Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: Hi Hood    01/08/2013    5 recensioni
“Perché nessuno mi vede, perché nessuno cerca di aiutarmi”. Calum avrebbe voluto urlare aiuto ma non ci riusciva, gli mancava il fiato.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Thank you.



Calum era disteso a terra, sotto gli occhi dei passanti che camminavano tranquillamente, noncuranti del fatto che il giovane fosse in gravi condizioni. Il ragazzo era disteso sull’asfalto e circondato dalla neve caduta nei giorni precedenti, quella soffice neve bianca che cominciava gradualmente a colorarsi di un rosso intenso.

Calum riusciva ancora a vedere ciò che lo circondava, nessuno lo aiutò; ci fu addirittura un uomo che lo scavalcò. Tutto ciò che il ragazzo riusciva pensare era “perché nessuno mi vede, perché nessuno cerca di aiutarmi”. Avrebbe voluto urlare aiuto ma non ci riusciva, gli mancava il fiato.
Chiuse gli occhi, si sentiva stanco, incredibilmente debole.

Poi, sentì una voce. Gli sembrava così lontana…

“Hey… Hey, mi senti? Per favore rispondi”

Era una voce maschile e lo voleva aiutare. Si sentì scuotere più volte; finalmente aprì gli occhi e vide un ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurri “Un angelo. Se gli angeli sono tutti così non mi dispiacerebbe morire.” pensò Calum per poi richiudere gli occhi.
Sentì il ragazzo parlare, stava chiamando un’ambulanza, poi più niente. Non poteva udire più nessun suono.
 
 
Due settimane dopo, gli occhi di Calum si aprirono, si guardò intorno e non trovò nessuno. Non rimase deluso da quella situazione, era consapevole di essere solo.
Passarono due giorni dal suo risveglio, ed i medici lo avevano sottoposto ad una lunghissima serie di esami per accertarsi che stesse bene.

Pochi giorni dopo vide un ragazzo entrare nella sua stanza, ma non era un ragazzo qualsiasi, era il ragazzo che quel 25 gennaio si era fermato ad aiutarlo.
Appena il giovane si rese conto che Calum era sveglio e stava bene, si sentì sollevato e fece un enorme sorriso.

“Ciao, come ti senti?” chiese il biondino a Calum.

“Meglio, grazie” non riuscì a dire nient’altro, era così contento che quel ragazzo, a lui ancora sconosciuto, non si fosse già dimenticato della sua esistenza. Come d’altra parte avevano fatto tutti.

“Sono davvero felice che ti sia ripreso” disse avvicinandosi a Calum “Il mio nome è Luke” proseguì.

“Calum”

“Cosa ti era successo, insomma… chi ti aveva ridotto in quel modo?” Luke aveva cambiato espressione nel pronunciare quelle parole, ciò che provava era un misto tra preoccupazione, rabbia e tristezza.

“Un mio vecchio amico” rispose l’altro abbassando lo sguardo.

“E per quale motivo?”

Perché gli stava facendo quelle domande? Che gli importasse veramente di lui?

Luke vide il ragazzo pensieroso e disse

“Scusa, non dovevo farti queste domande. Non ci conosciamo nemmeno e poi non dovrebbero essere affari miei. Scusa.”

“Io non lo avevo fatto apposta, non lo sapevo” Luke, subito, non capì “Mi ero innamorato di una ragazza che diceva di essere single, ma in realtà era fidanzata con il ragazzo che mi ha quasi ucciso” Calum fece una pausa “Appena venni a conoscenza di questo fatto, la lasciai ma lui era infuriato. Me lo giurò, mi disse che mi avrebbe ucciso e ha mantenuto la promessa. Se non fosse stato per te io… sarei morto.”

“Non so che cosa dire, insomma… per una ragazza si arriva ad uccidere”
Calum continuava a pensare a lei, Allie. L’amava veramente, ma sapeva anche che c’era già qualcuno che l’amava in quel modo. Si era sentito di troppo, non avrebbe mai voluto tradire o fare soffrire il suo, ormai non più amico John.

