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Autore: Eris_Kawa    31/07/2013    1 recensioni
Trapeake è un giovane contadino. Una semplice e banale persona. Finchè non incontrò Lei. Una principessa un po' diversa. l'ultima Maga degli elementi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1

il mio nome è Peke e sono un ragazzo che vive a Aloros, il regno della terra. Vivo in un piccolo villaggio di contadini nella foresta di Lixce. La mia vita era troppo semplice. Come tutti ero il figlio di due semplici contadini e mi nutrivo di ciò che coltivavo. Fino a quando lei arrivò. Era un noioso giorno di primavera e lei si trovava distesa sul campo d’insalata. Se la avessero vista i miei, avrebbero pensato “cavoli, mi ha rovinato il pasto per un mese!” ma per sua fortuna c’ero io. La portai nel capanno chiamato “casa dei Mexy” e le diedi dell’acqua. I suoi occhi azzurri erano fissi nel vuoto, ma respirava e quindi la coprii con il mio sacco per il raccolto in modo che nessuno la vedesse.
–Cerca di svegliarti – le dissi e continuai a seminare e raccogliere. Quando ci tornai, era sveglia e si stava bevendo l’acqua lentamente.
– Tu, sai dove mi trovo?– chiese con un velo di malinconia.
–Sei ad Aloros, nella foresta di Lixce…–
–Lixce? Così lontano?– mi chiese con stupore.
–Perché, da dove vieni?–
–Milix nel regno dell’acqua. –
–La capitale del regno dell’acqua? Dista 50 giorni di cammino!– 
–Lo so, non ci voglio tornare però!–
–Io sacrificherei la vita per andare in una capitale... –
–Io sacrificherei la vita per andare a vivere in campagna e coltivare–
–Ma se ogni giorno…– m’interruppe.
–… è la solita storia. Esattamente come nelle grandi città. Ma se vuoi fuggire ho un piano.
–Un piano?– chiesi tutto di un fiato.
– Sì, tu vuoi scappare da questo villaggio ed io voglio viaggiare per il mondo. Possiamo fuggire insieme col mio piano geniale. 
Il giorno dopo la portai dalla vecchia saggia Nixel e seguimmo il piano.
  –Mi chiamo Maya Mylire, e mi sono persa allontanandomi da casa e son finita qui. Conoscete mio padre? È uno dei più grandi esportatori del paese. Se mi aiuterete a tornare a casa chiederò a mio padre di aiutarvi a esportare i vostri prodotti e di importare cose nuove per aiutarvi a far crescere il vostro villaggio. 
–Vi accompagneranno gli uomini più forti del villaggio.– rispose Nixel
–Vi ringrazio ma se è stato così facile per me arrivare qui mi basta una persona per tornare, e preferirei che mi ci portasse colui che mi ha salvato.– volevo dirle che mi perdo perfino nei campi in cui lavoro ma ci avrebbe pensato già la saggia vecchia. 
 –Peke? Si perde pure nei campi in cui lavora sempre! Ti conviene sceglierne un altro.– ecco, come non detto.  
– Mi ha salvato e voglio ricompensarlo– mi fece la faccia *potevi avvertirmi che sei uno che ha il senso dell’orientamento 0 spaccato* e mi fece cenno di farmi avanti.                                  
–…eh, mi vuole con se, se non ci vado qui nessuno può più campare facilmente. Ci nutriamo solo di ciò che coltiviamo, abbiamo bisogno di novità, lo so che mi perdo facilmente ma se mi concentro e mi date una mappa forse ce la faccio…–
–Ok, vi procureremo ciò che vi serve. – detto ciò Maya si mise a cantare una canzone. La seguii mentre cantava. La canzone mi metteva una dolce allegria, anche se non sapevo le parole. Finita la canzone le parlai.
–che canzone stai cantando?
–Una canzone che mia madre mi cantava sempre quando era allegra, ne so un'altra ascolta. E se vuoi balla.
 E si mise a cantare. Muoveva leggermente le gambe e un coro di ragazze del villaggio la seguirono, poiché la conoscevamo pure noi, la cantavamo durante le feste. Non ballai, poiché quando ballo sembro un cavolo che rotola. Lo notò pure lei e mentre cantava cercava di farmi ballare. Mossi un piede, e segui un leggero movimento di mano. Cullato dalla sua voce risi come non avevo riso mai. Rientrando a casa le presi la mano e la portai in camera mia, attento che i miei non mi vedessero e non pensassero male. Chiusi la porta e risi. Mi seguì a ruota e solo quando ci fermammo vidi il ciondolo d’oro che portava al collo, sembrava un regalo molto importante e così, spinto da uno strano fremito glielo toccai. Se solo non lo avessi fatto.




Salve, sono l'autore. Spero che questa storia vi sia piaciuta. Alla prossima parte!

   
 
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