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Autore: KeyMorf    31/07/2013    5 recensioni
Tutti hanno un'ombra, lui ha Harry.
//Narry.
Os per Wanki!Fic - contiene niall!Kids / Haunted house!AU
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Niall Horan non ha mai avuto paura, e i suoi amici non hanno mai detto il contrario. Niall Horan era un bel bambino,con i capelli biondi raccolti nel berretto militare e due occhioni azzurri. Niall Horan aveva dieci anni ed un sacco di amici, una famiglia dolcissima ed una bella vita. Ma tutto questo, prima che conoscesse Harry.
 
 
 
 
Alla periferia di Mullingar si trovava una vecchia villa, decisamente trascurata. "È abbandonata!" lo aveva corretto Cara, la sua migliore amica. "Io non ci entro" aveva affermato Liam, il suo compagno di giochi di sempre. Era un fifone, con le guance paffute e gli occhi perennemente lucidi. Niall aveva riso. "Ci avviciniamo soltanto,dai". Cara annuisce, scuotendo il caschetto biondo e si trascina dietro Liam, tirandolo per un braccio. Ci girano un po' intorno, curiosi. La villa è alta, le colonne portanti rovinate e le finestre colorate distrutte. Nonostante tutto, per Niall è bellissima. "Chi ci abitava?" chiede soprappensiero, osservando il tetto scuro ed imponente. "Mia madre mi ha raccontato che era una famiglia molto ricca" dice Cara "il padre era un imprenditore. L'hanno abbandonata tanti anni fa, quando il padre ha ucciso Harry, suo figlio." Niall annuisce, continuando ad osservare quel teatro di una tragedia. "Andiamo via, sono già le nove" mormora Liam. E Niall davvero, vorrebbe tornare a casa ma non riesce a muoversi. Si sente inspiegabilmente attratto da quel posto. Osserva le mura scure e la porta sfondata, e "voglio entrare" dice. Sente che deve entrare. C'è un silenzio orribile, nelle orecchie di Liam passa il leggero ronzio del vento e rabbrividisce. "Tu sei pazzo" sputa tra i denti. "Cara, diglielo tu!". La bambina guarda prima lui, poi il biondo. "Niall.." lo richiama "è meglio se andiamo". Lui si riprende, la guarda dritta negli occhi e "andate" dice. "Vi raggiungo tra un attimo" e senza aspettare una risposta si avvia nel cortile pieno di erbacce, per poi entrare. La casa ovviamente è immersa nel buio, l'odore di vecchio ed umido gli invade le narici, ma lui non ha paura. Cammina piano sul vecchio pavimento ed osserva i mobili nell'oscurità: non vede molto, ma riesce a distinguere un caminetto sul fondo con due poltrone messe una in fronte all'altra. Fa due passi, e succede. Il fuoco si accende, illuminando quella parte del salone enorme. Ora vede meglio. Le poltrone sembrano molto ammuffite, ma sono belle. Vorrebbe andare a sedersi davanti al fuoco, poi lo nota. C'è una figura, seduta scomposta sulla poltrona e sta canticchiando una vecchia canzone che Niall non conosce. Lui non ha paura, quindi "ciao" mormora, nel silenzio più assoluto.
Smette di canticchiare e "ciao" risponde, la voce roca ma tremendamente familiare. La figura si alza, rivelando un ragazzo magro ed abbastanza alto. Niall lo osserva, il crepitare del fuoco come unico sottofondo, e non sa perché ma sa già che è Harry. Ha del sangue raggrumato all'attaccatura tra la fronte ed i capelli, ricci e disordinati. Nei suoi occhi si riflette il guizzare delle fiamme, ha le labbra sottili ma quello superiore è leggermente più gonfio. Porta una maglia con disegni psichedelici macchiata di sangue e dei jeans sgualciti. "Tu abitavi qui?" chiede, sinceramente interessato. Harry annuisce. "È la mia casa". Poi sorride "ti ho aspettato per molto tempo, ragazzino". E Niall non sa di cosa sta parlando e perché non sta scappando, quale persona normale parlerebbe con un fantasma?, solo "scusa" mormora. Il ragazzo ride. "Hey, non preoccuparti. Ora sei qui." Niall ricambia il sorriso, quando sente la voce squillante di Cara chiamare il suo nome, seguita dai singhiozzi di Liam. Guarda Harry, che si passa una mano sulla maglia insanguinata e "è meglio se torni a casa. Se vuoi, torna domani". Niall annuisce e corre fuori. Appena esce dal portone d'ingresso, si sente terribilmente vuoto e per un attimo ha paura che il fuoco si sia acceso dentro di se quando è apparso Harry, non nel camino. I suoi amici lo fissano ansiosi e "allora?". Lui scrolla le spalle. "Niente di speciale."




