Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: for___you    01/08/2013    2 recensioni
«Sei nata a Los Angeles, vero?» mi chiede curioso.
Cos'è questa domanda? «No... non sono nemmeno Americana. Perchè?» chiedo sorridendo di nuovo. È talmente strano questo tipo.
«Beh, perchè sei un angelo.» dice facendo il finto poeta.
La cosa più squallida che io abbia mai sentito. «Questa la devo aggiungere ai 'peggiori modi per rimorchiare'»
«Non stavo cercando di rimorchiarti...» cerca di fare il vago.
«Si...ovviamente. Mi hai detto che sono un angelo perchè ho le ali e l'aureola vero?» dico ironica.
Si fa una risatina per poi prendere il giornale e gli occhiali da sola dalla sua sedia-sdraia. «Sarà un piacere condividere il balcone con te... e con il nastro adesivo.» dice rientrando dentro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E' tutto diverso qui a Los Angeles. Le strade sono molto più popolate, infatti c'è gente che cammina ovunque. Per poco non cado di nuovo per terra con le mie care valige.
Mi sporgo leggermente sulla strada facendo segno ad un taxi di fermarsi. Questo è tipo il decimo taxi che chiamo ed è l'unico che si è fermato. Poso le valigie nel cofano ed entro dentro dove c'è un signore sulla 50 a guidare.
«Devo andare a questo indirizzo per favore.» dico porgendogli un bigliettino con l'indirizzo dell'appartamento che una conoscenza di papà mi ha consigliato.
Il signore annuisce e inizia a guidare. Io continuo a fissare i negozi lungo la strada i grandi palazzi e tutte le bellezze di quella città che stavo solamente sognando già da mesi. Qui non ci sono i miei problemi, nemmeno le persone che non voglio vedere... non c'è nessuno che faccia parte della mia vita. Mi sento libera. Troppo libera. Fantasticamente libera.
È tutto talmente perfetto che quasi non ci credo di stare qui. «Signorina... siamo arrivati» dice l'autista.
«La ringrazio.» dico porgendogli la somma di denaro e prendendo le mie valige.
Appena uscita dalla macchina inspiro profondamente quell'aria. Non è descrivibile a parole quello che sto provando, davvero.
Il mio appartamento si trovava in uno dei più lussuosi palazzi di Los Angeles, dato che mio padre ha voluto che la mia vacanza fosse davvero perfetta. Credo si sia montato leggermente la testa da quando è diventato ricco, o da quando è andato a vivere a Londra.
Appena entro dentro noto che il lusso è ovunque. È tutto dannatamente perfetto, e non è come alcune palazzine che conoscevo che sembrava cadessero a pezzi. Ho paura di abituarmi a tutto ciò.
Prendo l'ascensore e salgo fino al mio piano cercando le chiavi dell'appartamento nella borsa. La ma borsa è peggio di un pozzo. E' talmente profonda e con talmente tante cose al suo interno che sarebbe più difficile trovare un ago in essa che in un pagliaio. Finalmente le trovo e qualche istante dopo l'ascensore si ferma al mio piano. Adesso devo cercare il mio appartamento. Il 750... qui è 746..747..748...749...750 eccolo. Infilo la chiave nella serratura e ad occhi chiusi apro la porta. Chissà che sorpresa. Appena apro gli occhi vedo una montagna di panni davanti alla porta con una ragazza che sbuca da dietro.
«Tu devi venire dalla lavanderia. Ecco, questi sono i panni che devi portare a lavare. So che sono molti ma...»
«Non sono della lavanderia.» la interrompo.
Cosa ci fa lei nel mio appartamento e soprattutto... chi è? Non mi è prevista una coinquilina...o magari sono stata io a sbagliare stanza. «E' la stanza 750 questa, vero?» chiedo ancora sorpresa.
«Si...ma tu chi sei?» mi chiede stranita quanto me.
«Sono la ragazza che doveva avere quest'appartamento per tutta l'estate... tu piuttosto chi sei?» chiedo ovvia.
«Ah...» dice sorridendo come se avesse capito tutta la situazione. Beh, beata lei, perchè io non ho capito una minchia. «Io e te divideremo l'appartamento.» dice felice.
