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Autore: _YouKnowWho_    31/07/2013    5 recensioni
Durante il giorno del suo diciottesimo compleanno, Harry non può non ricordare se stesso sette anni prima, mentre esprimeva un desiderio. Desiderava cambiare la sua vita e ha ottenuto la realizzazione del suo sogno. Ma non può nemmeno evitare di riflettere su come sia cambiata e quali siano state le cose belle e le cose più tristi e dolorose.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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31 luglio 1998.

Sette anni fa cambiava la mia vita.

Non avrei mai potuto immaginare che avrei contato i minuti che mi separavano dalla svolta della mia esistenza. Quello che aspettavo era solo il mio compleanno, la speranza che il mio desiderio si realizzasse... e quello che ho ottenuto è stato ciò che più bramavo.

Ricordo i tonfi sulla porta quando Hagrid cercò di entrare, la torta di compleanno che mi aveva preparato e la lettera di Hogwarts, il mio biglietto per lasciare la mia vecchia vita e iniziare quella a cui ero destinato.

Prima di allora ho solo ricordi tristi e confusi. Insoddisfazioni e mancanze, disprezzo e assenza di affetto. Dopo quel 31 luglio avevo ancora i vestiti smessi di mio cugino, ma mi si apriva un nuovo mondo. Un mondo fatto di amicizia e fiducia, un posto dove non mi sentissi fuori posto.

Ricordo i visi undicenni di Ron e Hermione e tutte le avventure che abbiamo affrontato insieme. Il troll nel bagno delle ragazze, le ricerche su Nicholas Flamel, la discesa nella botola del terzo piano. Senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare alla Pietra Filosofale per salvarla.

Ricordo la Ford Anglia dei Weasley che veniva a salvarmi da un’estate infernale con i Dursley e l’arrivo alla Tana. Se Privet Drive sapeva di freddo, solitudine e sprezzo, la casa dei Weasley era un’ondata di calore, di amore e di famiglia. Sapeva di casa.

Ma sentivo che la mia vera casa fosse Hogwarts, nonostante quell’anno ci furono gli attentati del basilisco e rischiò di chiudere. Non potevo permetterlo e sempre grazie ai miei amici riuscii a fermare la minaccia.

Gli stessi amici che l’anno seguente litigarono, ma sapevo che la nostra amicizia era vera, che non sarebbe finita per stupidi battibecchi. E, infatti, insieme riuscimmo a salvare… Sirius.

Grazie a loro riuscii a cavarmela durante il Torneo Tremaghi, a sopportare il regime autoritario della Umbridge e a resistere e ad andare avanti durante la ricerca degli Horcrux, anche se spesso ho dovuto affrontare Voldemort da solo.

Voldemort, il mio più grande nemico. Voldemort, che mi aveva reso orfano, uccidendo i miei genitori e che aveva tentato di fare lo stesso con me, che avevo solo un anno. Voldemort, che aveva cercato di utilizzare la pietra filosofale per tornare in vita, dopo essere entrato nel corpo del mio primo insegnante di Difesa contro le arti oscure, che avevo ucciso durante il mio primo anno. Voldemort, che era tornato attraverso un diario, liberando il basilisco e che aveva cercato di uccidermi. Voldemort che aveva fatto uccidere Cedric Diggory davanti ai miei occhi, prima di tornare in possesso del suo corpo. E dopo aveva portato solo morte e distruzione, causando la morte di Sirius, del professor Silente e di altre persone a me care.

Lo stesso Voldemort che soli tre mesi fa ero riuscito a sconfiggere, dopo tutto.

Ma a quale prezzo?

Sette anni fa ero solo un ragazzino inconsapevole del peso che portava sulle spalle. Inconsapevole di quello che sarebbe successo.

Perché non avrei mai immaginato che in tutto il buono e nell’amore che ho trovato avrei dovuto affrontare altrettanto dolore. Alcune volte mi sono ritrovato a pensare che forse sarebbe stato meglio non sapere niente, non lasciare mai Privet Drive. Sarei rimasto alla mercé di mio cugino fino alla maggiore età e poi mi sarei allontanato il prima possibile alla ricerca di una vita mediocre. Ma già mentre ci pensavo mi sembrava una cosa impossibile, sbagliata…

Non avrei mai conosciuto la vera amicizia e il vero amore. Non avrei mai capito quanto sia difficile fare del bene e la cosa giusta, anche se non è la cosa più facile. Non avrei mai compreso quali siano i costi da pagare per sconfiggere il male. Non avrei mai realizzato che in ognuno di noi c’è luce e oscurità e non si è semplicemente buoni o cattivi. Non avrei mai apprezzato e capito veramente cosa fosse il sacrificio e quanto potessero influenzare il potere e la corruzione, ma anche la paura e le apparenze.

Ho affrontato mostri secolari, draghi e creature magiche di ogni genere, ma mi sono scontrato anche con i difetti dell’essere umano. Con l’odio, l’invidia e la brama di potere. Ma ho capito anche che c’è sempre speranza, possibilità di cambiare, perché “sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”. Tutti possono cambiare e anche una singola azione può cambiare il corso degli eventi.

Ho imparato ad accettare la morte, a non temerla, perché c’è di peggio. Non bisogna mai smettere di lottare per le cose che si desiderano e anche quando sembra tutto perduto bisogna rialzarsi e reagire.

In questa guerra abbiamo perso molto. Amici, familiari, persone a cui volevamo bene, non faccio che pensare a loro ogni giorno. Però bisogna iniziare a ricostruire. Dovremo rinascere dalle ceneri, non sprecare la vita che ci è stata data anche grazie al sacrificio di queste persone.

Non bisogna abbandonare il dolore, ma utilizzarlo e incanalarlo per sfruttarlo al meglio, per ricominciare ad amare e mantenere attiva la vita e la speranza. Le difficoltà aiutano a crescere e ad imparare a non fare gli stessi errori del passato.

Sette anni fa non avrei immaginato tutto questo. Eppure eccomi qui a riguardare agli anni passati inondato da emozioni diverse: felicità, amore, malinconia, tristezza, rabbia, dolore.

E se ripenso al me stesso di undici anni, steso sul pavimento scomodo di una catapecchia in mezzo al mare sono certo che il desiderio avrebbe potuto realizzarsi in un altro modo.

Ma non sarebbe stata la stessa cosa. 


 





Buon 31 luglio a tutti! 
E' una giornata importante per tutti i potteriani e non potevo non scrivere una storia in onore di Harry, che ha accompagnato la mia vita fino ad ora e continuerà a farlo.
Prima di tutto voglio fare anche qui gli auguri a Harry, ovviamente, ma sopratutto a quella magnifica donna che è zia Row 
Quella donna che è un mio idolo, un modello, una fonte di ispirazione e una persona meravigliosa che mi ha cambiato la vita. Non ci sono parole per descrivere quanto devo a lei e qualunque cosa possa dire sarei sicuramente riduttiva. 

Tornando alla storia spero vi sia piaciuta e spero di essere riuscita a dare un pizzico di quello che avrebbe potuto pensare Harry e un po' delle infinità di cose che la saga di Harry Potter mi ha lasciato. Perché ogni singola parola, per me, è uscita dai libri e mi è stata sempre accanto, mi ha cresciuta e ispirata. 

Alla prossima :) Mi farebbe piacere sapere i vostri pareri.
Un abbraccio a tutti e lunga vita a Jo Rowling e a Harry Potter!
Fefè

  
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