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Autore: puffola16    30/07/2013    0 recensioni
Alex ha solo un pensiero fisso: Il sesso.
Carlotta, ha una vita monotona, dopo una adolescenza travagliata.
Che legame unisce i due?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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 Capitolo 14

“ Alex mi stai ascoltando?” disse Davide irritato.
“ Davide mi hai rotto” rispose Alex alzandosi dalla panchina dove era seduto, “ la tua ragazza se la fa con tutti ancora non l' hai capito? Per questo non viene a letto con te perché qualcun altro ci va a posto
tuo!” sbottò Alex.
Davide rimase in silenzio guardando l' amico, incredulo al suono di quelle parole.
“ Scusami” disse Alex “sono nervoso ultimamente”
In quel momento Davide si alzò e si incamminò verso l' uscita del parco.
“Davide mi dispiace....” grido Alex inutilmente

“ Io non c'è la faccio più!” esclamò Veronica
“ Manca solo un mese e poi tutto sarà finito!” rispose Carlotta.
“ Poi ci saranno gli esami” piagnucolò Gaia.
“ Ragazze bevete e non pensateci” disse Giulio passandogli una birra.
Carlotta si distese sul prato coprendosi gli occhi dal sole.
Era una calda giornata di inizio Maggio, la classe di Carlotta aveva deciso di pranzare all'aperto
per distrarsi da quelle mattinate di studio che diventavano sempre più pesanti.
“ Dove sono Marco e Chiara?” chiese Veronica.
“ Si sono appartatati i due innamorati” rise Giulio.
“ Carlo ma quello non è il ragazzo della tua amica?” chiese Gaia indicandolo
Carlotta guardò il punto indicato da Gaia.
“ Si è lui” rispose Carlotta guardandolo.
“ Vado a salutarlo” disse alzandosi e pulendosi i pantaloni.


Alex non sapeva perché rimaneva seduto su quella panchina, ma non voleva alzarsi.
Lì stava bene, tranquillo senza nessuno che gli urlasse contro, senza nessuno che gli diceva
cosa fare.
Aveva chiuso gli occhi perché aveva il sole dritto in faccia, quando lì riaprì c' era lei.
Era lì, con quei occhi di un blu intenso e con la sua espressione severa.
“ Ciao”
Alex non rispose, voleva ignorarla, ma non poteva.
“ Ti disturbo?” chiese tranquilla Carlotta.
“ Si” rispose secco Alex.
Carlotta si alzò dalla panchina pensando di aver sbagliato ad avvicinarsi.
Alex la bloccò. “ Scusa, siediti”
Carlotta ubbidì, colpita dal tono della sua voce.
“ Pensi che sia uno stronzo?” le chiese Alex.
“ Penso che la vita di abbia fatto diventare cosi” gli rispose Carlotta.
I due restarono in silenzio.
Alex si alzò e si incammino verso l' uscita.
Carlotta rimase ferma un momento prima di alzarsi e seguirlo.
“ Scusami non volevo offenderti” disse dispiaciuta.
“ Non l' hai fatto” rispose duro Alex
“ Cosa ti è successo?”
“ Senti smettila di fare tutto questo” disse Alex fermandosi di colpo, “ Nessuno ti ha chiesto niente,
nessuno ti ha chiesto di seguirmi, quindi smettila di rompermi e ritornatene da dove sei venuta”
Carlotta rimase a guardarlo in silenzio poi disse “ Bravo, sei entrato perfettamente nel ruolo dello stronzo”
Alex guardandola, guardando la sua espressione per nulla arrabbiata ma quasi divertita sorrise.
“ Perchè sorridi?” chiese Carlotta
“ Sei buffa” rispose Alex
Carlotta fece l' offesa poi sorrise.
“ Dove stai andando?” chiese Alex
“ Ti stavo seguendo, quindi tu dove stavi andando?”
“In nessun posto preciso” disse Alex alzando le spalle.
“ Vengo con te”
Alex la fissò poi riprese a camminare.


Davide era rimasto per circa un ora sotto casa di Valentina a riflettere sulle parole dette dall'amico.
Magari adesso era su con un ragazzo pensò Davide prendendo a pugni lo sterzo della macchina.
Sapeva bene che Alex non sparava cazzate, ma come sapeva queste cose? E perchè non glielo aveva detto prima, era o no il suo migliore amico?
E poi Davide capì tutto, capì ogni cosa e si sentì pervadere da una rabbia, si sentì preso in giro, si sentì tradito.
Resto in macchina a decidere cosa fare, salire e insultare quella stronza o cercare Alex e prenderlo a pugno.
Alla fine accese il motore e si avviò verso casa di Alex.


