Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: needjameshugs    29/07/2013    13 recensioni
Cercavo scuse su scuse, solo per proteggermi, per non guardare in faccia la realtà, ma dovetti ammetterlo: Niall non mi voleva più nella sua vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

So we can start it all over again
 

If you’re pretending from the start
Like this, with a tight grip
Then my kiss can mend your broken heart
I might miss
Everything you said to me
And I can lend your broken parts
That might fit, like this
And I will give you all my heart
So we can start it all over again

 

 
Conobbi Niall all’età di sei anni, quando io e la mia famiglia ci trasferimmo a Mullingar. Fui felice di cambiare città, mi piaceva scoprire posti nuovi.
Io e Niall non diventammo subito amici a causa del nostro carattere inizialmente introverso, ma il tempo ci diede una mano perché ci permise di conoscerci meglio.
Gli anni fecero consolidare il nostro rapporto. Per me Niall valeva molto, era come un amico, un fratello, probabilmente era la persona di cui mi fidavo di più. A lui potevo raccontare tutto, non mi giudicava mai e mi capiva sempre, anche se non ho ancora scoperto come facesse.

Nel 2010 Niall superò il provino a X Factor, ma non riuscì a passare ai bootcamp. Fu un duro colpo per tutti. Stavo male per quel ragazzo, non se lo meritava, soffriva lui e soffrivo anch’io, era inevitabile. Le cose migliorarono quando il 23 luglio Niall mi chiamò e mi disse “Sono passato, sono in una band, io, io non ci posso credere, ce l’ho fatta”. Mi sembra scontato dire che ero felice per lui, io ero orgogliosa di lui.
La band, One Direction, si classificò terza e i ragazzi firmarono un contratto discografico con la Syco.
E’ a dir poco ovvio, io e Niall cominciammo a vederci sempre meno per colpa del suo trasferimento a Londra e a causa degli impegni che lo tenevano costantemente occupato. Mi mancava, eccome se mi mancava, ma di certo non potevo dirgli “Torna a Mullingar, ho bisogno di te”, sarebbe stato da egoisti, anche se era la verità. Dovevo solo pensare alla sua felicità, dovevo pensare al fatto che lui stava realizzando il suo sogno, io non potevo e soprattutto non volevo impedirglielo.
Inizialmente desideravo solo che tornasse a casa, ma con il passare dei giorni mi sentii abbandonata, dal momento che non mi aveva avvisato del suo trasferimento. Probabilmente non l’avevo capito prima dato che cercavo scuse su scuse, solo per proteggermi, per non guardare in faccia la realtà, ma dovetti ammetterlo: Niall non mi voleva più nella sua vita.
Dall’inizio del primo tour della band, Up All Night, non ricevetti più messaggi e chiamate da Niall Horan, non esistevo più per lui, mi aveva dimenticata. In fondo poteva avere tutte le ragazze che voleva, perché doveva perdere il suo prezioso tempo con una qualunque come me?
 
 
A febbraio era ormai passato un anno da quando sentii Niall per l’ultima volta. Forse è stato meglio così, forse no. Durante quel periodo avevo pensato tanto a ciò che era accaduto, ma probabilmente mi ero solo confusa le idee.



Da qualche mese abitavo a Londra. I miei genitori pensavano che mi fossi trasferita per cercare Niall, in realtà volevo solo allontanarmi da Mullingar, probabilmente perché quella città riportava a galla troppi ricordi, poi a diciannove anni si fanno nuove esperienze e io avevo intrapreso la mia strada. Inoltre amavo scoprire posti nuovi e mettermi a confronto con diverse realtà.
Abitavo in un piccolo, ma grazioso appartamento nel centro di Londra. Lavoravo da Starbucks per essere indipendente, non volevo che i miei genitori pagassero l’appartamento e spese varie al posto mio. Ero io che avevo scelto di trasferirmi e volevo dimostrare di riuscire a cavarmela da sola, cosa che stavo benissimo facendo.

