I due tesori più grandi

Lo teneva ancora lì. Quell’articolo di giornale che reclamava quella stupida catastrofe. L’unica che non era riuscito a fermare, che ancora oggi dilaniava il cuore. Ricordava l’accaduto come se fosse ieri, mentre era alla giuda della sua auto.
Flashback
-Papà! Papà! Ma non siamo ancora arrivati?- chiese una bambina che si dimenava, come presa dalla smania, sul proprio seggiolino.
-No, Shara, ci manca ancora molto.- si volse verso sua moglie che aveva lo sguardo perso nel panorama che sfrecciava via, mentre la macchina procedeva lungo l’autostrada.
-Sakura, amore, tutto, ok?- chiese poi.
-Si, si, sto bene.- la donna gli volse una caldo sorriso .Il castano ne fu sollevato. Quella mattina non c’era molto traffico. Era un bene, dopotutto sarebbero arrivati al mare molto prima. Shara ne sarebbe stata felice, avrebbero potuto fare un bagno prima di rientrare nella stanza d’albergo che avevano prenotato. Eppure, in tutta quella calma e tranquillità, qualcosa non andava, se lo sentiva dentro. Era come un tarlo che gli rodeva dentro per avvisarlo di un imminente pericolo e lui, stupidamente, non gli diede ascolto.
-Ho fame!- si lamentò la bimba.
-Fra poco, allora, ci fermiamo, va bene?- chiese il padre con voce dolce.
-Si! Evviva, grazie papà!-Esclamò Shara.
-Mamma.- disse poi.
-Quando ci fermiamo, voglio prendere un panino più grande della macchina di papà!- allargò le mani per mostrare la lunghezza del panino. I genitori sorrisero all’innocenza della figlia.
-Amore, non credo ne vendano di così grandi!- rise Sakura. La bimba incrociò le braccia al petto.
-Lo faranno solo per me, allora.- quella affermazione scatenò nuovamente le risa dei due adulti.
-Ecco. Lì c’è un ristorante.- disse il conducente dell’auto. Mise le frecce. Poi dal nulla spuntò un camion. Un enorme camion. L’uomo al volante aveva avuto un colpo di sonno e ora la vettura si dirigeva proprio addosso a loro. Sakura urlò, la figlia spalancò gli occhi mentre il padre cercava di sterzare per evitare l’enorme vettura. Cosa successe dopo fu solo confusione. Il camion si fiondò addosso alla macchina. Gli airbag si aprirono senza successo, poiché non salvarono due vite. Shara rimase soffocata dall’enorme cuscino ad aria mentre, la sua amata Sakura, aveva battuto contro il cruscotto fratturandosi le costole, che in seguito le avevano bucato i polmoni permettendo alla morte di portandosela via. Il marito aveva riportato lievi fratture ma fu comunque ricoverato in ospedale. Non si perdonò mai di essere sopravvissuto.
Fine Flashback
Non diede mai la colpa al conducente del camion. Non gli sembrava giusto. È vero. Si era addormentato alla guida, ma nonostante questo non gli sembrava abbastanza colpevole. Il vero responsabile era lui. Per non aver prestato la dovuta attenzione alla guida, lui, che non era stato in grado di proteggere la sua famiglia.
“Grave catastrofe colpisce una famiglia in vacanza”
Questo era quello che l’articolo, che lui aveva incorniciato, decretava a caratteri cubitali, sulla prima pagina. Le persone che lo leggevano pensavano “Poveretti!” o “Che morte orribile, per una famiglia!”. Ma nessuno pativa come lui, come potevano. Già, lui, Syaoran Li. Colui che non è riuscito a seguire la sua famigli a causa di un muro insormontabile. Lui, che era rimasto nel mondo dei vivi, mentre, i suoi due più grandi tesori, gli scivolavano via dalle mani.