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Autore: Hupa    03/10/2004    7 recensioni
Una riflessione fra due compagni di viaggio...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ABBRONZARSI SOTTO LE STELLE by Hupa

 

ABBRONZARSI SOTTO LE STELLE  by Hupa

 

 

La luna splendeva altezzosa al di sopra della vasta distesa erbacea che ricopriva interaneamente la collina su cui si erano accampati per quella notte. Come sempre, insieme a quel mirabile astro argenteo, le stelle, sue accanite rivali in bellezza, si davano il turno nei loro abbagli a intermittenza come le luci di un grande albero natalizio nel quale le nuvole lungo l'orizzonte non erano ben accette, ma una conseguenza inevitabile.

Lo stravagante gruppetto aveva trovato rifugio su una piccola capanna abbandonata non ancora rosa dal tempo, ma in ottimo stato per offrire una piacevole dimora a dei poveri viaggiatori stanchi, dopo una lunga giornata di vagabondaggi.

Inu Yasha, come sua naturale usanza, aveva invece preferito sostare sul ramo di una vecchia quercia ancora rigorosa del suo fogliame che, come un possente guardiano dell'antichità, sorvegliava in silenzio la piccola abitazione altrimenti indifesa.

Kagome aveva trovato da ridire sulla sua decisione, ma la testardaggine del mezzodemone avevano avuto la meglio stimolando un temporaneo senso di offesa nell'orgoglio della giovane studentessa dai profondi occhi nocciola.

Tutto sommato, una piacevole brezza portava pace al tormentato fisico del Hanyou che veniva troppo e troppo spesso massacrato da tormentosi combattimenti e ciò rendeva il tutto più piacevole constatando che, accarezzato dal vento stimolante, aveva perfettamente ritrovato il suo equilibrio e un certo rilassamento in lui assenti da parecchio tempo. I suoi occhi d'ambra erano appena socchiusi, ma non ancora preda del sonno tanto desiderato che sembrava non decidersi giungere a confortarlo.

Quell' immenso silenzio, attenuato dal canto delle cicale, che ti lasciava la mente completamente vuota, indusse i suoi pensieri a soffermarsi sulla sua situazione attuale e a tutti quegli eventi che, in un certo modo, lo facevano sentire indegno dell'amore della dolce Kagome.

Quante volte lui, Inu Yasha, aveva fatto soffrire la sua premurosa compagna a causa della propria indecisione, della propria ossessione, del proprio orgoglio esagerato e perchè no... anche della propria gelosia?

Troppe. Egoisticamente troppe.

Voleva bene alla ragazza, l'amava tantissimo anche se era ancora troppo impacciato per confessarglielo a pieni voti.

Quando si perdeva nei suoi grandi e sorridenti occhi marroni non poteva che sentirsi completo, amato, ma non poteva nemmeno ignorare quell'ombra che si celava in ogni suo sguardo; quell'ombra che rivelava l'esistenza di un'altra donna da lui mai dimenticata; Kikio.

Due persone a lui care.

Entrambe da lui amate, entrambe da lui ferite.

Tutte e due così uguali e così diverse... quelle due persone che più di ogni altro gli avevano dimostratto quell'affetto che prima solo sua madre gli aveva rivolto e che tanto andava inconsciamente cercando. Kikio o Kagome. Ciascuna aveva una qualità che mancava all'altra e che lui più apprezzava nel suo prototipo di ragazza ideale.. perchè anche se nessuno lo sapeva, lui era pur sempre un uomo (Non pensate male... è.é .... bwahahahah! N.d.Hupa) che spesso si trovava a fantasticare su una propria vita futura, distante dal suo desiderio di trasformarsi in demone, immaginava anche lui di avere un giorno una famiglia e qualcuno da amare (o.O)... Il perpetuo sorriso radioso di Kagome o la dolcezza, bella quanto rara, del sorriso di Kikio? Tutto ciò lo turbava... sapeva che dalla sua scelta una delle due avrebbe sofferto mentre l'altra magari sarebbe stata felice con lui, ma se avesse ferito anche quest'ultima? Più ci pensava e più difficoltà si trovava di fronte, ma non si potevano unire due persone così contrastanti e simili in vari aspetti con la stessa contemporaneità. Chi mai avrebbe scelto alla fine? Avrebbe fatto prima a soccombere per mano di Naraku prima di avere compiuto quella scelta così semplice, ma complicata... (Che contradizioni... N.d.Hupa)