Venerdì 29 marzo era un giorno come un altro, anche se quella mattina, come si usa dire, mi ero alzata dalla parte sbagliata del letto. Ero scontrosa, distante e il bello era che nemmeno io sapevo il perché, ero così e basta, non c’era un motivo preciso.
Spensi la sveglia e ad occhi chiusi mi avviai verso il bagno per una doccia, con la speranza di riuscire a svegliarmi un po’. Successivamente mi vestii e andai fuori di casa. Quel venerdì 29 marzo ero uscita prima, non avevo voglia di prendere la metropolitana, volevo camminare, volevo pensare.
E come ogni volta, nei miei pensieri c’era anche Niall James Horan. Ero arrabbiata, furiosa e delusa dal modo in cui si era comportato più di un anno fa, ma con estrema difficoltà dovevo ammettere che mi mancava, forse perché era l’unico che riusciva a capirmi sul serio, perché era in grado di trasmettermi sicurezza, e forse mi mancava perché ero innamorata di lui. L’amore nei suoi confronti era un sentimento che avevo ammesso a me stessa da poco, sentimento che avevo sempre represso per paura, paura di non essere abbastanza, paura che lui per me non provasse niente, paura di soffrire a causa della cosa più bella e naturale del mondo.
Scossi la testa appena vidi la caffetteria. Una nuova giornata di lavoro stava per cominciare.

Dopo ore passate tra un tavolo e l’altro per prendere le ordinazioni, mi spostai dietro al bancone, dove il lavoro era decisamente meno frenetico. Qualche minuto dopo, sentii la porta aprirsi e velocemente chiudersi, segno che era arrivato un nuovo cliente. All’ingresso si trovava un ragazzo biondo, alto, con dei Ray-Ban Wayfarer neri e con un cappellino del Paris saint-germain. Si avvicinò al bancone, sicuramente per scegliere qualcosa da portare via.
“Guarda che gli occhiali li puoi anche togliere, non penso che le luci che ci sono qui dentro possano accecare una persona. Per tua informazione, fino ad adesso non è mai successo” dissi al ragazzo con un tono poco gentile, ma non era proprio la mia giornata, non riuscivo a comportarmi decentemente.
“Ah scusa, io, ecco … - fece una pausa che durò qualche secondo – Aspetta un attimo, tu, tu ti chiami Scarlett, Scarlett Scott, vieni da Mullingar, Irlanda”
Ero a dir poco stupita, non capivo come potesse conoscermi. Guardai il viso di quel ragazzo per qualche secondo e successivamente realizzai chi fosse. Rimasi bloccata. Per me il mondo si era fermato, la mia mente fu invasa da ricordi, semplici ma significativi ricordi.
“Si Niall, sono io. Come passa il tempo, vero?”
“Io devo parlarti, il più presto possibile. Devo spiegarti diverse cose che riguardano il passato, il nostro passato” Era in imbarazzo, si capiva dal fatto che faceva di tutto per non guardarmi negli occhi.
“Mi sembra che di tempo ne hai avuto abbastanza. Dopo un anno e mezzo ti sei deciso a parlarmi? Mi dispiace Niall, ma avresti dovuto svegliarti prima” Dissi tutto ciò con dispiacere misto a delusione, perché in fondo ero innamorata di lui, ma al momento non riuscivo a dimenticare cosa fosse accaduto.
“Dammi un’opportunità, non ti deluderò. Farò del mio meglio, è una promessa. - aveva usato un tono supplichevole e stavo male a vederlo così. Gli feci segno di ‘no’ con la testa, non riuscivo dirglielo, ma lui non si diede per vinto – Vediamoci stasera quando avrai finito il tuo turno di lavoro. Avremo tempo di parlare con calma”
Rimasi in silenzio per alcuni secondi. “Va bene, smetto di lavorare alle 18.30” Ero sorpresa dalle mie stesse parole. Volevo tirarmi indietro, mi ero quasi pentita, ma quando vidi un sorriso spuntare sulle labbra di Niall decisi di lasciar perdere.
“Beh, allora a stasera” Disse il ragazzo sorridente prima di uscire dalla porta del locale.
“A stasera” Ripetei confusa mentre cominciavo a pensare a cosa sarebbe accaduto qualche ora dopo.

Alle 18.30 in punto lasciai la mia postazione e andai a cambiarmi. Quando uscii dal bagno vidi un Niall Horan ansioso, preoccupato che stava ripetendo sottovoce qualcosa di indecifrabile e come per magia, il comportamento scontroso che avevo avuto la mattina, scomparve. Appena si accorse che lo stavo fissando si avvicinò a me e, con mia grande sorpresa, mi porse un mazzo di fiori. Nessuno me ne aveva mai regalato uno. Sorrisi e finalmente uscimmo dal posto dove avevo passato tutta la giornata. Poco dopo mi accorsi che Niall mi aveva presa per mano. Arrossi violentemente sperando che non se ne accorgesse, ma intanto il mio braccio era rimasto al suo posto, non si era spostato neanche di un centimetro.
“Dove mi porti stasera Niall?” Chiesi mentre camminavamo per il centro di Londra.
“So benissimo che ti piacciono le sorprese, quindi dalla mia bocca non uscirà niente”
Sorrisi ancora e continuammo a camminare per raggiungere la destinazione a me sconosciuta.