No, non può essere. Io devo condividere l'appartamento con lei? In quel disordine? Ci deve essere un errore. Assolutamente uno dei peggiori errori. Io devo passare la mia vacanza sola e vivere nel mio appartamento da sola. «Cosa?» esclamo quasi furiosa.
Lei fa una faccia abbastanza stranita. A dire il vero è una bella ragazza. Ha i capelli lunghi, castani e aveva un viso molto dolce. E' magra e alta quanto me. «Adesso ti spiego tutto. Le stanze erano finite e poi arriva un tizio di cui non ricordo il nome insieme ad un suo amico e volevano assolutamente un appartamento qui. Hanno pagato e si sono presi la mia stanza. A questo punto avevano deciso che potevo condividere l'appartamento con una certa Alex Stewart... sei tu giusto?»
Quindi un montato, ricco sfondato ha deciso di prendere la stanza di questa ragazza perchè probabilmente gli altri appartamenti di tutta Los Angeles non gli piacevano. Questo non mi va affatto bene. Per niente. «Senti... potresti dirmi che numero aveva il tuo appartamento precedente?» chiedo calma.
«751...esattamente questo affianco al tuo, che adesso è nostro. Ci saremmo conosciute lo stesso!» dice felice.
L'appartamento affianco al nostro. Perfetto. «Aspettami un attimo.» dico poggiando le mie valigie nel salotto e uscendo nel corridoio.
Mi dirigo verso il 751 e nervosa busso il campanello.
Nessuno esce.
Questa è una cosa altamente detestabile. Se uno ti bussa alla porta dovresti aprirla non fare finta che non sia successo nulla.
Busso di nuovo, cercando di mantenere la calma.
Nonostante lui abbia preso la stanza della mia nuova coinquilina fa anche tutto con comodo. Si vede che è un viziato di prima categoria.
Inizio a bussare incessantemente fino a quando sento una voce dietro la porta che dice «sto arrivando». Io invece sto aspettando, sai com'è.
Finalmente dopo tremila anni qualcuno si decide ad aprire questa maledetta porta. «Mi si stavano facendo le ragnatele.» affermo quando vedo uscire dalla porta un ragazzo un po' più alto di me.
«Te le avrei tolte con piacere.» dice malizioso.
Faccio una faccia schifata e poi mi rendo conto che non sono venuta qui per litigare. Cioè si, sono andata per litigare ma non per quel motivo, insomma. «Perchè hai voluto la stanza della mia coinquilina? Io dovevo stare qui da sola. Sola sai cosa significa? Perchè sei voluto venire in questo fottuto palazzo quando ce n'erano a migliaia?» chiedo nervosa.
Mi guarda con noncuranza. «Qui le stanze sono insonorizzate.» dice per poi sbattermi la porta in faccia.
Brutto maiale. Spero di non vederlo più in vita mia. Aspetta, questo desiderio non potrò avverarlo perchè è il mio ''vicino di casa''. Cosa più brutta di questa non poteva capitarmi.
Busso di nuovo alla sua porta, però questa volta sono abbastanza nervosa. Si, più di prima.
Fortunatamente il signor ''stanzainsonorizzata'' decide di aprire più velocemente. «Oh, ancora tu. Cosa c'è, vuoi provare se l'insonorizzazione funziona bene?» dice facendo quel gesto da casanova con le sopracciglia. Mi fa altamente alzare il crimine questo ragazzo.
«No. Voglio che ridai l'appartamento alla ragazza e vai via di qui. Punto.» dico nervosa.
«Calma signorina. Ho già pagato tutto e ho le carte in regola.» dice noncurante.
Apro la bocca per protestare ma mi rendo conto che non è rimasto proprio nulla più da dire quindi chiudo la bocca mentre lui chiude la sua dannata porta.
Mi ha lasciata senza parole. Un ragazzo che nemmeno conosco lascia senza parole Alex Stewart? Non è possibile.
«E per la cronaca so che ti piacerà essere la mia vicina. E piace tanto anche a me.» dice sbucando dalla porta improvvisamente per poi richiuderla.