- Al diavolo! -

Saltò sù di scatto in contemporanea a quelle parole, scomponendosi disordinatamente la casacca rossa e facendo visibilmente tremare il ramo su cui si era ranicchiato. Osservò una seconda volta il cielo incastonato di brillanti e si soffermò nuovamente sul grande diamante che illuminava ogni cosa quasi a rivolgergli una silenziosa preghiera, in seguito passò lo sguardo sul prato luccicante di umidità che ricopriva il colle in gran parte già disboscato dagli abitanti del villaggio ai suoi piedi.

Assotigliò leggermente gli occhi ambrati fissandoli su una sagoma snella distesa tra l'erba e che malinconica fissava anch'egli le stelle del firmamento, mentre una leggera brezza gli ondulava i ciuffi corvini della frangia...

Miroku.

Si era liberato di una parte della veste di monaco per il troppo caldo, lasciandolo affagottato a terra e in parte usato come appoggio per la testa. Il suo petto era fasciato solo da una leggera casacca nera con le maniche tagliate sul gomito che evidenziavano ulteriormente il braccio destro sempre avvolto nel suo rosario.

Con un balzo Inu Yasha saltò giù dall'albero lasciando che alcune foglie staccatesi venissero trasportate lontane dal vento mentre le ghiande, più pesanti, cadessero a terra con un suono soffocato.

In meno di qualche secondo raggiunse il monaco che distolto dai suoi pensieri lo fissò con un' espressione tranquilla, quasi non gli importasse della sua presenza, anche se non era stato abbastanza rapido da cancellare il velo di malinconia che poco prima regnava nel suo volto.

Di tutta risposta il mezzodemone lo fissava dall'alto in basso attendendo che fosse lui il primo a parlare e non dovè attendere per molto.

- Inu Yasha? Qual buon vento ti porta qui? -

Un sorriso abozzato trasparì sul volto pallido del monaco; come sempre difficile da stupire e quindi privo di chissà quale smorfia di stupore in servo per l'appena arrivato.

- Diciamo che a quanto pare Morfeo si è dimenticato di me... - (Ahi! E ora mi dico: "Hupa, sei sicura che a quell'epoca in Giappone conoscessero Morfeo???" -.-'''N.d.Hupa)(Kagome ce ne ha parlato...-///-'' N.d.Inu Yasha)(Ah! Meno male! :P N.d.Hupa)(Ma tu guarda se mi tocca coprire questa... ma almeno paga bene... è.é N.d.Inu Yasha)(Si?^.*N.d.Hupa)(No... niente!^.é'''N.d.Inu Yasha)

Rispose seccato Inu Yasha che prese posizione disteso a fianco del compagno lasciandosi pigramente crollare sulle gambe... avrebbe preferito che il monaco se ne fosse venuto fuori con qualche espressione almeno spaesata dalla sua presenza, invece niente...

Miroku ridacchiò come un bambino... una risata infantile, cristallina, che si disperse nel silenzio della notte. Si portò velocemente i capelli all'indietro con una mano mentre il suo petto sussultava ancora per la risata.

- Allora temo si sia scordato anche di me! -

Disse allungando un braccio dietro la nuca per tenerla più sù oltre al primordiale cuscino fatto con la sua veste. Il mezzospettro sorrise inarcando un sopracciglio. Un sorriso che sembrava più un compatimento verso l'amico che altro.

Rimasero così, taciturni, due sagome immobili, stese su una verde d'istesa vegetale tra il profumo inebriante dei fiori selvatici, entrambe improvvisamente private di qualsiasi preoccupazione grazie alla presenza dell'una e dell'altra... una pace che era destinata a durare poco...

- Ahhhhhh.... peccato che tu non sia una bella ragazza! -

Piagnucolò il monaco assumendo un' espressione sognante simile a quella di un bambino capriccioso. Al suo fianco, Inu Yasha gli lanciò uno aguardo obliquo con i suoi deliziosi occhi ambrati, incrociando quelli divertiti dell'altro.

