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Autore: Smoldersmile    02/08/2013    0 recensioni
“Io voglio farlo. Sono stanco di vivere in una bugia, non posso permettere che El mi stia attaccata al culo senza vivere la sua vita solo perché io ho paura e non posso nemmeno farti stare male come un cane Hazza, ma soprattutto non voglio perderti, non posso perderti. Quello che voglio e amarti senza restrizioni, senza barriere, senza dover stare attento a come sfiorarti e quando farlo, voglio amarti e poterti guardare quando voglio non quando qualcuno me lo permette Harry.”
E' la mia prima OS Larry, siate pazienti u.u
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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We are a secret, can't be expose.


Stava ascoltando la musica da così tanto tempo che non si accorse nemmeno più di stare ascoltando qualcosa finché  improvvisamente le note di “Uncover” riempirono il suo cervello sputando in faccia la cruda verità.

Nobody sees, nobody knows
We are a secret, can’t be expose
That’s how it is, that’s how it goes
Far from the others, close to eachother.

 

Quelle erano le prime strofe di una canzone che secondo Harry parlava esattamente della sua vita o meglio, di un componente della sua vita; Louis Tomlinson.
Erano passati ormai tre anni da quando i due si erano incontrati in quel bagno, tre anni da quando Louis gli rivolse quel “Hi” facendolo ricambiare poi con un “oops”, tre lunghi anni dove avevano passato di tutto sempre uniti, sempre insieme perché loro erano sempre stati loro, mai nessuno era riuscito a dare una spiegazione alla loro amicizia, talmente forte da risultare quasi sbagliata, da farli risultare quasi come una persona unica e quello fu l’inizio della fine.
Le loro fan avevano incominciato a dare una spiegazione ai loro gesti, avevano incominciato ad affibbiargli il nome “Larry” vedevano qualcosa nei loro gesti, qualcosa di cui Louis ed Harry non si erano mai preoccupati, non fino a qualche mese prima, ma forse avrebbero dovuto farci caso da quella sera di un anno prima..
 

In the daylight, in the daylight
When the sun is shining
On a late night, on a late night
When the moon is blinding
In plain sight, plain sight
Like stars in hiding
You and I burn on

 

 
 
Louis era sempre stato una parte fondamentale della sua vita da quando ne aveva preso parte, non riusciva più ad immaginarsi le sue giornate senza di lui, non riusciva più ad immaginarsi le sue giornate nemmeno senza Niall, Liam e Zayn a dire il vero, ma Tomlinson era un’altra storia; “i tre disgraziati” erano i suoi migliori amici, ma Louis.. lui era la sua persona* e quello fu confermato al più piccolo della Band solo poche ore più tardi..
“ZAYN!” 
La voce di Liam rimbombava  per tutta casa mentre due corpi ben distinti si inseguivano velocemente, Liam dietro a Zayn che scappava per non farsi prendere, Harry non si chiese nemmeno cosa avesse combinato Zayn, ormai erano più le volte che faceva l’idiota invece che la persona seria, ammesso e concesso che lui lo fosse mai stato.
“ZAYN GIURO CHE SE TI BECCO TI AMMAZZO! RIDAMMI QUEL FOTTUTO TELEFONO!”
E come previsto non aveva nemmeno dovuto scomodarsi per sapere cosa aveva fatto di tanto eclatante il suo amico.
Louis e Niall se la ridavano alla grande – come sempre – e solitamente anche lui se la rideva, ma non quella sera, quella sera non aveva proprio voglia di sentire le urla di Liam così mentre si alzava per andare nel terrazzo si fece scappare un sospiro rassegnato.
Era freddo fuori, terribilmente freddo ma  ovviamente lui non si era minimamente preoccupato di prendersi una felpa, non che ce ne fosse davvero bisogno visto che dopo due minuti scarsi due braccia gli circondarono la vita, non dovette girarsi per sapere di chi fossero, non dovette nemmeno aspettare di udire la voce della persona dietro di lui perché sapeva benissimo chi era.
“Voglio stare solo Loulou.”
Sputò amareggiato, non voleva essere sgarbato con lui non se lo meritava ma, tutti sapevano che Harry era fatto così, quando era giù di corda si chiudeva in se stesso come un riccio.
“Non puoi passare la serata così Hazza, non ti fa bene e poi.. mica vorrai farmi stare la dentro da solo con quei quattro psicopatici, poi dovrai rinchiudermi da qualche parte!”
Gli urlò Louis strabuzzando gli occhi come se fosse davvero preoccupato della cosa.
Inspiegabilmente sulle labbra di Harry si dipinse un leggero sorriso, il piccolo non si spiegò mai come potesse farlo stare bene senza davvero fare niente di eclatante anzi, senza fare davvero niente.
“Avanti piccolo, cosa succede?”
Di botto Lou cambiò tono di voce, portando il suo timbro vocale ad essere serio e preoccupato, peccato che Harry non aveva proprio voglia di parlarne, a dirla tutta non voleva parlare a basta tutto quello che voleva era la presenza del suo migliore amico, niente di più e niente di meno così come spesso accadeva appoggiò la testa sul braccio di Louis ed alzò gli occhi verso la luna piena.
“Okay, tirerò ad indovinare..”  sbuffò il maggiore.
“I tuoi ricci oggi non sono perfetti..” Lo prese in giro
“Oh no, no! Molto meglio! Ti si è rotta un un’unghia! Vuoi farmi vedere la manina?”
Loulou cercò in tutti i modi di far sorridere l’amico e per due secondi ci riuscì, ma quello che accadde dopo non riuscì a spiegarselo; Harry aveva immerso il viso nel suo collo singhiozzando animatamente.
Louis rimase immobile per qualche minuto, era raro che Harry si mettesse a piangere davanti a qualcuno, anche davanti a lui, così prese dolcemente la testa del piccolo tra le mani per costringerlo ad alzare il viso, quello che vide non gli piacque per niente, i grandi occhi vispi e allegri di Harry erano spenti, inespressivi, vuoti e tremendamente rossi e lui odiava vedere l’amico in quelle condizioni perché aveva sempre saputo che se Harry stava male quel male si riversava inevitabilmente anche su di lui, come se fossero una cosa sola.
“Harry..” sibilo il grade preoccupato
“Io.. scusa Lou, n..non voglio essere un peso..” Riusì a dire tra un singhiozzo a l’altro mentre con una manica si asciugava gli occhi.
A quella vista lo stomaco di Louis si contorse in una morsa micidiale, surreale a cui Louis mai seppe dare un nome, come se non potesse reggere un secondo di più quella scena così senza rendersene conto, senza nemmeno sapere il perché posò le labbra su quella sottili del amico.
 
