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Autore: G_55    29/07/2013    25 recensioni
Dal testo: "Lui aveva aperto in me quella parte che nemmeno credevo esistesse.
Provavo emozioni, ma non ero una di quelle persone che le esternava, grave errore.
Credo sia proprio questo, il motivo."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aren’t you somethin’ to admire, 
cause your shine is somethin’ like a mirror
And I can’t help but notice, 
you reflect in this heart of mine
 
 
Vidi nuovamente il suo viso passarmi a pochi metri di distanza. 
Dio, quanto tempo era passato dall'ultima volta? Un anno, probabilmente. In tutto quel tempo non aveva fatto altro  che diventare una persona migliore. Il suo viso era cresciuto, era cambiato. Non era più lo stesso ragazzino pacioccone di quando lo conobbi.
Non ricordava più un ragazzino spensierato, adesso era grande. Adesso lui pensava più spesso, adesso lui non pensava più alle stesse cose. Era cresciuto, cambiato, così come me d'altronde.
Conobbi Harry quando io avevo quattordici anni, lui sedici.
Era più grande di me, ma questo non aveva mai rappresentato un problema. Andavo d'accordo con lui come si va d'accordo con un fratello. Ovviamente, si litiga. Ovviamente si hanno gli alti e bassi.
E ovviamente quegli alti e bassi hanno sempre contribuito all'accrescere dei miei sentimenti.
Grazie a lui avevo preso una sbandata, ma sempre grazie a lui ero cresciuta tanto in quegli anni.
Era atroce non vederlo mai, lo era non parlarci più, lo era maggiormente non capirne il motivo.
Per tutta la vita continuano a ripeterti che le persone prima o poi se ne andranno, che non sempre sono ciò che si mostrano, ma tu non ci credi, non ci credi mai a quel che dicono. Pensi siano solo parole, pensi siano solo dei ciarlatani, ma non è sempre così, alle volte hanno ragione anche loro.
Il fatto è che finché non ci passi non capirai mai appieno una situazione.
Finché non se ne vanno veramente, non capirai mai che erano tanto importanti.
E finché non arrivano, non penseresti mai ad una te innamorata.
 
Così è stato con lui.
Lui aveva aperto in me quella parte che nemmeno credevo esistesse.
Provavo emozioni, ma non ero una di quelle persone che le esternava, grave errore.
Credo sia proprio questo, il motivo. L'ho perso proprio per la mia freddezza, probabilmente.
 
9 Luglio 2011, Holmes Chapel.
 
Odiavo a morte quel posto, odiavo dover passare parte della mia estate a fare da animatrice ad una mandria di bambini chiusi in un oratorio. Non aveva niente di bello quel posto, niente.
Eppure quell'anno mi sentivo leggermente più felice e motivata ad andarci.
-Kate, vieni qua, ci serve il tuo aiuto!- arrivò una voce urlante dal fondo di una fila di magliette verdi.
-Che succede ora?- sbuffai tirandomi su la manica della mia maglia che ero costretta a portare, era troppo grande, mi stava quasi da camicia da notte. Che orrore.
-C'è bisogno di te da quelle parti, mancano un po' di animatori- rispose Elly, la ragazza bruna che mi aveva chiamata precedentemente.
-Okay, ci penso io.- risposi allontanandomi e sfoderando il mio fischietto.
Che il ruolo da arbitro abbia inizio, pensai con veramente poco entusiasmo.
Restai lì per tutta la mattinata, senza un preciso scopo, senza un reale motivo, senza alcuna voglia.
Me ne stavo seduta per terra mentre giocherellavo col fischietto che avevo tra le mani, finché un genio di persona non corse dalle mie parti pestandomi un piede. Tirai su gli occhi inferociti pronta a sbraitargli contro.
Tu, essere, come osi disturbare il mio unico momento di quiete. Ma lui fece prima di me.
-Scusami!- mi disse notando di avermi quasi strappato un piede come si fa con la palla da rugby quand'è in mezzo al campo.
Idiota, pensai senza dirlo.
-Non preoccuparti.- dissi guardandolo neglio occhi.
Perché? Perché l'avevo fatto? 
L'unica idiota lì ero io, nessun altro al di fuori di me. 
Dei bellissimi occhi azzurri guardano i miei, in preda ad una fuga. Io ci sprofondai letteralmente dentro.
Guardai i suoi capelli ricci che non riusciva a domare nemmeno lui, ed ebbi un'improvvisa voglia di giocare con uno dei suoi boccoli.
Non mi ero mai accorta realmente di lui, eppure tutti lo conoscevano lì dentro, era Harry Styles, ed era il ragazzo più carino che avevo mai visto in quella topaia.
 
