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Autore: _Diane_    09/02/2008    6 recensioni
Conan Edogawa.
Un bambino con un grande segreto da custodire, per proteggere se stesso e le persone che gli stanno intorno.
Shinichi Kudo.
Un "giovane detective" che deve stare al gioco, fingersi quel "piccolo bambino" con un'insolita passione per gli omicidi e affini....
Ancora per molto? No, non credo.
{24/03/2008 - Ultimo capitolo online!}
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Shinichi Edogawa & Conan Kudo'
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Shinichi-Edogawa

File 1: Promesse, sempre promesse.


Ancora una volta, Shinichi Kudo aveva risolto un caso con estrema facilità. Ancora una volta, aveva dovuto fingere di essere un bambino di nome Conan Edogawa, di 7 anni, con un’insolita passione per omicidi e affini.
E ancora una volta, quello scemo di Kogoro, si era preso tutto il merito.
-Ah, ah! Certo che lo sapevo fin da subito chi era l’assassino!-
Rideva sguaiatamente come al solito Mori, mentre si dilettava nell’arte che gli riusciva meglio. Vantarsi.
Conan doveva essersi ormai abituato a non ricevere le lodi per il lavoro di detective che ormai da tempo portava avanti nell’ombra. Eppure non era così. Ogni volta gli saliva come una rabbia…. Un giorno o l’altro sarebbe tornato adulto. E quel giorno, ah, quel giorno!
Gliel’avrebbe fatta vedere lui a quel finto detective ubriacone che prendeva il nome di Kogoro Mori.
-Conan? Dove sei? -
No, probabilmente non l’avrebbe mai fatto. Nonostante fosse uno scemo patentato, rimaneva comunque il padre della splendida ragazza che gli stava venendo in contro.

-Ran, sono qui!-

Disse il piccolo Conan, saltando un po’ in mezzo alla folla di poliziotti che accerchiavano Kogoro.
-Conan! Non è posto per bambini, lo sai.-
Gli disse Ran, una volta che lo individuò tra la gente, e gli arrivò al fianco, trascinandolo praticamente via.
Quante volte Ran gli aveva rivolto quelle parole…. Questa volta Conan non fece la benché minima opposizione, perché tanto il caso che avevano affidato a Kogoro, l’aveva già risolto con successo.
-Lo so… Ma stai tranquilla, Ran, tenevo solo sott’occhio tuo padre!-
Disse in tono ironico il piccolo Conan. Ran gli rispose subito.
-Guarda che mio padre sa cavarsela benissimo da solo! E’ grande, e…-
-Ah, ah, ah! Certo che mi va una bella birra! Magari se ci sono anche delle belle ragazze…-
La voce forte del detective Kogoro arivvò fin alle loro orecchie, sebbene si erano distanziati parecchio da lui.
-…e non cambierà mai.-
Ran finì con una smorfia la frase che aveva iniziato, facendo sorridere Conan.

********************

-Eccoci a casa…-
Sentenziò felice ma esausta Ran, entrando in casa, e sprofondando sul divano. Conan notò che era davvero molto stanca. La scuola al mattino, poi quel caso al pomeriggio….
Il bambino decise di lasciarla un attimo sola, mentre andava in camera sua a sdraiarsi. Anche se non l’avrebbe mai ammesso, era stanco morto pure lui.
Doveva ancora fare i compiti assegnati dalla maestra quella mattina. Conan decise di rimandarli a dopo cena, tanto li avrebbe finiti in un baleno.
“Tzè, ecco a cosa mi sono ridotto. A imparare le tabelline, cioè, a fare finta di doverle ancora imparare…”
Se esisteva al mondo un attore che recitava la sua parte meglio di Shinici Kudo, Conan avrebbe voluto davvero conoscerlo. Per dimostrargli quello che doveva passare lui.
A questo pensava Conan, mentre si alzò e si diresse verso la cucina. Aveva un languorino, che non gli permetteva neanche di riposare.
Per andare in cucina, passò per il salotto, dove trovò Ran ancora sdraiata sul divano, intenta ad osservare qualcosa davanti al suo naso. Conan non capì di cosa si trattava.
-Conan, sei tu?- Chiese Ran, girandosi sul lato e cercando lo sguardo del piccolo.
-Sì, chi pensavi che fossi? Kogoro è fuori a festeggiare il suo ultimo caso… E non penso tornerà presto.-

Rimasero un attimo in silenzio.

