ABBRONZARSI SOTTO LE STELLE
by Hupa
La
luna splendeva altezzosa al di sopra della vasta distesa erbacea che ricopriva
interaneamente la collina su cui si erano accampati per quella notte. Come
sempre, insieme a quel mirabile astro argenteo, le stelle, sue accanite rivali
in bellezza, si davano il turno nei loro abbagli a intermittenza come le luci
di un grande albero natalizio nel quale le nuvole lungo l'orizzonte non erano
ben accette, ma una conseguenza inevitabile.
Lo
stravagante gruppetto aveva trovato rifugio su una piccola capanna abbandonata
non ancora rosa dal tempo, ma in ottimo stato per offrire una piacevole dimora
a dei poveri viaggiatori stanchi, dopo una lunga giornata di vagabondaggi.
Inu
Yasha, come sua naturale usanza, aveva invece preferito sostare sul ramo di una
vecchia quercia ancora rigorosa del suo fogliame che, come un possente
guardiano dell'antichità, sorvegliava in silenzio la piccola abitazione
altrimenti indifesa.
Kagome
aveva trovato da ridire sulla sua decisione, ma la testardaggine del
mezzodemone avevano avuto la meglio stimolando un temporaneo senso di offesa
nell'orgoglio della giovane studentessa dai profondi occhi nocciola.
Tutto
sommato, una piacevole brezza portava pace al tormentato fisico del Hanyou che
veniva troppo e troppo spesso massacrato da tormentosi combattimenti e ciò
rendeva il tutto più piacevole constatando che, accarezzato dal vento
stimolante, aveva perfettamente ritrovato il suo equilibrio e un certo
rilassamento in lui assenti da parecchio tempo. I suoi occhi d'ambra erano
appena socchiusi, ma non ancora preda del sonno tanto desiderato che sembrava
non decidersi giungere a confortarlo.
Quell'
immenso silenzio, attenuato dal canto delle cicale, che ti lasciava la mente
completamente vuota, indusse i suoi pensieri a soffermarsi sulla sua situazione
attuale e a tutti quegli eventi che, in un certo modo, lo facevano sentire
indegno dell'amore della dolce Kagome.
Quante
volte lui, Inu Yasha, aveva fatto soffrire la sua premurosa compagna a causa
della propria indecisione, della propria ossessione, del proprio orgoglio
esagerato e perchè no... anche della propria gelosia?
Troppe.
Egoisticamente troppe.
Voleva
bene alla ragazza, l'amava tantissimo anche se era ancora troppo impacciato per
confessarglielo a pieni voti.
Quando
si perdeva nei suoi grandi e sorridenti occhi marroni non poteva che sentirsi
completo, amato, ma non poteva nemmeno ignorare quell'ombra che si celava in
ogni suo sguardo; quell'ombra che rivelava l'esistenza di un'altra donna da lui
mai dimenticata; Kikio.
Due
persone a lui care.
Entrambe
da lui amate, entrambe da lui ferite.
Tutte
e due così uguali e così diverse... quelle due persone che più di ogni altro
gli avevano dimostratto quell'affetto che prima solo sua madre gli aveva
rivolto e che tanto andava inconsciamente cercando. Kikio o Kagome. Ciascuna
aveva una qualità che mancava all'altra e che lui più apprezzava nel suo
prototipo di ragazza ideale.. perchè anche se nessuno lo sapeva, lui era pur
sempre un uomo (Non pensate male... è.é .... bwahahahah! N.d.Hupa) che spesso
si trovava a fantasticare su una propria vita futura, distante dal suo
desiderio di trasformarsi in demone, immaginava anche lui di avere un giorno
una famiglia e qualcuno da amare (o.O)... Il perpetuo sorriso radioso di Kagome
o la dolcezza, bella quanto rara, del sorriso di Kikio? Tutto ciò lo turbava...
sapeva che dalla sua scelta una delle due avrebbe sofferto mentre l'altra
magari sarebbe stata felice con lui, ma se avesse ferito anche quest'ultima?