«Ti detesto già.» gli grido contro la porta ormai chiusa tornando nel mio appartamento.
Quel tipo è un bastardo di prima categoria. Quasi lo affogherei nell'olio bollente.
Torno nella camera non molto calma o felice dove trovo la mia coinquilina tutta contenta.
«Comunque io mi chiamo Mia. Spero che la nostra ''convivenza'' ti faccia piacere. Non voglio che ti senti sotto pressione solo perchè c'è un altra ragazza che vive con te. Fai quello che ti va, non mi faccio problemi.» mi rassicura.
Beh, inizialmente credevo che stare per tre mesi con qualcun altro sarebbe stato un po' soffocante dato che non potevo fare quello che mi andava, ma vedo che Alex è una persona che sa metterti a tuo agio e quindi credo che sarà bello.
«Allora, ci sono due camere da letto, una cucina, un salotto, due bagni -uno per stanza- e i balconi. Scegli la camera da letto del lato destro o quello sinistro?» chiede tutto d'un fiato. Credo che questa ragazza abbia mangiato batterie stamattina. Ha un' energia spettacolare.
«C'è qualche differenza tra le due?» chiedo.
Credo che mi vada meglio quella di sinistra. Mi ha sempre ispirato di più in confronto della destra.
«Nessuna.» dice lei.
«Allora prendo quella sinistra.» aggiudico infine prendendo le mie borse da terra.
«Ne sei sicura?» chiede quasi come se fosse una scelta di vita o di morte.
«Si.» dico incerta. «C'è qualcosa che devo sapere?»
Lei inizialmente si guarda le scarpe, poi torna a guardare me. «No. Solo che la stanza di destra l'avevo già presa io e quindi è un bene che tu abbia scelto quella di sinistra. L'unico problema è che il nostro vicino di casa aka colui con cui ti sei imbestialita poco fa deve dividere con te il balcone. O devi dividerlo tu con lui... credo sia la stessa cosa, no?»
Gli occhi mi stanno uscendo dalle orbite. L'unica cosa che sono obbligata a condividere con lui è l'aria ed è già abbastanza, ma doverlo vedere tutte le mattine sul balcone non mi va affatto bene.
Entro nella mia stanza che senza dubbio è bellissima e mi precipito sul balcone dove vedo il mio caro vicino di casa a prendere il sole su una sedia-sdraia.
«Bella visuale vero?» mi chiede indicando tutta quella meraviglia che si vedeva aldilà del balcone. Los Angeles è meravigliosa. Se non mi sarebbe piaciuta sicuramente non sarebbe stata la mia meta di vacanza.
Lo guardo stranita. Perchè sta su una sedia-sdraia a prendere il sole all'ombra? «Perchè prendi il sole all'ombra?» gli chiedo.
Inizialmente mi guarda per un secondo e poi ride. «Non sto prendendo il sole. Sto solo riposando.» dice togliendosi gli occhiali da sole, mettendo in mostra i suoi bellissimi occhi azzurri. Credo che l'unica cosa bella che quel ragazzo abbia siano proprio gli occhi. Sono talmente azzurri che si potrebbe pensare che abbia davvero il mare attorno alle pupille.
Distolgo i miei pensieri dai suoi occhi e torno alla realtà. «Comunque, purtroppo, come credo che tu abbia già notato dobbiamo dividere il balcone, ciò significa che non puoi oltrepassare il mio limite.» dice velocemente.
«Io non vedo nessun limite.» dice rimettendosi gli occhiali da sole e sdraiandosi di nuovo.
La sua voce così strafottente mi fa arrivare i nervi all'ebollizione. Toglietemelo davanti agli occhi altrimenti gli faccio vedere il confine della sua vita.
Nervosa rientro nella mia stanza e frugo nella borsa. Non vede il confine? Adesso glielo faccio vedere io. Ecco.
Prendo il nastro adesivo dalla borsa ed esco sul balcone dove c'è lui a leggere il giornale del giorno.
«Dicono che la settimana prossima pioverà.» mi informa.
A me della settimana prossima non me ne importa un fico secco. «Che bello.» dico fingendo di essere allegra.
«Cosa stai combinando?»