“Hey Calum” fu Luke a riportarlo alla realtà “So che un po’ tardi per farlo, ma a chi dovrei dire che sei all’ospedale?”

“A nessuno”

“Sei sicuro? Insomma i tuoi genitori e i tuoi amici si staranno preoc…” Calum lo interruppe

“Luke, vedi, il problema è che non ho né i genitori né amici”

“Mi spiace, scusa non pensavo che”

“Non lo potevi sapere”

Ci fu un momento di silenzio.

“Comunque scusa se al tuo risveglio non mi ha trovato qui ma ho avuto un contrattempo e non sono potuto venire come i giorni precedenti” riprese Luke.

“Tu sei, sei… sei sempre stato qui?” chiese il ragazzo incredulo

“Certo, ero in pensiero” disse Luke sorridendogli “Adesso devo andare, si è fatto tardi. Tornerò appena possibile” disse per poi uscire da quella camera d’ospedale.

Calum aveva visto solo due volte Luke ma gli si era già affezionato. Nessuno si era mai veramente preoccupato per lui .
Le parole del biondo continuavano a riaffiorare alla mente di Calum, Luke era stato in pensiero per lui, gli era sempre stato vicino. Quelle parole, quei pensieri gli provocavano ogni volta un’accelerazione del battito cardiaco. Lo rendevano felice.


Passò un mese da quel giorno in ospedale e nel frattempo Calum era andato a vivere da Luke, erano diventati migliori amici. Ridevano in continuazione, erano davvero felici.

“Luke, oggi cosa facciamo?” chiese Calum buttandosi a peso morto sul divano

“Cal, oggi esco con una ragazza” disse Luke assumendo un’espressione dispiaciuta “Scusa”

“Non fa niente Luke, divertiti. Io farò qualcos’altro” disse facendo un sorriso, per fortuna sapeva mentire bene.

Gli aveva sorriso, ma nello stesso momento si sentì morire.
 
 
Luke era uscito di casa da circa una mezz’ora e Calum si sentiva terribilmente solo, voleva che Luke tornasse a casa, ma non fece nulla per fare in modo che questo succedesse. Passarono tre ore e il ragazzo non ce la faceva più, delle lacrime solcarono il suo viso. Aveva paura. Paura che quella ragazza gli avrebbe portato via per sempre l’unica persona che teneva a lui, aveva paura di essere di nuovo solo. Poco dopo si addormentò, con le ginocchia strette al petto e la testa appoggiata su di esse.
Erano le undici e mezza di sera quando Calum si svegliò, vista l’ora pensava che Luke fosse già tornato così andò nella camera dell’amico per vedere se stesse dormendo. Con sua grande sorpresa si accorse che Luke non c’era. Cercò in tutta la casa ma del ragazzo non c’era nemmeno l’ombra.
Nello stesso momento in Calum si accorse che Luke non era ancora rincasato, la porta principale si aprì.

“Ciao Cal” disse allegramente

Calum dava la schiena a Luke, come avrebbe fatto a non far notare all’amico quelle lacrime?

“Cal, che succede? Perché non parli?” Luke si avvicinò al ragazzo lo fece girare in modo da poter vedere il suo viso e ciò che vide lo distrusse.

“Cal perché piangi?” Calum non si mosse, non rispose, poco dopo si trovò stretto tra le braccia dell’amico.

Voleva gridare a Luke che era colpa sua, che non doveva lasciarlo solo mai più, non per così tanto tempo; ma non lo fece, lo strinse semplicemente a sé.

“Che cosa hai fatto con quella ragazza e dove siete andati, dove siete stati fino ad adesso?” Chiese Calum

“Cos’è un interrogatorio?” disse Luke scherzando

“Si”

“Perché lo vuoi sapere? E comunque non abbiamo fanno niente di strano, le solite cose”

Calum non disse nulla e cominciò ad incamminarsi verso la sua stanza

“Cal ma che hai?” chiese l’amico preoccupato

“Vi siete baciati?” quella domanda lo tormentava, non riusciva a pensare ad altro.

