Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: demi_dasio    01/08/2013    4 recensioni
''Tu sei la chiave,Erik' disse Demi con aria sognante.
Mi trattenni per non ridere,ma il suo volto era serio e sicuro.''Cosa?''
Tu puoi salvarmi dal sortilegio che mi è stato imposto.
''Sortilegio?''
''Sono un vampiro''.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro diario,
credo di stare impazzendo.
Lasciai cadere la penna sulla grande scrivania di quercia che mi costruì mio padre e incominciai a pensare.Sono tre mesi che mi sono trasferito in Italia dalla Svizzera,ed ero triste,forse perchè Ally,la mia migliore amica non era più al mio fianco,o semplicemente perchè l'Italia non era la terra in cui ero nato .Ally,la mia unica amica fin dall'asilo,con quegli occhi azzurri e quei capelli biondo paglia che ogni tal volta che li vedevo i miei occhi si illuminavano. Ally Brock è una ragazza semplice,spiritosa ed energica,siamo diventati amici 'per sbaglio' o semplicemente per colpa del destino,quando la vidi per la prima volta non avrei mai potuto immaginare che saremo diventati così amici,eppure è successo.Mi manca,e anche parecchio.Mi trovo in una piccola cittadina di Roccaraso,Pietransieri. Una cittadina molto calma,certe volte anche troppo.Conosco poche persone,e non ho legato con nessuno in particolare.Sono tre giorni che non vado a scuola e resto a casa deprimendomi e cercando qualcosa da fare.Fuori piove,neanche oggi sarei sceso con i ragazzi,per me andava bene,non li conoscevo affatto,e ammetto che non ci tengo a conoscerli,forse perchè sono nuovi e particolari.Mi stesi sul letto e stavo per accendere la televisione quando udii il forte  rumore del campanello di casa,non mi alzai ero sicuro che mia madre mi avesse anticipato.Infatti sentii il rumore della porta che si chiudeva.La porta della mia camera si stava aprendo.Una ragazza con una folta chioma color noce attraversò la porta della mia stanza e venne a sedersi vicino a me,era Mayra.
''sempre nel letto'' mi disse.
''se mi trovi qualcosa da fare,cambierò hobby'' gli risposi,ero arrabbiato e scocciato e non  avevo voglia di parlare,ma Mayra riusciva sempre a calmarmi.Conobbi Mayra il primo giorno che mi sono trasferito,maglietta della duff,jeans e converse,estroversa e simpatica.
''non posso fare sempre tutto io,non puoi rimanere rintanato dentro casa tutto il santo giorno,scendi,divertiti,sorridi alla vita'' rispose.
''piove.'' una sola parola riuscii a pronunciare,avevo sonno.
''sei molto euforico,vedo.Dai vestiti,scendiamo,porta un ombrello,ti aspetto fuori casa''mi comandò.
non volevo farlo,ma una cosa dentro di me mi disse che dovevo.Ci misi un quarto d'ora,mi vestii con jeans,maglietta dell'adidas a maniche lunghe e vans rosse fiammanti,presi l'ombrello e uscii dalla camera.
Mayra stava parlando con mia mamma del più e del meno.
''andiamo'' le dissi serio.
''ok'' rispose.
Il vialetto di casa mia era fradicio e continuava a scorrere l'acqua dal balcone della signora Swan.
''dove sono'' le dissi.
''alla pineta'' mi rispose.
Cinque minuti più tardi arrivammo alla pineta,un grande spazio verde con una panchina al centro,salutai gli altri e mi misi a sedere vicino a Nicola,il fratello di Mayra.
Nell'aria c'era tensione,la sentivo.Mi accorsi che c'era una nuova ragazza,occhi verdi,capelli biondi ed un gran bel sorriso.
''Giochiamo?'' disse Valentina.
Tutti annuirono,tranne me.Volevo stare da solo,mi piaceva sin da quando morì mio nonno,precisamente 8 anni fa.
Mi alzai dalla panchina e camminai verso il bosco che si trovava dalla parte opposta.Il bosco è il mio luogo segreto,un immensa distesa di verde,con alberi altissimi e fiori dai mille colori,ma la parte più bella sono gli animali,scoiattoli,passeri,usignoli,gufi e molti altri.
Ero quasi a metà del bosco,stavo per ritornare in dietro,quando sentii dei passi avvicinarsi a me.Avevo paura,ho sempre avuto paura delle persone in generale,ma in questo contesto la situazione era differente.Mi accorsi che non si sentivano più le urla del ragazzi che giocavano a palla,ma pensai che forse ero io che mi ero allontanato troppo.Un corvo nero mi si proietto d'avanti il viso,e l'unica cosa che pensai di fare in quel momento era coprirmi gli occhi con le mani oramai sudate.Ad un tratto qualcosa dentro di me mi disse che era tutto finito,allora incominciai a correre verso la panchina.Dopo 3 o 4 minuti ero arrivato,ma non c'era più nessuno si era fatto tardi,era l'ora di andare a mangiare.Scesi per le scale e in una decina di minuti arrivai alla porta della mia casa.Bussai.Mia madre mi aprì con una faccia preoccupata.