“Dove stiamo andando?” chiese Carlotta ad Alex.
“ Io sto andando a casa mia tu non lo so” le rispose.
“Che fine ha fatto la tua macchina?”
Alex fece finta di non sentire e cambiò argomento “ ma non hai nulla di meglio da fare che seguirmi?”
“ In realtà avrei degli impegni ma nessuno di questi è più emozionante che seguirti” rispose Carlotta sorridendo.
Alex sorrise e si accese una sigaretta, Carlotta lo guardò disapprovando.
“ Che c'è?” chiese Alex
“ Nulla” rispose Carlotta.
“ Ti da fastidio?”domandò buttandole il fumo in faccia.
“ No”
“ Sicuro?” chiese divertito.
“Si”
“ Ok” rispose Alex buttandole nuovamente il fumo in faccia.
Carlotta sospirò e Alex scoppiò a ridere.
“ Ok basta! Non lo sopporto” si arrese Carlotta “ e smettila di fumarmi in faccia.”
“ Ok” disse Alex e ridendo si avviò verso il portone di un palazzo rosa.
“ Che fai non mi segui già più?” le gridò a Carlotta.
Sbuffando Carlotta lo segui.
Il palazzo dove abitava Alex era uno di quelli nuovi, dove ancora non si sentiva quella puzza di chiuso, dove le casette della posta non erano rotte e soprattutto dove l'ascensore funzionava.
Mentre Carlotta si guardava intorno Alex chiamò l' ascensore che si aprì all'istante.
“ Fantastico l' ascensore qui funziona, nel mio palazzo sono abituata a prendere le scale” disse Carlotta.
“ Ah bene, visto che sei abituata a prendere le scale , io sto al 5 piano” gridò da dentro l' ascensore Alex mentre le porte si chiudevano
“ Cos...”
Carlotta salì le prime due rampe correndo poi insultandolo rallentò.
Arrivata sul pianerottolo trovo la porta aperta e un Alex sorridente ad aspettarla.
“ Pensavo che ti eri persa”
“Come ti salta in mente di farmi fare 5 piani a piedi?” gridò furiosa Carlotta.
“ Hai detto tu che eri abituata o no?” rispose Alex ridendo.Carlotta gli lanciò un occhiataccia e oltrepasso la soglia della porta.
L' appartamento era perfettamente in ordine.
Nessun rumore, nessuna voce, era vuoto.
Alex si andò a sedere sul divano lì vicino.
“ Che fai li impalata?”
Carlotta si guardò intorno, poco più distante alla sua destra vi era un corridoio, mentre
di fronte a lei attraversando il soggiorno vi era la cucina.
“ Nulla” rispose Carlotta attraversando il soggiorno per andare a guardare l' acquario
posto di fianco al divano.
“ Non c'è nessuno?”
“ Vedi qualcuno?” rispose Alex
“ I tuoi genitori?”
“ Se non li vedi significa che non ci sono”
“ Quindi, in pratica siamo soli?
“ Quante volte te lo devo ripetere?” disse Alex esasperato “ Non c'è nessuno”
Carlotta si volto a fissarlo.
“ Che ti prende? “
“ Nulla perchè?”
“ Sei di colpo diventata strana” rispose Alex, poi aggiunse “ oppure hai paura che adesso che io e la tua amica non stiamo più insieme ci provi con te?”
“ Tu e Sara vi siete lasciati?”disse Carlotta stupita
“ Non ti ha detto niente? Poi non stavamo insieme scopavamo solo”
“ Scopav...” inizio Carlotta poi di colpo esclamo” Vuoi provarci con me?”
“ No!” esclamo in risposta Alex
“ Allora perché mi hai portato qui?”
“ Sei tu che mi hai seguito!” le disse Alex.
“ Ok aspetta” disse Carlotta sedendosi accanto a lui “ Tu e Sara non state più”
Alex la guardo male.
“ Tu e Sara non andate più a letto insieme?” si corresse Carlotta.
“ No, ma pensavo che lo sapessi altrimenti perché mi hai seguito fino a casa?”
“ Non lo so, non so perchè l' ho fatto, mi sei sembrato preoccupato e ho pensato che avessi bisogno di parlare con qualcuno”
“ Non è che sei tu che ci vuoi provare con me?” chiese Alex
“ No!” Esclamo irritata Carlotta. “ Volevo solo essere gentile”
“ Perchè mai?” chiese curioso Alex.
“ Perché tu con me lo sei stato l' altra sera”
Alex guardo serio Carlotta e poi disse puntandole un dito contro “ Questa cosa non dovrà mai seprlo nessuno intesi?”
“ Cosa?”
“ Che sono stato gentile”rispose serio.
Carlotta scoppiò a ridere.
“Va bene sarò muta come un pesce. Ma il mio silenzio ha un prezzo” gli disse Carlotta
Alex sorrise prima di dirle “ Ok pesciolino ma io ho fame”
Anche Carlotta si ricordò che non aveva pranzato e soprattutto di aver lasciato i suoi amici e la sua roba al parco 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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