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Autore: grantmeerkatgustin    31/07/2013    1 recensioni
Sebastian si voltò verso Kurt, “Comunque, come lei può sopportare sentirti con i ragazzi, tu puoi fare lo stesso, no?”, e fece una smorfia.
“Prima di tutto, inquietantemente, potrebbe piacerle, visto quanto ha pregato perché io e Blaine pomiciassimo davanti a lei al liceo… ma io non porto mai nessuno a casa[...]"
Sebastian si infastidì alla menzione di ‘altri ragazzi’, “Beh, ma allora è ovvio, no?”
“Cosa è ovvio?”
“Che palle, Hummel, e io che iniziavo a credere che tu fossi davvero intelligente… devi fargliela pagare, no? Darle un assaggio della sua stessa medicina… [...]"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Aaahhhh, le cose che ritrovi spulciando il computer... Tengo anche le note originali perché non mi va di riscriverle trallallero]
Ciao a tutti!
Premessa: per me Glee è finito alla terza stagione, perché  nella quarta sono successe cose assurde. Quindi, l’unica cosa che prenderò in prestito sarà la rottura tra Kurt e Blaine (non necessariamente per tradimento, meh).
Ultime cosette:  Santana non vive con Kurt e Rachel,  Sebastian ha la loro  età perché non esiste che sia più piccolo u.u, Rachel e Brody non sono diventati due deficienti cronici, e sia Kurt che Sebastian vanno alla NYU.
Ps: ho saltato lo smut perché sono dannatamente fuori allenamento, sorry.
Enjoy!
*
Un altro alto gemito trafisse le orecchie di Kurt nonostante gli auricolari e la musica a tutto volume.
E Kurt era stufo.
Stufo marcio.
Ogni sera, ogni sera, Rachel portava Brody a casa, cenavano, guardavano un film tutti e tre insieme e fin lì la cosa era piacevole… ma poi arrivava l’incubo.
Rachel si portava Brody in camera, chiudevano la porta a chiave e il concerto partiva.
Nessun tappo per le orecchie, nessun tipo di musica, nessun cuscino schiacciato in testa riusciva a fermare pienamente i gemiti da soprano di Rachel, o la testata del suo letto che colpiva il muro che le loro camere condividevano.
E, nonostante volesse bene sia a Brody che a Rachel… c’erano cose che non.voleva.sapere.
L’ennesimo gemito di Rachel raggiunse le sue povere orecchie gay, e Kurt si rigirò nel letto, ringhiando.
Nella pace della sua casa non c’era spazio per sesso etero. Tutto questo doveva finire.
*
A Kurt piaceva andare alla NYU. Non era la NYADA, ma era sempre nella città dei suoi sogni, i corsi gli piacevano e, col passare dei mesi, Kurt aveva trovato dei buoni amici nelle varie facoltà.
Il suo gruppo conteneva circa dodici persone, tutte diverse tra loro, ma che riuscivano a comunicare con un’armonia invidiabile. C’erano delle persone con cui Kurt non si sarebbe mai immaginato di andare d’accordo, e l’esempio migliore era Sebastian Smythe.
Un giorno Oliver, uno dei suoi amici, si era presentato al parco dove andavano di solito a chiacchierare e studiare con Sebastian al seguito. Mentre lo presentava a tutti, Kurt se ne era rimasto zitto per lo shock, ma poi aveva espresso la sua disapprovazione. Ma Sebastian sembrava essere simpatico a tutti, così Kurt si era arreso, ma la tensione tra i due era sempre presente, e, nonostante Sebastian ogni tanto provasse a parlargli, Kurt preferiva ignorarlo per evitare scenate… da parte sua, anche se lo avrebbe ammesso solo a se stesso.
Poi i loro amici, stanchi di loro, avevano deciso per un completo cliché e li avevano chiusi in una stanza da soli, e Kurt aveva scoperto di avere delle cose in comune con Sebastian ed erano riusciti a parlare civilmente per quasi un’ora, e gli amici, soddisfatti, li avevano lasciati uscire.
Da quel momento in poi Kurt e Sebastian erano riusciti a legare molto, lasciandosi il passato alle spalle, anche se continuavano a fare battute stupide su Rachel o Blaine e a chiamarsi coi vecchi nomignoli, ogni tanto. Kurt non aveva mai immaginato che l’amicizia con Sebastian potesse essere così piacevole. Non avrebbe mai immaginato che Sebastian potesse essere così piacevole. Ma prendersi una cotta per lui sarebbe stato sbagliato perché Sebastian… beh, era Sebastian. Peccato che apparentemente al suo cuore piacessero molto le cose sbagliate.
Tornando al presente, quel giorno, lui, Sebastian e due dei loro amici erano seduti nel giardino della NYU, e Kurt ascoltava mentre parlavano della loro serata fuori, a cui era stato invitato, ma, dovendo studiare, aveva declinato l’offerta.