-Hai fame?-
Chiese Ran alla fine, facendo sobbalzare Conan.
-Sì, in effetti…-
Esordì Conan, con lo stomaco che brontolava.
-Aspetta, preparo qualcosa.-
Ran si alzò velocemente dal divano, troppo velocemente. Infatti quel “qualcosa” che prima stava osservando, gli cadde involontariamente dalle mani e si aprì.
Era il suo cellulare.
-Ah, che sbadata…-
Disse Ran, affrettandosi a sollevarlo da terra e riporlo al sicuro nella tasca della gonna. Poi si avviò in cucina.
Conan la seguì dopo un attimo di esitazione, e si mise al suo fianco, guardandola cucinare.
-Uhm..- Un suono uscì dalla bocca di Conan. -Ehi, che c’è? Non ti piace quello che sto cucinando?-
-No, mi chiedevo se stavi pensando ancora a…. a Shinichi, quando guardavi prima il cellulare.-
Disse con tono incredibilmente serio, il piccolo detective.
-Oh…- Ran arrossì, non aspettandosi minimamente una domanda come quella.
-Bhè, in effetti, si…-
Disse, abbassando lo sguardo, e strofinandosi le mani. -A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se quel giorno al luna park, l’avessi fermato in tempo. Forse ora saremmo qui insieme.-
Anche Conan si ritrovò ad abbassare involontariamente lo sguardo.
Ehi, Ran, io sono già vicino a te” Avrebbe voluto dirgli. Invece dalla sua bocca uscì una voce infantile, che non gli apparteneva, ma con la quale doveva convivere tutti i giorni.
-Mi piace tantissimo il modo in cui cucini. Secondo me, se Shinichi fosse qui, direbbe la stessa cosa.-
Ran fu sorpresa ancora una volta dalle parole di Conan, pronunciate con un sottile senso di malinconia, che non riusciva chiaramente a cogliere. Poi rivolse un sorriso al piccolo.
-Grazie davvero Conan.-
Il bambino si girò, per andarsi a sedere al tavolo. Mentre camminava, alle sue spalle, la voce di Ran parlò ancora.
-Mi prometti una cosa, Conan? Mi prometti che almeno tu non mi lascerai mai sola?-
Conan si fermò, sentendo gli occhi di Ran fissi su di lui. Poi si girò, per guardarla. Si rivolse a lei con voce gioiosa.
-Stai tranquilla, te lo prometto.-
Ran sorrise, e si girò per finire di cucinare la cena, mentre Conan prendeva posto al tavolo da pranzo. Promesse, sempre promesse. Tanto, probabilmente sarebbe rimasto Conan Edogawa per tutto il resto della sua misera esistenza. Non c’era motivo per cui non riuscisse a realizzare il desiderio di Ran.

**********************

La cena fu, come aveva dedotto Conan, deliziosa. I due mangiarono tranquillamente insieme, finchè l’ora diventava tarda, e Ran decise che bisognava andare a letto. -Domani sia tu che io dobbiamo andare a scuola, quindi…
Fila a letto, intesi?-
-Ok…-
Disse Conan, mentre si alzava dalla sedia, e con un balzo la discese, ma…

-Tutto bene?-

La voce di Ran aveva preceduto i suoi sensi. Conan, senza rendersene conto, barcollò pericolosamente, ma riuscì prima di cadere ad appoggiarsi alla sedia. Un dolore forte al petto gli fece mancare il respiro per un attimo….
Per un attimo. Poi il dolore cessò, anche se respirava a fatica.
-S-sì, bene, vado, allora. Buonanotte.-

**********************

Cosa diavolo gli era preso, prima? Conan non riusciva a darsi una risposta sensata, mentre si girava e rigirava nel letto, senza prender sonno.
Ran aveva insistito a voler dormire in camera sua, di fianco a lui, nel caso si sentisse ancora male. La guardava, mentre dormiva. E si chiedeva se mai con lui, cioè con Shinichi, avesse mostrato tutto questo affetto, questa disponibilità. Prima di entrare nella sua vita come Conan Edogawa, Shinichi considerava Ran una ragazza bisbetica, presuntuosa…. Sì. Non poteva negare che era stato dannatamente cieco a non vedere quel lato amorevole di Ran. Dannatamente stupido e cieco.
Se avesse scoperto prima cosa realmente provava per Ran…. Le cose sarebbero andate molto diversamente.
Conan ne era assolutamente convinto, mentre le braccia di Morfeo lo accolsero, e sprofondò in un sonno profondo.

