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Il potere delle emozioni
Cap.2 Libro
Hisoka
ansimò, barcollò e poggiò il
braccio sulla parete al suo fianco. Vide il pavimento sotto di
sé doppio, gocce
di sangue ticchettavano sulle mattonelle cadendo dai bordi sfilacciati
dei
jeans. Sentì le ginocchia tremare, continuò a
camminare lasciando una scia
cremisi sulla parete, il petto gli diede una serie di
fitte.Allungò la mano
verso la maniglia della porta, l'aprì e cadde in avanti
battendo il capo.
Poggiò la mano in terra, fece leva e le scie di sangue che
colavano dalle
ferite sulle braccia macchiarono il pavimento. Alzò il capo
socchiudendo gli
occhi smeraldo, intravide il retro del collo e la chioma argentea di
Muraki
oltre lo schienale della sedia.
"Muraki"
sibilò Hisoka.
Muraki
fece ruotare la sedia, abbassò il
capo osservando il ragazzo e chiuse il libro che aveva sulle gambe.
"Vedo
che hai ripreso conoscenza,
ragazzino".
Sorrise,
scosse il capo e socchiuse
l'occhio umano.
"Ma
non facoltà di fuggire, se
appena sciolto dai capelli sei corso da me" disse.
Hisoka
ansimò, si tirò in ginocchio e
dagli strappi nella maglia colò del sangue vermiglio.
Deglutì, poggiò la pianta
del piede in terra sentendo delle fitte alle ginocchia sanguinandi.
"Cosa
vuoi fare, sta volta?"
ringhiò.
Muraki
si passò una mano tra i capelli,
sospirò.
"Non
capisco perché tutto questo
accanimento nei miei confronti" si lamentò.
Si
sporse in avanti, il libro cadde
dalle sue pagine aprendosi e Muraki sogghignò.
"Non
mi è parso che la mia
ospitalità ti dispiacesse" sussurrò.
Hisoka
sentì una sensazione di calore
invaderlo, arrossì annaspando e percepì il basso
ventre pulsare.
Muraki
gli divaricò maggiormente le gambe, gli strinse la coscia
destra e si piegò su
di lui.
"Voglio
sentirti gridare il mio nome, bambolina" mormorò.
Hisoka
ansimò, voltò il capo e spalancò
gli occhi vedendo un pentagono con dentro una stella sulle pagine del
libro
aperto.
"Tu
... demoni ... cosa ... "
balbettò.
Muraki
si piegò, raccolse il libro e lo
chiuse. Si alzò, raggiunse Hisoka e gli sollevò
il mento.
"Non
c'è che dire, sei sempre il
solito impiccione" sibilò.
Hisoka
ricadde all'indietro con gli
occhi vitrei, Muraki gli si stese sopra e gli baciò la
guancia.
"Non
ti hanno insegnato che i libri
degli adulti sono solo degli adulti, ragazzino?" chiese.
Passò
la mano sul fianco di Hisoka e
sogghignò facendo brillare l'iride inumana.
"Credo
che anche sta volta dovrò
farti dimenticare tutto. Non vogliamo rivelare al signor Tsuzuki cosa
c'era
scritto nel mio libro, vero?" sussurrò.
Premette
la mano sulla fronte di Hisoka
e sentì il ragazzino urlare. Lo lasciò, si
alzò in piedi e tornò alla
scrivania. Prese il libro, sorrise e sospirò.
"Sarà
per la prossima volta"
mormorò.
Svanì
in un soffio di vento
azzurro-grigiastro.