“E quindi questa ragazza si avvicina e mi fa… ‘hai un microfono nei pantaloni o sei solo felice di vedermi?’ così io tiro fuori il microfono dai pantaloni e non so perché lei si sia offesa!” 
“Leo, nessuno si porta un microfono nei pantaloni…” Tiffany sospirò.
“Ma Tiff, come faccio se poi mi devo esibire all’improvviso? La gente più lontana non mi sentirebbe!” Leo sembrava davvero inorridito.
“Vabbè, Leo… A te come è andata, Kurt?” tutti si voltarono verso di lui.
Kurt sospirò pesantemente, “Ah, benissimo… ho dovuto leggere tutto il libro assegnato perché so che non ne avrò tempo dopo, e poi è stato il solito concertino Brochel… anche se dalle strilla di Rachel, non c’è proprio niente di ‘ino’” tutti ridacchiarono, ma Sebastian aveva una smorfia vagamente disgustata in volto.
Sebastian aprì la bocca per dire qualcosa, ma un urletto di Leo lo interruppe, “IIIH Tiff, guarda che ore sono! Faremo tardi a Psicologia 101!” Leo e Tiffany si alzarono, mentre quest’ultima si chiedeva ad alta voce perché Leo seguisse quel corso, ‘come se potesse mai capire delle persone normali’.
Sebastian si voltò verso Kurt, “Comunque, come lei può sopportare sentirti con i ragazzi, tu puoi fare lo stesso, no?”, e fece una smorfia.
“Prima di tutto, inquietantemente, potrebbe piacerle, visto quanto ha pregato perché io e Blaine pomiciassimo davanti a lei al liceo… ma io non porto mai nessuno a casa, perché quando succede, voglio sempre andare da loro… sono una persona civile, io.” E anche se i ragazzi avevano dei coinquilini, beh, non era problema suo e poi probabilmente non li avrebbe rivisti mai più.
Sebastian si infastidì alla menzione di ‘altri ragazzi’, “Beh, ma allora è ovvio, no?”
“Cosa è ovvio?”
“Che palle, Hummel, e io che iniziavo a credere che tu fossi davvero intelligente… devi fargliela pagare, no? Darle un assaggio della sua stessa medicina… si imbarazzerà così tanto a pensare che tu hai sentito quello che ha sentito lei che il nostro caro Broduccio andrà in bianco per un bel po’.” Sebastian ghignò.
“Bas, sei un genio!” gli occhi di Kurt si illuminarono, “no, aspetta, però… oddio, non potrei mai farlo! Mi imbarazzerebbe troppo!”
“Mmmh, beh, nessuno dice che devi farlo per davvero. Hai presente quella roba che fanno nei film, che sbattono il letto sul muro e gemono? Ti aiuto io.  ”
“Perché?”, chiese Kurt, piegando la testa di lato.
Sebastian gli sorrise, intenerito, “Perché chi altro ti aiuterebbe con questa cazzata? E poi, se si tratta di tormentare Berry, io ci sono sempre.” E poi per la sua piccola, insignificante minuscola cotta per Kurt… che si sarebbe portato nella tomba.
*
Kurt e Sebastian si trovavano proprio fuori dall’appartamento di Kurt.
“Mmmmh, Rachel sta facendo delle scale vocali… ciò significa che è da sola.” Considerò Kurt.
“Sicuro?”, ridacchiò Sebastian, beccandosi uno scappellotto da Kurt, “Ouch! Bene, allora ti ricordi? Entriamo, lei ti chiama e tu gemi e basta, ci buttiamo in camera tua e ci ‘diamo dentro’”
“Sì, Bas, me l’hai ripetuto cento volte. Non è difficile, lo posso ricordare.” Disse Kurt tirando fuori le chiavi.
“Stavo solo controllando, non si sa mai.” Sorrise brillantemente Sebastian, per poi farsi serio quando Kurt infilò la chiave nella toppa.
Kurt aspettò il momento in cui ci fosse silenzio, cosicché Rachel si accorgesse della loro entrata, poi girò la chiave, quasi trattenendo il respiro, sentendo il calore di Sebastian dietro di lui. Aprì la porta con foga, si spinse Sebastian contro, cingendogli la vita con un braccio, mentre questi gli strinse i fianchi con le mani, la testa chinata nell’incavo del collo di Kurt, e chiuse la porta con un piede.
“Kurt! Sei tu? Kuuuuurt?” sentirono Rachel gridare, si guardarono un secondo negli occhi e poi Kurt gemette, forte. “Kurt?!”, i due ragazzi fecero appena in tempo a vedere una Rachel scandalizzata sbucare dalla sala prima di chiudersi in camera di Kurt.
Lì, Kurt si ritrovò schiacciato sulla porta, ma tirò un sospiro di sollievo e ridacchiò dolcemente.
