Il
sole irradiava con i suoi forti raggi tutto il Villaggio di Konoha,qualche
nuvola veniva sospinta da un lieve venticello che rinfrescava l’aria,gli
uccellini cantavano e il paesaggio era uno di quelli ritratti nei più famosi
quadri.
Il
Villaggio era nella più quieta pace……..Era la
giornata perfetta per sdraiarsi su di un prato e dormi………
-NARAAAAA!!!!-
-…….Zzzzzzz……Zzzzzzzzz…….-
Fu la secca risposta.
-NARAAAAAA!!!!!!!-
L’urlo
persisteva e se ce ne fosse stato un terzo la quieta pace si sarebbe
trasformata nel caos più assoluto,onde evitare ciò il tizio di nome Nara aprì leggermente un occhio.
-Mmmmm…..-
Mugugnò girandosi dall’altro lato.
-Grrr….Ora
mi sente…….- Fece una persona alquanto irritata.
Sentì
i suoi pesanti passi far scricchiolare le assi della veranda sulle quali era
sdraiato nella speranza di poter dormire capì che non solo le sue speranze
erano sfumate ma che il caos più assoluto era arrivato e non c’era scampo.
-NNNNNNNNNNNNNNNAAAAAAAAAAAAAAAAAARAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!-
Un altro po’ e avrebbe fatto vorticare la casa intera scatenando solo con l’uso
della propria voce una tromba d’aria.
-Mendokouze…….-
Fece scoppiare il palloncino che di solito si forma alla fine della narice.
-Guarda!Guarda!-
Gli agitò avanti alla faccia una sua camicia.
Shikamaru,perché
questo era il nome del poveretto, aprì anche l’altro occhio.
-Che
cos’è questo???!!!-
-Del
rossetto sulla mia camicia- Rispose con ovvietà rimanendo sdraiato.
-Io
non metto mai il rossetto!!!Di chi è?!- Assottigliò gli occhi con aria
omicida,l’aveva scoperto e lui non poteva negare!
-Ah…….non
ti ricordi?L’altra sera abbiamo “giocato” a ladro e poliziotto…….Tu
eri la poliziotta….- Spiegò annoiato.
-Ti
arrampichi sugli specchi Nara,io non faccio ‘ste cose!- Smentì indignata.
-Eri
ubriaca- Concluse richiudendo gli occhi nel desiderio di farsi una bella
dormita in tranquillità.
-U-U-U….U-Ubriaca
io?!?!?- Strinse tra le mani la camicia chiaro segno di nervosismo.
-Di
là ci sono ancora le manette attaccate alla spalliera….-
-Bene
andrò a vedere!- Era troppo orgogliosa per ammettere di aver torto.
Se
ne andò con passi pesanti ancora più infuriata.
-Ah….-
Sospirò Shikamaru rassegnato ormai non avrebbe più
riposato in tranquillità,doveva saperlo prima di sposarsi con quella.
Sentì
stavolta i suoi dolci piedini calpestarli un piede di proposito.
-Ahia!!!-
Urlò il povero ragazzo.
Lei
fece un dolce sorrisino ingenuo e andò a stendere il resto dei panni.
A
quanto pare Nara aveva ragione su quello che era
successo.
Con
un piede dolorante decise di riprovare a dormire,ma era impossibile grazie alla
delicatezza con cui gli aveva calpestato il piede.
Si
mise ad osservarla mentre,facendo finta di non aver combinato nulla,stendeva i
panni leggermente canticchiando soddisfatta.
Stendeva
altre camicie,altre mutande,altri calzini e……….dei pantaloni……..
“Già….chi in questa casa porta i pantaloni?!” Si ritrovò a pensare.
Osservò
attentamente il modo in cui si muoveva……prendeva un
panno bagnato dal cesto,lo sbatteva per benino,prendeva due mollette ed infine
lo appendeva alle corde.
Nessuna
delicatezza nello sbattere i panni sembrava quasi che stesse picchiando
qualcuno.
“Movimenti da uomo”
Guardò
mentre ritornava in casa a prendere un’altra cesta di panni da stendere.
“Camminata da uomo”
La
vide ritornare e riniziare a stendere per poi cacciare dalla tasca un
accendino e un pacchetto di…….
“Sigarette?!”
Ne
accese una e iniziò a fumare.
-Temari!!!-
Si sentì in dovere di richiamarla.
-Che
cosa vuoi?- Si girò verso di lui con aria strafottente con in bocca una
sigaretta appena accesa e un’altra appoggiata tra la testa e il lobo
dell’orecchio.
“è un uomo”
Raggiunse
questa conclusione.