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Autore: Seyenne    02/10/2004    23 recensioni
Cosa sta succedendo nel XX secolo? Cosa sono tutti questi cambiamenti? Come reagiranno Bunny e le altre? Che segreto nasconde Chibiusa? Siamo sicuri che anche stavolta sarà il bene a trionfare? E Bunny continuerà con tutti i suoi buonismi verso i nemici o qualcuno la cambierà radicalmente? Una storia un po’ diversa e piena di colpi di scena che coinvolgeranno tutti i personaggi dandogli parecchio filo da torcere. Coppie: Marzio/Bunny e Helios/Chibiusa.
Genere: Romantico, Triste, Azione, Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Purtroppo per voi sono tornata a scrivere! E vedrete che in questa nuova Ff ho intenzione di far succedere un bel po’ di casino!

Le coppie sono: Bunny/Marzio, Usa/Helios e altre.

Per chi non lo sapesse questo è il seguito di “Sailor Moon New Generation”  ma non è strettamente necessario aver letto quella sottospecie di storia per capire questa mia nuova creazione. In caso qualcosa non vi sia chiaro potete sempre chiedermi spiegazioni, ok?

I nomi sono quelli Italiani per non crearvi confusione, ma gli attacchi delle Sailor sono in inglese perché onestamente quelli creati dalla Mediaset fanno un po’ pena….

È probabile che durante la Ff faccia uso di qualche parolaccia, lo specifico qui all’inizio perché magari a qualcuno potrebbe dar fastidio, comunque è QUALCHE, ma è meglio prevenire che curare ergo… uomo avvisato mezzo salvato.

Bene… sono un po’ emozionata a rimettere mano a questa storia, ma una promessa è una promessa quindi mettetevi comodi che stanno per scorrere i titoli d’apertura!

 

End Of Sun

 

Capitolo 1: Ritorno

 

Era pieno Luglio ma nonostante fossero le ore principali della giornata il sole era debole; nonostante questo però gli abitanti della Città andavano avanti con la loro vita ormai rassegnati all’evidenza, infatti circa un mese prima l’immensa stella che dominava il sistema solare aveva deciso di fare sciopero oscurandosi improvvisamente. In quei giorni la gente era andata completamente nel panico, i più noti giornali proclamarono la fine del mondo da li ad una settimana. La corrente non era più sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale e molto spesso nelle città si verificarono enormi e sempre più frequenti black out. Gli animali impazzirono completamente: gli uccelli cominciarono ad attaccare le persone che passeggiavano sotto ai loro nidi, i topi uscirono dalle fogne e cani e gatti randagi diventarono particolarmente aggressivi tanto che la gente non uscì più di casa. Passarono tre giorni di completo buio nei quali la criminalità si moltiplicò a dismisura. Quando il quarto giorno un leggero raggio di sole verso l’una illuminò il pianeta l’intera metropoli si riversò gioiosa per le strade rendendosi conto che Tokyo era stata più o meno rasa al suolo dalla malavita: i negozi erano stati depredati, molti edifici pubblici sfregiati, i tombini erano aperti e gli idranti distrutti, per non parlare dell’effetto che la mancanza di luce aveva prodotto sulle piante… era tutto marcio o raggrinzito…. Comunque quella tenue luce non durò per molto, poco dopo mezzora il paese fu nuovamente invaso dalle tenebre. Il giorno successivo la luce ritornò, sempre nello stesso frangente di tempo, e anche il giorno dopo ancora. Piano piano i terrestri riuscirono a riorganizzarsi e a vivere più o meno normalmente, anche grazie al fatto che ogni giorno il sole rimaneva “acceso” qualche minuto di più. Ora gli scienziati, che erano sempre più spesso ospiti dei talk show, parlavano di un lento ritorno alla normalità anche se non erano in grado di spiegare il perché dell’improvviso spegnimento del sole. La teoria più diffusa era che la stella aveva improvvisamente perso energia ed ora aveva cominciato a pulsare, sempre più velocemente, fino a che, tra qualche mese, non avesse di nuovo raggiunto il suo normale stato di salute. Ora dopo un mese dallo spegnimento del sole che era stato ribattezzato “End of Sun” gli abitanti di Tokyo disponevano di luce naturale dalle nove di mattina alle tre di pomeriggio.

