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Autore: Moony97    30/07/2013    3 recensioni
"...potresti tirartene fuori, Granger, ma, ma io non farei.."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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- Accidenti, accidenti è tardi. - Hermione si vestì di fretta, si trascinò davanti allo specchio e si pettinò freneticamente.
Prese la cartella, ci infilò a caso i libri sparpagliati nel suo baule, e corse giù per le scale verso la sala comune.
Non c'era quasi nessuno, l'attraversò di corsa e uscì dal buco del ritratto, imboccando più velocemente possibile la strada verso la Sala Grande.
Era sulle scale quando la rampa che stava percorrendo cambiò la sua direzione e attando la sua estremità al corridoio del terzo piano.
Fu allora che lo vide. Draco Malfoy, accompagnato fedelmente da Tiger e Goyle; non sembrava sorpreso di vederla, più che altro sembrava preoccupato.
- Tiger, Goyle, cominciate ad andare, adesso vi raggiungo, mi occupo io di questa sudicia Mezzosangue- disse Draco con un ghigno malizioso.
Fece schioccare le labbra e ci passò sopra la lingua, avvicinandosi a Hermione.
- Granger, Granger, stai tradendo la tua immagine di 'perfettina-so-tutto-io' con tutte queste trasgressioni: arrivi in ritardo alle lezioni, fai delle deviazioni verso corridoi proibiti, e..ti allontani sola di notte nei corridoi, oh sì, Lumacorno si sarò sicuramente chiesto dove fosse la 'signorina Granger'.
- Anche tu sei in ritardo, ed eri in un corridoio proibito con Tiger e Goyle, e soprattutto anche tu eri solo la sera della festa di Lumacorno, Malfoy!.
- Oh, Granger, quando fai così, non mi piace. Forse dovrei rinfrescarti la memoria, a proposito di tre settimane fa, no?
- Sei spregevole, Malfoy.
- Eppure quella notte mi hai chiamato per nome, Hermione.
- Già, già, si e allora?
- E allora, fallo ancora, ancora una volta. Non so resisterti Granger, mi mandi fuori di testa. Questa resistenza al mio, come chiamarlo, fascino, mi manda, davvero, fuori di testa.
- Il fascino riservalo per la Parkinson.
- Già, a te piace altro, vero Granger? - si avvicinò lentamente, guardandola fissamente.
- C-cosa fai?- gli occhi fissi negli occhi grigio chiaro di lui.
- Ti farò trasgredire ancora una volta, e..e, credimi, sarà ancora meglio..- con uno scatto posò le sue labbra su quelle di Hermione, le mise una mano dietro la testa per poter approfondire il bacio, e si insunuò nella bocca di Hermione. Si staccò con dolcezza, guardando ancora una volta Hermione con un misto di malizia e ambiguità.
Hermione cercò di divincolarsi da Draco.
“Granger” -disse Draco afferrandola per il polso- “dove vai tanto di fretta? Che c'è? Hai paura che San Potter e Lenticchia sospettino qualcosa?”- si avvicinò a lei così da poter sussurrarle all'orecchio: “Granger, te ne puoi tirare fuori se vuoi, ma”- il suo tono di voce si fece serio mentre le accarezzò dolcemente con l'indice il collo- “ma io non lo farei”
Draco stringeva ancora il polso di Hermione, quando lei gli rivolse un' occhiata furente: “E' stato un incidente, Malfoy! Solo un incidente! Fattene una ragione. Nessuno deve venire a sapere di quello che è successo l'altra notte, chiaro?” Hermione tratteneva a stento le lacrime, che a mano a mano andavano ad offuscarle la vista. “Lasciami stare, Draco. Lasciami stare. E' meglio per entrambi”. Draco lasciò cadere il polso di Hermione dalle sue mani con un moto violento: “Come vuoi, Granger.” Hermione cominciò a correre verso un'aula, quando le tornò in mente quella notte.

Draco la teneva stretta a sé in un abbraccio che sembrava infinito. Le portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, stette a guardarla per qualche secondo senza proferir parola. Sentiva il respiro caldo di Hermione sulla pelle. Chinò il viso verso di lei, e delicatamente posò le labbra sulle sue. Draco la baciò con trasporto, senza rendersene conto aveva spinto Hermione fino al muro. Hermione avvampò. Accarezzò piano il collo di Draco quando questi si staccò, raccolse la giacca da terra e se ne andò. Così, senza dire nulla. Senza guardarla più. Hermione rimase lì, appoggiata al muro, con le mani di Draco che ancora le scompigliavano i capelli e la tenevano stretta. Fissava ancora e ancora le orme immaginarie lasciate dai passi violenti di lui e si sentiva a ogni minuto che passava un po' più vuota. Sulla torre di Astronomia correva un lieve brezza, le stelle splendevano alte nel cielo nero inchiostro, Hogwarts sotto di lei dormiva. Ignorava come fosse arrivata alla torre di Astronomia con Draco Malfoy, cosa si fossero detti prima, cosa si sarebbero detti dopo, sapeva solo che, in un certo senso, lo desiderava. Sentiva ancora sulle labbra il suo sapore...e: “Draco” sussurrò una e mille volte ancora prima di assopirsi nel suo letto, quella notte.

Draco era ancora lì, dove l'aveva lasciato Hermione, quando se ne andò. Fermo. Fermo aspettando forse un suo ritorno.Per troppo tempo l'aveva sottovalutata, ma quegli sguardi, quegli occhi erano sempre stati suoi. Quella notte l'aveva fatto rinascere, se lo sentiva. Non poteva lasciarla andare. Forse si aspettava che tornasse da lui per dirgli di dimenticare quello che aveva appena detto, che, sì, forse sentiva qualcosa per lui, che non avrebbe mollato, che sarebbe stata sua, forse. Forse. Ma lei non tornò indietro.

“Hermione, torna. Hermione. Hermione, io..io.."



"Draco, io..tornerò." - pensò Hermione qualche mese dopo passando accanto a lui, tenendo per mano Ron.
  
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