Lei resta più piccola arrivandogli sotto l’ascella e Harry divertito poggia un braccio sulla testa della mia amica che ride per il gesto, poi il ragazzo si abbassa per avvicinare il suo viso a quello di Emma e sfoggiare il suo sorriso a trentadue denti.
Costringo me stessa a restare ferma e non corrergli davanti per stringergli le guance contraddistinte dalle enormi fossette. Emma si allontana e prendo la macchina fotografica così che anche mie sorelle possano fare la foto, lui stringe le loro spalle mentre mi sorride. Quando loro si allontanano da lui per poco non mi abbandono al pianto, Harry alza la mano verso i capelli e li sistema con il suo tipico gesto. Una scrollata e poi li sposta verso destra.
“Sei un cazzo di figo!”, vorrei dirgli.
"It’s a video?", chiede quando Amanda riprende la macchina.
E’ un video?”.
"Yes, we thought it was more ingenious", dice Amanda con il suo inglese perfetto.
“Sì, abbiamo pensato sia molto ingegnoso”.
Aveva studiato lingue e ci aveva dato consigli su cosa dire in caso li avessimo incontrati.
Vedo Harry ridere e mi stringo a Emma per non svenirgli davanti.
"Ciao bela!", dice all’obbiettivo.
Resto incantata a guardarlo mentre saluta.
"Unfortunately we haven't found the tickets so we thought to come the same to looking for you guys", continua lei.
Purtroppo non abbiamo trovato i biglietti così abbiamo pensato di venirvi a cercare”.
"Are you all Directioner?", chiede guardandoci una a una.
Siete tutte Directioner?”.
"No, they are Directioner", dice Lucia indicando me e Emma
No, loro sono Directioner”.
Harry ci fissa con un sorriso poi apre le braccia e ci fa segno di avvicinarci.
"Come here", dice.
Venite qui”.
Io e Emma ci lanciamo intorno alle sue braccia forti mentre Amanda ci filma con un espressione felice sul volto. Solo allora non riesco a trattenere le lacrime e abbraccio forte il mio idolo, il suo profumo mi invade e la sensazione del suo braccio intorno a me mi provoca un brivido di piacere. Ancora con la faccia contro il suo petto sbircio verso Emma che ha in viso un sorriso mai visto prima d’allora.
"We love you!", dice finalmente Emma riuscendo a parlare per la prima volta.
"I love you", dice di rimando Harry.
Troppo presto l’uomo avvisa Harry che è ora di andare e il ragazzo riccio ci guarda con dolcezza quasi a sapere che quando lui sarà lontano noi ci sentiremo vuote.
"I’m happy to have met you!", dice prima di andare.
Sono felice di avervi incontrato”.
"We are happy to have realized our dream", dico piangendo.
Siamo felici di aver realizzato il nostro sogno”.
Harry Styles ci saluta con la mano in un gesto disinvolto ma sexy.
"Sexy!", dice Amanda quasi a leggermi nel pensiero.
"Porca troia", dice Emma al mio orecchio.
Mi giro verso Lucia che ci fissa divertita, la mia faccia è contorta dal pianto e le lacrime non smettono di scendere.
"E uno è andato, ce ne mancano quattro", dice divertita.
"Mi ha toccata!", dico piangendo.
Amanda ride avvicinandosi per abbracciarmi.
"Non toccarmi!", dico allontanandomi, "Contaminerai i vestiti toccati da lui!".
Lei alza le mani, "Sì scusa, vuoi cambiarti così li appendi in camera?", chiede.
"No, fammi una foto!", rispondo.
Mi metto in posa lì dove prima c’era il mio idolo e, con il trucco sbavato e un’espressione sconvolta, faccio la foto ricordo. Emma si avvicina con cautela posando in una foto dove entrambe piangiamo per la felicità.
  
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