"Come sei morto?" gli chiede la sera dopo, seduti affianco sul tappeto mentre il fuoco scoppietta incessante. È riuscito a sgaiattolare fuori di casa per un pelo. Nel tragitto ha ripetuto almeno mille volte 'fa che la mamma non si svegli, fa che la mamma non si svegli'. "È stato mio padre" dice Harry . "Mi picchiava già" aggiunge poi, indicandosi il labbro gonfio. "Perché?" chiede Niall scioccato. Harry stranamente, ridacchia. "Diciamo che non ero proprio il figlio perfetto. Ero un po'.. ribelle" sorride "quando poi gli ho detto di essere omosessuale, ha deciso di punirmi definitivamente." Niall non osa immaginare che persona orribile dovesse esser stato suo padre, e soprattutto le cose orribili che Harry deve aver passato. Vorrebbe chiedergli come l'ha ucciso, ma vede di nuovo il sangue sulla fronte e decide di lasciar perdere. "Omosessuale?" chiede invece. "Mi piacevano, o meglio mi piacciono, i maschi" spiega sorridendo. "E come mai sei ancora sulla Terra?". Harry gli posa un leggero bacio sulla guancia, fraterno. "Aspettavo te."
 
 
 
 
Niall ha sedici anni quando viene portato dallo psicologo per la prima volta. Ha scoperto molte cose in sei anni: prima di tutto è gay. Secondo, solo lui puo' vedere Harry e terzo, lo ama con tutto se stesso. Forse sì, è un po' strano che lui non abbia paura e che si sia innamorato del fantasma di un hipster, ma va bene. Per sua madre invece, non va bene. Suo figlio non ha amici, esce da solo e soprattutto parla da solo. E Niall vorrebbe spiegarle che tre anni prima ha scoperto che Harry poteva seguirlo, invece di rimanere in quella maledetta casa. E per lui è fantastico. Tutti hanno un'ombra, lui ha Harry. Gli fa compagnia a scuola, a casa ed ogni tanto escono a fare una passeggiata. Niall ama Harry. Ama i suoi occhi verdi, le sue mani lunghe che gli accarezzano le guance e i suoi sorrisetti maliziosi. Non è neanche un problema quando fanno l'amore e i suoi genitori sono a casa, perché nessuno puo' vedere Harry e lui deve solo trattenere i gemiti. E non sa neanche come sia possibile fare l'amore con un fantasma, ma lo fanno ed è meraviglioso. Ha pensato che semplicemente Harry era destinato a lui, da sempre. E non puo' dirlo allo psicologo, mentre cerca di spiegargli che lui non parla da solo, ma che ragiona ad alta voce per riordinare i pensieri. Intanto Harry è seduto di fianco a lui e sta ridendo, ma il dottor Flinn non lo sa, non puo' saperlo. È il loro piccolo segreto.
Nessuno capisce Niall. Cara e Liam si sono allontanati, come tutti gli altri suoi amici perché Niall Horan è strano e parla da solo. La madre lo costringe ancora ad andare dallo psicologo, nonostante lui si sia opposto svariate volte. Niall ha diciassette anni quando suo fratello Greg lo scopre.
È successo tutto molto velocemente. È passato per caso davanti alla sua stanza e l'ha sentito ridacchiare e dire un "dai Harry, smettila!". Qualche secondo di silenzio, poi "ti amo anche io". Greg pensa che semplicemente suo fratello stia parlando al telefono, quando sente ancora "non spingermi!". Allora curioso apre piano la porta, attento a non farsi sentire. Niall è steso sul letto, le gote rosse per le risate e le mani in grembo a stringere l'aria. Ma soprattutto, Niall è solo.
 
 
 