Più ci pensava e più difficoltà si trovava di fronte, ma non si potevano unire
due persone così contrastanti e simili in vari aspetti con la stessa
contemporaneità. Chi mai avrebbe scelto alla fine? Avrebbe fatto prima a
soccombere per mano di Naraku prima di avere compiuto quella scelta così
semplice, ma complicata... (Che contradizioni... N.d.Hupa)
-
Al diavolo! -
Saltò
sù di scatto in contemporanea a quelle parole, scomponendosi disordinatamente
la casacca rossa e facendo visibilmente tremare il ramo su cui si era
ranicchiato. Osservò una seconda volta il cielo incastonato di brillanti e si
soffermò nuovamente sul grande diamante che illuminava ogni cosa quasi a
rivolgergli una silenziosa preghiera, in seguito passò lo sguardo sul prato
luccicante di umidità che ricopriva il colle in gran parte già disboscato dagli
abitanti del villaggio ai suoi piedi.
Assotigliò
leggermente gli occhi ambrati fissandoli su una sagoma snella distesa tra
l'erba e che malinconica fissava anch'egli le stelle del firmamento, mentre una
leggera brezza gli ondulava i ciuffi corvini della frangia...
Miroku.
Si
era liberato di una parte della veste di monaco per il troppo caldo,
lasciandolo affagottato a terra e in parte usato come appoggio per la testa. Il
suo petto era fasciato solo da una leggera casacca nera con le maniche tagliate
sul gomito che evidenziavano ulteriormente il braccio destro sempre avvolto nel
suo rosario.
Con
un balzo Inu Yasha saltò giù dall'albero lasciando che alcune foglie staccatesi
venissero trasportate lontane dal vento mentre le ghiande, più pesanti, cadessero
a terra con un suono soffocato.
In
meno di qualche secondo raggiunse il monaco che distolto dai suoi pensieri lo
fissò con un' espressione tranquilla, quasi non gli importasse della sua
presenza, anche se non era stato abbastanza rapido da cancellare il velo di
malinconia che poco prima regnava nel suo volto.
Di
tutta risposta il mezzodemone lo fissava dall'alto in basso attendendo che
fosse lui il primo a parlare e non dovè attendere per molto.
-
Inu Yasha? Qual buon vento ti porta qui? -
Un
sorriso abozzato trasparì sul volto pallido del monaco; come sempre difficile
da stupire e quindi privo di chissà quale smorfia di stupore in servo per
l'appena arrivato.
-
Diciamo che a quanto pare Morfeo si è dimenticato di me... - (Ahi! E ora mi
dico: "Hupa, sei sicura che a quell'epoca in Giappone conoscessero
Morfeo???" -.-'''N.d.Hupa)(Kagome ce ne ha parlato...-///-'' N.d.Inu
Yasha)(Ah! Meno male! :P N.d.Hupa)(Ma tu guarda se mi tocca coprire questa...
ma almeno paga bene... è.é N.d.Inu Yasha)(Si?^.*N.d.Hupa)(No...
niente!^.é'''N.d.Inu Yasha)
Rispose
seccato Inu Yasha che prese posizione disteso a fianco del compagno lasciandosi
pigramente crollare sulle gambe... avrebbe preferito che il monaco se ne fosse
venuto fuori con qualche espressione almeno spaesata dalla sua presenza, invece
niente...
Miroku
ridacchiò come un bambino... una risata infantile, cristallina, che si disperse
nel silenzio della notte. Si portò velocemente i capelli all'indietro con una
mano mentre il suo petto sussultava ancora per la risata.
-
Allora temo si sia scordato anche di me! -
Disse
allungando un braccio dietro la nuca per tenerla più sù oltre al primordiale
cuscino fatto con la sua veste. Il mezzospettro sorrise inarcando un
sopracciglio. Un sorriso che sembrava più un compatimento verso l'amico che
altro.
Rimasero
così, taciturni, due sagome immobili, stese su una verde d'istesa vegetale tra
il profumo inebriante dei fiori selvatici, entrambe improvvisamente private di
qualsiasi preoccupazione grazie alla presenza dell'una e dell'altra... una pace
che era destinata a durare poco...
-
Ahhhhhh.... peccato che tu non sia una bella ragazza! -
Piagnucolò
il monaco assumendo un' espressione sognante simile a quella di un bambino
capriccioso. Al suo fianco, Inu Yasha gli lanciò uno aguardo obliquo con i suoi
deliziosi occhi ambrati, incrociando quelli divertiti dell'altro.
-
Immagino che a quest' ora mi saresti già addosso! -
Sbuffò
il mezzospettro in modo sarcastico e sorridendo nuovamente in modo
circostanziale.
