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Autore: Una Certa Ragazza    30/07/2013    2 recensioni
Esiste un tipo diverso di colpevole per ogni delitto commesso, così come esistono delitti che ci sembrano assurdi ed altri che ci sembrano comprensibili. E se quando si uccide per conservare la propria integrità mentale basta confrontare sè stessi con l'immagine di un vero mostro, ben venga...
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Finalmente sono tornata ^^ Tra esami e partenze è davvero una vita che non mi faccio vedere da queste parti... Oggi piazzo qui una Flashfic, ma entro domani dovrei riuscire a postare il settimo capitolo de "L'amore ai tempi di Spotted", e forse ci sarà anche una sorpresa... O presunta tale, insomma. Dipende dal fatto che sia scritta bene o male, suppongo.
Beh, ad ogni modo, venendo alla storiella qui sotto essa è stata scritta per un contest a cui ho partecipato molto tempo fa. A dire il vero non ricordo il titolo, mi pare di essere arrivata quarta. Era un contest a pacchetti, io scelsi "omicidio" e dovetti scrivere una flashfic con i prompt Hannibal, Miami, bianco e colpevole. Come avrete modo di vedere non sono d'importanza fondamentale nel mio racconto, e questo mi fece perdere parecchi punti: è stato così che ho scoperto cosa significa "storia con prompt" XD. In generale, mi pare che queste poche righe siano piuttosto insapori, ma le avevo nel computer, e così ho ritenuto di metterle qui :)




Guardai il corpo davanti a me, indietreggiai.

Le pozzanghere erano diventate scarlatte, ed altra pioggia cadeva e si tingeva di rosso, come la faccia di un ubriaco.

Non mi sentivo colpevole per quello che avevo fatto.

Mi sembrava piuttosto di essere la protagonista di una strana specie di Miami Vice1, in cui per una volta il buono vinceva e il cattivo perdeva.

Ma indietreggiavo; arretrai così tanto che mi ritrovai con le spalle contro l'intonaco freddo e ruvido del muro dietro di me.

Allora chiusi gli occhi e alzai il viso, lasciando che la pioggia mi scivolasse addosso.

Rividi il volto del ragazzo in fondo alla strada, tanti anni prima, il giorno in cui era stato arrestato ed io l'avevo visto. Rividi il processo, a cui ero stata presente perchè il ragazzo in fondo alla strada aveva ucciso Sara la fiorista e anche se non la conoscevo c'ero andata anch'io, c'eravamo andati tutti.

Rividi la scritta "Hannibal!" a grosse lettere, rosse e gocciolanti com'era adesso la mia acqua, sul muro della casa del ragazzo.

Forse l'avrebbero scritto anche a me.

Aprii gli occhi e lasciai scivolare lo sguardo sull'uomo che avevo ucciso, e dentro di me non trovai niente.

Quell'uomo non era Sara. Quell'uomo voleva violentarmi, e per questo lo avevo ammazzato.

Mi girai e attraversai il vicolo a passi lenti, senza voltarmi indietro.

E quando uscii, guadando il cielo pensai che forse dopotutto sarebbe uscito un po' di sole.

Il mio cappotto era rimasto bianco.




1
Nota serie di videogiochi picchiaduro. Il protagonista è di solito un malavitoso che spara a destra e a manca.

   
 
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