 
Ha passato il suo diciottesimo compleanno in clinica. Nessuna torta, nessun regalo per Niall Horan. "Non sei pazzo" gli ripete Harry, mentre gli accarezza i capelli, seduti in mezzo al prato della clinica. "Riesci solo a vedere ed accettare quello che gli altri non vedono." Niall lo guarda e capisce che qualcosa non va. L'immagine di Harry sembra quasi sfocata e la sua pelle è decisamente troppo bianca. Gli prende le mani, noncurante degli sguardi delle infermiere e "che hai?" chiede. Il fantasma punta lo sguardo sulle loro mani unite. "Ti sto rovinando la vita. Penso che dovrei andarmene". Niall sgrana gli occhi e "cosa?!" esclama Harry gli mette una mano sulla bocca per non farlo urlare e "guardati. Sei magrissimo e sei rinchiuso qui. I tuoi genitori ed i tuoi amici ti considerano un matto, mentre non lo sei. Questa non è vita, Niall". Niall gli sposta la mano e "forse dovevi pensarci prima" sibila "prima di attirarmi in quella cazzo di casa, prima di baciarmi e prima di farmi innamorare di te!". Harry lo guarda, la fronte corrucciata e capisce. Niall non è pazzo, ma sta impazzendo. È troppo umano per tutto quello. Allora allunga una mano verso il suo viso, verso la sua pelle così fragile, così viva. Lo attira a sè, e lo bacia. Niall sente la consistenza delle sue labbra, così fredde da fargli venire i brividi. Poi Harry poggia la fronte contro la sua e "perdonami, ma devo" sussurra, prima di scomparire. Niall fende l'aria con le mani, cercando i suoi ricci. Si guarda intorno frenetico aspettandosi di trovare i suoi occhi verdi, ma niente. "No" mormora, alzandosi in piedi e cominciando a camminare nervoso fino sd arrivare al centro del giardino. Lui lo sente, e questa cosa lo distrugge. Harry non c'è. Allora si ferma, fissando il vuoto e si porta le mani a coprirsi le orecchie. Poi si acquatta a terra e chiude gli occhi, strizzandoli. Apre le labbra piccole, ed urla.
 
 
 
Niall ormai ha vent'anni. Ha passato due anni da solo. Harry non è tornato ma lui non perde la speranza. Certo, ci sono stati quattro mesi di depressione, urla ed aghi, ma ora ha capito. Ha capito che se ci proverà, lui tornerà. Perché loro si amano, ed Harry non lo lascerebbe da solo per sempre. 
Niall ormai ha vent'anni e se ne rende conto una sera, guardandosi allo specchio. Harry sarà un eterno diciassettenne, mentre lui morirà vecchio e rugoso. Non se ne rende conto, ma sta piangendo. Guarda la sua stanza bianca e la sua schifosa vita e ha capito che Harry aveva ragione: non puo' vivere così. Appena nella sua mente si forma l'idea della morte, Harry torna.
"No" ringhia. Niall si gira di scatto e se lo ritrova davanti. "Harry" mormora tra le lacrime. "Oddio, Harry!" lo stringe forte. Il riccio gli dà un bacio tra i capelli e "sono qui". "E dov'eri prima" sussurra, la voce rotta "due anni". "Speravo che andasse meglio, ti prego perdonami" Niall non ne è sicuro, ma gli sembra che Harry stia piangendo. "Sei tornato." "Non posso rimanere a lungo". "Allora portami con te". Silenzio. Ed Harry lo sa che quella è l'unica soluzione, perché non puo' abbandonarlo. Non ancora. Harry allora gli prende il mento e lo alza, lo fissa negli occhi rossi e "insieme".
Niall Horan è morto. I dottori dicono che ha avuto un arresto cardiaco, ma nessuno sa che il suo cuore ora batte più forte di prima. Al suo funerale ci sono anche Cara e Liam. Sono grandi adesso, e sembrano disperati come bambini. Sua madre piange ed a Niall dispiace. Le sta affianco e "sono felice adesso" le dice, ma lei non può vederlo. Guarda la sua tomba chiusa che viene portata via e si chiede se andranno a trovarlo al cimitero. Sospira ed Harry gli stringe la mano. La sua maglia non è più insanguinata, i suoi occhi risplendono. Sono più vivi che mai. "Andiamo amore?" sorride. Niall si alza sulle punte per baciargli una guancia e "sono pronto" dice. È un po' nervoso, ma ha Harry con lui. Cominciano a camminare insieme verso la luce. Nessuno può vederli, ma è meglio così.
 
 
 
 
Niall Horan non ha paura. È un bel ragazzo adesso. In ospedale si era rovinato, non sembrava più lui. Niall Horan ha una bella esistenza e non potrebbe desiderare di meglio. Certo, Harry a volte lo stona quando canticchia le vecchie canzoni indie che ama tanto, ma ha una bella voce e gli piace sentirlo cantare. Infondo l'ha sempre saputo, che Harry era destinato a lui.
Niall non ha paura del per sempre. Non ora, perché non è più solo.





Questa one shot partecipa al Fest Narry del Wanki!Fic.
Non ci sono avvertimenti da fare, niente di orrendo ecc
È una delle mie prime os ed è stata scritta in una notte intera, spero che la apprezziate.
C'è un vago nonsense, ma fa sempre bene uu
Bye!
-key
  
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