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Autore: itsbiebervojce_    31/07/2013    3 recensioni
"Sono stufa di essere trattata da principessa."
"E allora vieni con me, ti prego." Sussurrò cercando di convincerla.
"Ti conosco appena." Rispose lei insicura.
"E' un rischio che devi correre Savannah, non ti farò del male."
Genere: Demenziale, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Love away.

 

 

 

1.

 “Signorina Savannah, buongiorno.” Olga mi svegliò delicatamente portandomi la colazione.

Buongiorno Olga, come stai?” chiesi prendendo il vassoio.

Bene molte grazie, e voi?” rispose sistemandomi le coperte.

sorridi e annuisci, a nessuno realmente importa. Bene, sì. Sto bene, grazie.” Sorrisi e uscì dalla stanza.

Cominciai a mangiucchiare il cornetto ripieno di marmellata e tirai fuori il iPhone5 dalla borsetta.
dodici messaggi e sette chiamate perse. Bene.
Aprii i messaggi, il primo era da Mason, il mio ragazzo.

Da: Amore.
‘Buongiorno principessa, sarà la 2543263 volta che ti chiamo, appena leggi questo richiamami per favore, Mason.’

Sorrisi alla lettura del messaggio, gli volevo davvero bene. Non ero convinta di amarlo, è sempre dolcissimo e mi fa sentire una vera e propria regina, il problema è che io non voglio essere una regina. Decisi di chiamarlo come aveva chiesto.

tu…tu…

‘pronto?’
‘Buongiorno.’ 
Risposi sorridendo, anche se non poteva vedermi, al telefono.
‘Hey principessa, ben svegliata. Come stai?’  Mi chiese dolcemente.
‘Sto bene grazie, tu?’
‘Ora che ti ho sentito meravigliosamente bene.’
‘aaaw, sei dolcissimo.’ 
Squittii al telefono come se fossi realmente colpita dalla sua risposta.
‘Allora, oggi vogliamo uscire? Se ne hai voglia possiamo prendere un frullato da Sturbucks’  Dovevo trovare una scusa.
‘ Ehm, no guarda, domani ci sarà la mia festa dei diciotto anni e oggi devo organizzare tutto, sai quanto ci tengo e da quando la sto programmando questa festa Bryan ...’  Continuai sentendo il suo sospiro al telefono. Ero convinta in quel momento stesse annuendo.
‘ Sì, lo so. Va bene, riuscirai mai a trovare del tempo libero per me? ’  
‘ Bryan..’
‘ Va bene, va bene. Ti lascio in pace..’  Ridacchiò leggermente.
‘ Lo sai che sei importante per me.. Ci vedremo domani alla mia festa ’  
‘ D’accordo, se riesco a trovare un punto libero ti telefono dopo, a domani principessa.’

Attaccai.

Mi alzai dal letto, infilando le mie odiose adorate pantofole rosa.
Mi diressi davanti allo specchio e con la spazzola –rosa, ovviamente-  presa dalla mia scrivania, cominciai a spazzolare i miei lunghi capelli castani. Indossai la vestaglia color confetto e, prendendo il vassoio con la colazione ormai finita, scesi le scale.

Tieni Olga, lo poggio qui in cucina.” Sorrisi posando il vassoio.

Ma no tesoro, non dovevi scomodarti.” Rispose venendomi incontro. Sorrisi.

Ma figurati, quando tornano mamma e papà?” Chiesi subito dopo. La sua faccia sembrava dispiaciuta.

Oh tesoro, mi dispiace così tanto, temo che non riusciranno a tornare per stasera..

Rimasi a bocca aperta. Mia madre non mi aiutava ad organizzare la mia festa dei diciotto anni. Non lo avrebbe fatto, tutte le madri aiutano la propria figlia con lo sceglimento dell’abito, l’acconciatura, le scarpe, la sala eccetera.. Avevo già organizzato tutto, ma senza di lei.
Questo mese non è mai stata con me e ho dovuto organizzare la mia festa da sola.
Era come se il mondo mi fosse caduto addosso.
Mi voltai e corsi a prendere il telefono di casa, digitando il numero di mia madre.