- Immagino che a quest' ora mi saresti già addosso! -

Sbuffò il mezzospettro in modo sarcastico e sorridendo nuovamente in modo circostanziale.

Miroku si alzò si scatto a sedere agitando energicamente in senso orizzontale il capo, quasi come avesse ricevuto un'offesa, e assumendo una strana aria da attore sventolò in aria le braccia in modo teatrale alzando di più la voce a sottolineare le sue parole. In quel mentre il vento aumentò trascinando più velocemente le nubi ancora all'orizzonte verso di loro.

- No signore! Bisogna essere raffinati con loro altrimenti altro che semplici cinque dita! E credimi che io sono un esperto! -

Sorrise nuovamente divertito dalle sue parole chiudendo per qualche secondo gli occhi scuri. Inu Yasha lo fissò e, basandosi su quel tema, la sua mente non potè non ricollegare quel discorso alla sua triste scelta... s'incupì all'istante voltando il capo dalla parte opposta risvegliando la curiosità del monaco che, per esperienza, ne aveva già in parte intuito la motivazione.

- Kagome o Kikio? Chi delle due... -

Fece il moro soppesando bene ogni parola e riassumento un tono più contegnoso. Inu Yasha alzò nuovamente lo sguardo su di lui facendolo di nuovo riaffiorare i suoi occhi d'oro tra la lunga e scompigliata frangia argentea, stupito da quanto facilmente arrivasse a delle soluzioni per giunta azzeccate... in quel momento gli venne spontaneo considerare che quel dannato monaco appariva sempre più maturo della sua reale età. (Della quale io non ho mai saputo dare una cifra, pergiunta... -.- N.d.Hupa)

- Sei proprio un ragazzino Inu Yasha.. eppure a te è capitato questo enigma! Immagino che loro siano le ultime due persune a cui vorresti causare sofferenza, ma dalla tua scelta questo è inevitabile... -

Il suo sguardo si fece più profondo e sembrava divertito dall'espressione di innocente stupore che traspariva dal volto abbronzato del Hanyou oltre che ad aver ottenuto conferma delle sue supposizioni.

- Non è solo questo... -

Rispose Inu Yasha, i capelli argentei scompigliati dal vento temperato, con la voce un pò roca per via del tono troppo basso della voce... nuovamente il suo sguardo si abbassò sul terreno.

- Se non riuscissi nemmeno a rendere felice quella che sceglierò... questo pensiero mi tormenta ancora di più... -

Lo sguardo di Miroku si addolcì, intenerito da quella spontanea, quanto improvabile, confessione da parte di Inu Yasha riguardante i suoi sentimenti. Si sentiva in un certo senso privileggiato... Inu Yasha si stava aprendo a lui, anche se sapeva che era solo qualcosa di passeggero, qualcosa influenzato da vari fattori accaduti quella sera. Scosse il capo come a scacciare uno sgradito pensiero poi rialzò lo sguardo al cielo; i nuvoloni non avevano neancora ricoperto il cielo e si meravigliò un'altra volta della bellezza delle stelle...

- Sono belle... le stelle... vero? -

Inu Yasha lo guardò torvo; non capiva il significato di quella strana affermazione. Poteva soltanto cercare di decifrare quell'improvvisa espressione malinconica rivolta al cielo comparsa sul volto del bonzo, mentre i ciuffi della sua frangia erano nuovamente diventati il giochino della brezza.

Lo sguardo del monaco si fece più assente, quasi triste e anche il suo tono sembrava più sognante e rimembrante il passato.

Anche l'atmosfera cambiò; si fece più fantastica, quasi come fosse tutto un sogno.

- E pensare che tempo fa, sotto queste stesse stelle, mio padre mi fece capire per la prima volta che la mia vita non sarebbe stata troppo lunga... - si interruppe, fissando nuovamente i suoi occhi su quelli del mezzospettro. Sapeva che con il discorso precedente quella frase non poteva avere senso per lui... al momento... - Mi ricordo che disse: (e qui cambiò tono cercando di assumere il timbro del padre)"Moccioso! Tu non hai tempo da perdere! Appena ne trovi una, sposati una bella donna e facci un figlio senza badarci troppo! Sei troppo deboluccio per poter sperare di battere Naraku!" -

Sorrise amaramente punzecchiando la curiosità di Inu Yasha... dove voleva andare a parare con quella frase? Quasi ne avesse letto i pensieri, Miroku si affrettò a continuare mettendo una spiegazione a quelle sue parole apparentemente incoerenti al loro precedente discorso.