**********************

Ma come spesso accade quando si hanno troppi problemi e dubbi per la testa, Conan si mise presto a sognare; sogni, che divennero incubi.
Conan correva per un vicolo buio, sentiva distintamente la voce di Ran, da lontano, che chiamava il suo nome. Cercava aiuto, e cercava lui. Pronunciava a gran voce il nome di Shinichi.
E Conan correva, correva, perso come in un labirinto senza va d’uscita.
Corridoi bui, alti e invalicabili.
E alla fine lei.
Ran, in lacrime, lo aspettava.
Conan? Sei tu?
Dopo un attimo di esitazione, il bambino non ce la fece più, gettò via gli occhiali, e si ritrovò a dirle, quasi non avesse più il controllo di se.
Ran, sono io! Sono Shinichi!
Shin…
Ran, sono io! Sono qui… Sono sempre stato qui.
“No… no, non può essere… Come… come avresti potuto?”
Ran scoppiava ancora in lacrime, mentre si girava e si metteva a correre, nel buio. Conan fece un balzo in avanti, continuando a ripetere, a voce più alta.
Credimi! Ti spiegherò tutto! Sono Shinichi!

Conan si svegliò di soprassalto, ansimando e respirando affannosamente.
Un incubo. Solamente un dannato incubo.
Doveva bere. Qualcosa. Qualsiasi cosa.
Si alzò, e si diresse mezzo addormentato e stando attento a non sbattere contro i muri, verso il frigo della cucina, alla ricerca di un bicchiere.
Forse dell’acqua. Meglio, del latte. Sì, latte caldo.
Allungò la mano, aprì l’armadietto dove venivano riposti i bicchieri e le stoviglie, e ne tirò fuori uno, quello colorato che tanto piaceva a Ran. Poi l’avrebbe pulito, e rimesso al suo posto.
Ma…
-Eh?-
Conan si era reso conto solo in quel momento che l’armadietto era troppo in basso. Di solito ci arrivava con una sedia, e in punta di piedi.
-Oh, oh.-
Forse non era l’armadietto ad essersi abbassato; forse… forse era lui ad essersi alzato.
-Oh, oh.-
No, non Conan, ma Shinichi si ritrovò, attonito e stupito, ad osservare il proprio corpo.

Il corpo di un sedicenne.

**********************



Commenti dell'autrice:

Dopo il "successo" che ha riscosso la prima fiction che ho pubblicato poco tempo fa su Detective Conan, intitolata "I see a light in the sky...", eccomi qui con una nuova storia sul piccolo detective! L'idea mi era venuta in mentre già prima di scrivere la song-fiction su Ran e Shinichi, ma ho deciso di pubblicare il primo capitolo solo ora.^^
Anche perchè fino all'altro ieri, era solo un piccolo abbozzo dentro la mia testa bacata XD. Ora è qui. Bianco su nero, meglio, nero su bianco dei vostri monitor. Spero che questo primo cap. vi sia piaciuto! Non sapete quanto mi sia divertita a scriverlo... e quanto mi divertirò a scrivere il secondo capitolo.. muahaha! Ci sarà sia da ridere che da piangere, credetemi! ^^

Non so ancora bene in quanto capitoli si svolgerà la vicenda... Ma vi invito a recensire in tanti, per sapere che ne pensate. Ci tengo molto, sappiatelo^^

Un Grazie enorme a wOoOd, totta1412, feferica, roby505, che hanno recensito la precedente fan-fiction che ho scritto su Conan! Non sapete quanto mi hanno fatto piacere i vostri commenti, così ho deciso di ringraziarvi qui, con la speranza che leggiate anche quest'altra fiction.
Bene, ho finito! A presto, e recensite, mi raccomando!
   
 
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