Nota dell’autrice:
La
canzone del è grande Elvis, If
I can't help falling in love.
E’ dedicata alla
storia d’amore
tra Alice e Jasper che ritengo la coppia più bella di tutto
twilight.
Tra loro c’è un complicità e un affinità che va oltre l’amore.
Non
posso fare a meno di
amarti
Quando mi
risvegliai in quel posto che non conoscevo mi chiesi:
Chi sono io? Che ci
faccio qui?
Sapevo solo una
cosa: Mi chiamavo Alice.
Ero in un angolo
remoto di un vialetto, buio e inospitale.
Il fuoco bruciava
dentro la mia gola, avevo sete.
Passò un
barbone
ubriaco e malconcio che rideva solo, fu istintivo, affondai i miei
canini e
bevvi tutto il suo sangue.
Quando lo lasciai
cadere a terra era morto.
Ma cosa avevo
fatto? Chi ero io? Un mostro?
Mi sentii uno
schifo, avevo paura, avevo le mani bianche, sembravo…morta.
Poi tutto
cambiò…ebbi
una visione.
But i can't help falling in love with you
Shall i stay
Would it be a sin
If i can't help falling in love
with you
mi guardava con i suoi occhi
pentito, chissà di cosa.
Durò pochi minuti,
il tempo di farmi innamorare…
Avevo trovato lo scopo di questa esistenza da mostro,
trovare lui,
l’avrei cercato in capo al mondo.
Ormai non potevo fare a meno di amarlo.
Non sapevo
da che
parte cominciare, le stelle splendenti nel cielo sembravano danzare
intorno
alla luna, cercavo di ricordare bene la visione per focalizzare bene il
posto,
ma niente, ricordavo solo il suo viso angelico e delicato.
Non passò
molto tempo da quando lo rividi ancora…
Il posto questa
volta si vedeva bene, lui entrò dentro un locale,
io ero seduta in uno
sgabello,
e andai…
A prendermelo.
Like a river flows surely to
the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For i can't help falling in love with you
riuscivo a sentire il sentimento
che provavo in sua presenza.
Non mi era mai capitato,
una scossa elettrica che percorre la schiena,
la pancia che fa i salti di gioia,
e il cuore…
il cuore sembra battere ancora…
Non c’è più quel senso di vuoto,
quando lo vedevo la mia vita tornava.
La mia anima tornava.
L’avevo sentito sin dall’inizio,
lui era il mio destino.
Mi dispiace amor mio…ormai non posso fare a meno di amarti
Doveva arrivare a
Filadelfia da un momento all’altro, finalmente
l’avrei visto, l’avrei preso tra
le mie mani, abbracciarlo e ricoprirlo d’attenzione, ma pochi
attimi dopo un'altra
visione:
Vidi un famiglia,
probabilmente come me, nutrirsi di animali.
Uno aveva i
capelli rossicci, vicino c’era una ragazza dai capelli biondi
e uno dai capelli
neri e ricci,ne arrivarono altri, uno dai capelli biondi e un'altra dai
capelli
color caramello.
Si chiamarono per
nome, tanto che li memorizzai subito: Edward, Rosalie, Emmett, Calisle
e Esme.
Li avrei
raggiunti
presto, ma prima dovevo andare a prendere il mio Jasper.
Ero in nel locale
della mia visione,
aspettai al lungo,
quasi mi preoccupai non venisse più.
Non ero sicura se
potevo fidarmi delle mie finestre del futuro,
potevano anche
sbagliarsi…
Quella porta fu
varcata da uomini, donne e bambini,
ma di lui neanche
l’ombra.
Volevo
piangere, era
troppo bello per essere vero, sentivo un enorme tristezza invadermi,
lui non
esisteva, mi ero inventata tutto per dare un senso a quel mostro che
ero
diventata.
Il mio cuore aveva
smesso di battere,
un'altra volta.
Stavo per
andare via,
quando lui finalmente varcò quella porta che avevo
contemplato tanto.
Era ancora
più bello delle mie visioni
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For i can't help falling in love with you
Candido e perfetto quel piccolo angelo,
tu, mi hai salvato,
mi hai trovato un anima,
hai fatto ritornare il mio cuore.
Grazie Jas,
grazie mio angelo,
mio aggraziato amore,
hai dato un senso ai miei giorni da mostro,
mi farai compagnia in questa esistenza
Eterna.
Non
posso fare a meno di amarti.
Non mi ero
accorto che
Alice mi si era avvicinata di nuovo.
“Tu
mi hai chinato la
testa, da bravo gentiluomo del Sud, e hai risposto: “Mi
dispiace, signorina”
Alice rise al ricordo. Jasper ricambiò il sorriso
“Mi offristi la mano e la
presi senza chiedermi il senso di ciò che stavo facendo. Per
la prima volta in
almeno un secolo sentii nascere la speranza”.
Stephenie Meyer (Eclipse)