°19.17 - casa Tsukino°

Speaker1: Buona sera, passiamo subito alle notizie principali.

Speaker2: Ieri notte è scomparso un ragazzino di 14 anni; il suo nome è Aida Kensue.

Speaker1: Con questo i rapimenti ammontano a 42.

Speaker2: I sequestri sono avvenuti tutti nelle ore di buio. Le autorità consigliano prudenza e se possibile di evitare di uscire in quell’arco di tempo.

Speaker1: Ora passiamo la linea al nostro inviato.

Bunny spegnendo la tv trasse un profondo respiro. Tutte quelle sparizioni… forse Rea aveva ragione, forse si trattava sul serio di nuovi nemici. La ragazza si alzò dal divano e uscì in terrazza. S’infilò la giacca… nonostante fosse pieno Luglio sembrava di essere in Gennaio. Il vento freddo prese a far ondeggiare i fili dorati che erano i suoi capelli. Gli occhi color del cielo brillavano di preoccupazione, ma si accesero di sorpresa non appena riconobbero la macchina di Marzio parcheggiarsi davanti al suo cancello. Rientrò e di corsa scese le scale riuscendo ad aprire la porta un istante prima che lui suonasse.

“Mi hai visto arrivare o leggi il futuro?” Le chiese lui da dietro il cancello.

“La seconda, mi sembra ovvio!” Scherzò lei correndogli in contro.

“Ciao testolina buffa!” La salutò con un delicato bacio.

“Mh… lo sai che non mi piace quel nomignolo… non sono più una bambina!”

“Si amore lo so. È che mi viene automatico!”

“Vieni dentro o sei qui di passaggio?” Chiese lei imbronciata.

“Veramente sono venuto a prenderti!”

“Ah si? Avevamo un appuntamento? Oddio me ne sono dimenticata!” Si preoccupò allora la bionda suscitando l’ilarità del ragazzo.

“Non ti preoccupare, è una sorpresa! Non avevamo appuntamenti, ho solo pensato che siccome non usciamo da soli da un po’ e tu in questi ultimi giorni sei leggermente giù di corda forse uscire ti farà bene.”

“Sul serio?”

“Ti sembro uno che scherza?”

“E dove mi porti?”

“Luna park!”

“Wow!”

“ Vai a cambiarti muoviti!”

“Corro!”

“Non metterci un secolo! Io ti aspetto in macchina!”

“Okay!”

Marzio salì nella sua sfavillante auto rossa e accese la radio, cambiò più volte stazione finché non si sintonizzò su Tokyo-Dj. Ascoltò almeno una decina di canzoni più vari intermezzi pubblicitari poi si stufò di aspettare la sua ragazza e cominciò a suonare il clacson sperando che lei capisse l’antifona e si muovesse.

“Arrivo!” Urlò lei affacciandosi alla finestra.

Marzio sospirò e prese a tamburellare le dita sul volante. Aveva deciso di portarla fuori nelle ore di buio nonostante tutti i Tg e i giornali lo sconsigliassero. Per un istante credette di aver avuto una cattiva idea ma poi la radio trasmise nuovamente la pubblicità che lo aveva convinto a formulare l’invito.