Quella stessa sera andai ad una festa. La organizzava lo stesso oratorio, forse l'unica attività piacevole a cui avevo partecipato fino ad allora.
-Ciao.- mi avvicinai a lui senza esagerare troppo le parole, senza arrossire, facendo l'unico grande passo che  avessi mai fatto in vita mia.
-Hey!- mi rispose lui con un sorriso da orecchio a orecchio. Che reazione, non me l'aspettavo.
-Ti ricordi di me?- osai chiedergli un po' imbarazzata.
-Ovvio che mi ricordo!- disse lui sorridendo nuovamente tornando a legarsi un braccialetto al polso che gli era caduto poco prima. Parlai ben poco con lui per il resto della sera. Ma ci scambiammo subito il numero di telefono.
Ok, forse è fatta, mi venne subito in mente.
Ok un bel niente, Kate! Ti ha solo chiesto il numero, è un ragazzo, è tra i più grandi, è tra i più popolari, non vuole niente da te.
 
 
14 Luglio 2011, Holmes Chapel
'Ciao Kate, sono Harry.' il suo messaggio mi svegliò quel mattino.
Io stavo per partire per le vacanze, e non l'avrei rivisto per almeno tutta l'estate. 
Avevo fatto bene a non illudermi troppo la sera prima, mi ero illusa giusto quel che bastava, però.
'Ciao Harry, tutto bene?' mi affrettai a rispondere.
Contai i minuti che separarono dalla sua risposta.
'Tutto bene, tu?' che ansia, seguii quella conversazione con davvero troppa attenzione e con le mani che tremavano.
E col cuore che batteva tanto forte da fare da unico sottofondo alla scena. E con i palmi delle mani che cominciavano a sudare, e con i mille complessi che cominciavano a crearsi nella mia testa.
'Sto bene, grazie' impiegai un'eternità a scrivere quelle parole, e lui impiegò lo stesso tempo a rispondere.
Tanto che pensai Non risponderà mai, dovevo scrivergli qualcosa di interessante, magari.
Invece la risposta arrivò.
'Ti va di uscire un giorno? Io e te, intendo.'
 
Oh santo cielo. 
 
'Si, certo. Poi ne riparliamo.' quella risposta mi suonò tanto, tanto scema.
Era il primo dell'abisso di sbagli che feci da quel giorno in poi, mi gettai totalmente in un burrone, poi.
 
Io, la stupida ragazza timida. Io, la stupida ragazza fredda.
Non mi sarebbe costato nulla dimostrare un po' di affetto per lui, in fondo.
E invece no, a lungo andare ci allontanammo, così come fanno due che non si conoscono. Ma noi ci conoscevamo, noi eravamo troppo simili per evitarci. E ad entrambi il cuore batteva forte per l'altro, ed entrambi non trovarono un briciolo di coraggio per dirlo, per dimostrarlo.
Ed io peggio di lui. Non ero riuscita più a fare un passo giusto in quei giorni, non ero riuscita più a stargli accanto, o a parlargli, e sentivo che tutto, ogni cosa, sarebbe cambiata prima o poi.
 