“Hai visto la sua faccia? Sembrava una di quelle vecchiette del diciannovesimo secolo che sorprendevano le figlie mostrare le caviglie agli scudieri… era esilarante! Allora che facciamo, vuoi intraprendere dei ‘preliminari’ o andiamo direttamente al…” Kurt guardò su a Sebastian, pensando di vederlo sorridere o ghignare, ma invece lo trovò intento a fissarlo intensamente con uno strano sguardo negli occhi verdi. Allora Kurt si rese conto di essere ancora spalmato contro la porta, intrappolato dal corpo alto di Sebastian, e arrossì un po’, mentre il cuore decise di scegliere quel momento per iniziare a battere più forte, e chiamò, “Bas.. Bas?”, battendogli sul collo.
Il colpetto sembrò risvegliare Sebastian. “Oh, sì, beh, di solito mi piace prolungarmi ma… Berry potrebbe decidere di uscire e lasciarci soli e seguire il nostro esempio abbandonandosi a Brodino Orsacchiottino, e sarebbe tutto inutile quindi… muoviamoci.”, e con questo si staccò di malavoglia dal corpo caldo di Kurt e si diresse ai piedi del letto, dove lo raggiunse Kurt pochi secondi dopo., mettendosi in posizione per spingere.
“Oddio, questa cosa è così irreale… è troppo da commedia di seconda mano.”, disse Kurt, arrossendo. Inoltre, essere stato così vicino a Sebastian prima… beh, forse avrebbe desiderato che la cosa fosse reale. Non che l’avrebbe mai ammesso. Magari Bas avrebbe anche fatto sesso con lui ma… non era esattamente questo che Kurt avrebbe voluto. Ma sapeva che tipo di ragazzo fosse l’altro, così avrebbe mantenuto il silenzio.
Sebastian sbuffò, “dai, avanti”.
Così iniziarono la scena più comica e ridicola a cui Kurt avesse mai partecipato, e lui aveva vissuto con Finn. Più che da gemere, gli veniva da ridere, ma si trattenne e cercò di suonare il più reale possibile (il che non era difficile, se immaginava Sebastian che… no, stop). Però gli sfuggì una risatina quando sentì Rachel accendere la musica in camera, hah, è inutile bella. Si fece sfuggire qualche altro gemito, e dopo uno particolarmente alto, si accorse di star facendo tutto il lavoro da solo. Si girò, infastidito, un insulto sulla punta della lingua, ma notò che Sebastian lo stava guardando nello stesso modo di prima. Arrossì ancora sotto l’intensità dei suoi occhi, fermando completamente i movimenti.
“Beh, Seb, si può sapere che c’è? È da prima che sei strano!”
Sebastian sembrò tormentarsi per un paio di secondi, poi recitò un flebile oh, fanculo, e, prima che Kurt battesse le palpebre, si ritrovò buttato sul letto con il corpo di Sebastian sopra il suo.
“Bas, ma che—mmph“ il bacio fu inaspettato, ma di certo Kurt non lo rifiutò, e ci si perse per qualche minuto, prima che il suo cervello riconnettesse e tutti i suoi dubbi tornassero ad annebbiargli la mente.
“Ferm— aspetta, Bas, aspetta!” Kurt lo spinse via per le spalle e—quando si era tolto la maglia?
“Mmmh, che c’è?” Sebastian lo guardò pigramente, leccandosi le labbra.
“Cioè Bas non fraintendermi io lo voglio davvero però, ecco, uhm lo dico, tu mi piaci. Nel senso che mi piaci, piaci. E non voglio che lo facciamo ora e poi torniamo ad essere amici o non so cosa, perché farebbe male e io—“ Kurt fu di nuovo silenziato da un bacio.
“Stupido, idiota di un Hummel. Allora davvero non sei intelligente. Mi piaci. Pensavo che te ne fossi accorto, perché se ne sono accorti tutti i nostri amici, ma a quanto pare sei ancora un po’ attaccato alla mia vecchia reputazione. Quindi lo stiamo facendo perché ti voglio e non posso più trattenermi.”, e così si chino e lo baciò di nuovo, spazzando via il sorriso di Kurt.
Cinque minuti dopo, sentirono la porta dell’appartamento aprirsi e poi chiudersi. Per un po’ non ci fecero  caso, poi;
“Seb?”
Cosa?
“Ora Rachel penserà che prima sei durato poco!”
Slap.
*
Due ore dopo, Kurt uscì dalla camera seguito da Sebastian, per farsi una doccia. Sul tavolo c’era un biglietto di Rachel:

Finalmente tu e Sebastian ce l’avete fatta. Però forse dovrebbe lavorare sulla stamina. Digli che Brody è disposto a dargli dei consigli!
Ps: penso che stasera dormirò da lui. E domani anche. Non voglio più sentire i vostri *brevi* incontri. Ma sono sicura che sono intensi!
xx Rachel
“BERRY!” urlò Sebastian, rosso come un pomodoro, mentre Kurt se la rideva da matti.
‘Però almeno ha funzionato!’
   
 
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