“ Stanchi di restare chiusi in casa? Avete l’umore sotto i piedi? Affranti di non poter più uscire la sera per paura della criminalità? Si? Noi abbiamo la soluzione che fa per voi! Venite a trovarci a Dream Land! Un fantastico quartiere è messo a vostra disposizione. Potrete usufruire di negozi, ristoranti, sale giochi, bar, piscine e tutto quello che serve per distrarsi un po’ in completa sicurezza! I vigilanti e il personale veglieranno su di voi mentre ve la spasserete nel nostro fantastico Luna Park o mentre passeggerete per il corso principale divertendovi a fare acquisti! Ritornate a vivere! Venite a Dream Land ! Per maggiori informazioni chiamate l’166 166 ***”

“Eccomi!” Esclamò Bunny chiudendo lo sportello della macchina. Indossava un paio di jeans a vita bassa e una maglia di cotone con le maniche a tre quarti. Non era molto truccata, aveva solo un velo di lucidalabbra e un po’ di matita nera per far risaltare gli occhi color cielo. Il tutto poi era completato da un magnifico sorriso. Appoggiò la borsa e la giacca nel sedile posteriore e mentre Marzio partiva si allacciò la cintura.

“Ci hai messo un secolo!” La rimproverò il ragazzo.

“Non è vero!”

Il ragazzo la guardò storto.

“Beh, prima ho dovuto vestirmi, poi truccarmi, ho scelto le scarpe, ho perso un ora a cercare la borsa perché non la trovavo più. Ho dovuto chiudere tutti i balconi e lasciare un biglietto ai miei se no se tornavano e non mi trovavano gli veniva un infarto, poi ho dovuto salutare Luna che non la smetteva più di farmi raccomandazioni e…”.

“Okay okay ho capito!” La interruppe Marzio.

“Oh no! Che schifo, io odio questa canzone!” Fece la bionda cercando un altro canale.

“Ehi Bunny, te l’ha mai detto nessuno che sei di gusti difficili? Mi stai facendo venire mal di testa! Per favore scegline una e lascia fermo li." Fece il ragazzo esasperato mentre la lei continuava a fare zapping tra le varie stazioni radio.

"Uff!" Si lamentò Bunny scegliendo una canzone di qualche anno addietro.

 

°19.23 – centro di Tokio°

“Sai Usa-chan, io non me la immaginavo così!” Fece Angel.

“Beh, in effetti è un po’ strana… è deserta!” Rispose Chibiusa.

“Forse sono tutti al mare… infondo è estate… le città in questo periodo si svuotano!” Ipotizzò Alexander.

“Non dire cazzate! Siamo a Tokyo! È una metropoli, di solito c’è caos in tutte le stagioni!” Sbuffò Philips.

“E tu come lo sai? Ci sei già stato?” Chiese Dafne.

“No, però io i libri li leggo!” Rispose scocciato lui.

“Beh, comunque ha ragione! Non ho mai visto Tokyo così vuota, ne qui ne nel XXX secolo!” Esclamò Chibiusa guardandosi in giro.

“Ehi, ma siamo sicuri che Chronos non ci abbia fatto uno scherzo? Non mi sembra per niente luglio!” Esclamò Angel stringendosi nelle spalle.

“Già sembra inverno!” Affermò Daniel calciando una lattina vuota.

“Credo che Angy abbia ragione. Poi guardate l’ora… a luglio il sole non cala così presto”. Assentì Dafne.

“Sentite, andiamo a casa di Bunny… lei ci darà spiegazioni”. Propose Helios.

“Si ma muoviamoci! Sto morendo assiderata!” Esclamò Chibiusa facendo strada alla combriccola.

 

°19.40 – parcheggio Luna Park°

Marzio parcheggiò l’auto tra una Panda e una moto.

“Hai già mangiato?” Le chiese.

“No! E adesso che mi ci fai pensare ho una fame da lupo!” Rispose la bionda infilandosi la giacca.

“Beh, ci dovrebbe essere una pizzeria o qualcosa del genere…”.

“Ma dove siamo?”

“Dream Land! Facevano la pubblicità alla radio e ho deciso di portartici”.

Uscirono dal parcheggio e cominciarono a seguire le frecce al neon.

“Wow quanta gente! Sembra di essere tornati alla normalità!” Esclamò la bionda cominciando a strattonarlo perché si muovesse non appena scorse un lunghissimo viale ghermito di persone che entravano e uscivano felici da ogni tipo di negozio.

