Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Sissi94    31/07/2013    1 recensioni
Il finale della quinta serie dei Cesaroni è stato a dir poco deludente. Io (come molti altri, immagino) sognavo un finale migliore per Eva e Marco. Ed è proprio il mio finale, che voglio raccontare in questa
fan fiction, incentrata solo sui due ragazzi in questione. Sofferenze, passione, rabbia, amore, questo racconterò nella mia storia. Mi auguro che vi piacerà.
-Silvia-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Marta Cesaroni , Maya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Roma -

Era ormai sera. Lei era rimasta lì, seduta su quel letto. Il cuore infranto. Ancora frastornata, non riusciva a capacitarsi di quello che Marco le aveva detto quando la aveva lasciata per andare da Maya. Maya, lui la amava, diceva. Eva, - pensava - era scappata dalla Francia. Era scappata da quella che lei chiamava "la sua vita a Parigi" perché si era resa conto che la sua vita era e sarebbe stata sempre e solo Marco. Marco, e la loro figlia Marta, ovviamente. Aveva lasciato tutta la sua "nuova vita" per lui, e lui che aveva fatto? La aveva lasciata. La aveva lasciata per amore di una principessa. Una principessa che lui conosceva da pochi mesi. E, per giunta, cosa che aveva ferito Eva ancora di più, quell'amoruncolo di pochi mesi, lui lo aveva messo sullo stesso piano di quello che era nato tra lei e Marco. Un amore durato per anni, e che aveva dato loro anche una figlia, grazie alla quale - Eva aveva sempre creduto - forse loro sarebbero stati una famiglia per sempre, senza mai separarsi. Ma Marco, come aveva potuto farle questo? Come aveva potuto dire "Marco ed Eva non esistono più da tempo"?
Mentre questi pensieri facevano rumore nella mente di Eva, qualcuno la riportò alla realtà. "Mamma" disse la piccola Marta che, dalla sua culla, mentre faceva la torre con i lego, scrutava la sua mamma con un'aria un pò triste. La bimba aveva quasi 4 anni, ed era piccola per comprendere ciò che era successo ai suoi genitori, ma percepiva quell'aura di tristezza emanata da Eva. "Mamma, sei tritte? Pecchè piangi?" continuò a dire Marta, guardando Eva con ìquegli occhietti profondi e lucidi, come a voler sapere chi era che faceva soffrire così tanto la sua mamma. Eva, effettivamente, si era resa conto che delle lacrime stavano solcando il suo volto. Tempestivamente, quasi a voler far capire alla figlia che sua madre stava bene, si era asciugata le lacrime, e, accennando un sorriso, rispose a Marta:"Oh, no, amore, la mamma non è triste, davvero." ...ma a chi voleva darla a bere? Inutile mentire, le lacrime proprio non ne volevano sapere, di fermarsi. La piccola Marta, da quel visino, sembrava non essere convinta della risposta della mamma. Eva decise di alzarsi, di staccarsi da quei ricordi che straziavano il cuore e, quasi ad essere guidata da un istinto di madre, prese la figlioletta dalla culla e la strinse a sè, per rassicurarla. "Vieni dalla mamma", disse, e si risedette sul letto, non in quel punto, ma vicino alla culla. Abbracciò la figlia, per consolarla. Ma in realtà era lei stessa, che voleva essere consolata, e quell'abbraccio della figlia le trasmetteva quell'amore di cui lei aveva bisogno. Fu un lungo abbraccio. Si staccarono, ma Eva, continuava a cullare la figlia, ormai unico amore della sua vita, mentre la sua mente pensava: "Da domani ricomincerò da 0. Avrò una nuova vita, un nuovo lavoro, una nuova casa". Pensieri, quasi a cercare di spronarsi. La piccola si era addormentata tra le braccia della madre, la sua manina a tenere due dita di quella della mamma. Eva le baciò la manina, poi la fronte, e la mise nella culla, sotto le copertine, delicatamente per non svegliarla. Piano piano poi, sfilò le sue dita dalla presa delle ditine della figlia, e le accarezzò la manina, stanca di tutte quelle sofferenze. Si sdraiò sul letto, cercando di lasciarsi prendere dal sonno.


- Lussemburgo -

In un altro letto matrimoniale, che sapeva di principesco, stanca, dormiva lei, Maya D’Oil Aldemburger. La principessa che aveva posto (per sempre?) fine alla storia di due ragazzi che si amavano da sempre. Accanto a lei, un ragazzo non riusciva a dormire, un pò perchè stanco della giornata da "principe", un pò perchè scosso ancora dalla faccia sofferente, distrutta, della sua ex-ragazza, per le parole che lui le aveva detto, e per il modo in cui lui la aveva lasciata. Marco Cesaroni, sicuramente un bravo cantante, un bravo ragazzo, non si può negare. Ma quella volta – pensava – l’aveva fatta grossa, a lasciare Eva avvolta in un mondo pieno di sofferenze, senza neanche salutare sua figlia Marta. Maya, la sua donna, aveva finito per privarlo di quella ragione di uomo che lui aveva sempre avuto, e lo aveva, si può dire, reso quasi insensibile nei confronti di tutti quelli che non fossero lei stessa. “Povera Marta” - pensava - “non l’ho neanche salutata. Che padre sono?”. Curioso era il fatto che lui, ogni volta che la mente lo riportava alla famiglia che si era costruito, pensava quasi sempre e solo alla figlia. E la madre della figlia? Niente, cacciata da qualche parte nel cervello, chissà dove, con l’etichetta “caso Cudicini archiviato”.

Mentre era occupato in questi pensieri, Maya, distolta dal sonno, si era svegliata. Parlò con il suo ragazzo.

Maya: “Amore, che hai? Come mai non riesci a dormire?”

Marco (che, come al solito cadeva dalle nuvole): “Eh? Ah si, no niente tranquilla amore, pensavo a mia figlia, al fatto che me ne sono andato via senza neanche salutarla per l’ultima volta.”

Maya: “Mmm...sei sicuro che non stavi pensando anche a...Lei?”

Marco: “Pensavo solo che forse ho un po' esagerato con le parole...dovevi vedere che faccia aveva, quando mi diceva “Va Via Marco”...”

Maya (pareva essere leggermente infastidita): “L’hai lasciata per me, è normale che ci sia rimasta male. Forse, se non fosse tornata da Parigi, si sarebbe evitata tutta quella sofferenza.”

Marco: “Maya, le mancava la sua famiglia, è tornata per stare con lei...e a me mancava molto Marta...e mi manca già anche ora...”.

Maya:”Tsè, Marco...non essere stupido, sai bene che lei non era tornata per la sua famiglia...”

Marco capì le intenzioni di Maya e disse: “Beh, anche se fosse come dici tu, io ormai amavo te...anche se devo ammettere che appena me la sono ritrovata davanti, quando ho aperto la porta di casa, un po' ho tentennato...”

Maya (ancora più infastidita): “Beh, ormai hai scelto me, non pensiamoci più a lei, ok?”. Sorrise.

Marco (accennando un finto sorriso, che Maya riconobbe per vero): “Va bene amore, ora dormiamo” - se ci riesco – pensava stavolta dentro di lui.

Maya: “Va bene amore, buona notte”

Marco: “Buona notte, amore”

Marco e Maya si baciarono, ma al ragazzo quel bacio lasciò una punta di amaro in bocca.

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E' solo l'inizio, ma spero che vi piaccia :) posterò presto un nuovo capitolo, anche perchè devo allenarmi (da grande voglio diventare sceneggiatrice :D ) un bacio a tutti!

  
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