 
19 Agosto 2013, Holmes Chapel.
 
If you ever feel alone
and the glare makes me hard to find
Just know that 
I’m always peering out on the other side
 
Non sbagliai di una virgola a quel tempo, pensai.
Anzi, sbagliai tutto, sbagliai a non essere me stessa fino in fondo. 
L'avevo perso, senza un vero motivo.
L'avevo perso perché le persone più importanti prima o poi se ne vanno.
L'avevo perso perché non conoscerai mai davvero una persona, e non saprai mai cos'è disposta a fare.
L'avevo perso perché avevo creduto troppo alle sue parole e troppo poco ai suoi mancati gesti.
E l'avevo perso soprattutto perché era colpa mia, mia e della mia stupidaggine, mia e della mia freddezza, come al solito. 
E le mie erano solo opinioni, e magari la colpa non era mia ma era sua. 
Ma in quel momento, nulla contava più di lui. In quel momento, capii che lui per me non aveva mai smesso di essere importante. 
Lui era sempre stato la mia base protettiva, e anche se era crollata da un pezzo io continuavo a vacillare nel vuoto e nell'oscurità, ma non ero caduta, no.
Probabilmente qualcosa mi diceva che prima o poi lui sarebbbe tornato, e io sarei sempre stata lì per lui. Non me n'ero mai andata e non l'avrei fatto per nessun motivo al mondo in futuro.
Anche se non aveva più importanza, anche se io non contavo nulla per lui. Ma c'era una frase che diceva
'Se non ci mette troppo, io l'aspetterò tutta la vita.' e io avevo fatto mia quella frase.
Avevo attribuito a questa un significato alternativo. Io ci sarei sempre stata, nonostante tutto.
Nonostante tutto il male che aveva fatto, nonostante tutto quello che avevo passato, io per lui ero lì, io continuavo ad amare un amore che non c'era mai stato.
 
E lui tornò. Quando meno me l'ero aspettato, quando credevo ormai ogni speranza fallita, bruciata e andata in fumo.
-Kate...-
-Chi non muore si rivede- osai dire pur consapevole che metà del torto apparteneva a me.
-A quanto pare...-
-Perché? Perché vuoi tornare solo ora?-
-Io non me ne sono mai andato, Kate!-
-Questo è quel che credi tu, ma io sono stata sola per tutto questo tempo Harry, e non ti sei mai accorto veramente di me, ammettilo. Ero solo la novità del momento, la cosa bella che volevi gustarti lì per lì. Ma non ci sei riuscito fino in fondo, e quindi te ne sei andato. Dillo, voglio sentire la verità con la tua voce adesso!- dissi cercando di trattenere le lacrime che invece volevano uscire con tanta fretta. Sentii gli occhi bruciare, odiavo piangere. Eppure l'avevo fatto spesso in quei giorni, quando non c'era.
Quando mi mancava.
Quando sentivo il suo profumo ovunque, perché m'era rimasto impresso dentro di me e sulla pelle.
-Non dirlo neanche per scherzo. Mi sono allontanato, questo è vero, ma l'hai fatto anche tu Kate! E non ti sei mai accorta che io ero sempre lì, a guardarti perché non potevo averti. Eri troppo occupata a contare i momenti in cui non c'ero stato, forse?!-
-Tu non sapevi se potevi avermi o meno.-
-Non mi hai mai dimostrato il contrario.-
-Se è per questo nemmeno tu...-
Harry non disse nulla e si limità ad ascoltare quelle mie ultime parole, ma per poco.
Prese il mio viso fra le mani, 'scontato' avrebbe detto chiunque al di fuori di me, avvicinò il suo viso al mio e riuscii a sentire il suo respiro sul mio collo, si avventò sulle mie labbra, baciandole con tanta dolcezza che in lui avevo visto solo poche volte. E mai rivolta a me.
-Finalmente- sussurai dopo.
-Cosa?- disse lui alzando un sopracciglio e appoggiandomi le mani sulle spalle.
-Niente è che, lo aspettavo da troppo tempo, così tanto che credevo non sarebbe mai arrivato.- risposi, mentre il cuore mi esplodeva nel petto come un fuoco d'artificio.
 
Forse non è sempre vero che ciò che è rotto non si ripara. A volte tornano, e quando lo fanno per l'ennesima volta poi non se ne vanno più.
 

Cause with your hand in my hand and a pocket full of soap
I can tell you there’s no place we couldn’t go
Just put your hand on the past, I’m here tryin’ to pull you through
You just gotta be strong
 
Cause I don’t wanna lose you now.
  
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