“Bunny tesoro, andiamo a mangiare!”

“Nooo! Voglio vedere i negozi!”

“Dai, oggi dobbiamo andare al Luna Park, ho già prenotato i biglietti, ti porto un'altra volta a vedere i negozi!”

“Promettilo!”

“Lo prometto!” Fece lui rassegnato.

“Okay! Però portami a mangiare! Sto morendo di fame!”

I due camminarono a braccetto fino ad una pizzeria.

“Accipicchia quanta gente…”.

“Desiderate?” Chiese il cameriere.

“ Un tavolo per due”. Rispose Marzio.

“Purtroppo sono tutti occupati. Se avete pazienza posso prenotarvene uno per le dieci e quaranta”.

Bunny strabuzzò gli occhi.

“Ehm… non ci sono altri posti dove mangiare?” Chiese Marzio.

“Beh, potete proseguire per la strada, ma credo che sia dappertutto così… se vi è lo stesso potete sempre fermarvi in un chiosco e mangiare qualcosa al volo”. Suggerì il cameriere.

“Okay… grazie!”

I due uscirono dal locale e proseguirono verso il Luna Park.

“Uff… ma cos’è, tutta Tokyo si è riversata qui dentro?” Sbuffò Bunny ora non più contenta della gran folla.

“Dai, non arrabbiarti, vedrai che qualcosa mangeremo!”

“Lo spero! Muoio di fame”.

 

°19.52 – casa Tsukino°

“Sei sicura di aver suonato bene?” Chiese Philips.

“Senti, non ci vuole una laurea per suonare un campanello! Se non rispondono vuol dire che non c’è nessuno”. Sbuffò Angel infastidita.

“Forse il campanello è rotto!” Ipotizzò Daniel interrompendo il battibecco sul nascere.

“Scavalco il cancello e vado a bussare”. Fece Chibiusa arrampicandosi agilmente e ricadendo dall’altra parte dell’inferriata.

“Beh?”

“Non risponde nessuno!” Fece lei tornando indietro.

“Chibiusa?” Chiese una voce alle sue spalle.

La ragazza colta di sorpresa sobbalzò. Si girò lentamente mentre Angel dichiarava “ditemi che non è stato il gatto a parlare!”.

“Luna!” Esclamò la principessa di Crystal City riconoscendo la gatta.

“Oh mio dio, ma sei proprio tu?” Chiese l’animale saltandole in braccio.

“Si! Sono venuta a salutarvi! Ma non c’è nessuno?”

“No, sono tutti fuori”.

“E Bunny?”

“È andata al Luna Park… benedetta ragazza”.

“Ah… e noi che facciamo ora?”

“Beh, dovete andare a cercarli perché io non ho le chiavi per farvi entrare! A proposito, chi è tutta quella gente?”

“Sono amici!”

“Ah…”. Fece la gatta incerta.

“Beh, in che Luna Park sono?”

“Vado a prendere l’indirizzo!” Esclamò Luna balzando giù dalle braccia della ragazza che nel  frattempo scavalcò il cancello ritornando in strada.

“Ecco qua!” Fece la gatta tornando dopo pochi minuti con in bocca un foglietto sulla quale era scarabocchiato con la brutta calligrafia di Bunny un indirizzo.

 

°20.11 – Luna Park°

“Aspettami qui, io vado a prendere due panini a quel chiosco!” Fece Marzio abbandonando Bunny in una panchina. Dopo qualche minuto fu di ritorno con le cibarie.

“Grozie!” Esclamò Bunny addentando il panino.

“Allora facciamo un giro sulla ruota panoramica?”

“Ma è noiosa!” Rispose la bionda tra un morso e l’altro.

“Ma da li vedremo tutto il Luna Park, così potremo scegliere che giostre che preferisci!”

“Okay!”

I due si incamminarono verso la ruota.

“Accipicchia come siamo alti!” Esclamò Bunny da dentro la cabina dell’attrazione.

