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Autore: blackthornssnaps    02/08/2013    2 recensioni
STORIA IN REVISIONE !!!!
Percy ricorda tutto. I suoi amici, la vita al Campo Mezzosangue, la guerra contro i Titani, l'esperienza al Campo Giove e la guerra contro Gea e i giganti. E soprattutto ricordava Annabeth e i bei momenti trascorsi con lei. Ma se si fosse sbagliato? Se fosse stato un sogno? Se fosse stato tutto frutto della sua immaginazione? Se la ragazza che ama non esistesse, se non nella sua mente? Che cosa accadrebbe? E poi sarebbe vero? Qualcuno è davvero in grado di immaginare tutto questo?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Sally Jackson
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Memorias
 
La guerra era finita.
Gea, la Madre Terra, finalmente sconfitta.
 L'Olimpo, sia quello sull'Empire State Building, sia l'originario Monte Olimpo in Grecia, era di nuovo in salvo.
La Grande Profezia si era compiuta.
Le Porte della Morte di nuovo chiuse.
 I semidei avevano imparato a fidarsi gli uni degli altri.
Greci e Romani erano finalmente una squadra, dopo secoli di lotte e divisioni. Tutto era finito per il meglio.
Jason, Piper, Hazel, Frank e perfino Leo avevano consolidato i loro rapporti.
E Percy aveva chiesto ad Annabeth di sposarlo. È stato un momento magnifico.
Durante la loro spedizione in Grecia, Annabeth aveva insistito per vedere il Partenone dal vivo. Era il suo sogno e lui lo sapeva. Era stata proprio lei a dirglielo durante la loro prima impresa a 12 anni, quando gli aveva confessato di voler diventare un architetto.
Percy non aveva mai visto Annabeth in quel modo. Anche normalmente era bellissima, ma in quel momento, per lui, lo era ancora di più. Avevano entrambi la solita divisa, un paio di jeans e la maglia arancione del campo, ma questa volta lei aveva lasciato sciolti i capelli e i suoi riccioli, perciò, le ricadevano sulle spalle. I suoi occhi grigi, solitamente minacciosi, brillavano di stupore e ammirazione. Si vedeva che era felice. E come poteva non esserlo? Aveva raggiunto un obiettivo e realizzato una parte del suo sogno.
Percy sapeva che quello era il momento giusto. Non riusciva a spiegarsi come, ma lo sapeva.
Aspettò che finissero il giro, ascoltando la sua ragazza che gli descriveva l'architettura di quel posto. L'ordine delle colonne, i capitelli, il fregio, il frontone, le sculture che lo adornavano e che si rifacevano alla mitologia... Tutte cose che ovviamente Percy non capiva e che sicuramente non avrebbe ricordato. In realtà non si sforzava nemmeno di farlo. La lasciava parlare annuendo ogni tanto, giusto per non darle l'impressione che non gli importasse, e la guardava. A lui bastava quello. Guardarla.
Una volta finite le spiegazioni, le prese la mano e la portò lontano dai turisti e dai loro compagni di viaggio, ma in modo che potessero comunque ancora vedere il Partenone.
Lei lo guardò a metà tra spaventata e stupita, non riusciva a capire che cosa quello stupido del suo ragazzo avesse in mente (e lei odiava non sapere le cose), ma Percy, invece, sapeva quel che faceva, per una volta in vita sua.
- Ti ricordi quando mi hai detto di voler diventare architetto? Eravamo sotto il Gateway Arch, e tu hai detto che avresti voluto costruire qualcosa che sarebbe durato per migliaia di anni, giusto? - chiese lui. Sapeva di aver ragione, ma voleva comunque una conferma da parte della ragazza.
- Sì, è vero. Ma Percy, cosa c'entra ora... - Non riuscì a finire la frase che il suo fidanzato s’inginocchiò davanti a lei, senza lasciarle la mano.
Ad Annabeth mancò il respiro.
- C'entra perchè... - fece una pausa, mise la mano libera in tasca e tirò fuori una scatolina di velluto blu. Fece un bel respirò e proseguì.
- ... Perchè voglio costruire anch’io qualcosa di permanente. Però con te. Annabeth... mi..mi.. mi-vuoi-sposare?- e aprì la scatolina.
Al suo interno non c'era il solito anello con diamante, no, troppo generico. Annabeth era unica, e meritava qualcosa di unico come lei.
C'era un anello certo, ma era di finissimo oro bianco tutto intrecciato, forgiato dai ciclopi nelle fucine del regno di suo padre, Poseidone. E incastonati vi erano minuscoli frammenti di zaffiri e smeraldi, provenienti dalle grotte affondate negli abissi. Non era un anello sfarzoso e impegnativo, Percy se ne rendeva conto, ma se lo fosse stato alla sua ragazza non sarebbe piaciuto. Al contrario era un gioiello molto fine ma scintillante ed era perfetto per Annabeth, perchè rispecchiava proprio il suo modo di essere.
La ragazza per poco non svenne. Non solo per l’anello, o la proposta, ma anche per quello che Percy aveva detto. Non poteva crederci. Non riusciva a dire una parola, ma in qualche modo sillabò un ‘Si, certo’ con un fil di voce.
Appena Percy si alzò, lei gli saltò al collo. Intrecciò le braccia dietro di lui, probabilmente lo stava strozzando, ma non poteva farci niente. La sua gioia era troppa.
Lo lasciò andare un secondo, giusto il tempo di fargli riprendere fiato.
Poi lo baciò. Come mai prima, un bacio romantico che fondeva insieme una tempesta di emozioni, mentre le lacrime le rigavano il viso. Non poteva fermarle. Non aveva più il controllo dei suoi sentimenti. Sapeva solo che amava il suo Testa d’Alghe. E le bastava.
Quando si staccarono, si guardarono per un attimo solo, anche se persa nel verde dei suoi occhi, ad Annabeth sembrò fosse passato un secolo.
Poi Percy le sorrise, e le mise l’anello al dito.
Era tutto assolutamente perfetto.
E ora che tutto era in pace, potevano liberamente stare insieme. Al campo o nel mondo reale, non importava.
E Percy stava ripensando proprio a questo nella sua cabina quella notte, prima di addormentarsi.
Eppure c’era qualcosa che non andava…
 