«Quello che vedi.» gli rispondo ovvia.
Stavo mettendo i confini tra la mia parte di balcone e la sua. Prima cosa non voglio che la sera mi veda mentre mi cambio. Non solo la sera. Semplicemente non voglio che mi veda mentre mi cambio, o peggio ancora nuda. Seconda cosa, ho bisogno dei miei spazi e non voglio assolutamente che la mattina appena sveglia quando vado a bere il caffè sulla mia parte di balcone ci sia anche lui, quindi cercherò di svegliarmi il prima possibile e cosa più importante, meno lo vedo più la mia vacanza sarà bella.
«Credi che abbia paura di superare una striscia di nastro adesivo?» mi chiede guardandomi stranito.
«La striscia di nastro adesivo probabilmente non ti farà niente, ma io ho fatto karate per 9 anni. Pensa due volte prima di oltrepassarla.»
Si toglie di nuovo gli occhiali e si alza in piedi raggiungendomi dietro alla striscia. «Hai paura che possa spiarti?» dice con tono malizioso.
Non ho mai incontrato in tutti i miei diciotto anni una persona con più ego di lui. «No. Ho paura che se mi dai fastidio potrei romperti i genitali e sai perfettamente che per rifarteli devi spendere tanto, no?»
«I soldi per me non sono un problema...» dice con aria da intellettuale.
Ho il nastro adesivo in mano, potrei perfettamente incartarlo e spedirlo nel deserto. Ancora non capisco quale forza sovrannaturale sta calmando i miei istinti felini.
«Vabbene, lasciamo perdere. - dico cercando di cambiare argomento prima che gli tiri qualcosa negli stinchi – Le regole ti sono chiare?»
«Oh, certamente. Non posso varcare la potente barriera energetica di nastro adesivo che la signorina ha creato perchè lei ''ha bisogno dei suoi spazi''» dice ironico sorridendo.
«Hai afferrato il concetto.» affermo girandomi verso la portafinestra della mia camera ed entrando.
«Aspetta!» sento chiamarmi dalle spalle.
Come si diverte a rompere i coglioni questo tipo. «Cosa vuoi?» dico scocciata.
«Mi chiamo Louis.»
«Buono a sapersi.» dico cercando di rientrare ma i miei tentativo sono vani dato che 'Louis' sente un estremo bisogno di fare conversazione.
«Qual è il tuo nome?» mi chiede.
«Alex.» dico scocciata.
«Sei nata a Los Angeles, vero?» mi chiede curioso.
Cos'è questa domanda? «No... non sono nemmeno Americana. Perchè?» chiedo sorridendo. È talmente strano questo tipo.
«Beh, perchè sei un angelo.» dice facendo il finto poeta.
La cosa più squallida che io abbia mai sentito. «Questa la devo aggiungere ai 'peggiori modi per rimorchiare'»
«Non stavo cercando di rimorchiarti...» cerca di fare il vago.
«Si...ovviamente. Mi hai detto che sono un angelo perchè ho le ali e l'aureola vero?» dico ironica.
Si fa una risatina per poi prendere il giornale e gli occhiali da sola dalla sua sedia-sdraia. «Sarà un piacere condividere il balcone con te... e con il nastro adesivo.» dice rientrando dentro.

 



sciauuuuuuuu

allora, mi andava di continuare il capitolo oggi e allora l'ho fatto. ringrazio immensamente le 0 persoe che hanno recensito, 1 persona che ha aggiunto ai preferiti ed il resto è tutto vuoto.
spero che almeno da questo capitolo abbiate cambiato idea sulla storia e vi va di rencensire un pochino e dirmi cosa ne pensate...e magari fat un'opera di carità anche per me che sono qui a deprimermi dato che nessuno caga la mia storia. *piange*
comunque ho appena aggiunto una nuova storia  E se fossi un principe?  e mi farebbe davvero davvero davvero tanto piacere che passiate a vederla. in quano a Revenge sto cercando di continuarla, anche se è ormai nel dimenticatoio. lol
Beh, spero di ricevere almeno una recensione *spera*  e che gradiate la storia.
Un bacione c:
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: for___you