“Allora io proporrei la casa dei fantasmi…”

“Voglio fare le montagne russe!”

“…e magari un giro nel labirinto degli specchi…”

“No, quello no! Mi perdo sempre!” Fece la bionda scuotendo la testa in senso di diniego.

“Okay… allora proporrei una fermata allo spettacolo di magia…”

“Ci sto! Però poi andiamo a fare un giro sul tunnel degli innamorati!”

“Cosa?” Chiese Marzio storcendo il naso.

“Daiii…”.

“E va bene… ma solo se rimane un po’ di tempo…”.

Quest’ultimo passò in un baleno, e quando i due uscirono dallo spettacolo di magia erano gia le undici e mezza.

“Andiamo nel tunnel degli innamorati?” Chiese la ragazza trascinando Marzio che controvoglia la seguì.

 

°22.19 – altra zona del Luna Park°

“Siamo arrivati!” Esclamò Chibiusa varcando il cancello del parco divertimenti.

“Saremmo qui già da un ora se qualcuno non ci avesse fatto sbagliare autobus”. Fece notare Philips passando accanto ad Angel.

“Se non sbaglio quando siamo saliti tu non hai obbiettato!” Sibilò la bionda in risposta.

“Ehi, smettetela! Piuttosto come facciamo a trovarli in mezzo alla ressa?” Chiese Daniel.

“È meglio che ci dividiamo! Io sto con Dan”. Fece Dafne.

“Io vado con Helios!” Esclamò Chibiusa.

“Beh, io sto con Alex!” Fecero in coro Angel e Philips.

“L’ho detto prima io!” Affermò la ragazza.

“Non è vero!” Ribattè lui.

“Beh, noi andiamo, sbrigatevela da soli!” Fece Chibiusa parlando anche per Helios, Dafne e Daniel lasciando i due a contendersi il compagno.

“Ragazzi, dato che siamo in dispari perché non formiamo un gruppo da tre?” Propose Alexander. Entrambi restarono in silenzio. “Lo prendo per un si?” I due guardarono malissimo il ragazzo dalle iridi d’argento che esasperato si passò una mano tra i capelli neri come l’inchiostro.

“Andiamo!” Esclamò la bionda.

“Dove vai? È meglio per di qua!” Sbottò Philips.

“No, è meglio per di qua!” Sibilò Angel.

“Okay okay… ragazzi mi è venuta un idea. Stiamo qui all’entrata. Mettete che ne Helios e Chibiusa ne Dafne e Daniel riescano ad intercettarli e i sovrani decidano di andare via… noi saremo qui a fermarli!” Disse sedendosi su una panchina.

“Okay. Io intanto vado a giocare a quel tiro al bersaglio!” Esclamò Angel dirigendosi verso una baracca.

“Vengo a vedere come perdi!” Fece Philips pedinandola. Alexander si mise le mani tra i capelli e sbuffando li seguì.

“Salve signorina vuoi fare una partita?” Chiese speranzoso l’uomo dietro al banco.

“Si!” Rispose Angel afferrando il fucile che l’uomo le porgeva.

“Se butti giù tutti i barattoli vinci un fantastico premio!”

“Tanto non ci riuscirà mai!” Ironizzò Philips alle spalle della ragazza.

“Attento Cesky, sono armata…”. Sibilò Angel puntandogli addosso il fucile.

“Ehm… sei pronta?” Chiese l’uomo richiamando l’attenzione della ragazza.

Lei in risposta alzò il fucile e cominciò a prendere la mira. I boccoli color miele le incorniciavano il volto. Chiuse uno dei suoi bellissimi occhi verdi e aggiustò il tiro di qualche centimetro poi sparò.

“Peccato!” Urlò l’uomo.

“L’avevo detto io!” Fece soddisfatto Philips.

“Beh, fai vedere tu cosa sai fare!” Lo provocò lei pentendosene subito appena si ricordò che il ragazzo era il migliore con arco e frecce e probabilmente con un fucile non sarebbe stato tanto diverso.