“Buongiorno tesoro!”  Gridò mia madre dall’altro capo del telefono.
“Mamma, che vuol dire che non riuscirete a venire oggi?”
“Oh.. Olga te lo ha detto..”
“Sì, e vorrei delle spiegazioni.”
“Jasmine mi dispiace ma mi hanno trattenuto qui ad Atlanta, tuo padre ha cercato di spostare il volo per stasera, perché abbiamo perso quello di stamattina, ma non c’è stato nulla da fare.”
“Mamma.. Capisci che domani compio diciotto anni? Diciotto anni mamma! Aspettavo questa festa da non so quanto tempo, ho sempre sognato di organizzarla con te, di scegliere il vestito, le scarpe, l’acconciatura e tutto il resto insieme a te, e invece ho fatto tutto io, quest’ultimo mese mi sono rimboccata le maniche ed ho organizzato la mia festa da sola, e mi ritrovo il giorno prima del mio compleanno senza vestito e scarpe e senza mia madre che mi aiuta a sceglierlo perché si trova ad oltre 1500 km di distanza da me.”
 Presi un respiro profondo.
“Fai- fai finta che non abbia chiamato, ok? Divertiti mamma, ci vediamo domani, ora se vuoi scusarmi..” Attaccai il telefono con tutta la violenza che avevo in corpo e salii in camera.

Odio i miei genitori, odio la mia casa, odio il rosa, odio Atlanta, odio la distanza ed odio la mia vita.
Dopo dieci minuti di pianto, decisi di chiamare Sam, la mia migliore amica.
“Ehi ehi ehi, amore mio. Diga todo.”  Rispose con voce accesa al telefono.
“Sam..”  tirai su col naso e continuai
“ho bisogno di te. Mi accompagni a fare shopping oggi pomeriggio? Devo ancora comprare il vestito per la mia festa.”
“Savannah, Savannah che cosa succede?! Sto venendo da te..”
 Non mi diede il tempo di controbattere che attaccò. La amavo. Lei si che è un’ amica. Non le importa di niente e di nessuno. Se sto male mi raggiunge, subito.

Dopo dieci minuti citofonò. Andò Olga.
Sentii bussare alla porta.
Avanti..” sospirai. In men che non si dica venni avvolta da uno degli abbracci di Samantha, sorrisi.
Sei la migliore amica migliore del mondo, lo sai vero?” Dissi ridendo.
Mh, modestamente.” Rise anche lei. “Allora.. Che succede?” Tornò seria.
Le raccontai tutto e mi riabbracciò forte.
Non ci pensare ok? Purtroppo la signora Breed è una donna impegnata e non ci puoi fare nulla, i soldi ce li hai, la macchina anche e per il buon gusto ci sono io, andiamo?
Ecco perché ti adoro.” Ridendo le baciai la guancia e corsi in bagno mentre lei giocava con il mio iPhone bianco.
Mi feci una doccia veloce ed indossai l’intimo color carne, scivolai nei miei skinny jeans e decisi di indossare una maglietta abbastanza scollata bianca, con un paio di superga abbinate. Passai una striscia di eyeliner sugli occhi e ricoprii il mio viso con del fondotinta chiaro. Passai la piastra e tolsi dalle mani il mio telefono a Sam e presi la borsa blu di Armani.
Andiamo?” Intonai uscendo dalla camera.
Samantha e la sua goffaggine due secondi dopo si alzarono e mi raggiunsero.
Ad essere sincera non so come facciamo ad essere migliori amiche; siamo l’opposto.
Olga io vado a fare shopping con Sam, a dopo!
Sì, e non faccia troppo tardi!” rispose prima che non potessi sentirla più.
Andammo con l’ascensore giù nel garage, enorme. Girammo a lungo finché non riuscii ad intravedere la mia piccola, audi color crema.
Allora, tesoro, qual è il tuo budget?” Chiese Sam appena entrate in auto.
Non ho un budget, ma vorrei spendere massimo due mila euro.. ” Lei sgranò gli occhi.
Ti basteranno, tranquilla!” Scoppiai a ridere.
Misi in moto ed accesi la radio, stavano facendo sentire ‘she will be loved’ oh, amavo quella canzone. Cominciai a cantarla.

Arrivate, parcheggiai l’auto nel parcheggio del centro commerciale e venni trascinata da quella malata della mia migliore amica subito all’interno.
Guarda questo! Uh, e quello lì?!” Erano già non so quanti negozi che giravamo e mi ero leggermente stressata, ora mi strappavo i capelli.
Non è possibile! Abbiamo girato oltre venti negozi e non ho trovato un cavolo di vestito adatto.” Mi uscirono le lacrime da sole per la disperazione, ero davvero arrabbiata. 
Dai, non fare così, non abbiamo girato tutto quanto il centro commerciale, semmai partiamo dall’acconciatura?” Mi asciugò gli occhi e mi fece alzare.

