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Autore: Bellissimaaa98    31/07/2013    0 recensioni
Zac Efron 24 anni,attore famoso in tutto il mondo,castano,occhi azzurri come il mare,sorriso perfetto,fisico mozzafiato,uno dei ragazzi più belli al mondo,con un carattere stupendo,insomma l'uomo perfetto...tutti vorrebbero averlo ma lui è solo di lei,Vanessa Hudgens 23 anni,un'attrice e cantante,famosa anche lei,mora,con 2 grandi occhi scuri da cerbiatta,dolce e simpatica,riesce a far ridere tutti con la sua risata contagiosa,è una bellezza un pò particolare viste le sue tante origini. Uniti da 6 anni grazie al film "High school musical" che gli ha fatti incontrare,si sono innamorati al primo sguardo e dopo essersi conosciuti meglio sono diventati quello ke sono ora,"una coppia inseparabile",vivono insieme e stanno pensando di sposarsi ma non sono sicurissimi...Qualcosa di inaspettato gli cambierà la vita...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ashley Tisdale, Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 28: seconda ed ultima parte.

Nel giro di mezz'ora Zac si era ritrovato in una sala d'aspetto mentre Vanessa veniva visitata in una delle tante stanze del reparto di ginecologia dell'ospedale. Il panico si era impossesato di lui poichè non sapeva come comportarsi, cosa fare e cosa pensare. Scott aveva insistito per accompagnarlo e non lasciarlo solo ma lui aveva rifiutato convincendolo a restare con Ashley e la bambina, lui se la sarebbe cavata ma non sapeva quanto si sbagliava. Era consapevole di essere una femminuccia in certe situazioni ma era fatto così e non riusciva a cambiare.
Appena arrivati in ospedale, aveva chiamato i genitori di Vanessa per informarli dell'accaduto e senza bisogno che lo chiedesse lo avvisarono che presto sarebbero stati lì. Nel frattempo si torturava con pensieri inutili che non avrebbero cambiato la situazione. Si chiedeva: perchè in sette mesi? Perchè a loro non poteva andargliene una giusta?
Perchè si sentiva così inutile? Gli era bastato vedere gli occhi di lei mentre gli diceva che aveva paura per spezzargli il cuore in due, ormai erano l'uno lo specchio dell'altra; se lei stava male, anche lui si sentiva come lei e viceversa.
Passeggiava nervoso avanti e indietro per il lungo corridoio del reparto finchè non intravide un dottore che correva svelto verso una stanza dove era vietato l'accesso.
Aspetto che uscisse per chiedere informazioni su Vanessa e l'attesa non durò a lungo; appena il dottore si chiuse la porta alle spalle Zac gli chiese spiegazioni.

Z:mi scusi, lei si sta occupando di Vanessa Anne Hudgens? - camminavano veloci verso le ultime stanze del corridoio, e la preoccupazione che si trattasse di lei aumentava visto che la stanza in cui si trovava lei era l'ultima. -
D:non ho tempo per parlare, stia seduto e aspetti lì. - indicò le sedie con la cartella che aveva in mano e Zac lesse velocemente il nome di sua moglie nella cartella clinica. Poi, non avendo il tempo per ribattere, lo vide sparire dentro la stanza.
Si appoggiò al muro fissando un cartellone davanti a se che ritraeva un neonato e affianco all'immagine spiegavano come comportarsi
quando avevano le coliche nei primi mesi dopo la nascita; dopo si perse nei ricordi.

Flashback

Zac e Vanessa erano semi sdraiati nel loro comodo lettone matrimoniale, dopo una bella serata passata a passeggiare in un parco; lei era a pancia in su e leggeva una rivista premaman mentre lui guardava un film e di tanto in tanto la fissava, era proprio bella: i capelli legati in una coda alta, una semplice cannottiera che metteva ben in vista il suo pancione di 6 mesi, e i suoi pantaloncini le mettevano in risalto le gambe fini. Non aveva messo su molti chili, nonostante mangiasse tantissimo, il suo organismo bruciava tutto molto in fretta. La vide sorridere e buttò l'occhio in un riquadro rosa

"Quando c’è un bimbo in arrivo la scelta del nome è una delle attività in cui i genitori si dimostrano molto coinvolti e interessati. I fattori che determinano la scelta del nome sono numerosi; alcune coppie scelgono semplicemente in base a un gusto personale, altre, nel rispetto di qualche tradizione, fanno ricadere la scelta sul nome dei nonni, altre ancora si ispirano a personaggi letterari o cinematografici."

Smise di leggere prendendo la mano di Vanessa tra le sue per attirare la sua attenzione; lei mollò la rivista e si voltò verso di lui sorridendo, portò la mano libera sul suo viso e carezzò le guancie leggermente ispide prima di baciarlo dolcemente; durante quel bacio l'ennesimo brivido li percosse, ogni volta era come il primo.