“Dai qua!” Fece lui strappandole l’arma dalle mani.

“Bene! Una sfida!” Gridò l’uomo cercando di attirare altri possibili clienti.

“Hai già perso”. Sibilò Philips diretto alla bionda.

“Signori e signore! Per vincere questo giovanotto deve buttare giù tutte le lattine dato che la ragazza ne ha lasciata su solo una!” Continuò l’uomo.

Philips chiuse uno dei suoi occhi blu mentre prendeva la mira; i suoi capelli biondo cenere alla luce del neon sembravano verdi. Sparò.

“Incredibile! Ha fatto strike!” Urlò il proprietario della baracca mentre una folla di curiosi li circondava. “Hai vinto un premio stupendo!” Continuò infilandogli in mano un orso di peluche.

“Stupendo?” Gli fece eco il ragazzo schifato.

“Quanto le dobbiamo?” Chiese Angel ricordandosi che erano al verde.

“Non fa niente! Offro io, mi avete attirato un sacco di clienti!” Rispose l’uomo.

“Grazie”. Rispose lei tirando un sospiro di sollievo. Si girò verso Philips pronta ad essere umiliata.

“Tieni”. Sbottò lui ficcandole il peluche in mano non appena si voltò.

“Me lo regali?” Chiese lei incredula.

“Beh, che cosa vuoi che me ne faccia io di un pupazzo? Un fantastico premio…”. Lo sentì borbottare mentre si allontanava.

Si scambiò un occhiata con Alexander e poi lo seguirono. Incredibile, LUI le aveva fatto un regalo. La bionda sorrise tra sé dimenticandosi completamente di aver perso la sfida.

 

°23.39 – Luna Park°

“Bunny tesoro è ora che ti riaccompagni a casa o i tuoi si arrabbieranno”.

“Cosa? Ehi guarda che non ho mica sedici anni!”

“Beh, comunque con i tempi che tirano è meglio tornare a casa ad una certa ora…”.

“E va bene! Prometti che mi porti di nuovo?”

“Serenity!” A quel grido a Bunny si gelò il sangue nelle vene… possibile che stessero chiamando lei? Guardò Marzio, anche i suoi occhi esprimevano preoccupazione.

“Serenity!” Al secondo grido portò la mano alla spilla che teneva sempre in tasca da quando si era oscurato il sole. Si voltò e vide due ragazzi che le correvano in contro.

“Ti ho riconosciuto dai capelli!” Fece una ragazza dalla figura piuttosto slanciata riprendendo fiato, aveva lunghi capelli mori e due profondi occhi blu notte che però li al buio sembravano neri e incutevano un po’ di paura.

“Tu chi sei?” Chiese Marzio piuttosto sospettoso.

“Oh che stupida, non mi sono presentata… tu sei Endimion vero? Comunque io mi chiamo Dafne e questo è il mio ragazzo, Daniel”. Sorrise indicando il suo compagno che aveva capelli color del ebano e occhi color cioccolata.

“Siamo amici di Chibiusa!” Fece il ragazzo cercando di conquistarsi la fiducia dei due giovani che li squadravano sospettosi.

“Chibiusa?!” Esclamò Bunny al settimo cielo.

“È qui?” Chiese Marzio altrettanto felice.

“Si, da qualche parte tra le attrazioni, vi stiamo cercando da ore…”. Rispose la mora.

“Oh, accidenti potevate dirlo prima, ho preso una paura quando mi hai chiamato Serenity!”

“Scusa, è l’abitudine, qui nel XX secolo sei Bunny vero?”

“Si, e lui è Marzio, meglio che ci chiamate così”. Rispose la bionda.

“Okay, andiamo all’entrata ad aspettare gli altri!” Fece Daniel.