 

Put 2 and 2 gether  4ever
We’ll never change
2 and 2 gether
We’ll never change

 
Harry si riprese da quei pensieri sentendo una lacrima scendere indisturbata sul suo volto, non l’asciugò, la lasciò scendere finché non andò ad morire tra le sue labbra, era stanco; stanco di combattere, stanco di nascondersi, stanco di fingere era troppo stanco anche per alzare una mano e togliersi le lacrimi del volto, ma quella canzone non glielo avrebbe mai permesso perché proprio quel verso era il più adatto a lui, a loro.
“Non cambieremo mai” recitava la canzone ed era proprio così, lui e Louis non avrebbero mai potuto farlo perché loro due si amavano, di un amore quasi inumano, impossibile, malato ma era così che stavano le cose e non avrebbe potuto mai  farle cambiare, potevano nascondersi per volere dei manager quello si, ma non potevano smettere di amarsi ed era per quello che avevano incominciato ad usare la pelle come una vera e proprio tela da disegno dove poter raccontare la loro storia e così incominciarono e primi disegni diventando sempre di più: Harry si tatuò “Hi” con la scrittura di Louis mentre il secondo si tatuò “oops” e poi diventarono sempre di più; il “it is what it is” di Louis e “I can’t change” e tanti altri tatuaggi che ora Harry faticava quasi a ricordare, forse perché non voleva ricordare.
In quel momento voleva solo spegnare tutto, dimenticare chi era Harry Styles, chi era Louis Tomlinson e soprattutto dimenticare Eleanor Calder.
 

That’s when we uncover cover cover
That’s when we uncover cover cover
 

“Starei con lei anche ‘sta sera o ti degnerai di restare a casa con me?”
Harry pronunciò quella frase irritato, ormai era una settimana che Tommo stava tutte le sere con El, sapeva che avrebbe preferito stare con lui, ma loro non lo avrebbero mai permesso, nella settimana precedente le Larry Shipper si erano date molto “da fare” così la Modest ci aveva messo due secondi a contattare Harry e Louis dicendo che per un po’ era meglio se stavano lontani e che Lou doveva assolutamente passare più tempo con El.
“No Hazza scusa ma..” ma Harry non gli diede il tempo di finire di parlare. Non voleva più sapere niente tanto sapeva già tutto, dopo quel “ma” le parole erano sempre le stesse.  
“Non importa è quello che succede sempre, appena ci scopriamo un po’ di più tu devi correre da lei.”
E senza aspettare una risposta se ne andò in camera sua si vece cadere a terra accanto alla porta e a quel punto trattenere le lacrime era davvero difficile, praticamente impossibile ma nonostante tutto si era ripromesso che non avrebbe pianto mai più.
 