- Quello che cerco di farti capire Inu Yasha è che tu.. almeno dal mio punto di vista.. hai tempo necessario per decidere chi amare veramente e renderla felice. Anche se in seguto potresti ferirla, tu hai sempre tutto il tempo che vuoi per rimediare e riconquistare il suo affetto! Non devi nemmeno lontanamente deprimerti alla sola idea di poterla far soffrire, anche perchè sono sicuro che entrambe saprebbero capirti come nemmeno tu immagini! -

L' Hanyou lo fissò costernato. Ancora incredulo dopo quelle inusuali parole di conforto.. perchè in fondo lo avevano tranquillizzato, vero? Si... non avevano certo risolto il problema della scelta; quello poteva farlo solo lui, ma ora sapeva che poteva contare su quelle sue parole, di poterci credere perchè, anche se fosse sbagliato, lui voleva che fosse così. Improvvisamente si sentì indebitato verso quel povero monaco che mettendo da parte le sue preoccupazioni aveva trovato il tempo di placare i suoi infantili tormenti, nati da una momentanea assenza di fiducia in se stesso.

Sorrise fra se incrociando lo sguardo comprensivo di Miroku.

Sopra di loro le nubi avevano finalmete ottenuto la loro supremazia sulle compagne della luna, mentre lei stessa opponeva ancora quel poco di resistenza che le garantiva di far apparire il suo pallido alone attravesro la rada intensità della nube.

- Ah ah ah... Ti dai tutte queste arie da persona matura quando alla fine non sei neancora riuschito a trovarti una donna! Non pensare di metterti a farmi da fratello maggiore! -

Il tono sarcastico del mezzospettro irritò particolarmente il monaco che iniziò a prenderlo a colpi in testa con il suo bastone (Non mi ricordo come si chiama!ç.çN.d.Hupa) facendo sì che il tintinnare dei suoi anelli e gli urletti di dolore del Hanyou si mischiarono al canto delle cicale che fino ad ora aveva accompagnato quella notte così serena.

- Accidenti a te! Maledetto mezzospettro immaturo! Come osi criticarmi dopo che ho trovato anche la pazienza di ascoltare i tuoi piagnucolii! La prossima volta corri da Kagome a frignare! -

Detto questo il moro si lasciò cadere nuovamente nell'erba fresca riportando per l'ennesima volta lo sguardo soddisfatto al cielo, ormai oscurato dalle nubi, mentre al suo fianco Inu Yasha era disteso in modo scomposto ancora stordito dalle botte appena prese.

Un flebile fiatone si levava dalle labbra di Miroku dando un tempo ritmato a quegli attimi e rilassando a poco a poco i nervi tesi dei due...

- Ucciderò Naraku! Te lo prometto... -

Disse d'un tratto Inu Yasha con il tono della voce più alto e venato dalla sola convinzione nelle proprie parole, mentre nell'ambra dei suoi occhi brillava una strana luce di determinazione.

- Guarda che ci conto... -

Fece Miroku stancamente mentre le sue labbra si stiravano in un appagante sorriso.

 

 

 

 

* Owari *

 

 

Una fan fiction.... ma daaaai! Una che - per quanto assurda e corta possa essere - sono riuscita a finire! Con tutte quelle che ho iniziato e mai finite questa è una delle prime terminate! Festa grande! (<-- non le importa quanto male le sia venuta.. le basta che sia finita... N.d.Vocina-che-rompe-sempre-le-scatole-all'autrice)(è.é N.d.Hupa)

Ci tengo a precisare che non avevo intenzione di dare un tono yaoi alla storia... anche se non mi dispiace... XP

Alla sottoscritta non convince molto, ma spero che da qualcuno possa essere stata gradita!!(...)XD

Comunque sia, grazie a tutti quelli che l'hanno letta e un arrivederci a presto!!

La prossima volta mi impegnerò di più! è.é*

Ah! Dimenticavo! Pensavate di cavarvela cosssssì eh?..................................COMMENTATE!!!!+.+

Ciaux!!XD

 

 

  
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