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Autore: FinnAndTera    30/07/2013    6 recensioni
[Cecelia]
La tavola in legno massello, apparecchiata per cinque, pullula di pietanze gustose: Cecelia è un vincitrice, può permettersi tutto questo.
Il discorso di Snow sembra lontano anni luce dalla loro tranquilla realtà.
«..i tributi maschio e femmina saranno scelti tra i vincitori ancora in vita».
Sembra, ma non lo è.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cecelia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note d'autrice: fanfiction ritrovata fra le remote cartelle del mio - finalmente riaggiustato <3 - computer e ripubblicata in seguito a quel brutto furto di account di qualche mese fa e bla bla bla. Ho informato nel rarissimo caso che qualcuno si ricordi di questa fanfiction: non è un plagio, ho solo cambiato nick :).


Quando la vittoria diventa una condanna



[Cecelia]

La tavola in legno massello, apparecchiata per cinque, pullula di pietanze gustose: Cecelia è un vincitrice, può permettersi tutto questo.
Il piccolo Tristan richiama la sua attenzione, aggrappandosi alla lunga gonna ricamata, mentre Blake, ancora incapace di parlare, esplode in un urlo di gioia.
«Mamma» enuncia la voce allegra di Seymour. «Il Presidente sta per annunciare la condizione dell’Edizione della Memoria».
Cecelia è felice, ha una famiglia perfetta che neanche quest’anno la mietitura potrà strapparle via.
Il discorso di Snow sembra lontano anni luce dalla loro tranquilla realtà.
«..i tributi maschio e femmina saranno scelti tra i vincitori ancora in vita».
Sembra, ma non lo è.
 
 

Cecelia è in piedi fra la folla, arrabbiata, stanca, rassegnata.
Cecelia è in piedi fra la folla, il bel vestito degno del Distretto 8 stropicciato dalla presa spasmodica dei suoi tre bambini.
Cecelia è in piedi fra la folla, mentre guarda con occhi lucidi l’uomo che ha saputo cancellare le tracce della sua esperienza nell’arena, tessendo con le mani da filatore un involucro d’amore e di speranza.
Cecelia sente il suo nome, pronunciato con quell’accento acuto e strano, e si dirige verso il palco, verso la morte inevitabile.
«Mamma!» gridano disperati i suoi figli.
Cecelia si porta una mano alla bocca, lanciando un bacio al vento come ultimo gesto d’affetto.

 
 

«Se non fosse per il bambino…»
Le parole di Peeta rimangono sospese nell’aria per alcuni secondi: la gente di Capitol City ha bisogno di riflettere per assimilare bene la notizia.
Ma Cecelia no.
Rimane folgorata all’istante, perché lei capisce.
Un bambino, una povera creatura mandata al macello. Non avrà neanche il tempo di vedere gli occhi della madre, di stringersi alle spalle del padre.
Eppure, non può trattenere la rabbia che le esplode dentro quando sente le grida di disapprovazione della gente.
Anche lei ha lasciato tre figli, ma nessuno si è degnato di opporsi.
Così Cecelia decide che eviterà Katniss nell’arena.
Perché lei non può ucciderla, ma, d’altronde, non può neanche accettare di proteggerla.
 
 


Mare.
È tutto azzurro intorno a lei.
La Cornucopia è così vicina, eppure tanto lontana.
Cecelia vede Finnick  tuffarsi in acqua con sicurezza e raggiungere velocemente l’altra sponda.
Ma lei non sa nuotare, potrebbe affogare…
Ma, dopotutto, una morte vale l’altra, no? Morire in acqua o trafitti da un oggetto tagliente, che differenza c’è?
Anche Katniss ha raggiunto la Cornucopia e, a quanto pare, Finnick è pronto ad allearsi con lei.
Cecelia guarda in alto, sapendo che non riuscirà a sopravvivere in quest’arena tanto insolita. Sospira, immergendo un piede nell’acqua fresca.
Prima di tuffarsi, si porta una mano alla bocca, lanciando un bacio al vento come ultimo gesto d’affetto.
“Addio, piccoli miei”.

 

   
 
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