We could build a universe right here
All the world could disappear
Wouldn’t notice, wouldn’t care

 
“HARRY! HARRY!”
La voce di Louis arrivava sonora e distinta nella sue orecchie anche se in lontananza, nonostante tutto non diede troppa importanza a quegli urli, sapeva che erano solo frutto della sua immaginazione, Louis era a Parigi con El mentre lui si trovava a casa sua a  Holmes Chapel quindi quando la porta dietro di lui si aprì sbattendo violentemente contro il muro gli parve di vivere in un sogno – o in un incubo, dipende dai punti di vista.-
“Sapevo che eri qui piccolo bastardo!” Urlò Tommo da dietro di lui ansimando probabilmente per aver fatto tre rampe di scale a due a due
“Cosa ci fai qui Louis?” Si impegnò a cercare di mantenere la calma nel suo tono di voce, ma si diede subito dello stupido appena capì che era impossibile ed infatti la sua voce era un misto tra sorpresa, rabbia e felicità perché se Louis era li era solo per lui.
“Dobbiamo parlare Harreh, ORA!”
“E di cosa dovremmo parlare Tommo? Sono settimana che non ci vediamo non credo che abbiamo molto da dirci.”
“Questo perché tu parli con gli altri e non con me! Da quando Niall ha preso il mio posto?” Urlo Tomlinson afferrandolo bruscamente per le spalle.
Harry venne percosso da un brivido per tutto il corpo e non perché Louis dopo settimane lo stava toccando e nemmeno perché gli aveva urlato contro, ormai si era abituato, ma perché lui sapeva.
Aveva parlato con Niall circa quattro giorni prima confidandogli che non aveva più il coraggio di mandare avanti la sua storia con Louis e non perché non l’amasse, ma perché era stanco, stanco di lottare contro qualcuno che non gli avrebbe mai fatto vincere nemmeno una battaglia, figuriamoci una guerra e soprattutto non potevano più andare avanti così oltre che distruggersi tra loro stavano distruggendo – in senso metaforico- anche la band e Harry non poteva permetterlo, quella band era tutto per lui e non per i soldi o per la fama, ma perché quei quattro ragazzi erano la sua casa, la sua famiglia.
“Non vedo perché tu sia qui se sai già tutto, potevamo parlarne quando saremmo tornati al lavoro dopo questa pausa, adesso la gente avrà da parlare Louis, hai lasciat..”
“NON ME NE FOTTE UN CAZZO DELLA GENTE HARRY!” Urlò il grande stringendo di più la presa sulle spalle di Harry e in quel momento Harry avrebbe voluto ridere a crepa palle perché se si trovavano in quella situazione era solo perché Lou non aveva il coraggio di fare coming out.
“Non dire cazzate Tommo, torna da El noi ci vedremo tra pochi giorni”
“Non. darmi. ordini.” Era un ringhio quello che Harry sentì uscire dalla bocca dell’amico.
“Lou, ti prego..”
“No Hazza! Devi ascoltarmi..” Ed Harry non sapeva cosa aspettarsi perché pronunciando quella frase Louis lasciò cadere le sua braccia lungo i fianchi sospirando rumorosamente.
“Ho preso la mia decisione – prese un respiro- l’ho presa appena Niall mi ha chiamato dicendomi di non fare il cazzone, non so cos’ho fatto in quel preciso istante appena mi aveva detto quali erano le tue intenzioni, non mi ricordo nulla dei 5 minuti successivi, ma mi ricordo che sono andato da El, le ho detto che questa messa in scena era finita e che pote..”
“No.”
“Come scusa?”
“Non voglio che tu lo faccia solo per me, se vuoi fare outing lo devi fare per te Louis, non voglio costringerti.” Ed in fondo era vero, non l’avrebbe mai costretto perché alla fine di tutto era sempre il suo migliore amico.
“Io voglio farlo. Sono stanco di vivere in una bugia, non posso permettere che El mi stia attaccata al culo senza vivere la sua vita solo perché io ho paura e non posso nemmeno farti stare male come un cane Hazza, ma soprattutto non voglio perderti, non posso perderti. Quello che voglio e amarti senza restrizioni, senza barriere, senza dover stare attento a come sfiorarti e quando farlo, voglio amarti e poterti guardare quando voglio non quando qualcuno me lo permette Harry.”
E a quelle parole Harry non rispose, perché non avrebbe avuto senso, sarebbe stato del tutto superfluo.
Prese un respiro profondo appoggiando la sua fronte nel incavo del collo di Louis e portò le sua braccia a stringere la vita del maggiore.


Angolo autrice:
Ciaaaao people!
allora, non so bene cosa dire Lol
E' la mia prima OS Larry e anche se mi piace non saprei proprio cosa pensare..
avevo in mente di fare una Long-fic ma solo se questa OS andrà a buon fine.
Why? Beh.. vorrei che venissero spiegati alcuni punti ad esempio perché Harry piangeva nel suo primo ricordo.. 
Detto cio.. spero vi sia piaciuta e se vi va lasciate pure un recensione, d
i qualsiasi tipo non mi scandalizzo (?) 

   
 
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