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Percy si svegliò stordito quella mattina. Si sentiva stano e confuso.
Avrebbe dovuto essere allegro e pronto a qualunque cosa. Avrebbe dovuto essere la persona più felice del mondo. Aveva sognato Annabeth, anzi no. La sua Annabeth. E appena uscito dalla cabina, l’avrebbe rivista, ma...
Lui non era nella cabina 3. No, non era proprio al campo.
E non era nemmeno a casa sua.
Era sdraiato in una stanza strana..
Era sdraiato in un letto di ospedale.
Ed era solo.








ANGOLO AUTRICE!
Ciao a tutti!! Mi chiamo Becki, e questa è la mia prima fan-fiction in assoluto! All'inizio non volevo pubblicarla, ma poi mi sono lasciata convincere!
Parliamo un po' della storia. L'idea mi è venuta mentre guardavo le fan-art su internet. Ne avevo vista una in cui Percy era inginocchiato davanti ad Annabeth davanti al Partenone, e un'altra dove si chiedeva la reazione di ogni fan di questa saga se Rick decidesse di far finire l'ultimo libro di Eroi dell'Olimpo con Percy che ha sognato tutto! Io penso che andrei in America solo per farlo fuori! (Ma questo non c'entra nulla..) Allora ho pensato di seguire questo filo conduttore e creare una nuova storia incentrata sulla Percabeth <3 (perchè si io AMO Percy e Annabeth!) La prima idea era di creare una one-shot, ma poi mi sono lasciata prendere la mano e, dato che dovevo assolutamente raccontare nei dettagli di come Percy si dichiara, mi è uscita una storiella a capitoli! Ho già una prima stesura del secondo pronta, aspetto un po' di commenti su questo per sapere come sono andata, e se la storia piace soprattutto!
Altri chiarimenti che ci tengo a fare: diciamo che può essere considerata come un piccolo spoiler, ma in realtà non ne sono tanto sicura, anche perchè corrono voci su una proposta di matrimonio in Mark of Athena, e io ho letto fino a Son of Neptune per ora, perciò non saprei dirvi.. Un'altra cosa che vi posso dire è che mette insieme varie idee prese da vari libri che ho letto, ma non è da considerarsi un crossover.. E che altro dire? Niente, spero vi piaccia e recensite perchè davvero è la prima volta che pubblico e vorrei sapere che ne pensate! Bacio *--*
Becki <3
   
 
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