 

Finalmente trovammo un paio di scarpe e l’acconciatura adatta con il vestito che avevo appena comprato. Era corto che copriva giusto giusto il mio interno coscia, con alcune frange sul seno.
Dopo le spese accompagnai Sam a casa.
..E grazie ancora per tutto, ti voglio bene.” L’abbracciai di nuovo.
Figurati.. A domani eh!”

Ero contenta di avere una migliore amica come lei, non si lamentava mai ed era un’ottima ascoltatrice.
Misi in moto l’auto e feci retromarcia per andare a casa.
Quando trovai il semaforo arancione, sfrecciai. Avevo fretta e non volevo aspettare un’intero minuto davanti a quel semaforo.
Proprio mentre stavo per sorpassare le strisce pedonali, un ragazzo si postò davanti e frenai improvvisamente. Accostai e scesi dalla macchina.
No, ma dico, qual è il tuo cazzo di problema? Ti stavo per investire!” Gridai, al diavolo la finezza.
Non ti hanno insegnato che non bisogna passare con il rosso?!” Gridò il ragazzo, sulla sedicina d’anni.
Era arancione.” Sussurrai sbuffando.
Potrei farti causa..” Ghignò andando via.

Tutto questo mi stava facendo innervosire.
Tirai fuori dall’auto una bottiglietta di limonata e ne bevvi un sorso, calmandomi.
Qualcuno, in questo caso un vero maleducato, mi intruppò facendomi cadere l’acqua sulla sua maglia.

Scoppiai a ridere, non riuscendomi a trattenere.
Lo trovi divertente? Eh?! Mi hai appena buttato tutta l’acqua addosso!” Gridò un altro ragazzo, credo della mia età.
Aveva i capelli color grano e due perle miele, dio, se non fosse per il fatto che ero ancora vergine me lo sarei fatto qui davanti a tutti.
Sei tu che mi sei venuto addosso!” Gridai in mia difesa, continuando a sghignazzare.
Dovrai ripagarmela.” Sbuffò borbottando.
Ripagarti la maglietta per un po’ d’acqua?! Spero scherzi.” Ok, forse non era proprio acqua e limone, ma cazzo non sai lavare una maglietta?
Senti ragazzina, non so lavare questa roba e vivo da solo, se si asciuga rimane l’odore.
Primo, ho la tua stessa età, secondo, non è difficile lavare una maglietta!
La stessa età? Pft, quanti anni hai? Sedici?” Rise di gusto.
Diciotto.” Alzai un sopracciglio.
Io ne ho ventuno, piccola.” Rabbrividii un secondo e notai il suo ghigno sulle labbra.
Non sei tanto più grande, e ora se vuoi scusarmi.” Provai ad allontanarmi, ma mi tirò per un braccio, ritrovandomelo davanti al viso, dio.
Non prima che tu mi abbia ripagato questa cosa.” Sussurrò indicandosi la maglietta.
Sbuffai facendogli cenno di venire con me.  
Dove stiamo andando?” Chiese entrando in macchina.
Sta zitto.” Dissi accendendo lo stereo, cominciando a canticchiare tutte le canzoni della radio.
Ogni tanto lo fissavo con la coda dell’occhio, e potevo ben notare i suoi lineamenti perfetti.
Aveva le gambe aperte e le mani sopra di esse, i pantaloni larghi neri, ed una maglietta grigia.
Piccola, so’ che sono irresistibile ma cerca di tenere gli occhi sulla strada ok?
Ero diventata un peperone, non mi ero neanche accorta che si era accorto che lo stavo fissando. Che gioco di parole.
Rimasi in silenzio per tutto il viaggio, fino a quando non parcheggiai la macchina davanti casa mia, ero troppo pigra per metterla dentro.
Justin scese dalla macchina rimanendo a bocca aperta.
Q-questa è casa tua?” Balbettò rimanendo affascinato dalla mia casa.
Vivevo in una palazzina, ma ho due piani poiché papà ha comprato due appartamenti uno sopra l’altro quando ancora nella palazzina non abitava nessuno.
Comunque sia annuii a Justin facendogli cenno di seguirmi.
Aprii con le chiavi e posai la borsa sulla poltrona all’ingresso.
Olga, sono a casa!” Gridai andando in cucina, Justin era dietro di me che mi seguiva.
Oh, eccoti tesoro, stavo giusto preparand-” si bloccò quando vide Justin.
Non mi avevi detto che avresti portato un’ amico.” Disse Olga asciugandosi le mani con il canavaccio. Fissai Justin, che mi guardò e poi mi rigirai verso Olga.
Oh no, no lui non, non rimane per pranzo, tra poco deve andare.” Dissi uscendo dalla cucina, prendendogli la mano e portandolo su, in camera mia.
Chi era?” Chiese Justin una volta in camera mia.
Olga, la domestica..” Sussurrai togliendomi gli orecchini.
Dammi la maglia.” Dissi mettendo le braccia sulla vita.
Woah, hai una domestica.” Disse mentre si toglieva la maglia.
Arrossii alla vista dei suoi addominali, ma comunque mi avvicinai per prendere la maglia, vidi il suo sorriso spuntare dopo che mi fissò le guance rosse.
I miei occhi si spostarono sulle sue braccia abbastanza muscolose, e notai un livido sulla sua spalla.
Dio, come hai fatto a procurarti quel livido?” chiesi, impaurita.
Neanche so’ come ti chiami, perché dovrei dirtelo?” chiese. Sbuffai.
Perché ti sto lavando la maglia?” Chiesi ironicamente.
L’hai fatto tu il danno.” Disse avvicinandosi.
Era tua la colpa.” Continuai indietreggiando.
Non è vero.” Sorrise. Indietreggiai di un altro passo , ma finii attaccata al muro e quando me lo ritrovai davanti deglutii pesantemente.
Sono justin. Justin Bieber” Sussurrò al mio orecchio.  Deglutii nervosamente e lo spinsi più in là.
S-Savannah. Savannah Breed.” Sputai fuori e Justin ride. Davvero lo trovi divertente?
E’ davvero enorme casa tua e, hai anche la domestica cazzo, sei una principessa-
Smettila.” Dissi entrando in bagno, mi seguì.
Di fare cosa?” Chiese all’ignaro di tutto.
Di dirlo.” Continuai.
Dire che cosa? Che sembri una principessa?
Sì, è fastidioso.” Dissi mentre lavavo la maglia con il sapone.
Ma tutte vorrebbero essere delle principesse..
Beh non io, è stressante tutto questo. I miei sono sempre fuori casa e ho dovuto organizzare la mia festa dei diciotto anni da sola. Odio la mia vita.
Rimase in silenzio, ma vedevo che ancora non capiva bene.