Miroku
si alzò si scatto a sedere agitando energicamente in senso orizzontale il capo,
quasi come avesse ricevuto un'offesa, e assumendo una strana aria da attore
sventolò in aria le braccia in modo teatrale alzando di più la voce a
sottolineare le sue parole. In quel mentre il vento aumentò trascinando più
velocemente le nubi ancora all'orizzonte verso di loro.
-
No signore! Bisogna essere raffinati con loro altrimenti altro che semplici
cinque dita! E credimi che io sono un esperto! -
Sorrise
nuovamente divertito dalle sue parole chiudendo per qualche secondo gli occhi
scuri. Inu Yasha lo fissò e, basandosi su quel tema, la sua mente non potè non
ricollegare quel discorso alla sua triste scelta... s'incupì all'istante
voltando il capo dalla parte opposta risvegliando la curiosità del monaco che,
per esperienza, ne aveva già in parte intuito la motivazione.
-
Kagome o Kikio? Chi delle due... -
Fece
il moro soppesando bene ogni parola e riassumento un tono più contegnoso. Inu
Yasha alzò nuovamente lo sguardo su di lui facendolo di nuovo riaffiorare i
suoi occhi d'oro tra la lunga e scompigliata frangia argentea, stupito da
quanto facilmente arrivasse a delle soluzioni per giunta azzeccate... in quel
momento gli venne spontaneo considerare che quel dannato monaco appariva sempre
più maturo della sua reale età. (Della quale io non ho mai saputo dare una
cifra, pergiunta... -.- N.d.Hupa)
-
Sei proprio un ragazzino Inu Yasha.. eppure a te è capitato questo enigma!
Immagino che loro siano le ultime due persune a cui vorresti causare
sofferenza, ma dalla tua scelta questo è inevitabile... -
Il
suo sguardo si fece più profondo e sembrava divertito dall'espressione di
innocente stupore che traspariva dal volto abbronzato del Hanyou oltre che ad
aver ottenuto conferma delle sue supposizioni.
-
Non è solo questo... -
Rispose
Inu Yasha, i capelli argentei scompigliati dal vento temperato, con la voce un
pò roca per via del tono troppo basso della voce... nuovamente il suo sguardo
si abbassò sul terreno.
-
Se non riuscissi nemmeno a rendere felice quella che sceglierò... questo
pensiero mi tormenta ancora di più... -
Lo
sguardo di Miroku si addolcì, intenerito da quella spontanea, quanto
improvabile, confessione da parte di Inu Yasha riguardante i suoi sentimenti.
Si sentiva in un certo senso privileggiato... Inu Yasha si stava aprendo a lui,
anche se sapeva che era solo qualcosa di passeggero, qualcosa influenzato da
vari fattori accaduti quella sera. Scosse il capo come a scacciare uno sgradito
pensiero poi rialzò lo sguardo al cielo; i nuvoloni non avevano neancora
ricoperto il cielo e si meravigliò un'altra volta della bellezza delle
stelle...
-
Sono belle... le stelle... vero? -
Inu
Yasha lo guardò torvo; non capiva il significato di quella strana affermazione.
Poteva soltanto cercare di decifrare quell'improvvisa espressione malinconica
rivolta al cielo comparsa sul volto del bonzo, mentre i ciuffi della sua
frangia erano nuovamente diventati il giochino della brezza.
Lo
sguardo del monaco si fece più assente, quasi triste e anche il suo tono
sembrava più sognante e rimembrante il passato.
Anche
l'atmosfera cambiò; si fece più fantastica, quasi come fosse tutto un sogno.
-
E pensare che tempo fa, sotto queste stesse stelle, mio padre mi fece capire
per la prima volta che la mia vita non sarebbe stata troppo lunga... - si
interruppe, fissando nuovamente i suoi occhi su quelli del mezzospettro. Sapeva
che con il discorso precedente quella frase non poteva avere senso per lui...
al momento... - Mi ricordo che disse: (e qui cambiò tono cercando di assumere
il timbro del padre)"Moccioso! Tu non hai tempo da perdere! Appena ne
trovi una, sposati una bella donna e facci un figlio senza badarci troppo! Sei
troppo deboluccio per poter sperare di battere Naraku!" -
Sorrise
amaramente punzecchiando la curiosità di Inu Yasha... dove voleva andare a
parare con quella frase? Quasi ne avesse letto i pensieri, Miroku si affrettò a
continuare mettendo una spiegazione a quelle sue parole apparentemente
incoerenti al loro precedente discorso.