Z:amore stavo pensando che non abbiamo ancora scelto il nome del nostro piccolino...- sorrise sulle sue labbra prima di continuare a baciarla. -
V: si hai ragione, stavo leggendo proprio adesso qualcosa sulla scelta del nome...hai qualche idea? - si sdraiò iniziando a carezzarsi la pancia, suo figlio iniziava a farsi sentire con i calcetti. Zac si mise di lato posando una mano su quella di Vanessa seguendo i suoi movimenti. -
Z:non saprei, non voglio che abbia uno di quei nomi strani tipo Cruz o Romeo...voglio che abbia un significato affettivo. Per te va bene? - le sorrise, quel sorriso a cui non si poteva dire di no in nessuna occasione. Neanche si rendeva conto di avere quel sorriso mozzafiato e contagioso, se lo vedevi sorridere ti era impossibile rimanere serio. -
V: si a me va benissimo, io pensavo che magari potrebbe avere un nome di famiglia! Tipo Alexander, o David o magari Zac Jr...voglio che nostro figlio abbia qualcosa che ti riguardi! - Zac scoppiò a ridere e la baciò mettendo entrambe le mani nel suo viso. Quando si staccò notò lo sguardo confuso della moglie...-
Z:amore mio ti amo lo sai ma di mio ha già lo spermatozoo...e poi Zac Jr? - riprese a ridere divertito dal nome appena sentito. Mentre Vanessa si finse offesa imbronciandosi. - sei adorabile quando metti il muso! -
V:visto che i nomi che dico io ti fanno tanto ridere, proponi qualcosa tu mister Efron! - a queste parole seguì una linguaccia scherzosa. -
Z:bene signora Efron... - rispose alla linguaccia della moglie con una pernacchia e poi scoppiarono a ridere insieme. A volte si comportavano come i bambini, ma era anche questo che
rendeva il loro rapporto unico e forte. - che ne dici del nome di mio nonno? Sai sono molto legato a lui, e un pò di tempo fa mi ha fatto capire l'importanza della famiglia...significherebbe molto per me (*)-
V:non sarebbe una cattiva idea, e poi tuo nonno ha un nome stupendo! - posò una mano sul petto di Zac facendola finire dentro la maglietta iniziando a massagiarlo.-
Z:quindi sei d'accordo se lo chiamiamo Nicholas? - l'attirò di più a se per sentirla più vicino a lui. -
V: Si Nicholas va benissimo, mi piace...e a te piccolino mio piace? - addolcì la voce carezzandosi la pancia lentamente.
Z:ti dispiace se seguiamo la tradizione? Lo so...sono troppi 3 nomi ma è una tradizione secolare della mia famiglia.. -
V:ma certo..non c'è nemmeno bisogno di chiederlo...hai già pensato ad altri nomi? - lo guardò negli occhi che quel giorno erano più sul blu che sull'azzurro -
Z:stavo pensando di...- si fermò timoroso un attimo finchè Vanessa non lo incoraggiò a continuare con lo sguardo. - di chiamarlo anche come mio
padre, così come anche io ho come secondo nome il suo...- abbassò lo sguardo timoroso di aver chiesto troppo. -
V: si! Va benissimo, Nicholas David Efron...suona anche bene! - gli sorrise tranquilla, le piaceva davvero quel nome e avrebbe fatto di tutto per rendere felice Zac -
Z:magari possiamo dargli un terzo nome che riguardi qualcuno della tua famiglia, non voglio scegliere tutto io...
V:mmh Nicholas David...- pensò ad alta voce - Nicholas David...- ripetè ad alta voce per cercare di trovare un altro nome adatto e di colpo le venne in mente. - OWEN...come mio nonno, Nicholas David Owen Efron! Ti piace? - lo guardò speranzosa capendo immediatamente quale sarebbe stata la risposta per via del suo sorriso.-
Z:mi piace, si mi piace proprio tanto!
V:ok perfetto...e tu - addolcì la voce per parlare al suo bambino.- amore della mamma che ne pensi? Sai per seguire la tradizione il tuo papà vorrebbe darti 3 nomi...sei d'accordo? - continuò a carezzarlo quando sentì un leggero calcetto proprio sotto le loro mani.
Z: ha scalciato! - iniziò a sorridere raggiante, felice di sentire, ancora una volta, il suo bambino scalciare nel pancione. -
V:credo che gli piaccia! - diede un bacio veloce sulle labbra di Zac.

Fine Flashback



Tornò in se appena si sentì chiamare da Gina, che, come aveva detto, era arrivata il più in fretta possibile insieme a Greg.
Notando lo sguardo molto preoccupato di Zac, Gina lo abbracciò forte come una mamma avrebbe fatto; sapeva quanto Zac ne sentisse la mancanza tutti i giorni.
Nonostante fosse adulto e vaccinato aveva comunque bisogno di quel supporto e di quell'abbraccio rassicurante che solo una madre poteva darti.
Zac sentì le lacrime agli occhi e non si vergognò a piangere sulle spalle della suocera, ne stava passando troppe in quel periodo: dopo aver abbandonato il set mesi prima erano sorti vari problemi per via del contratto che aveva firmato e, nonostante il suo regista capisse le motivazioni per cui si era comportato così, i dirigenti della Warner Bros non tolleravano certi comportanti e volevano tagliarlo fuori da quel progetto; in più adesso si aggiungeva anche questa.