Finalmente, dopo trenta minuti buoni, arrivammo davanti ad un piccolo ristorante, piccolo, semplice, ma grazioso. Niall aprì la porta per farmi entrare e successivamente un cameriere ci scortò al nostro tavolo. Ordinammo e dopo poco arrivò ciò che avevamo richiesto.
Iniziai a fare domande, ero semplicemente curiosa di sapere come andava la sua carriera, cosa provava quando si esibiva, cosa faceva nella vita quotidiana. Amavo il modo con cui Niall mi parlava, forse mi piaceva solo perché in realtà ero innamorata. In seguito lui chiese qualcosa a me, come il motivo del mio trasferimento, come mi trovavo a Londra e cosa facevo nel tempo libero. Nessuno dei due parlò della vera causa del nostro incontro, entrambi volevamo goderci il momento, al resto ci avremmo pensato dopo.
Finimmo di mangiare il dolce e Niall mi offrì la cena. Quando uscimmo dal ristorante, iniziammo, come prima, a girovagare per la città.
“Penso sia arrivato il momento – disse fermandosi improvvisamente e guardandomi negli occhi – di spiegarti tutto, Scarlett. Ti chiedo solo una cosa, non interrompermi. Alla fine ci sarà tutto il tempo che vuoi per le domande”
Annuii e aspettai con ansia che iniziasse a parlare.
“Due anni fa mi sono trasferito a Londra e sono stato così immaturo da non trovare il coraggio per avvertirti della mia partenza. Ho ripensato tanto a questo errore che ho commesso, io ero certo di fare la cosa giusta, ma in realtà abbiamo sofferto entrambi più del previsto. Sai Scarlett, ci ho anche provato, ma non sono riuscito a dire addio alla ragazza che amavo ed ero sicuro che se non ci fossimo più sentiti ti saresti dimenticata di me, così non avresti perso tanto di quel tempo a farti tante domande sul perché non ti avessi avvisato del mio spostamento. Ho sempre pensato a te, infatti in tutto questo tempo ti ho scritto delle poesie e lettere che in seguito sono diventate canzoni, ma non ho mai trovato il coraggio di spedirle. Penserai che il nostro incontro di oggi sia stato casuale, ma non è andata proprio così. Qualche settimana fa, mentre ero al telefono con mia madre, sono venuto a conoscenza del fatto che sei venuta a vivere qui e ho saputo anche dove lavoravi, infatti è da dieci giorni che ogni mattina passo in questa zona per parlarti, ma solo oggi ho trovato la determinazione e il coraggio per farlo. Realizzerò qualsiasi cosa pur di essere perdonato”
Guardai Niall negli occhi per qualche minuto, mentre qualche lacrima percorreva il mio viso. Avevo un nodo alla gola e nella mia mente stavo elaborando alcune frasi di senso compiuto.
“Non sono riuscito a dire addio alla ragazza che amavo. – dissi confusa - Non capisco Niall”
“Non c’è molto da dire, insomma io ero innamorato di te e lo sono tutt’ora Scarlett. Farei di tutto solo per vederti sorridere qualche secondo”
“Se mi ami davvero, allora baciami perché io ho bisogno di te Niall James Horan”
Non se lo fece ripetere due volte che subito mi accolse tra le sue braccia mentre lasciava un dolce e umido bacio sulle mie labbra. Quando sentii le mie lacrime salate percepii Niall sorridere, cosa che poco dopo feci anche io. Rimanemmo abbracciati in silenzio per diversi minuti. In quel momento dimostrammo l’amore che entrambi provavamo da tempo, ma che non avevamo avuto il coraggio di dichiarare.
“Giusto per fartelo sapere, ma io ti ho perdonato dalle 18.30 di stasera quando ti ho visto alla caffetteria con in mano un mazzo di fiori”
“Quindi adesso possiamo cominciare tutto da capo, insieme”
L’unica risposta da parte mia fu un sorriso. Il sorriso più sincero che avessi mai fatto.




Premetto che è la prima one shot che scrivo ed è anche la prima che pubblico su efp, quindi per me è tutto nuovo. 
Spero che qualcuno legga e recensisca questa storia perché comunque ci ho lavorato e ho messo tutta me stessa per scrivere qualcosa di decente che possa piacere anche agli altri.
Detto questo, spero che qualcuno abbia apprezzato e grazie per aver letto.


Con affetto,
needjameshugs
 
  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: needjameshugs