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Autore: Mrs Pattinson    01/08/2013    0 recensioni
Perla ha 26 anni e viene assunta come concierge in uno degli alberghi più prestigiosi di New York. Ha un fidanzato che non ama, perché l'unico amore della sua vita è Robert Pattinson. Il giorno che si incontrano lei è stravolta, tramortita, non sa più cosa fare. Poi un salvataggio in auto, un bacio, una vacanza da sogno. Ma Perla è destinata a soffrire, qualcuno la vuole tenere lontana da Robert.
-"Non so da dove cominciare..."-
Alzai lo sguardo e vidi lui che guardava verso la cascata, poi guardò me, gli sorrisi:
-"Comincia da dove vuoi tu...-"
-"Non sono bravissimo con le parole quando mi trovo in certe situazioni..."-
-"Che situazioni?"-
-"Beh...ecco...io...credo di provare qualcosa per te..."-
Tratto dal capitolo 11
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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La sveglia sul mio comodino segnava le cinque e trenta, fuori era ancora buio, quella notte non avevo chiuso occhio per niente tanta era l'ansia di non riuscire a svegliarmi in tempo per arrivare al mio nuovo posto di lavoro. Decisi così di alzarmi dal letto, mi feci un caffè forte e andai poi in bagno per farmi una doccia. Alle otto in punto ero già in macchina, il traffico di New York era qualcosa di tremendo e io da Brooklyn dovevo arrivare a Manhattan. Dopo quasi un'ora entrai nel garage dei dipendenti, diedi alla guardia il mio badge che lo passò attraverso il suo lettore e mi fece passare. Il "Four Season" era uno degli alberghi più grandi e costosi della Grande Mela, e io ero riuscita ad entrare lì come concierge grazie ad una forte raccomandazione del mio ex capo Mi stavo dirigendo verso l'ascensore quando il mio telefono squillo: -"Pronto?"dissi -"Ciao amore dove sei?"- era Marc il mio ragazzo. -"Ciao, sono appena arrivata al parcheggio dell'hotel.-" -"Stai bene ti sento un po nervosa."- -"No è che non ho chiuso occhio stanotte, avevo l'adrenalina a mille."- -"Mh capisco, forse dovevo rimanere con te stanotte, almeno con qualche coccola in più ti avrei fatto rilassare..."- -"Umh forse, però non so...adesso vado che sono già in ritardo...ci sentiamo più tardi..."- -"Ok amore, non ti stancare troppo...ti amo..."- Chiusi la telefonata senza rispondergli. Avevo conosciuto Marc ad una festa di amici comuni, più o meno circa cinque mesi fa, mi si era avvicinato con la scusa di chiedermi che ore fossero, io però l'orologio quella sera me l'ero scordato a casa, e così iniziammo a parlare. Marc non si poteva definire un ragazzo bellissimo, però ci sapeva fare, era simpatico e molto altruista, lavorava con suo padre in una ditta di trasporto valori, quindi faceva anche un lavoro pericoloso. Viveva ancora con i suoi a due isolati da casa mia, perciò passava spesso a salutarmi quando staccava da lavoro. Una sera si presento da me con un mazzo di dodici rose rosse, e fu la sera che mi chiese di mettermi insieme a lui. Io all'inizio ero un po scettica, ma poi gli dissi di si. L'ascensore si fermò al piano della hall e quando uscì ciò che mi si presentò davanti agli occhi fu uno spettacolo incredibile. Un tappeto persiano di dimensioni stratosferiche riempiva tutto il pavimento, enormi lampadari che illuminavano a giorno tutta la hall, grandi piante di hibiscus ad ogni angolo. Mi avvicinai timida al bancone della reception dove un uomo sulla quarantina stava parlando o meglio urlando al telefono con un cliente sordo probabilmente e la cosa mi fece tirare un sospiro di quasi sollievo. Quando l'uomo chiuse la telefonata guardò verso di me e alzando un sopracciglio mi disse: -"Buongiorno signorina, come posso aiutarla?"- Mi schiari la voce e risposi: -"Sì buongiorno, sono Perla Walsh, sono qui per il posto di concierge..."- L'uomo uscii dalla sua postazione e si mise di fronte a me. -"Signorina Walsh io sono Frank Mortimer, direttore di questo albergo, prego mi segua da questa parte."- Entrammo in quello che supposi fosse il suo ufficio, la scrivania faceva da padrona, era una di quelle antiche, nere bordata di pelle, un calamaio al centro e tante carte sopra. Niente computer, evidentemente era un uomo all'antica a cui piaceva ancora mettere nero su bianco. -"Signorina Walsh, inizio subito col darle il benvenuto, come saprà questo è uno degli alberghi più rinomati e lussuosi di New York, il cliente per noi è prezioso, deve essere accontentato in tutto e per tutto."- -"Sì lo so, anche nell'albergo dove lavoravo prima era così...-" -"Noi abbiamo delle regole molto severe riguardo al comportamento da tenere con i nostri clienti. Saprà che qui alloggia anche gente dello spettacolo, la cosa che chiediamo ai nostri dipendenti e' quella di mantenere distacco, capisce cosa intendo?"- -"Sì signore, sarò assolutamente professionale..."- -"Bene, ora le darò la divisa che dovrà indossare durante l'orario di lavoro, la stanza per cambiarsi è al piano di sopra."- -"Grazie signore."- Mi congedai da lui e andai a cambiarmi al piano superiore. Mi aveva dato anche la chiave dell'armadietto, entrai in quello stanzone, ero sola e mi tolsi tutto quello che indossavo, mi infilai i pantaloni blu, la camicia bianca, la giacca blu e le ballerine. Quando chiusi l'armadietto, per poco non mi prese un colpo, un ragazzo alto più o meno due metri mi stava fissando -" Ciao, e tu chi saresti?"- mi chiese con uno sguardo accigliato -"Ciao mi chiamo Perla e sono la nuova concierge, e tu chi saresti?"- -" Sono Francis, uno dei dieci facchini dell'hotel, piacere di conoscerti..."- -"Piacere mio..."- e ci stringemmo la mano -"È molto che sei qui?"- chiesi curiosa -"Da circa un anno, ho conosciuto un sacco di personaggi famosi..."- -"Immagino. Ora scusami ma debbo attaccare al lavorare, ci si vede, ok?"- -"Certo, stasera vado con degli amici in un locale che hanno aperto da poco sulla Madison, ti va di venire con noi?"- -"Non so, ho un ragazzo..."- -"Tranquilla non voglio provarci con te..."- -"Perché ho qualcosa che non va?"- -"No assolutamente sei bellissima, ma a me non piacciono le donne..."- -"Capito...ok lasciami il tuo numero che quando stacco ti faccio sapere..."- -"Perfetto, allora a dopo..."- e mi schiocco un bacio sulla guancia in segno di amicizia.
  
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