Quando arrivarono ai cancelli scorsero un gruppo di ragazzi attorno ad una panchina. Due a quanto pareva stavano litigando. Bunny riconobbe Chibiusa, era cresciuta parecchio, i capelli rosa  erano ancora legati nei soliti buffi codini, ma erano molto più lunghi e anche il fisico non era più quello di una bambina. Marzio vedendo che la sua futura figlia era seduta in braccio ad un ragazzo provò una strana sensazione mista tra gelosia e possessività.

“Ehi voi! Li abbiamo trovati!” Urlò Dafne avvicinandosi.

“BUNNY, MARZIO!” Esclamò Chibiusa non appena scorse i due giovani.

“CHIBIUSA!” Gridò Bunny lasciando la mano del suo ragazzo e mettendosi a correre verso la futura figlia. Le due si abbracciarono.

“Madre sciagurata! Io vengo a trovarti e tu vai a divertirti!” Si finse offesa la ragazza dai codini rosa.

“Se avessi avvisato ti avrei aspettato a casa!” Rispose a tono la bionda.

“E credi sia facile spedire una lettera nel passato?”

“Oddio, non ditemi che siete come Ang e Phil!” Esclamò Alexander assistendo allo scambio di battute delle due ragazze.

“Mi chiamo Angel! Non Ang! Quante volte devo dirtelo?”

“Ehm… stavolta ti sei portata dietro un po’ di gente?!” Notò Marzio.

“Si… sono amici… diciamo che ci siamo presi una vacanza dopo aver salvato l’universo!”

“Vi hanno attaccato?” Chiese Bunny preoccupata.

“Si, ma è acqua passata, sono diventata una guerriera molto più abile di te!”

“Non credere, piccoletta!”

“Ah no?”

“No!”

“Invece si!”

“Invece no!”

“Invece si!”

“Invece no!”

“Si!”

“No!”

“Si!”

“No!”

“Siii!”

“Nooo!”

“Oddio, queste SONO peggio di Ang e Phil!” Si lagnò Alexander schiacciandosi una mano in fronte.

“Angel, Angel, lo vuoi capire che mi chiamo Angel?”

“Beh, che ne dite se andiamo a casa?” Propose Dafne interrompendo lo sclero generale.

“Si, buona idea, sto morendo di freddo!” Fece Chibiusa.

“Ma come siete vestiti?” Chiese sorpresa Bunny notando che i ragazzi avevano maglie a maniche corte e pantaloni leggeri.

“Beh, Chronos ha detto che ci riportava indietro a Luglio, ma credo che abbia fatto qualche errore di calcolo. O almeno lo spero, perché se scopro che è uno scherzo lo ammazzo!”

“No, lui ha fatto giusto, è veramente luglio”. Rispose Marzio alla figlia.

“Cosa? Allora avete spostato Tokyo nei pressi del polo nord?” Rispose questa confusa.

“È una storia lunga…. Meglio non parlarne ora”. Andiamo a casa. Disse Bunny diventando improvvisamente seria.

La combriccola si incamminò verso il parcheggio attraversando il viale dei negozi. Dafne e Angel rimanevano sempre indietro a fissare qualche vetrina giustificandosi con la scusa che dovevano istruirsi sulla moda del ventesimo secolo; Daniel, Alexander, Philips ed Helios invece camminavano parlottando al centro della via, un po’ più indietro li seguivano Bunny, Marzio e Chibiusa.

“Allora come stanno le altre?”

“Benissimo!” Rispose Bunny alla sua goccia d’acqua coi capelli rosa.

“Dici che domani posso andare a trovarle?”

“Si… ma dimmi chi è tutta questa gente che ti sei portata dietro”.

“Te l’ho detto, compagni di battaglia”.

“Mh… e dove hai intenzione di farli dormire stanotte?” Chiese Marzio.

“A casa vostra mi sembra ovvio!”

“Lo sapevo che l’avresti detto!”

“Piuttosto Marzio non è che puoi fare due giri con la macchina? Non credo di potermi fidare a lasciarli da soli tra gli autobus”. Chiese Chibiusa.

“E va bene”. Assentì rassegnato il ragazzo.

 

TO BE CONTINUED…

 

  
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