-
Quello che cerco di farti capire Inu Yasha è che tu.. almeno dal mio punto di
vista.. hai tempo necessario per decidere chi amare veramente e renderla
felice. Anche se in seguto potresti ferirla, tu hai sempre tutto il tempo che
vuoi per rimediare e riconquistare il suo affetto! Non devi nemmeno
lontanamente deprimerti alla sola idea di poterla far soffrire, anche perchè
sono sicuro che entrambe saprebbero capirti come nemmeno tu immagini! -
L'
Hanyou lo fissò costernato. Ancora incredulo dopo quelle inusuali parole di
conforto.. perchè in fondo lo avevano tranquillizzato, vero? Si... non avevano
certo risolto il problema della scelta; quello poteva farlo solo lui, ma ora
sapeva che poteva contare su quelle sue parole, di poterci credere perchè,
anche se fosse sbagliato, lui voleva che fosse così. Improvvisamente si sentì
indebitato verso quel povero monaco che mettendo da parte le sue preoccupazioni
aveva trovato il tempo di placare i suoi infantili tormenti, nati da una
momentanea assenza di fiducia in se stesso.
Sorrise
fra se incrociando lo sguardo comprensivo di Miroku.
Sopra
di loro le nubi avevano finalmete ottenuto la loro supremazia sulle compagne
della luna, mentre lei stessa opponeva ancora quel poco di resistenza che le
garantiva di far apparire il suo pallido alone attravesro la rada intensità
della nube.
-
Ah ah ah... Ti dai tutte queste arie da persona matura quando alla fine non sei
neancora riuschito a trovarti una donna! Non pensare di metterti a farmi da
fratello maggiore! -
Il
tono sarcastico del mezzospettro irritò particolarmente il monaco che iniziò a
prenderlo a colpi in testa con il suo bastone (Non mi ricordo come si
chiama!ç.çN.d.Hupa) facendo sì che il tintinnare dei suoi anelli e gli urletti
di dolore del Hanyou si mischiarono al canto delle cicale che fino ad ora aveva
accompagnato quella notte così serena.
-
Accidenti a te! Maledetto mezzospettro immaturo! Come osi criticarmi dopo che
ho trovato anche la pazienza di ascoltare i tuoi piagnucolii! La prossima volta
corri da Kagome a frignare! -
Detto
questo il moro si lasciò cadere nuovamente nell'erba fresca riportando per
l'ennesima volta lo sguardo soddisfatto al cielo, ormai oscurato dalle nubi,
mentre al suo fianco Inu Yasha era disteso in modo scomposto ancora stordito
dalle botte appena prese.
Un
flebile fiatone si levava dalle labbra di Miroku dando un tempo ritmato a
quegli attimi e rilassando a poco a poco i nervi tesi dei due...
-
Ucciderò Naraku! Te lo prometto... -
Disse
d'un tratto Inu Yasha con il tono della voce più alto e venato dalla sola
convinzione nelle proprie parole, mentre nell'ambra dei suoi occhi brillava una
strana luce di determinazione.
-
Guarda che ci conto... -
Fece
Miroku stancamente mentre le sue labbra si stiravano in un appagante sorriso.
*
Owari *
Una
fan fiction.... ma daaaai! Una che - per quanto assurda e corta possa essere -
sono riuscita a finire! Con tutte quelle che ho iniziato e mai finite questa è
una delle prime terminate! Festa grande! (<-- non le importa quanto male le
sia venuta.. le basta che sia finita...
N.d.Vocina-che-rompe-sempre-le-scatole-all'autrice)(è.é N.d.Hupa)
Ci
tengo a precisare che non avevo intenzione di dare un tono yaoi alla storia...
anche se non mi dispiace... XP
Alla
sottoscritta non convince molto, ma spero che da qualcuno possa essere stata
gradita!!(...)XD
Comunque
sia, grazie a tutti quelli che l'hanno letta e un arrivederci a presto!!
La
prossima volta mi impegnerò di più! è.é*
Ah!
Dimenticavo! Pensavate di cavarvela cosssssì eh?..................................COMMENTATE!!!!+.+
Ciaux!!XD