Lasciai perdere e strofinai il sapone a mano sul tessuto, finché l’odore non andò via.
Bene, è pronta, deve solo asciugare.” Era seduto sul mio letto, mentre fissava la mia grande stanca.
Ehm, d’accordo. Quanto devo aspettare?” Chiese come se avesse fretta.
Non lo so, ma potrei asciugarla con il phon, oppure posso darti una maglia che ho di mio fratello.” Annuì.
No, meglio se passi il phon, non voglio dare fastidio.
Uhm, okay.” Mi voltai tornando nel bagno privato. “Ma comunque non davi fastidio!” Non so perché ma ero sicura che stesse sorridendo in quel momento.
Presi il phon e cominciai ad asciugare.

Poco dopo sentii qualcuno dietro di me, così mi voltai.
Dio, mi hai fatto prendere un colpo.” Gridai mettendomi una mano sul petto.
Scusa.” Sussurrò ridendo. Non lo trovo divertente.
Direi che va bene così.” Dissi voltandomi e spegnendo il phon.
Subito se la infilò, e un po’ mi dispiaceva, dato che aveva un fisico perfetto.
E’ ancora un po’ bagnata.” Sbuffò.
Ah, non m’interessa.” Dissi, andando in camera mia, seguita a ruota da Justin.
Si guardò velocemente il suo orologio argento, e d’un tratto divenne teso.
Devo andare.” Disse velocemente.
Ti accompagno giù.” Annuì.
Arrivammo giù ed aprii la porta di casa.
Beh, ciao.” Lo salutai.
A presto, Savannah.” Poi lo vidi sparire.

 

 

 

 

 

 

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Cieuu, come primo capitolo è abbastanza lungo, ma il prossimo capitolo sarà bellissimo aaah,
vi metto i personaggi nel prossimo, e molti capitoli più in là capirete il perché del titolo cwc,
recensite ciao amori.


ps. se arriviamo a dieci recensioni il prossimo capitolo ve lo metto oggi.

 

-Alessandra.

  
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