''Erik,dove sei stato!Sono 5 ore che ti aspetto,tutta la città ti sta cercando!''.
Quando mi chiamava per nome la cosa era molto grave.
''Mamma,sono stato solo 10 minuti all'incirca del bosco'' dissi calmo.
''Ragazzo sei in punizone!5 giorni senza uscire'' mi disse.
''Ok.'' non mi importava,anzi era meglio,così avrei potuto pensare ad un modo per scappare da questa stupida città.
Entrai nella mia stanza.Le pareti gialle erano in contrasto con le mattonelle blu.Una ventina di poster dei miei cantanti preferiti erano appesi al muro,il letto era fato e la mia scrivania era come l'avevo lasciata.Misi a posto il mio diario,raccolsi la penna che era rotolata sul pavimento,e mi stesi sul letto.Cosa è potuto succedere,cosa mi ha fatto perdere il conto del tempo?Cosa mi ha trattenuto,ma specialmente,cosa è successo in quelle 5 ore che sono rimasto nel bosco?.Troppe domande senza risposta,questa cosa mi preoccupava,e anche molto.Mi faceva male la testa e il collo mi bruciava,ma non mi soffermai molto ero troppo indaffarato a pensare.
''La cena è pronta'' urlò mia madre.
Non avevo voglia di mangiare,ma ci andai lo stesso,la situazione non era una delle migliori.
Arrivai in cucina,dove mi aspetta mia madre,mio padre non era ancora tornato dal lavoro e molto probabilmente sarà qui tra una decina di minuti.Mio padre ha trovato il lavoro di falegname a Roccaraso,tutta la cittadina va da lui per farsi costruire librerie,mobili e anche slittini.Guardai mia madre e mi accomodai sulla comoda sedia rossa,mi accorsi che la tavola non era apparecchiata per 3,ma per 4.
''Perchè la tavola è apparecchiata per 4?'' chiesi a mia madre.
''Abbiamo un ospite,la figlia del capo di tuo padre,il padre e fuori,e ha chiesto se poteva restare con noi per qualche giorno,quindi facci fare bella figura,oppure la tua punizione si allungherà.'' mi disse in tono di sfida.
Non le risposi,sennò sarei scoppiato e avrei iniziato a parlare per poi non finire più.
Sentii il rumore della chiave che stava per aprire la porta principale.
Mio padre entrò,accompagnato da una ragazza dai capelli lunghi biondi e gli occhi verdi e quel sorriso che mi faceva impazzire.Era la ragazza che era sulla pineta con me!.
''Piacere,Erik.'' dissi,
''Demetria,ma chiamami pure Demi'' mi disse con  un bellissimo tono di voce,sapevo il suo nome da appena 5 secondi,ma già mi piaceva.
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.Il menu era molto vasto,coniglio alla cacciatora e pasta con il sugo del coniglio,cotoletta fritta,frutta,dolce:una caprese ed un panettone.
Demi mangiò tutto e aveva ancora fame,strano,era magrissima,e pallidissima.
Ci congedammo ed andammo nella mia stanza.
''Vuoi fare una partita a carte?'' le chiesi.
''Certo'' mi rispose.
Si aggiustò i capelli e vidi un anello bellissimo al suo dito,era blu con una gemma sopra.
''Bell'anello'' le dissi.
''E' ereditario,lo comprò la mia trisavola nel
 1800 circa.'' spiegò ''Me lo ha dato mia madre,prima di morire''.
''Mi dispiace'' dissi.Non ero bravo a consolare,non sapevo che cosa altro dire.
''Non ti preoccupare,allora facciamo questa partita?''.
''Ok.'' mi alzai e andai verso il grosso mobile di noce,lo aprii e presi le carte.
Passammo la serata a giocare a carte,e a mezzanotte inoltrato decidemmo di andare a dormire,anche se lei non aveva molto sonno.
Le mostrai il suo letto che era nel salone,un divano letto verde,lo preparai,e andai a lavarmi.
Mi stesi sul mio letto e mi addormentai subito.
Dopo circa 4-5 ore mi svegliai,erano le 5 della mattina e avevo sete,anche molta.Andai in cucina,e mi sporsi per il salone,Demi non c'era!
Il bagno era vuoto,ed io ero preoccupato.
Una risata maligna alle mie spalle.
Un pugno mi lacerò la schiena,caddi a terra,persi i sensi.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: demi_dasio