Z:Gina io non...- singhiozzò nascondendo di più il viso nella spalla della suocera. - non ce la faccio! Se qualcuno non esce da quella stanza e...-prese un respiro profondo. - e mi dice qualcosa io impazzisco!
G:lo so Zac, lo so! Ma devi stare tranquillo, andrà tutto bene! Non lasciarti sopraffare dall'ansia! - alla consolazione si aggiunse silenziosamente anche Greg massaggiandogli la schiena. -
Z: si, lo so ma questo è un periodo di merda e ci mancava solo questo come ciliegina sulla torta! - smise di piangere e si ricompose asciugandosi gli occhi e andando a sedersi in una delle tante sedie che riempivano la sala d'aspetto.
G:so anche questo ma passerà! Dopo la tempesta viene sempre il sereno! - gli sorrise cercando di apparire tranquilla, quando in realtà era molto preoccupata. -
Z:e se nasce prematuro? E dovrà vivere in incubatrice? E se peggio ancora non dovesse farcela? Vanessa sarebbe distrutta..la mia vita
perduta..come faremo? - si passò esasperato le mani nel viso. - e se...
G: smettila, devi pensare positivo e andrà tutto bene! Ok? - utilizzò un tono molto severo...serviva qualcuno che mettesse del buon senso in quella testa prima che veramente desse completamente di matto.
Z:d'accordo... - si rassegnò alle parole della suocera ma ancora non si era convinto neanche un pò. Era troppo testardo e paranoico.

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Dopo un'oretta passata a farsi paranoie inutili finalmente uscì un medico dalla stanza in cui era entrava Vanessa. Si avvicinò a loro che erano gli unici in quel corridoio e li informò sulla situazione.

D:i parenti della signorina Hudgens? - posò la cartella sotto il braccio e si tolse gli occhiali da vista. -
Z: si, io sono il marito. E' tutto a posto? Come sta lei? E il bambino? - si era alzato in piedi di scatto avvicinandosi al dottore che di sicuro avera superato la cinquantina d'anni. -
D: è tutto a posto, siamo riusciti a fermare le contrazioni e a bloccare la rottura della placenta. Ma sua moglie dovrà stare a riposo, non dovrà fare sforzi se volete che il bambino non nasca prematuro.
Z:aspetti, ha detto rottura della placenta? - non sapeva se essere sollevato dal fatto che stessero bene, o essere disperato per il pericolo che avevano appena superato. -
D: si esattamente: le contrazioni erano molto frequenti perchè il bambino voleva nascere prematuramente e questo ha causato l'inizio della rottura della placenta, però non si preoccupi siamo riusciti a fermare tutto.-
Z:d'accordo. Posso portarla a casa? - chiese speranzoso, ora voleva solamente prendersi cura di lei e del loro bambino. -
D:no, per adesso no! La terremo qui un paio di giorni sotto controllo, poi potrà tranquillamente portarla a casa. -
Z:perfetto. Posso vederla, almeno?
D: si certo vada pure, l'ultima camera in fondo. -

Senza neanche ringraziare avanzò spedito verso la camera in cui si trovava Vanessa; aprì la porta e la trovò sdraiata, con il volto rivolto verso la finestra, si avvicinò lentamente per coglierla di sorpresa ma si bloccò appena si accorse che dormiva. Superò il letto e le si avvicinò senza fare rumore, le baciò la fronte socchiudendo gli occhi e si sedette nella sedia accanto al letto. La osservò sorridendo malinconicamente, avrebbe tanto voluto baciare quelle labbra tentatrici, sapere se stava bene e se aveva bisogno di qualcosa. Carezzò l'evidentissimo gonfiore della pancia in cui si trovava il suo bambino e pensò che già da lì dentro era una piccola peste; poi le prese la mano e la strinse per un pò di tempo.
Il suo nuovo I-Phone vibrò nella tasca posteriore dei jeans, lo prese con la mano libera e lesse il messaggio appena arrivato.

"Hey cognatino sbirulino bel culino (: come sta il figlio di mia sorella? ;] E lei?"

Tratenne a stento le risate al ricordo di quel soprannome che odiava: qualche anno prima fu stilata una classifica dei sederi più sodi dell'estate in cui lui rientrò al primo posto sbaragliando tutti e Vanessa lo prese in giro per un bel pò di tempo affibiandogli quel soprannome. Stella, ovviamente, non mancava mai di ricordarglielo tutte le volte che lo incontrava o che ci parlava. Era proprio solare e bella come la sorella, l'adorava e ci teneva tantissimo, era un pò come
una sorella che non aveva mai avuto.

"Hey Stella-bella...oppure dovrei chiamarti miss-al-ballo-ho-vinto-il-premio-per-la-migliore-figuraccia-dell'anno? LOL Tua sorella sta bene e adesso dorme. Non sei ancora diventata zia perchè per fortuna hanno bloccato le contrazioni...perciò mi dispiace ma aspetterai altri 2 mesi prima di vedere MIO figlio! ;p Ti faccio sapere appena si sveglia, tu continua a studiare rompi scatole!"
  
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