“No, ma.. aspetta è questo il problema? E’ lei il problema?” disse accennando una lieve risata.

Calum era immobile, non sapeva cosa rispondere, l’unica cosa che riuscì a fare fu andare nella sua camera e chiudercisi dentro.
Sentiva Luke urlare dall’altra parte della porta mentre cercava di aprirla senza ottenere alcun risultato.

“Cal, sono un cretino… scusa se ti ho lasciato solo, ti prego apri”

Calum non voleva aprire quella porta, l’unico oggetto materiale che lo divideva dal ragazzo che amava, eppure lo fece, aprì la porta senza pensarci due volte.

“Scusa” disse il biondo abbracciando l’amico

Luke sapeva quanto Calum patisse la solitudine ed era stato così stupido da non pensarci prima.

“Cal, non sarai mica geloso?” disse il ragazzo sciogliendo quell’abbraccio

“E se anche fosse?” disse rivolgendo lo sguardo verso il basso

“Non mi dispiacerebbe”

Calum alzò di scatto la testa, guardò Luke dritto negli occhi, gli accarezzò una guancia e lo baciò come non aveva mai baciato nessuno.
Calum aveva baciato il ragazzo che amava senza nemmeno pensare a ciò che stava facendo, quando quel bacio finì, si poteva leggere il terrore nei suoi occhi, la paura di perderlo veramente e questa volta la colpa l’avrebbe dovuta attribuire solo a se stesso.
Quel terrore sparì non appena Luke tirò a sé l’amico cominciando nuovamente a baciarlo.

“Non ti lascerò mai” disse Calum per poi tornare a baciare Luke.
 


Due anni dopo, 16 luglio.


Quel giorno era il compleanno di Luke e  quest’ultimo insieme a Calum aveva passato una bellissima mattinata.

“Lukey, esco a comprare qualcosa da mangiare. Tra mezz’ora sarò a casa” disse baciando il festeggiato.


Un’ora dopo Luke sentì il rumore di tre spari, corse verso la porta d’ingresso e l’aprì velocemente. Si sentì morire.

Calum era disteso a terra, agonizzante proprio come la prima volta. Luke chiamò l’ambulanza e si avvicinò a colui che amava.

“Cal” disse piangendo “Hey Cal, sono qui. Resisti, ti prego.” Disse stringendolo tra le sue braccia.

“Lukey, ti ho preso un regalo sai?” disse mentre una lacrima gli rigava il viso “Non vedevo l’ora di dartelo”

“Lo aprirò quando starai bene” lo rassicurò.

“Cal, resisti”

“Scusa se… non ho mantenuto la promessa, non vorrei lasciarti Lukey, perdonami” disse con difficoltà

“Tu non mi lascerai, ti è già successo e lo hai superato… puoi farlo anche questa volta” disse tra i singhiozzi.

“Adesso è diverso, sto perdendo più sangue, mi sento così debole e privo di vita…”
 
“Lukey, ti amo, ricordatelo”

“Anche io ti amo Cal” le lacrime scendevano più velocemente che mai sul viso di Luke, non era nemmeno più lui a controllarle “Cal non mi lasciare, non è diverso dall’altra volta”

“Si Lukey”

“Perché?” disse quasi urlando

“Perché… Perché, questa volta morirò. E’ questa la differenza.”

“Grazie di tutto Lukey.”

Quella furono le ultime parole che Calum disse, il suo cuore si fermò ed il respiro cessò.


Ora Luke è solo e lo rimarrà per sempre.
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti :) 
Spero leggiate in tanti e spero vi piaccia! Non è molto allegra ma mi è venuta così lol 
Fatemi sapere che ne pensate :D Grazie in anticipo <3

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Hi Hood